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Autore: ElseW    30/05/2011    6 recensioni
Ci tengo a puntualizzare che io in questa storia avrò un ruolo ben diverso da quello della tipica ragazzina da salvare.
Solitamente infatti sono gli altri che vogliono essere salvati da me.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shadow
Capitolo 8:
Il giullare
 
-
 
Credo di non aver mai corso così veloce: sto praticamente volando.
Non devo neanche preoccuparmi di farmi riconoscere per quanto vado svelto e le pochissime persone che incontro non mi degnano che di un’occhiata.
Riconosco le mura dell’Accademia, sto per arrivare, ma ancora non so come farò ad entrare. Quando sto per girare l’angolo mi fermo e sporgo la testa. L’entrata è, come al solito, sorvegliata da telecamere e guardie. L’unica speranza che ho è intrufolarmi con uno dei camioncini del cambio di ronda, come ha fatto Ombra e…
Una macchina nera svolta l’angolo, il finestrino si abbassa e vedo il Ministro Demidoff che tiene stretto a sé Carlotta. Mi sbraccio freneticamente, cercando di attirare la sua attenzione e finalmente la piccola mi vede. Spero solo che mi riconosca. Ti prego piccola, ti prego…
La bimba mi guarda perplessa per qualche minuto, mentre l’autista parla con le guardie e suo padre le accarezza distrattamente i capelli. In preda all'ansia le faccio segno di chiamare suo padre e miracolosamente comprende.
Si volta chiamando suo padre e punta il dito verso di me, con discrezione. Lui sembra poco interessato, ma finalmente il suo sguardo si posa sul sottoscritto e io sillabo silenziosamente, in un ultimo atto di disperazione: OMBRA.
I suoi occhi si spalancano e per qualche secondo rimane interdetto, quindi apre la portiera.
È per caso un muto invito ad entrare? Certo, facilissimo, peccato che io non sappia diventare invisibile!
Mi avvicino con passo felpato fino a quando non arrivo al limite del raggio d’azione delle telecamere, a quel punto le indico con il dito. Lui annuisce e la sua mano si illumina.
Strabuzzo gli occhi. Demidoff è un Mago della Luce?
Qualche secondo dopo lancia un discreto flash contro la telecamera e io intuisco il suo stratagemma. Le guardie non hanno infatti notato nulla e per il sistema di sicurezza sarà semplicemente un faro di un'auto un po’ troppo luminoso. Scivolo in macchina e mi lancio a pesce dentro l’abitacolo, ritrovandomi incastrato tra i sedili anteriori e quelli posteriori in una posizione davvero, davvero scomoda. L’autista firma un ultimo documento, quindi torna nel posto di guida e mette in moto. Resto in silenzio fino a quando non arriviamo in una sorta di posteggio privato. I Ministri godono di certi privilegi che, devo dire, al momento non mi dispiacciono poi tanto. L’autista scende e si dirige verso lo sportello posteriore ma Demidoff abbassa il finestrino di qualche centimetro e dice, sporgendosi in avanti, “Scusa Taylor, ho una telefonata da fare, potresti per favore aspettarmi fuori dal posteggio?”
L’uomo fa un cenno affermativo con la testa e si allontana.
Dopo qualche minuto passato in silenzio, mi dimeno come un’anguilla, cercando di tornare in una posizione dignitosa. “Scusi per - scusi per l’abbordaggio ma… ”
Lavori per Ombra?”
Muovo la testa in un cenno un po’ vago. “Diciamo di sì. Più che altro è costretta a tenermi con lei, sì, quindi, uhm, sì, lavoro per lei in un certo senso. Sono il giullare che l'ultima volta ha intrattenuto sua figlia mentre Ombra parlava con lei.” Carlotta sentendo queste parole esulta e comincia a tastarmi i pantaloni, alla ricerca del mazzo di carte. L’immagine di Ombra svenuta e sanguinante però mi appare davanti agli occhi come in un flash, quindi arrivo rapidamente al punto. “Devo trovare Myers.”
Tesoro, lascia in pace questo giovanotto, ci porterà da Myers”
Venite con me.” Apro lo sportello e prima di uscire chiedo “Ci sono telecamere qui?”
Solo una all’ingresso, ma l’abbiamo passata.”
Perfetto.” Ci dirigiamo verso una porta che ci permette di accedere all’Ala Est.
Dobbiamo raggiungere la zona centrale dove si trova la camera di Myers il quale, per la seconda volta, troverà il suo ufficio un poco affollato. “Mi segua”
Percorro i corridoi con sicurezza, ho vissuto qui per anni e conosco l’Accademia come le mie tasche; spero solo di non incontrare nessuno. Mi ritrovo a pensare che non sarebbe male fare un salto da Elijah.
Raggiungiamo senza troppi inghippi l’ufficio di Myers, rimane però il problema della telecamera. “Perché ti sei fermato?” Chiede Demidoff e io mi volto verso di lui, facendo un cenno con la testa in direzione della telecamera.
Se vogliamo passare senza farci vedere… ”
Io sono un Ministro. Credo che non darebbe poi tanto nell’occhio se io bussassi alla porta di un Maggiore dell’Accademia, no?”
Certo, per lei è decisamente semplice, peccato che io sia ricercato!”
A questo non avevo pensato.”
Ehi, fai un trucco con le carte?”
Carlotta, ti prego non è il… ”
Interrompo Demidoff prima che possa terminare la frase.
Mi è venuta un'idea.
 
Devo dire che la sensazione del gesso liquido sulla faccia non è piacevole, come non lo è quella di avere quindici paia di pantaloni blu addosso, un paio di boxer rossi mascherati da cappello e una giubba extra-large verde stretta in vita con un cinturone di cuoio dall'aria consumata.
Abbiamo trovato tutto l’occorrente tra la lavanderia e l’aula di prova dei diplomandi della sezione 'scientifica e alchimia': il gesso serve loro per fare i calchi delle impronte dei piedi, dei denti e tutte quelle altre robe molto complicate a cui non mi sono mai interessato. Errando, probabilmente.
Finalmente Demidoff si decide a bussare alla porta mentre Carlotta tramuta la sua espressione gioiosa nel vedermi nuovamente vestito da giullare, in quella di una bambina educatissima e impassibile.
Avanti.” La voce di Myers mi fa sobbalzare. Non la sentivo da tempo…
Il Ministro apre la porta e tutti e tre ci accomodiamo all’interno dell’ufficio. “Prego.”
Di fronte la scrivania ci sono due sedie. Io rimango in piedi accanto a Carlotta, tanto per essere pronti in caso di irruzioni improvvise. “A cosa devo questa visita, uhm… improvvisa? Sono le due del mattino, immagino sia qualcosa di piuttosto urgente.”
Ghaam ha tentato di uccidere mia figlia, Ombra l’ha salvata e mi ha mandato da lei. Qui c’è una persona che lavora per lei che io ho introdotto clandestinamente abbigliandolo con un numero sovrabbondante di indumenti e con un paio di boxer messi in luoghi in cui non andrebbero messi dei boxer. Se Ombra mi ha mandato da lei vuol dire che la ritiene un uomo retto, quindi metto la mia vita e soprattutto quella di mia figlia nelle sue mani.”
Myers sembra sconvolto. Si volta verso di me e batte le palpebre un paio di volte, poi spalanca gli occhi, stupefatto. “Dorian?”
Annuisco, imbarazzato. “Il gesso mi sta praticamente disidratando, mi sento tirare tutta la faccia... ”
il Maggiore si alza e si avvicina, abbracciandomi calorosamente. “Non ricevo tue notizie da un po’, pensavo fosse successo qualcosa”
Scuoto la testa e l’immagine di Ombra moribonda ritorna a farmi visita. “Ho bisogno di una scorta di Fiale per ferite di arma da taglio di terzo grado.”
Mi guarda da capo a piedi, quasi a volersi assicurare che la ferita non sia mia, poi comprende. “Ombra. È stata ferita?”
Demidoff si inserisce nella conversazione. “Sì, a casa mia, mentre cercava di proteggere mia figlia. Ghaam è riuscito a coglierla di sorpresa.”
Myres scuote la testa con fare grave. “Ho sempre trovato viscido quel tipo… comunque, rimanete qui. Ministro, lei può accomodarsi in camera con sua figlia se vuole, stanotte non credo proprio che dormirò.”
Demidoff fa un profondo cenno con la testa, in segno di ringraziamento e Myers scappa fuori, alla ricerca delle Fiale.
Rimasti soli l’uomo si alza e si volta verso di me. “Non credo ringrazierò mai abbastanza Ombra… e neanche te, Dorian.”
Faccio spallucce. “Non c’è bisogno di ringraziarmi e per quanto riguarda Ombra, beh… ” Gli lancio un’occhiata innocente. “…potrebbe accettare la sua proposta.”
Demidoff batte le palpebre. “E come? Orion sa che Ombra mi ha proposto di aiutarla”
Naturalmente, ma dal momento che domani lei non si presenterà in Piazza, crederà che non abbia accettato. Per quanto riguarda la fuga la giustificherà dicendo che ha pensato di rifugiarsi nel posto più sicuro della città e quindi l’Accademia. Dirà che sapeva di potersi fidare di Myers per tenere al sicuro sua figlia.”
L’uomo sospira e annuisce. “D’accordo. Se sentissi il bisogno di comunicare con voi?”
Lo dica a Myers, ci penserà lui a riferire ogni cosa.”
Demidoff scuote leggermente la testa, esasperato dalla nottata, quindi tira fuori qualcosa dalla giacca. “Dai questo ad Ombra.”
Prendo il fagotto tra le mani e scosto delicatamente il fazzoletto in cui è avvolto. È un coltello: quello con cui è stata ferita Ombra. “Orion è in grado di usare il sangue dei ricercati per localizzarli, ma solo se questi si trovano ad una distanza di almeno cinquecento metri da lui. La vita di Ombra diventerebbe un inferno, non potrebbe più avvicinarsi ad Orion senza che lui lo venga a sapere… sarebbe la fine, avrebbe buttato tutto il suo lavoro dalla finestra.”
Guardo la lama ad occhi sbarrati. “Credo… credo che questo sia un ringraziamento sufficiente anche per me.”
Demidoff sorride e da una spintarella a Carlotta che mi abbraccia rapidamente e corre nella stanza indicata dal padre, trillando, “Notte, signor giullare, torna presto!”
Quando la porta si chiude alle sue spalle, quella dell’ufficio si apre e Myers fa il suo ingresso.
Sto rischiando il licenziamento e - se scoprono che sto aiutando Ombra - anche una condanna a morte.”
Allunga il braccio e io afferro la scatoletta in acciaio che mi sta tendendo.
Ci sono dodici fiale, sei di terzo grado per i primi tre giorni (due al giorno) per diminuire la profondità della ferita e altre sei di primo grado per farla cicatrizzare in fretta e senza infezioni.”
Annuisco rapidamente. “Grazie, grazie davvero a tutti e due io… io non so come avrei fatto.” Demidoff sorride nuovamente. “Io e Myers avremo molto di cui parla… ”
La porta si spalanca ancora. “Signore, siamo tutti pronti per l’allenamento notturn… oh.”
Elijah?
Mi ha riconosciuto?
I suoi occhi si spalancano e il suo viso impallidisce. “Dorian…”
Mi ha riconosciuto. “Eli”
Sorrido, ma lui non ricambia. In pochi secondi mi ritrovo a terra, con una mano sullo zigomo e l’espressione sconvolta. Elijah torreggia su di me, furibondo.
Ben tornato, eh! Ho dovuto strappare informazioni a Myers, agognare per sapere se eri vivo o meno, con chi eri, cosa facevi… e adesso sei qui, vestito come un coglione e con un paio di boxer in testa!”
Mi dispiace…”
Non me ne faccio niente delle tue scuse!”
Che diavolo esistono a fare le scuse se poi nessuno le vuole?
Ho dovuto! Ombra mi ha impedito di comunicare con chiunque, sono qui solo perché lei ha bisogno di Fiale e rischia di morire… ho bisogno di un modo per uscire da qui.”
Elijah continua a scrutarmi con sguardo duro. “Già… io esisto solo quando hai bisogno di me.”
Mi alzo in piedi e il mio sguardo si indurisce. “Probabilmente non lo pensi sul serio… ma sai che ti dico? Non me ne fotte un cazzo. Secondo te sono andato a fare una scampagnata? Secondo te non ho detto niente perché non ti ritengo importante? Oppure perché avevo il terrore che qualcuno potesse invischiarti in questa situazione? Vaffanculo Elijah, pensala come ti pare.”
Afferro la scatola di acciaio e mi volto verso Myers.
Devo uscire di qui.”
Il Maggiore lancia uno sguardo imbarazzato ad Elijah, quindi annuisce e io mi affretto a salutare Demidoff.
So che adesso Elijah si sente in colpa e so che anche io mi sentirò in colpa, ma non ho il tempo di parlare con lui, non ho il tempo di convincerlo.
Dovrebbe fidarsi di me.
 
Myers mi ha fatto uscire dalla lavanderia che si trova a piano terra. Elijah ci è venuto dietro senza spiccicar parola, nonostante io sappia che probabilmente ha cercato di guardarmi in faccia per tutto il tempo. È sempre bastata un’occhiata per mettere tutto a posto... ma non stavolta. Quella frase mi ha praticamente ucciso: “io esisto solo quando hai bisogno di me”
Come ha potuto dirmi questo? Lo sa, lo sa perfettamente che non è così e sa che se non gli ho detto nulla è stato solo per proteggere lui, me e Myers, ma arrabbiato com’era probabilmente voleva solo ferirmi.
Razza di idiota…
Ovviamente sto correndo ancora.
Volo fino all’entrata della graziosa palazzina che ho visto dall’esterno solo questa notte.
Grazie al cielo conosco la città a causa delle continue ronde di prova che Myers ci faceva fare ogni giovedì sera. Mi viene da ridere pensando a quante volte sono passato davanti a questa palazzina.
Salgo le scale e mi fiondo di peso contro la porta, aprendola di botto.
Per terra c’è ancora qualche macchiolina di sangue, il resto è stato pulito, quindi Brayden deve aver portato Ombra nella sua camera, in cui - tra l'altro - non sono mai entrato.
Cammino rapidamente fino alla porta e la apro.
Brayden sta tamponando il viso di Ombra con un fazzoletto bagnato, mentre il suo corpo viene scosso dai brividi. La maglia è stata arrotolata fino a scoprire i fianchi e la pancia, in modo che Brayden potesse pulire la ferita. Prendo una fiala, la stappo e… è senza maschera.
Lei è senza maschera.
Brayden deve intuire il mio sgomento perché mi toglie la fiala dalle mani e la versa tra le labbra socchiuse di Ombra.
Potresti anche evitare di fissarla in questa maniera.”
Sobbalzo e distolgo lo sguardo, ma subito dopo questo viene calamitato di nuovo sul suo viso. Non riesco a guardare da nessun altra parte.
È… bella.”
Lo dico con un tono quasi reverente, come se fosse addirittura troppo bella per essere semplicemente bella, come se con questa parola io l'abbia quasi offesa.
È bella e non intendo solo nel senso prettamente fisico del termine.
È così... intera, adesso.
Brayden mi guarda e fa per parlare, ma per qualche motivo si blocca.
 
Sto per dirgli di tacere quando noto il suo sguardo. È solidamente piantato sul suo viso.
I suoi occhi sono offuscati, quasi nebbiosi, come se fossero persi nella contemplazione di ciò che stanno guardando e immediatamente capisco che la rimozione della maschera ha fatto diventare Ombra un essere umano. Non più un’assassina, ma una persona che solo adesso Dorian riesce a vedere interamente; e questo quadro completo sembra averlo ipnotizzato.
Guai. Quello sguardo significa guai.
Dorian?” Lui fa cenno di avermi sentito ma non distoglie lo sguardo dal volto di Shine. “Dorian.” ripeto, più fermamente.
Sì… sì?” e poi batte le palpebre. Dorian alza il viso e punta i suoi innocenti occhi azzurri su di me. “Sì?” Ripete per la terza volta, quasi non fosse sicuro di averlo già detto.
Io non ho idea di cosa tu stia pensando, ma spero con tutto il cuore per te che la tua espressione adorante di poco prima fosse dettata da una questione puramente fisica.”
Non ho il coraggio di Vederlo. Vedendolo qualunque sua bugia verrebbe smontata subito ma io spero con tutto il cuore che lui risponda in maniera adeguata e io che io non debba aver bisogno di fare ciò.
Io… , ovvio io - è bella fisicamente, , intendo, , molto graziosa, sì…no, graziosa no, è bella. Molto bella, sì.” E tutti questi confermano che forse è il caso di Vedere un po’ la situazione; e lui diventa un libro aperto.
 
Mi sta Vedendo accidenti, lo so, mi sento quasi nudo!
Ci mette solo un secondo, è velocissimo, molto più di me, e dal suo sguardo capisco che non gli è piaciuto molto ciò che ha visto.
Dorian, non te lo consiglio. Ti faresti solo del male e complicheresti le cose ad Ombra.”
Il mio cuore sta battendo alla velocità di quello di un coniglio.
A cosa ti… ”
A quello che ho Visto, Dorian. E tu sai perfettamente cosa ho Visto.”
Passerà. Me ne sono accorto adesso, ok? Passerà subito… ”
Sarà molto più difficile di quanto pensi, ma io ti chiedo solo di non coinvolgere Ombra. Non dirle nulla, neanche se tutto questo non dovesse passare ma anzi ingigantirsi. Ti distruggeresti, ti faresti solo del male e lei si sentirebbe ancora più in colpa. Le renderesti tutto ancora più difficile di quanto già non sia. È per il tuo bene Dorian e anche per quello di Ombra.”
Queste parole non mi piacciono. Hanno stroncato sul nascere qualcosa che ho scoperto solo adesso.
Il mio sguardo si posa su Ombra e penso che, sì, Brayden su una cosa ha assolutamente ragione: sarà molto più difficile di quanto penso.
 
*
 
Mi fa male tutto.
Il fulcro pulsante del dolore però si trova nel mio fianco destro. Ciò mi porta a pensare, in questi primi momenti di lucidità, che non devo essermi sognata tutto e che il fatto che io stia pensando rende più reale l’ipotesi che io sia sopravvissuta.
Apro gli occhi e per una frazione di secondo tutto il mondo balla una nevrotica samba intorno a me per poi fermarsi, quasi che il mio risveglio sia un segnale di partenza che gli permette di riprendere a muoversi normalmente. Bene. Buon segno.
Cautamente mi tasto il fianco sentendo che è bendato e che questa benda non è poi così sporca di sangue. Sposto il mio sguardo sul comodino accanto a letto e vedo una scatola di metallo piena di numerose fiale di terzo e di primo grado.
Mi metto a sedere ma me ne pento una frazione di secondo dopo. Lancio un grido strozzato che provoca degli stridori di sedie da qualche parte nella stanza accanto, quindi sento dei passi nervosi in corridoio e la porta si spalanca: Brayden e Dorian mi stanno occhieggiando dalla soglia.
Avete finito di guardarmi come se fossi appena resuscitata? Qui c’è una benda che va cambiata.”
Bray sorride e Dorian ovviamente anche. Il sorriso di Dorian è imbarazzante, sì, è proprio imbarazzante; per me, non per lui.
Ignoro platealmente il suo sguardo quasi indagatore. Cos’ha da guardare così?
Buongiorno anche a te bella addormentata. Ben tre giorni di sonno! Complimenti.”
Spalanco gli occhi. “Tre giorni?!”
Mi porto le dita della mano sinistra alla fronte e…
La maschera. Dov’è la maschera?
Alzo gli occhi e incrocio quelli di Brayden che mi guardano quasi dispiaciuti.
Ho dovuto toglierla, mi era di impiccio, ti infastidiva e ti dimenavi cercando di togliertela.” Deglutisco a vuoto, quindi lancio un’occhiata a Dorian. Mi sento scoperta. Vulnerabile.
Ok”
Adesso capisco cosa ha da guardare. “Potete aggiornarmi sulle ultime novità per favore? Sapete, ho dormito per tre giorni, credo di essermi persa qualcosa.”
Entrambi annuiscono e si lanciano in un racconto dettagliato di tutto quello che è successo.
Eppure lo sguardo di Dorian continua a mettermi a disagio.
No, non è da maniaco accidenti, no! Lui non sarebbe neanche in grado di imitarlo un maniaco, figuriamoci esserlo. Tuttavia mi inquieta, smuove qualcosa. E questa cosa non mi piace.
 
*
 
Ok, inutile tentare di nascondere a me stesso il fatto che mi piaccia.
Parecchio.
È come se la rimozione della maschera l'abbia resa più reale, meno evanescente, più... umana.
Prendo il vassoio che Brayden ha preparato per Ombra e esco dalla cucina. Sono passati solo due giorni, non può ancora alzarsi dal letto e questo la rende un poco irritabile.
Ignoro platealmente l’occhiata ammonitrice di Brayden e procedo spedito verso la sua camera.
Batto un gomito contro la porta e sento da dentro un flebile, “Avanti... ”
Spingo l’anta che è tenuta sempre socchiusa ed entro.
Lei è ovviamente lì, tra le coperte. Abbiamo dovuto somministrarle delle Fiale antidolorifiche perché altrimenti ogni movimento rischiava di farla svenire dal dolore. Non c’è il pericolo che la ferita si riapra, ma più si muove e più rallenta il processo di guarigione; stare seduta però non produce grandi effetti collaterali, quindi ha insistito per poter poggiare la schiena contro il cuscino.
Mi avvicino e poso il vassoio sulle sue gambe.
Grazie.” Dice lei, con tono piatto.
Di nulla”
Mi siedo sulla poltroncina accanto al letto e lascio che il mio sguardo si perda tra le pieghe della coperta, facendosi vitreo ad occhi esterni.
I successivi dieci minuti passano così, con Ombra che mangia silenziosamente e con me che a malapena mi rendo conto di dove sono.
Penso soprattutto alla faccenda di Elijah. Non abbiamo mai litigato così o quantomeno non siamo stati in conflitto per più di mezza giornata, di conseguenza mi sembra assurdo sapere che in questo momento entrambi proviamo del rancore verso l’altro. Sospiro e scuoto la testa, prendendomela tra le mani.
Qualche problema?” Chiede Ombra, con un tono espressivo quanto quello di un navigatore satellitare.
Qualcuno”
Di che si tratta?”
Non è niente di grave, non credo ti interessi.”
Sono in grado di decidere da sola se qualcosa mi interessa o meno.”
Quando portava la maschera non riuscivo a vedere il modo in cui arriccia il naso quando è infastidita. Arrossisco leggermente e mi affretto a parlare. “Diciamo che Elijah non ha apprezzato molto il fatto che non l’abbia cercato durante questo mio periodo di isolamento.”
Ombra inarca un sopracciglio. “Dovrebbe ringraziarti. Se avessi detto una sola parola avrei ucciso entrambi.”
È esattamente quello che ho detto, ma lui se ne è uscito fuori con una frase orribile del tipo: ‘esisto solo quando hai bisogno di me.’” Mi lascio sfuggire un ringhio sommesso e continuo. “Cioè… l’ha detto sul serio! Accidenti è il mio migliore amico da quando siamo nati, non può dire frasi del genere! Potevo capire se avesse detto qualcosa tipo ‘sono deluso e ferito’ oppure ‘potevi trovare un modo’… ma non questo.”
So di essere imbronciato e probabilmente sembro una sorta di bambino demente fuori misura, ma non mi interessa.
Al momento vorrei solo chiarire tutto con Elijah…
 
Trattengo un sorriso mentre osservo quel broncio bambinesco farsi strada sul viso dai tratti adulti di Dorian. È fastidiosamente adorabile.
Scuoto la testa e mi affretto a dire qualcosa.
Forse dovresti mandare a Myers un messaggio chiedendogli di farvi incontrare da qualche parte... per mettere a posto le cose.”
Il suo sguardo azzurro si posa sul mio viso e la, ormai consueta, sensazione di ‘nudità’ si impossessa di me.
Sarà perché è il primo sguardo che mi vede realmente dopo anni e anni? Probabile.
Sarà perché è uno sguardo che è capace di Vedere? Possibile.
Sarà perché Dorian ha la capacità di mettere a disagio chiunque con quegli occhi? Sicuramente.
Me lo permetteresti?”
Scuoto le spalle. “Beh, lui sa già che sei con me no? Quindi credo che un incontro, in un luogo sicuro ovviamente, non dovrebbe essere un problema.” Quindi aggiungo, “Ovviamente però dovrai aspettare che io mi riprenda, di modo che possa accompagnarti.”
Dorian sorride malandrino e prende il vassoio tra le mani. “Poi ti lamenti quando ti chiamo mamma… ”
Sgattaiola verso la porta, scansando abilmente il blocchetto di carta che ho recuperato dal cassetto del comodino, e se la chiude alle spalle lasciandomi sola.
Scuoto la testa, trattenendo un sorriso che non sarebbe necessario nascondere dal momento che sono sola.
È da così tanti anni ormai che fingo, che non so quasi più cosa significhi essere spontanea, bambina.
Sono vecchia dentro, incartapecorita, ingrigita, consumata, annientata.
Eppure Dorian è in grado di risvegliare parti di me che avevo dimenticato esistessero.
Riesce a farmi pensare che prima o poi, forse, avrò di nuovo il coraggio di guardarmi negli occhi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Spazio Autrice:
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In ritardo come sempre, ma eccomi qui =w=
Mi forzo e non dico una sola parola, vi chiedo solo di recensire e dirmi cosa ne pensate, perché ricorreggendolo ho avuto qualche dubbio sul capitolo.
Non dirò nulla, NULLA, non riuscirete a farmi parlare! *fugge*
 
Alla prooossima!
Besos*
 
 
Moony
   
 
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