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Autore: alessia21685    27/05/2011    8 recensioni
Cosa fareste se vi innamoraste perdutamente del vostro peggiore nemico?
Se sapeste che per salvare il futuro del mondo e delle persone a voi più care dovrete uccidere la vostra unica ragione di vita?
Quando l'amore e la passione sono così forti da strapparti l'anima, anche il bene e il male si mescolano, al punto da non riuscire più a discernere l'uno dall'altro.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Tom O. Riddle
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Ok, questo ragazze è un regalo per tutte voi, per ringraziarvi dei bellissimi commenti che mi fanno sempre tanto ,tanto piacere! (e anche perchè mi sono divertita molto a scrivrerlo :P 
Quindi,ecco a voi un capitolo "extra" ( lo chiamo così perchè è corto, e perchè  non è un vero e proprio capitolo, dato che non fa proseguire la storia rispetto all'ultimo capitolo)
Spero che ve lo gustiate, nell'atteso del prossimo ! Buona lettura!



31 Dicembre 1934

Oggi è il mio compleanno.

Non ho ricevuto alcun regalo.

La signora Wilks dice che non me lo merito.

Sai, per via dell’incidente con Susan Doyle.

È ancora all’ospedale.

Dicono che la spalla le è uscita dalla clavicola quando è caduta.

Anche se non so come diavolo è successo, sono contento che si sia fatta male.

Quasi mi spiace di non essere stato davvero io a spingerla dalle scale, come pensano le educatrici.

Quando ha cominciato a insultare mia madre non ci ho visto più.

La vista mi si è appannata e ho sentito come uno strano formicolio alle mani,mentre con tutto me stesso immaginavo di vederla soffrire.

 Soffrire come lei stava facendo soffrire me.

Poi all’improvviso una specie di folata di vento l’ha spinta giù, facendola rotolare sui gradini, e sono scappato.

Il suo grido mi rimbomba ancora nelle orecchie.

Non so perché mi capitano queste cose.

Perché a volte le cose che desidero di più ,magicamente si avverano.

Credo di avere dei poteri. Se solo riuscissi a controllarli…

Potrei vendicarmi di tutto quello che mi fanno. Potrei scappare.

Potrei avere tutto.

 

Era tutto così confuso eppure al contempo così limpido. Hermione sapeva che doveva trattarsi di un sogno.

Non solo perché nonostante si trovasse sott’acqua riusciva a respirare benissimo, ma per via di quella strana patina opaca e soffice come bambagia, tipica dei sogni,  che circondava il mondo intorno a sé.

I suoi capelli ondeggiavano nell’acqua come alghe,trasportate dalla corrente, e subito dopo una forza misteriosa la trascinava su, in un mulinello, lasciandola distesa su una spiaggia di sabbia finissima.

Rimase sdraiata ,le dita che affondavano nella sabbia fresca, lo sguardo al cielo nero, senza stelle. Due lune gigantesche rischiaravano tutto,gettando strane ombre attorno a lei.

Decisamente un sogno.

D’un tratto intravide la sagoma di un ragazzo, in piedi davanti a lei, le dava le spalle.

Due ferite nere spiccavano sulla pelle lattea della schiena, a livello delle scapole, come se qualcuno gli avesse strappato le ali.

Hermione sentì la sua voce fuoriuscire da sola dai polmoni, suonando estranea, stranamente disperata.

“Tom!”

Il ragazzo non si voltò.

Lei cercò di sollevarsi da terra ma non vi riuscì e ricadde sulle ginocchia. Si sentiva così debole…

 Ma doveva raggiungerlo, doveva toccarlo, doveva…

Strisciò a fatica verso di lui lungo il metro di spiaggia che li separava.

Afferrò con le mani i suoi  pantaloni, bagnati e appiccicati ai muscoli delle sue gambe.

“Tom!” Ripetè disperata,aggrappandosi a lui.

“Vattene.”

La sua voce, anche se distorta e ovattata dalla tenebra del sogno, feriva il suo cuore come se lo stesse trafiggendolo con una lama arroventata,torturandola, con sadica lentezza.

  “No!” Gridò lei,soffocando le lacrime.

“No, tu non sei così! Non sei cattivo!”

Il ragazzo si voltò, e lei sollevò il suo viso verso di lui, che la stava guardando pieno di disprezzo.

I suoi occhi ardenti avevano lo stesso colore dell’assenzio.

Da qualche parte aveva letto che si trattava della più letale delle droghe, ti stordiva, ti ubriacava, ti rendeva dipendente, fino ad ucciderti.

 “Non sei cattivo. Fai così per via di quello che ti hanno fatto. Quelle ferite…”

Il ragazzo ebbe un fremito a quelle parole, i suoi occhi lampeggiarono increduli e furiosi.

Con un gesto fulmineo e violento afferrò Hermione per il collo della camicetta e la tirò su a forza.Lei non oppose resistenza, facendosi sollevare come una bambola di pezza.

Sentiva le dita forti di lui stringerla sul fianco, affondando roventi nella  striscia di pelle scoperta  tra la cintura della gonna e il bordo della camicia.

“Tu…” sibilò, avvicinando il suo viso al suo.

“Tu non sai niente di me” Le sussurrò all’orecchio con voce roca,  facendola tremare dalla testa ai piedi. Un brivido rovente le scivolò lungo la spina dorsale,e Hermione gemette.

Subito il sangue le imporporò le guance, quando si rese conto del  verso di estasi  che si era lasciata scappare dalle labbra, e incredula si coprì la bocca con la mano.

Ma ormai era troppo tardi. L’espressione soddisfatta e divertita sulla faccia di lui lasciava intendere che aveva udito il suo assurdo verso di piacere e aveva sentito sotto i polpastrelli la sua pelle d’oca.

Sapeva che era in suo potere, e questo gli piaceva. Tom Riddle amava il potere.

Un angolo della sua bocca carnosa si alzò in un sorriso malizioso .

“Non hai idea di cosa sono capace” continuò lui, mentre suo fiato caldo le lambiva la pelle tenera del collo.

“Non hai idea delle cose che potrei farti…”  le sue labbra morbide si mossero sfiorando il lobo del suo orecchio.

Soffocando un altro gemito, il respiro di Hermione si fece più veloce, come se non riuscisse a assumere abbastanza ossigeno per evitare di perdere i sensi.

Il suo cervello era come in cortocircuito. Tutto quello che riusciva a pensare era quanto le sarebbe piaciuto scoprire tutte le cose che lui avrebbe potuto farle, le cose che lei avrebbe voluto che lui le facesse.

Sapeva che era orrendamente sbagliato, ma non poteva farci niente, lui le faceva quell’effetto…come se perdesse totalmente il controlle di se stessa.

 Quella sensazione… al contempo ne era terrorizzata e attratta, come se fosse l’unico modo per sentirsi veramente viva.

Il suo profumo, sapone e pepe nero,  le faceva girare la testa.

Quandò sentì il tocco rovente delle sue labbra  sul collo trasalì.

“Si…” mormorò mentre la vista le si annebbiava.

“Si.”

 

“Hermi!!”

La voce stridula di Sarah la fece sobbalzare.

“Cosa diavolo…?” balbettò Hermione alzandosi di soprassalto.

Mise a fuoco il viso dell’amica,respirando affannosamente.

“Stai bene?!” Domandò la piccola rossa seduta sul suo letto.

 “Stavi avendo un incubo.Continuavi ad agitarti e respiravi a fatica! E continuavi a mormorare “Mi sta uccidendo”! “

Hermione arrossì.

Il ricordo del sogno la colpì in pieno petto, facendole così male da mozzarle il fiato.

Ma quel che era peggio, era che non stava male per il senso di colpa,o per il disgusto, ma  per il fatto di essere stata svegliata.

-Mi sta davvero uccidendo- pensò massaggiandosi le tempie con le dita sudate.

 

Nota dell'autrice: 

Ho deciso che metterò un pezzo del diario di Tom come prologo di ogni capitolo, che ne dite? 

 

 

 

  
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