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Autore: Mei91    06/06/2011    1 recensioni
STORIA SOSPESA NON CONTINUABILE. TERMINATA.
Non voglio iniziare a raccontarvi questa storia dicendo che parla d’ amore e che vissero tutti felici e contenti, ma piuttosto narrarvi una storia, la mia storia, avvenuta tra le rive di un fiume e al tenue chiarore del sole al tramonto, quando il sole è ormai scomparso e spunta la romantica luna. Una storia che parla d’ amore, oscuro,focoso e complicato, ma anche piena di passione e sentimento. Un amore nato grazie all' oscurità, ma anche grazie al manga di una famosa scrittrice giapponese: Rumiko Takashi e il suo manga artefice della mia felicità: Inuyasha.E se questo personaggio è l' artefice del amore tra me e una creatura molto simile al lui e facente parte delle creature demoniache e delle tenebre, se fosse lui la mia metà, l' amore che deve vivere nell' oscurità?
CHIEDO PROFONDAMENTE VENIA MA PER IL MOMENTO QUESTA STORIA E' SOSPESA . CHIEDO SCUSA
Genere: Dark, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ha dell’ incredibile. Damian Thorne era fan del fratello del  mio idolo. Damian Thorne era fan di Sesshomaru. Quel ragazzo cominciava ad incuriosirmi.  Cassandra e Noah ci guardano con un sorriso che la sa lunga e io su questo indagherò. Metterò sotto torchio Cassy.  Che strana situazione.  Tra meno di due giorni uscirà il nuovo film di Inuyasha e io non vedo l’ora di andare a  vederlo.

“Damian, ti va di restare per cena? Sai a Tabby farebbe molto piacere.” chiese Cassandra a Damian facendo sussultare me.

Cosa! Ma Cassandra i fattacci suoi non se li fa mai! Si deve sempre intromettere.

“Cassandra Greenwood la vuoi piantare!” esclami risentita da tale proposta.

Noah ci guardava con un sorriso beffando e uno sguardo complice.

“Direi che alla signorina Tabitha Stone non sia gradita la mia presenza.” Disse Damian.  Perspicace il ragazzo.

“Si dia il caso signor Thorne che la signorina Stone divida l’ appartamento con me e a me farebbe piacere che restassi a cena.” Disse Cassy con fare saccente e io fulminai la mia migliore amica con uno sguardo di ghiaccio degno della Lady di Ghiaccio quale ero.

“Uhm..” fu il ghigno pensieroso di Damian.

Quella sera sarebbero ritornate le mie sorelle. Samantha e Brianna. Non vedevo l’ ora di parlare con loro. Per fortuna anche loro erano finite nel serale e per quella settimana era toccato a  loro andar a far visita ai nostri genitori. Probabilmente non sarebbe stato poi così male se Damian fosse rimasto.

“D’ accordo. Puoi restare.” Dissi con naturalezza. Il sorriso che mi rivolse Damian fu davvero sconvolgente. Il suo sorriso era davvero affascinate. I denti bianchissimi, i capelli nerissimi, gli occhi color del sole. Quegli occhi così simili a quelli di Inuyasha adesso risplendevano.  Non c’ è che dire Damian Thorne era davvero un tipo affascinante e magnetico. Lo vidi sorridere maggiormente. Che mi leggesse nella mente? No, impossibile. Nessuno umano è in grado di farlo.

“Grazie, ma credo che declinerò l’ invito.” Disse Damian sempre sorridendo. Che bastardo. Se sapeva che non poteva restare perché mi ha fatto pronunciare quel maledetto invito. Dannato cretino.

“Uhm, d’ accordo, sapientone.” Dissi gelida.

“Oh, cos’è? E’ venuto l’ inverno anche dentro casa?” mi disse beffardo riferendosi al mio tono gelido e al mio sguardo di ghiaccio. I miei occhi si cristallizzarono.

“Allora se permetti ti accompagno alla porta.” Dissi sempre più gelida.

“Non ho tutta questa fretta.” Mi disse guardandomi con sguardo curioso.

“io si.”

“un appuntamento?” mi chiese

“E anche se fosse?”

“io…”

In quel momento mi accorsi che il campanello della porta stava suonando e che a quanto pare in casa adesso eravamo soli. Cassandra e Noah erano andati a casa di quest’ ultimo a fare chissà cosa. Maledetta Cassandra, prima invita a cena Damian anche se lui ha rifiutato l’ invito e poi scompare. Il campanello continua a suonare e io mi precipito alla porta.

Aprii la porta e mi trovai davanti  le mie sorelle, Samantha, Brianna, e altri due tizi sconosciuti.

“Sam, Brie!” gridai abbracciandole entrambe. Poi mi volsi verso i due uomini che le avevano accompagnate.

“Che è successo?” chiedo

“Quel catorcio di macchina ci ha lasciate a piedi e gentilmente Aidan e  Ian ci hanno offerto un passaggio.” Mi disse tranquilla Brie.

Annuii e sorrise .

“Prego accomodatevi…” dissi normalmente e intanto Samantha era entrata e si era diretta in cucina e in breve sentii un urlo.

“Tabby! Chi è questo fustaccio qui davanti!” gridò Sam.

Eh? Oh già Damian. Entrai in cucina seguita da Brie, e i due uomini.

“Che ci fai ancora qui?” esclamai infastidita dalla sua presenza..

Lui non mi rispose continuava a fissare i due uomini alle mie spalle.

“Damian?” chiese il ragazzo che doveva chiamarsi Ian.

“Ian, Aidan, Ciao. “ disse Damian.

“Ciao.”

“Quando siete arrivati?” chiese ancora Damian. Non ci potevo credere: si conoscevano. Che coincidenza!

“Proprio un ora fa e già ci siamo iscritti al corso serale della tua stessa università. E’ stato proprio li che abbiamo incontrato Brianna e Samantha.” Disse Aidan.

“Capisco.” Annuiì  Damian.

“Chi c’e nel serale con noi?” chiese Ian.

“Be, Io, La signorina qui presente Tabitha Stone e gli altri, poi qualcuno che non conosco. Chi sono le signorine?” chiese Damian.

“Ehi, cos’è questa confidenza?” esclamai risentita ma a quanto pare venni ignorata da tutti alla grande.

“Sono Samantha Stone, e sono la sorella di Tabitha.” Disse Sam porgendo la mano a Damian in segno di presentazione e subito lui afferrò la mano di Sam e la strinse; poi le sorrise.

“Io sono Brianna Stone, e anche io sono la sorella di Tabitha.” Disse Brie anche lei porgendo la mano a Damian che afferrò immediatamente sorridendole. Poi mi guardò con una domanda stampata in volto.

“Si, siamo sorelle e si,siamo gemelle.” Era strano considerarci gemelle, ma eravamo quasi identiche. Tutte e tre avevamo i capelli neri e gli occhi azzurri.  Avevamo quasi la stessa statura, ma i caratteri erano completamente opposti. Brie era una ragazza timida e riservata ma anche solare e gentile. Era una donna dannatamente bella. Lei aveva i capelli mossi e lunghissimi; le arrivavano al sedere. Sam era invece una donna grintosa e aggressiva. Una donna forte. Lei aveva i capelli a caschetto. Io invece avevo capelli lunghissimi e lisci che mi arrivavano un po’ più sopra del sedere ma tenevo i capelli legati in una coda di cavallo bassa appoggiata alla spalla sinistra e i capelli finivano per arrivarmi sulla pancia.

“Gemelle?” chiese Damian.

“Già..” dissi ormai rassegnata all’ idea che lui non se ne andasse.

“ allora avevo visto giusto?” disse Ian.

Che carino questo ragazzo. E’ alto capelli castani occhi verdi. Il carattere mi sembra molto socievole.

“Come?”

“Non volevo fare una Gaffe  Lady Tabitha, ma, avevo notato la somiglianza con le tue sorelle.” Concluse Ian.

“Già, anche io l’ avevo notato” diede man forte Aidan all’ amico. Anche lui era molto carino. Capelli nero pece e occhi blu mare, fisico statuario e ancora non sono riuscita a inquadrarlo bene. Da quel che ho capito saremo tutti nella  stessa classe e dal “Gli altri” che ha pronunciato Damian credo che conoscerò, forse, altri loro amici. Spero non sbruffoni come Damian.

“Samantha, volevi che ti accompagnassi da qualche parte se non ricordo male?” chiese Ian a Sam.

“Si, vero. Comunque Ian chiamami Sam.”

“Dove vai?” chiesi.

“A portare quel catorcio di Auto dal meccanico.”

“Oh.”

La vidi andare via con Ian. Ian mi aveva chiamata lady Tabitha. Gentile e molto nobiliare. Per i suoi modi galanti avrebbe potuto vivere in altri tempi. Magari nel cinquecento.

“Tabby, io vado con Aidan.”

Mi allarmai. Dove? Con chi? Che cosa? Ma dove andava?

“Ma dove vai?”

“Calma Tabby, vado solo a prendere un caffè.” Mi disse Brianna con fare tenue e innoccente.

Uhm.

“Aidan?”

“Si?” mi disse voltandosi a guardarmi.

“Me la tieni d’ occhio? Sai Brie è cagionevole di salute ed è molto delicata e fragile ...” misi in guardia Aidan e vidii il suo sguardo dapprima scostante farsi più gentile.

“Tabitha, ti prego” gemette Brie e io la ignorai.

“Tranquilla lass o meglio Lady Tabitha, mi prenderò cura di lei.”

Lass? Era un termine scozzese. Che fosse discendente degli Highlander; i guerrieri immortali? No, impossibile.

“Sei scozzese Aidan?” indagai e lo vidi sorridere.

“Si, lass.” Vidi che metteva una mano sulla spalla di Brie e si avviarono alla porta.

Mi piaceva. Anche lui mi stava simpatico e mi piaceva. Al contrario di Damian Thorne che si stava ancora li impalato. Non lo sopporto! Non lo digerisco proprio.

“I tuoi amici mi piacciono, tu no!” dissi rivolta a Damian.

“Ahi, signorina Stone, così mi ferisce.” Disse sarcastico Damian.

“Sai che me ne frega e adesso fuori  da casa mia.” Dissi gelida.

Detto questo gli voltai le spalle e mi diressi in camera mia. Sentii la porta d’ ingresso aprirsi e poi chiudersi. Damian se ne era andato e allora perché adesso mi sentivo così triste.

 

Prov Damian.

Diamine! Aidan e Ian avevano incontrato le sorelle di Tabitha. Anche loro due erano vampiri e piacevano a Tabitha allora perché lui non le piaceva?

Aver scoperto che anche lei è una fan del manga di Inuyasha mi ha intrigato. Ha anche capito che  Aidan è un Highlander scozzese e che Ian e di origini nobiliari.

Perché diavolo lady di ghiaccio non mi sopporta? Che le ho fatto? Ancora niente, Uffa!

Avere i sensi sviluppati a volte fa proprio schifo. Saperle leggere nella mente. To, guarda ,anche. Avere il potere di creare illusioni, A che cavolo mi serve sto potere.

Non ci sto capendo niente. Perché si è  ghiacciata quando ho rifiutato il suo invito a cena? Ehi, mi devo pur nutrire io.

Mi diressi in un night club.

 Il Colorado.

Entrai e ordinai un Bloody Rose. Che cavolo voleva Tabitha da me? Perché era costantemente nei miei pensieri. Uhm, che donna complicata.

Sesshomaru, tu che mi consiglieresti di fare con quella?

Nessuna risposta. E te pareva. Sesshomaru mica esiste.

“Cos’è quel muso lungo bel tenebroso?”

Una voce femminile. Alzai lo sguardo e la vidi. Una ragazza bassa capelli biondi e occhi marroni, minuta  e tanto piccola a mio confronto.

“Pensieri.” Risposi ignorandola. La fame si faceva sentire.

“Conosco un modo per scacciare via questi brutti pensieri ragazzone.” Continuò la bionda. La fissai muto mi alzai e uscii dal locale e la vidi che mi seguiva. Mi voltai verso di le e le afferrai brusco la vita stringendola a me. In un primo momento le si spaventò ma poi sorrise. Le baciai la bocca con avidità e la sbattei contro il muro. Le alzai la gonna e scoprii che non portava le mutandine. Che ragazze che ci sono di sti tempi.

“come ti chiami?” le chiesi. Almeno il nome di chi mi stavo per scopare lo dovevo sapere.

“Ruth.”

“Piacere Ruth, io sono Matt.” Mentii. Non le rivelai il mio vero nome.

“Piacere ragazzone.” Mi sorrise.

Mi rituffai sulle sue labbra e la eccitai fino al limite. Poi mi sganciai  i jeans e la penetrati prepotente. Lei gridò per il piacere. Mi mossi frenetico dentro di lei e appena stava per giungere all’ estasi, snudai i denti e le morsi il collo bevendo il suo liquido vitale. Sentii il suo fiato sospeso, poi mi spinse ancora verso il suo collo. So che il morso aumentava l’ estasi. Finii di nutrirmi e appena la guardai in viso e lei mi notò per il mostro che ero; sbarrò gli occhi spaventata.

Allora usai il mio potere di soggiogare.

“Non ricorderai nulla di quello che hai visto o fatto. Ti sei solo scopata un tizio di nome Matt e per caso ti sei ferita al collo causandoti un graffio.” Le dissi e lei ripeté ciò che dissi come in trans. Passai la lingua sulla ferita ancora aperta del suo collo, e la ferita si richiuse lasciandolo e solo un piccolo graffio rosa. Mi pulii le labbra con la manica della mia giacca. Poi sciolsi la soggezione.

“Ehi, Matt…sei uno stallone.” Mi disse allegra e io sorrisi.

“Grazie, ma adesso devo andare…” dissi ancora.

“Ehi, no dai resta.” Mi disse e io le sorrisi.

“Ruth…” tentai io di farla ragionare

“Mi sono innamorata di te!” esclamò convinta.

Oh, cazzo: e adesso?

“No, Ruth, tu non sei innamorata di me. Era solo sesso.” Oh, merda.

“No, è stato speciale.” insistette la ragazza

“Ruth, no, io…”

“Damian?”

 Questa voce? Mi voltai di scatto. Oh, cazzo.

“Tabitha!” esclamai. Dai, tutti ma non lei.

“Oh, vedo che te la spassi Damian…” mi disse con sarcasmo la signorina Stone.

Cazzo, ma perché proprio lei. Mi ricomposi, riallacciandomi il cinturino e sistemando la gonna a Ruth.

“Lui non si chiama Damian, ma Matt.” Disse Ruth e io la guardai incredulo.

Vidi Tabitha inarcare un sopracciglio e sistemarsi meglio la borsa sopra la spalla. Nel suo viso c’ era dipinta un espressione di disgusto. Se volevo essere suo amico con questa bravata di sesso me la sono completamente giocata.

“Oh, allora mi deve aver mentito. Ci vediamo Matt.” Disse Tabitha per poi superare il vicolo e dirigersi alla sua macchina.

Cazzo. Cazzo. E ancora Cazzo.

“Dai Amore andiamo.” Disse Ruth e a quel punto non ci vidi più snudai i denti  e gli occhi mi divennero più scuri e usai il mio potere di soggezione.

“Tu non sei innamorata di me. Abbiamo fatto una bella scopata ed è finita li.” Tornai normale.

“uh, ok grazie fustaccione e stata una bella scopata” mi disse di nuovo allegra e pimpante dimentica di ciò che era successo cinque minuti prima.

“Di niente.” Dissi con un finto sorriso.

“ciao ciao.” Disse Ruth andando via e salutandomi con la mano dandomi le spalle.

Sospirai rassegnato e mi diressi a casa.  Il sole stava sorgendo e per fortuna il tatuaggio che noi tutti vampiri portavamo sul polso ci permetteva di camminare al sole come tutti gli altri esseri umani e in quel momento il mio tatuaggio era rosso dato che mi ero appena nutrito.  Stanco mi diressi lo stesso a casa per una dormita. Nonostante tutto continuavo a pensare a Tabitha e all’ idea che si era fatta di me.

To be continued.

TATUAGGIO,DAMIAN

   
 
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