Capitolo
3
Erano
davanti alla cattedra e guardavano la classe,con
una calma e una tranquillità che invidiai. O meglio..lui
guardava me.
Ma
la prima cosa che pensai fu che erano bellissimi. Di
una bellezza che si poteva vedere solo nelle copertine di un giornale.
Avevano
i lineamenti perfetti,come se uno scultore
avesse dato vita ad un’ opera per cui aveva impiegato anni di
lavoro,per raggiungere
questo risultato. Questa bellezza. Si vedeva che erano fratelli,dato
che erano
praticamente uguali. Entrambi avevano capelli corvini,di un nero tanto
intenso
da far pensare al cielo durante una notte di luna nuova. Entrambi erano
alti e
slanciati. La loro pelle anche a quella distanza sembrava liscia e
tonica,senza
imperfezioni. L’unica cosa in cui si differenziavano erano
gli occhi. Lei li
aveva di un blu che non avevo mai visto..sembrava blu elettrico. Lui
,invece,li
aveva verdi. Non di un verde sciatto e comune. Era il verde di uno
smeraldo..il
verde delle foglie
in piena estate,di un
verde acceso e vivace.
Distolsi
lo sguardo imbarazzata. Mi aveva guardata con
una tale intensità da farmi arrossire come
un’idiota.
-Bene
ragazzi. Come avrete intuito questi saranno i
vostri nuovi compagni di classe. Sono Diane e Andrew Knight. Spero che
li
accoglierete con calore senza isolarli,solo perché sono
nuovi. Ci siamo
intesi?-
Perché mi
sembrava più una minaccia che un’esortazione? Mi
chiesi guardando i miei
compagni annuire vigorosamente.
-Bene..immagino
vogliate restare insieme..Cassandra perché
non passi qui davanti con Ivan?- Mi chiese la prof.
Annuii
impassibile ma dentro di me ero nella più totale
disperazione.
Non
solo devo andare lì davanti,dove sono sotto gli occhi di
tutti!Ma devo pure
sedermi con un ragazzo!
Magari
questa sarà la volta buona che superi questo blocco mentale!
Mi disse incoraggiante la mia vocina.
Si
certo! Guarda che così complichi la situazione bella mia!
Ma
in quel momento una voce melodiosa interruppe la mia
discussione con la mia coscienza .
-Professoressa..
a me va benissimo separarmi da mio
fratello..posso benissimo sedermi io con lei-disse con gentilezza. Come
che si
chiamava?
Diane
suggerì la vocina
Bene..
erigerò un monumento a questa ragazza!
-Oh
bene! Allora Diane tu siediti vicino a Cassandra
Obrofari e tu Andrew puoi sederti insieme ad Ivan Castelli.- disse
soddisfatta
la prof.
Ma
poi soddisfatta di cosa?
Abbassai
lo sguardo,sbirciando però con la coda
dell’occhio i loro movimenti.
Si
diressero con estrema grazia verso i rispettivi posti.
Speriamo
che non sia un’ennesima ochetta che lancia occhiate del tipo:
tu-non-sei-nessuno-al-contrario-di-me.
Pensai mentre la
osservavo di sottecchi sedersi accanto a me.
Ci
fu un attimo di silenzio,durante il quale temetti il
peggio,ma poi..cominciò a parlare così in fretta
e con tale entusiasmo da lasciarmi
stordita..a malapena riuscivo a
capire
che domande mi rivolgeva..e riusciva a cambiare da un discorso a un
altro
completamente differente in un batter d’occhio!
-Hey
ciao! Io sono Diane..bè si questo lo hai già
capito..tu invece ti chiami Cassandra no? Bel nome!Ma mi piacerebbe di
più
chiamarti Cassie! Cassandra sa troppo
da:sono-una-persona-fredda-e-indifferente.Quindi posso chiamarti
Cassie?
Comunque non è la prima volta che ti vedo sai? Ti ho vista
l’altro giorno al
supermercato!Tu non mi hai vista vero? Comunque perché non
mi dai il tuo
numero?Non per essere invadente,ma per poterti rintracciare se
c’è necessità!E
visto che ci sei dammi la tua e-mail,così possiamo parlare!
C’è l’hai il
computer no? Io ne ho uno piccolo bianco che è
bellissimo,perché..-
Oddio
ma come si spegne? Mi chiesi sbigottita. Ma
contemporaneamente ero divertita..non avevo mai incontrato una ragazza
che era
al contempo bellissima,aggraziata e..un
pò…esuberante?
-…Per
questo io e mio fratello abitiamo soli.-
Eh?
-Ehm..scusa
Diane..ma temo di essermi persa l’ultimo
pezzo..- dissi guardandola con un po’ di timore.Avevo paura
che con la mia
scarsa attenzione avessi rovinato tutto.
Ma
lei semplicemente mi sorrise e disse:- Scusami
tu..ho la cattiva abitudine di parlare a mitraglietta quando sono
nervosa.-
-Nervosa?
Tu?! Perché dovresti?-chiesi stupita.
Mi
guardò con una strana luce negli occhi e mi
disse:-Bè
è il primo giorno di scuola..penso sia normale no?-
Normalissimo..se
non fosse che mi guardava con quella
strana espressione. Avevo la leggera impressione che non mi stesse
dicendo la
verità.
-Hey,lo
vuoi sapere o no perché io e mio fratello abitiamo
soli in casa?-chiese con finto tono offeso.
Cambio
discorso in modo repentino in corso.
-Ok..racconta-
risposi
ritenendo non fosse una cosa saggia insistere.
-Bè..io
e mio fratello siamo orfani..nostra madre è
morta alla nostra nascita e nostro padre poco dopo..quindi siamo stati
adottati
da nostra zia..che è sempre fuori per lavoro..quindi
è come se abitassimo soli-
-Oh..- Che
sfoggio di alta intelligenza.- Mi dispiace..ma non vi sentite
soli?-Altra
domanda intelligente.
-Nah..ormai
ci siamo abituati,e sinceramente anche se
adoriamo nostra zia stiamo benissimo soli- rispose sorridendo.
-Ti
capisco..io starei molto meglio..sola..-
-Sei
figlia unica?-
-No..ho
un fratello-
-Come
si chiama?-
-Davide..-risposi
mesta.
-Perché
non ti vedo molto..come dire..contenta?-
-Non
ho un buon rapporto con lui-dissi abbassando lo
sguardo.
-Oh
mi dispiace- rispose con un’aria realmente
dispiaciuta.
-Posso
chiederti una cosa?- chiesi
-Spara-
-Perché
mi hai raccontato dei tuoi genitori e di tua
zia? Insomma..non è una cosa da dire tutti i
giorni..soprattutto ad un’estranea-
Mi
guardò per qualche secondo con un sorrisetto e
disse:
-Mi
stai simpatica! Anche se ti conosco solo da qualche
minuto,mi sembri una ragazza molto dolce e amichevole-
-Non
so se io possa essere descritta proprio come una
persona amichevole..anzi direi che non ho tutti questi amici,a causa
del mio
carattere.-
-Bè
allora io avrò l’onore di essere la tua prima
amica!- disse entusiasta non scomponendosi di un millimetro.
Mi
sa che l’euforia di questa ragazza è difficile da
spegnere!
Stavo
per rispondere quando la voce gracchiante della
prof mi interruppe.
-Obrofari!
Sono molto contenta che tu stia dando
l’esempio ai tuoi compagni,e quindi non isolare la tua
compagna di banco..ma
che ne diresti di spostare la vostra conversazione alla fine delle
lezioni? Se
non sono di troppo disturbo!-
Mi
aspettavo risatine,ma invece un silenzio stupito
aleggiava sulla classe. Arrossii, sperando di sprofondare il
più presto
possibile,sapendo il motivo. In quegli anni non avevo parlato molto,ma
comunque
mai fino a farmi sgridare dai prof. Ero la studentessa modello.
Diane
mi sorrise e le rivolgemmo la nostra attenzione.
-Grazie
per l’onore!-esclamò ironica,per poi riprendere
a blaterare.
Non
le prestai la minima attenzione,pensando alla mia
nuova..conoscenza..come aveva fatto questa ragazza a farmi stare
così a mio
agio e serena nonostante avessimo parlato di argomenti un po’
scomodi sia per
l’una che per l’altra? L’ultima volta che
era successo..ok non era mai
successo. Magari potremmo sul serie
diventare amiche,pensai mentre un sorriso sincero
comparì incontrollabile
sul mio volto.
Dopo
qualche minuto con la testa fra le nuvole sentii
due occhi osservarmi. Volsi automaticamente lo sguardo verso Ivan.
Si
certo..verso Ivan eh?
Non
ti ha interpellato nessuno cara vocina,pensai
scocciata.
In
quel momento incontrai per la seconda volta gli
occhi di Andrew. Sentii la pelle d’oca sulle braccia e
arrossii. Possibile che
non riuscissi a guardarlo senza diventare delle tonalità di
un pomodoro?
Distolsi
lo sguardo con una strana sensazione di vuoto
nel cuore e nell’anima e sentendo il cuore cominciare a
battere con una
velocità impressionante.
Chi
era quel ragazzo per farmi provare tutte queste
emozioni con un solo sguardo?