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Autore: Ili_sere_nere    06/06/2011    7 recensioni
Chi a Capodanno non dice "Anno nuovo, vita nuova" sperando che accada qualcosa di sconvolgente e di inaspettato che ti cambi la vita in meglio? Anche la nostra protagonista, Andrea Belmonti, 21 anni originaria dell'Italia, se lo è augurato. Ed è accaduto. La sua semplice vacanza,fatta per riposare e pensare un po' a sè, si trasformerà in qualcosa a cui non aveva assolutamente pensato. Punto di partenza del nostro viaggio? Atlanta. Punto di arrivo? Ancora tutto da decidere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Never Let Me Go'
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Capitolo 1

Erano passati un paio di mesi da quando ero giunta ad Atlanta ed avevo trovato una piccola abitazione, sebbene molto carina e accogliente, fuori città. Avevo inoltre conosciuto alcuni ragazzi e ragazze del posto con cui ero entrata subito in confidenza e con loro avevo trascorso le mie giornate.
Grazie ad una di loro, Honey, ero riuscita a trovare un posto di lavoro in un bar gestito da alcuni suoi amici in modo tale da poter guadagnare qualcosa da aggiungere così ai risparmi che avevo portato con me dall’Italia.
Erano le 14 del pomeriggio e avrei dovuto attaccare alle 15.30, così decisi di recarmi a piedi a lavoro visto la bella giornata, ma non avevo fatto i conti con il cambiamento del tempo annunciato dal meteo a cui però non credetti all’inizio. Infatti, quando staccai alle 19.30, mi ritrovai  a dover fare i conti con una pioggia scrosciante.
“Ottimo.. Esci con il sole, torni con la pioggia..” sbuffai infastidita dalla cosa. Tutti intorno a me giravano con gli ombrelli aperti, io invece ero ancora ferma sotto la pensilina del bar.
“Ora o mai più” pensai decidendo di affrontare la pioggia.
Cominciai così a correre sperando di non scivolare o sbattere contro qualcuno.
Sentivo a poco a poco i capelli bagnarsi così come i miei abiti. “Da ora in poi crederò al meteo” mi ritrovai a pensare.
Troppo impegnata a insultare mentalmente il meteo, quando svoltai l’angolo mi accorsi a stento di una signora, appena uscita da un bar lì vicino,  contro cui stavo per scontrarmi.
Non so come feci, ma riuscì a evitare l’impatto. Tuttavia caddi rovinosamente per terra.
Mentre ero presa dal massaggiarmi la parte con cui avevo sbattuto a terra, la voce della signora arrivò alle mie orecchie.
< Ehi tutto bene? Ti sei fatta male? > Scossi il capo rimettendomi in piedi.
< Ora passa.. Ma oddio sono bagnata completamente! > risposi accorgendomi che ormai la mia impresa di arrivare sana a casa era completamente andata a quel paese. < Comunque – ripresi a parlare – mi dispiace, stavo per venirle addosso. Ero distratta cioè stavo cercando di tornare a casa il più velocemente possibile ma… > avevo iniziato a parlare velocemente a causa dell’imbarazzo e del leggero nervoso che mi aveva colto. 
< Ehi ehi calmati, su. Non è successo nulla, anzi se non ci sbrighiamo rischi di prenderti un serio malanno! > Un attimo.. “ci?”. Alzai lo sguardo per la prima volta verso la donna osservandola perplessa. Aveva i capelli biondo-castano lunghi almeno fino alle spalle, gli occhi chiari ed un viso simpatico. Non era tanto alta. 
< Sc-scusi, come.. non credo di aver capito > mormorai.  
< Su cara, andiamo. Se mi dici dove abiti ti accompagno a casa > sorrise gentilmente, ed intanto mi coprì con l’ombrello.  
Ringraziai, ma tentai di rifiutare spiegando che le avrei bagnato gli interni dell’auto, ma non volle sapere nulla e mi liquidò con un “Meglio l’auto che tu ”. Così accettai e , dopo averle spiegato dove abitavo, ci dirigemmo verso l’auto sulla quale salimmo. Il viaggio fu tranquillo e lo passammo scambiando qualche parola.
< Vorrei ringraziarla e scusarmi nuovamente con lei.. Comunque piacere, Andrea > sorrisi debolmente, mordendomi il labbro.
< Non preoccuparti e non mi dare del Lei.. Piacere mio Andrea, io sono Julie >. Continuammo a parlare fino a quando Julie non si accorse del mio accento. < Tu non sei americana, giusto? > 
< Oh no, sono italiana. > Sembrò studiarmi in seguito a quell’affermazione.
< Italiana? > annui lei assorta e continuò < Come mai qui ad Atlanta?>. 
Mi passai una mano tra i capelli ancora un po’ umidi. < Volevo staccare la spina e rilassarmi.. Ho preso una cartina e ho iniziato a cerchiare tutte le città americane che mi sarebbe piaciuto visitare, e alla fine ho scelto Atlanta > alzai le spalle, ridacchiando a quella mia spiegazione. Osservai Julie nuovamente assorta mentre guidava, e senza staccare gli occhi dalla strada mi chiese anche l’età. Rimasi un po’ interdetta all’inizio, ma non ci badai molto così le risposi che dovevo compiere 21 anni a Luglio.
Vidi sul suo volto aprirsi un ampio sorriso e fermò l’auto voltandosi verso di me.
< Eccoci arrivate! >  Sorrisi voltando il capo verso il finestrino osservano la mia abitazione. 
< Grazie ancora, mi ha..ehm.. mi hai salvato la vita > le sorrisi allungando la mano verso la maniglia dello sportello quando però Julie richiamò la mia attenzione. 
< Andrea, sentimi.. Io lavoro a qualche isolato da qui lungo questa strada e mi chiedevo se potresti fare un salto domani tipo verso le… 14? > Annui anche se ero leggermente perplessa, lei invece sorrise nuovamente. < Perfetto, tieni. Questo.. –  iniziò a scrivere su di un foglietto con una penna – .. è l’indirizzo mentre questo è il mio numero. Se ci sono problemi mi chiami. Ah, quando arrivi basta che chiedi di Julie! > 
Annui alle sue parole e scesi dall’auto non prima di averla salutata.
Corsi verso la porta di casa e appena sotto il porticato cercai le chiavi dentro la borsa trovandole dopo poco. Entrai così in casa dirigendomi velocemente in bagno dove aprii l’acqua della vasca e poi in camera dove lasciai sul letto la borsa ed il foglietto sulla scrivania. Tornando in bagno iniziai a spogliarmi per poi entrare nella vasca, godendomi finalmente un po’ di caldo in seguito a tutto il freddo preso precedentemente.
Quando uscii mi avvolsi nell’accappatoio e, prendendo un asciugamano dal mobile, cominciai a tamponare i capelli eliminando l’acqua in eccesso. Mi diressi in camera una volta finito e mi vestii mettendo il mio adorato pigiama, ma prima però di lasciarmi cadere sul letto, presi il foglio datomi da Julie, girandomelo tra le mani mentre l’osservavo pensierosa.
Alla fine però decisi di lasciar perdere e mi misi sotto le coperte, prendendo sonno in poco tempo.


Spazio Autrice ( per modo di dire ) 
Salve e buon inizio settimana !
Vi starete chiedendo "Ma non aveva detto che aggiornava tra martedì e mercoledì? ". E invece... Eccomi qui con il primo capitolo! Posto visto che ieri sera ho scritto il capitolo 4 (per strutturarlo è stato un parto) e stamane a scuola ho iniziato la stesura del 5.
Comunque.. riguardo al capitolo cosa dire? Beh.. io racchiuderei il tutto con un'unica frase: "Quando uno scontro ti cambia la vita!" Mi sa tanto la sigla di Kiss Me Licia... Fortunata la nostra Andrea, anche se non lo sa ancora :)
Se vi stato domandando "Ma Ian?" sappiate che lo vedrete molto presto..
Un altro motivo che mi ha fatto postare è stata la statistica della storia.. ovvero.. Sebbene ci siano state solo 3 recensioni, il prologo è stato letto da ben 85 persone! Come ho visto ciò, la mia faccia era tipo questa  °O°, tanto che mi sono chiesta se quella era la mia storia o meno..
Per cui.. Ringrazio chi ha recensito, chi ha letto soltanto, le 4 persone che hanno messo la storia tra i preferiti e le 2 che l'hanno messa tra le seguite. *me si inchina e ringrazia*. Spero che questo capitolo vi abbia incuriosito maggiormente e vi spinga a recensire..
Un grandissimo bacio..
Probabilmente a Venerdì :)


  
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