CAZZO! E ORA COME GLIELO SPIEGO A PAPÀ?
Ero tranquillamente stravaccata sui sedili del treno,
guardando fuori dal finestrino, ansiosa di arrivare, quando la porta dello
scompartimento si aprì. Degnai a malapena di uno sguardo l’interruttore del
silenzio: Goyle. Ok, mi decisi che potevo anche permettere di ignorarlo.
- Malfoy, non sapere cosa successo!-
In quel momento ero troppo sconvolta:da quand’è che la scimmia parlava?! Così
non mi accorsi che si era messo a blaterare con l’altro scimmione, Tiger,
e mio fratello. Finché non uscirono di
corsa lasciandomi sola. Trovai che fosse il regalo migliore che mi avessero
fatto, ma dopo mi avrebbero comunque sentita, in fondo non avevo assolutamente
nulla da fare.
- Scusami?-
Alzi leggermente un sopracciglio, mentre mi giravo e osservavo il mio
interlocutore, dire che ne rimasi delusa è dire poco. Un ragazzino
cicciottello, assolutamente anonimo, con probabilmente il quoziente
intellettivo pari a quello di Goyle… mi dissi che forse non era sicuro, magari
era un cervellone, futuro Corvonero..
- Siii?- chiesi con un leggerissimo sarcasmo, pronta a sentire che cosa avrebbe
detto il geniaccio.
- Hai per caso visto il mio rospo?- Mi ricordai almeno centomila volte che io
ero Cassiopea Alyssa Malfoy, e il mio intuito non sbagliava mai.
- No, mi dispiace- risposi regalando un po’ di cortesia a quel povero
decerebrato, probabilmente un parente stretto degli oranghi con cui girava
Draco. Con un sospiro lo sentii allontanarsi, pensando che se papà mi avesse
sentita parlare con gente del genere non ci avrebbe pensato due volte ad andare
a fare un salutino a zia Bella, un salutino molto lungo…
*
Ero ufficialmente innamorata di Hogwarts! Nonostante
mio fratello continuasse a blaterare su quanto fosse più intelligente di Harry
Potter, di come Malfoy Manor fosse decisamente più interessante di quel mucchio
di sassi, e di altri miliardi di argomenti che interessavano solo lui, ed io mi
ritrovavo molto vicina ad una crisi di nervi, quando decise di insultare
qualunque cosa vedesse.
- Ma la hai vista quella vecchia? E quella sarebbe una professoressa? Che
insegna? “Magie utili in vecchiaia”? Per non parlare del cappello! Ma io dovrei
mettere in testa quel…-
La McGrannitt, la povera vecchia molto amica di mio fratello, aveva iniziato lo
smistamento, distraendomi dai vaneggi di Draco.
- Abbot Hannah!- disse mentre una ragazzina si sedeva e si poggiava il cappello
in testa
Mi interessai marginalmente a tutti gli altri, più che altro cercando di
evitare di lanciare una fattura a mio fratello,e non le conoscevo neanche ma
avrei optato per un bel calcio sullo stinco, fino a che non venne chiamato. Si
avviò con un ghigno sulle labbra, e il cappello non aveva nemmeno toccato la
sua testa che già aveva urlato
- SERPEVERDE!-
Era ufficialmente il mio turno, e sentivo una strana inquietudine; non capivo
il motivo ma con lo sguardo cercavo di evitare quelli che credevo sarebbero
stati i miei compagni di casa, quando mi sedetti su quello sgabello, maledetto.
< Certo che è scomodo! > pensai,
proprio mentre il cappello mi impediva la visuale.
< Scusa tanto, principessina,
desidera forse un cuscino? > sentii una voce nella mia testa
< Ma tu non dovresti smistare senza
fare conversazione? >
< Proprio sfacciata, tesoro. In effetti dovrei ma visto che sto ancora
decidendo, sai che hai una mente proprio strana, volevo fare due chiacchiere
>
< Bella battuta, dai mandami a Serpeverde e facciamola finita >
< Non mi va! Sai, non penso che Serpeverde ti farebbe fiorire, tutto questo
acido non si associa al tuo bel faccino, facciamo un tentativo? Ma ci vuole
coraggio! >
Ci pensai un po’, in effetti l’idea mi tentava, ma la reazione dei miei
genitori sarebbe stata preoccupante.
< Si può fare>
< Proprio uguale a tuo zio.. bhè allora GRIFONDORO!!>
Sentii la sala azzittirsi, ma mentre la prof mi toglieva il cappello, il tavolo
rosso e oro eruppe nell’applauso più grande tra quelli che avevo sentito quella
sera. Con un’occhiata al lato opposto della sala, notai che i Serpeverde erano
rimasti tutti a bocca aperta.
Con un sorriso radioso mi sedetti al tavolo della casa che ormai era anche mia,
e tutti iniziarono a darmi pacche sulle spalle o a porgermi la mano, sì ero già
certa che mi sarei trovata bene.
- Benvenuta a Grifondoro, Malfoy.-
A pronunciare quelle parole era stato un ragazzo con i capelli rossi e una
spilla da Prefetto che riluceva sul petto. Al che io allargai il sorriso
dicendo semplicemente
- Cassiopea-
Al che due gemelli seduti di fronte a me si guardarono ed iniziarono a parlare
- Allora..- cominciò il primo
- ..Benvenuta a.. – continuò il secondo
- ..Grifondoro..-
- ..Cassy..-
-..Io sono Fred…-
- ..E io George.-
Ridacchiando allora presi un po’ d’inchiostro dalla boccetta che avevo in tasca
e disegnai una grande F sulla fronte di uno e una G all’altro.
- scusate ma in qualche modo vi dovrò distinguere!-
Iniziammo a ridere tutti e tre mentre il cappello decretava che anche Harry
Potter si sarebbe vestito di rosso e oro,e tra le urla di tutti lui si venne a
sedere di fianco a me.
- Ciao- sussurrai tendendo una mano quando tutti si furono calmati
- Ciao..- lui era un po’ titubante
- Capisco i tuoi problemi, mio fratello è un’idiota!-
<< almeno, quando si comporta così lo è! >> pensai, ma lui con un
gran sorriso aveva stretto la mia mano
- allora amici?-
- Amici- risi io
cavolo, era facile!
Il resto della cena filò liscio come l’olio finché Draco non mi intercettò
quando Percy , il prefetto di prima, stava accompagnando i ragazzi del primo
anno in dormitorio.
- Sorellina! Non ti preoccupare!- mi disse con un ghigno – te lo organizzò io
un bel funerale! Mi citerai nel testamento?- continuò mentre si allontanava.
Ci misi pochi secondi a capire cosa intendesse, ma poi riuscii a pensare solo
una cosa:
<< Cazzo! E ora come glielo spiego a papà? >>
Ufficio della pazza:
Mitico, sono in ritardo PERSINO con la
revisione… ma vabbè, mi perdonerete
almeno spero.. vabbè
ripeto: QUALUNQUE COSA LEGGIATE DA QUI IN POI VERRA’ MODIFICATO!
grazie e arrivederci
see ya mates!!!