Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: ElseW    04/06/2011    7 recensioni
Ci tengo a puntualizzare che io in questa storia avrò un ruolo ben diverso da quello della tipica ragazzina da salvare.
Solitamente infatti sono gli altri che vogliono essere salvati da me.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shadow
Capitolo 10:
Uomo?
 
-
 
Bravo Elijah, ottima idea.
Ignorando platealmente i saltelli entusiastici di Dorian, lancio il foglio di carta per terra per poi voltarmi verso di lui con uno scatto degno di una pantera. “Non se ne parla.”
Finalmente la pianta di fare su e giù come un beota e si decide a guardarmi. “Perché?” Chiede, con quello sguardo da cucciolo ferito che, accidenti, comincia a fare effetto.
Perché?! Hai il coraggio di chiedermi perché?! Elijah chiede di poterti venire a trovare qui e tu hai anche la faccia tosta di chiedermi perché non sono d’accordo?! Senti Dorian, forse non sono stata abbastanza chiara con te, forse sei più tonto di quel che pensassi o forse parliamo due lingue diverse … ma io sono ricercata! Ricercata, Dorian! Ho una trentina di condanne a morte sulla testa, sai cosa vuol dire? Vuol dire che se mi trovassero – e se fosse fisicamente possibile – mi dovrebbero uccidere non una, ma ben trenta volte!”
Dorian batte placidamente le palpebre, ormai quasi insensibile ai miei scatti di rabbia.
Ma se Elijah venisse qua puoi stare certa che non lo direbbe a nessuno, neanche a Myers!”
Stringo gli occhi. “Dorian, se lo torturassero canterebbe come un uccellino e io non ho intenzione di fuggire per tutto l’Impero solo perché tu e il tuo amichetto avevate voglia di giocare con le bambole!”
Che c’entrano le bambole?”
È un modo di dire Dorian!
Allora nessun problema.”
Sono felice che abbiamo trovato un … “
Vado a scrivergli che sei d’accordo.”
“… punto di - cosa?! Dorian, Dorian torna subito qui! Dorian!”
L’unica risposta che ottengo è il rumore della porta di camera sua che si chiude con un click innocente. Sono seriamente tentata di dissolvermi ed entrare nella sua stanza per ucciderlo silenziosamente e dolorosamente ma… non lo faccio.
Perché non lo faccio?
Qualche settimana fa, un mese fa, non mi sarei fatta il minimo scrupolo, mentre ora…
Emetto un basso ringhio e anche io vado a rinchiudermi in camera.
Il mio letto non mi è mai sembrato più sicuro, accogliente e riposante. Chiudo gli occhi e lascio che per una frazione di secondo il mio cervello smetta di pensare.
Sensazione meravigliosa: dimenticare chi sono, cosa sono, cosa devo fare, dove mi trovo…
Mi porto le mani al viso, pensando che prima dell’arrivo di Dorian pensieri del genere erano molto rari: forse perché non avevo idea di cosa volesse dire vivere senza preoccupazioni, mentre quel soldatino dei miei stivali sembra esserne l’esempio lampante. Scuoto la testa e apro gli occhi, mettendomi a sedere.
Infarto assicurato.
Dorian?! Che diavolo… stai tentando di uccidermi?!”
L’intruso, comodamente poggiato allo stipite della porta - che non ho sentito aprirsi - con una bottiglietta d’acqua in mano, ridacchia e si avvicina, sedendosi poi sul letto, un po’ più vicino di quanto avrei concesso un paio di settimane fa.
Perdonami.”
Dorian è quel genere di persona che è capace di chiedere perdono seriamente. Niente ghigni sarcastici, sguardi esasperati, no. Lui sorride.
Roteo gli occhi. “Dovrei perdonarti anche per aver deliberatamente ignorato un mio divieto?”
Ecco lo sguardo da bimbo colto con le mani nella marmellata. “Uhm… a che ti riferisci?”
È impossibile non sorridere. No, sul serio, di fronte ad un’espressione del genere viene quasi istintivo farlo, una sorta di riflesso involontario e incontrollabile.
Quindi sorrido.
 
Sta sorridendo.
Sta sorridendo a me!
Mi sistemo meglio sul letto e chiedo, “Che c’è? Perché sorridi?”
Lei scuote la testa, mentre il sorriso diventa più piccolo, senza però perdere quella luminosità che, sì, ho visto.
Brilla ancora…
Nulla.” Poi mi osserva e tutti i miei propositi di autocontrollo se ne vanno a quel paese.
Ha degli occhi che tolgono il fiato. “Dovresti sorridere più spesso.”
L’ho detto sul serio?
Perché?”
Cazzo.
Ah, be', sorridere fa – fa bene al... al cuore?”
Bravo imbecille, nomina il cuore, a questo punto perché non le scrivi una bella letterina d’amore, uh?
Dovrei indagare su questa tua affermazione ma ho come l’impressione che sia meglio rimanere nella mia ignoranza, non è vero?”
Ottima scelta.”
Le tendo la bottiglietta d’acqua, ma lei scuote la testa, quindi rimaniamo così, in silenzio... fino a quando non decido che è il caso di distruggere questo adorabile quadretto con una delle mie domande invadenti.
 
Come sono morti i tuoi genitori?”
Mi irrigidisco. Odio le domande, odio parlare di me e odio rispondere a domande su di me.
Non è una storia interessante.”
Oh …” Il suo sguardo limpido si ingrigisce per un secondo, poi scuote la testa e torna a sorridere. “Ok, non fa nulla.” Si alza e si dirige verso la porta.
Infido bastardo.
Le guardie.”
Si blocca e si volta. “Cosa?”
Li hanno uccisi le guardie. È stato durante il periodo in cui si classificavano i Geni degli Evoluti. Orion aveva dato l’ordine di venirmi a prendere, ma loro non gliel’hanno permesso. Mia madre mi ha nascosta e io sono rimasta sotto il pavimento per ore, fino a quando tuo padre non mi ha trovata e ha cominciato a trascinarmi verso l’uscita. A quel punto è intervenuto Brayden che inizialmente mi ha solo allontanato da lui, ma dopo che tuo padre l’ha colpito, be'… Brayden ha preso una decisione a cui già stava pensando da un po’: ha disertato. L’ha aggredito e stordito, quindi mi ha portata via.” Faccio spallucce. “È da allora che ci nascondiamo.”
Non oso guardarlo in faccia.
Come mai non ha fatto tutto da solo?”
Di chi stai parlando?”
Dorian mi scruta, perplesso. “Come mai sei tu a fare tutto questo e non lui?”
Stringo gli occhi. “Non provare a pensare male di Brayden. Primo: sono stata io stessa a volerlo fare. Per vendetta. Secondo: non ha potuto farlo perché quando una recluta diventa una guardia a tutti gli effetti si sottopone ad un prelievo di sangue, di modo che possa essere rintracciabile.”
I suoi occhi si spalancano, come se si fosse appena ricordato qualcosa di fondamentale importanza, quindi scatta in piedi. “La lama!”
Corre fuori dalla mia camera e si fionda nella sua. Lo sento trafficare con le sue cose, lanciare oggetti e soffocare gemiti di dolore a causa delle numerose botte che sta prendendo contro spigoli e sportelli, quindi avverto un grido di trionfo e uno scalpiccio di passi che si conclude in camera mia. Mi sta sventolando uno stiletto incrostato di sangue davanti al viso.
Inarco un sopracciglio. “Se questo è un tentativo di farmi un regalo, credo dovrò istruirti riguardo ad un paio di cose …”
Sorride. “Non dire assurdità, questa è la lama con cui ti ha trafitta quel traditore di Ghaam. Demidoff si è premurato di prenderla per evitare che rimanessero tracce del tuo sangue.”
Strabuzzo gli occhi, sconvolta. Come ho potuto essere così incosciente?!
Dorian, con questo ti sei guadagnato altre tre ore di cartoni alla televisione.”
 
Mi tira un buffetto in guancia e prende lo stiletto tra le mani, cominciando poi a pulirlo con il suo kit da serial killer igienista.
Sono pietrificato: ti sei guadagnato altre tre ore di cartoni alla televisione!
Per non parlare del buffetto che mi ha mollato.
Sono un bambino. Per lei sono solo un bambino.
Abbasso lo sguardo, sperando che non abbia sentito un consistente crack.
Bene - uhm - io vado a… ” Un bambino. “ … vado a sfruttare queste tre ore in più.”
Mi alzo, ma una mano mi impedisce di voltarmi. La sua.
L’ha poggiata con delicatezza sulla mia, in un gesto naturale che per un attimo riaccende in me la speranza.
Grazie Dorian.” E sorride ancora.
Mi sciolgo.
Come posso non farlo di fronte ad un sorriso così?
Sorrido a mia volta, un po’ meno entusiasta del solito, quindi mi allontano, chiudendomi la porta alle spalle.
 
Si è intristito.
Non capisco perché, ma il suo sospiro e il suo sorriso tirato mi hanno fatto capire che il suo umore è notevolmente calato.
Ci metto mezzora a pulire l’unica arma che mi abbia mai ferita in questi anni e infine la poggio sul comodino, quindi mi alzo, apro la porta e torno in salotto, sapendo che avrei trovato Dorian alle prese con i cartoni animati.
Quello che trovo invece mi sorprende: la televisione è accesa sul canale del telegiornale e posso sentire distintamente il respiro lento e regolare di Dorian che, lo so, sta dormendo profondamente. Scuoto la testa, divertita: ecco come far addormentare in meno di un quarto d’ora, il soldato più iperattivo dell’universo.
Supero il divano e mi siedo nell’incavo lasciato vuoto dal suo corpo, nei pressi della sua pancia. Al contrario di quando è sveglio, in cui ogni singola cellula del suo corpo pare urlare sembro un bambino ma non ne sono al corrente, mentre dorme perde gran parte di questa apparenza infantile. Noto che fisicamente è un uomo a tutti gli effetti; bello, peraltro.
Un sorrisino mi increspa le labbra mentre sposto una ciocca di capelli castano chiaro dai suoi occhi. Chiusi, purtroppo. Lascio scivolare il dito lungo la tempia, seguo la linea dello zigomo alto e della mandibola, quindi il mio sguardo si sofferma sulla bocca, né troppo carnosa né troppo sottile; il mio dito sta per muoversi con delicatezza sul percorso già segnato dagli occhi quando una voce mi fa sobbalzare.
È un bravo ragazzo.”
Scatto in piedi, voltandomi verso Brayden che mi sta osservando con un’espressione indecifrabile.
Eh? Sì, sì lo so. Cioè, perché l’hai detto? Che c’entra?” Sembro una stupida.
Il suo viso viene attraversato da un sorriso pacato. “Non importa.” Mi lancia un’ultima occhiata consapevole e si dirige verso la cucina.
Consapevole?
Cosa sa lui che io non so?
 
*
 
Sai, in tutta onestà ho sempre pensato che abitassi in qualche sordida bettola, sul cucuzzolo di non so quale montagna sperduta, circondata da trappole mortali e pali alti due metri con le teste delle tue vittime infilzate in cima. Non avrei mai immaginato che invece mi sarei ritrovato a sorseggiare una cioccolata, comodamente seduto su un tetto di solide tegole ad osservare il tramonto in compagnia della suddetta assassina, mentre ci poniamo domande capitali e i nostri sguardi si perdono nel meandri della volta celeste.”
Bevo un sorso della sunnominata cioccolata e attendo una risposta di Shine. Risposta che naturalmente non arriva.
Mi volto a guardarla e scopro che mi sta fissando con un sopracciglio inarcato.
Prima di tutto, direi che se avessi realmente abitato in qualche sordida bettola, sul cucuzzolo di non so quale montagna sperduta, circondata da trappole mortali e pali alti due metri con le teste delle mie vittime infilzate, avrei dato un pochino nell’occhio, non credi? Per non parlare poi del fatto che io non ho un gran numero di teste mozzate nell’armadio delle scorte. Per tutto il resto, noi non stiamo osservando il tramonto, stiamo scrutando la strada e soprattutto i nostri sguardi non dovrebbero perdersi nei meandri della volta celeste, ma osservare con estrema attenzione tutto quello che sta succedendo nei dintorni, quindi vedi di porti meno domande capitali e di sorvegliare l’altra estremità della strada, sì?”
Ed ecco come ridurre in mille pezzi un momento di profonda poesia.”
Quella non era poesia, era un vaneggiamento dato dalla troppa cioccolata… troppa serotonina ti fa male, lo terrò a mente.”
Sì, mamma.”
Piantala.”
Perché ci sono tutte quelle guardie?”
Ho detto pian… cosa? Dove?”
 
Mi volto di scatto verso sinistra e decido che è il caso di interrompere il momento di profondo idillio pseudo-romantico – ho davvero pensato romantico? - per correre ad avvertire Brayden.
Afferro Dorian per un braccio e, senza troppi complimenti, mi dissolvo, raggiungendo in pochi secondi la cucina. Quando torniamo solidi mi lancio su Bray, tirandolo lontano dai fornelli. “Dobbiamo andare, ci sono guardie all’incrocio.”
Lui ancora in grembiule ci mette meno di un secondo per toglierselo e lanciarsi verso la sua camera. Lo vediamo dirigersi poi verso la mia e infine in quella di Dorian, per poi tornare da noi con tre piccole sacche.
Non perdete tempo a cercare altro, questo è quello di cui avremo bisogno, muoviamoci.”
Corriamo verso l’uscita, ma sentiamo un tafferuglio dalla finestra aperta.
Brayden si blocca e mi lancia uno sguardo carico di tensione. “Shine, andate.”
Stringo gli occhi e sibilo. “Non ti lascio qui neanche se mi butti fuori a calci in culo.”
Bray mi afferra per un braccio e mi spinge lontano. “Non fare la bambina, hai lavorato per anni, ti sei nascosta, sei riuscita a tenere segreta la tua identità e a non farti catturare da Orion e adesso vuoi buttare al vento tutto quanto? Stiamo perdendo tempo, in questo modo cattureranno tutti quanti. Tu e Dorian prendete la via del tetto, io scappo dal cortile interno e passo dal sottoscala… in questo modo seguiranno me grazie alla traccia del mio sangue.”
Dorian scuote la testa. “Ma non funzionava solo con Orion?”
Brayden ci spinge verso la porta. “Funziona con chiunque possegga la traccia, adesso andate!”
Lo guardo, per la prima volta terrorizzata dopo tanti anni in cui la paura era stata soverchiata da uno strato di completa freddezza.
Non voglio lasciarti.”
Lo sguardo gelido di Brayden si scioglie, quindi mi attira in un abbraccio da orso, uno dei pochi che ci siamo scambiati in dodici anni. “Ti troverò, ok? Verrò a cercarti. Chiedete aiuto a Myers, anche io andrò da lui quando li avrò depistati.”
Mi scioglie dall’abbraccio e mi spinge verso Dorian. “Andate. In fretta!”
Annuisco, gli lancio un’ultima occhiata e corro verso le scale che portano al tetto, con Dorian alle calcagna. È pallido. Probabilmente gli dispiace di dover lasciare Brayden indietro.
Non credo sappia però che lasciandolo qui io stia abbandonando una parte di me.
Sono lacerata. Per l’ennesima volta.
Sempre per colpa sua.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
_____________________________________________________
Spazio Autrice:
---
ORRIBILE RITARDO. Scusate.
Ero convinta di aver pubblicato, giuro °^°
*cambia rapidamente discorso*
Prima di tutto voglio ringraziare coloro che continuano a recensire la storia, a darmi consigli, a fare segnalazioni e ad incoraggiarmi: fate più di quanto potete immaginare, davvero.
In secondo luogo aggiungo come al solito che non dirò una sola parola, perché me lo sono ripromessa e non mancherò alla parola data u.u
Spero di non aver fatto errori di nessun genere, in caso non fatevi alcun problema nel segnalarmeli.
 
Alla prossima!
Besos*
 
 
Moony
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: ElseW