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Autore: ElseW    08/06/2011    7 recensioni
Ci tengo a puntualizzare che io in questa storia avrò un ruolo ben diverso da quello della tipica ragazzina da salvare.
Solitamente infatti sono gli altri che vogliono essere salvati da me.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shadow
Capitolo 12:
Sorpresa
 
-
 
Inutile specificare che tra di noi è calato un muro di puro imbarazzo.
Shine fa finta di niente, ma vedo che cerca di non restare mai sola con me e quando accade si rinchiude in camera, lasciandomi in ufficio a rimuginare sulle sue parole.
La cosa che più mi fa arrabbiare è il suo modo di reagire: che senso ha evitarmi? Pensa che sarei in grado di saltarle addosso e abusare di lei?
Mi tratta come un animale privo di controllo e mi fa incazzare più questo suo comportamento che il suo rifiuto di quella sera; anzi, per quel rifiuto sono arrabbiato con me, non con lei.
È passata una settimana e la situazione non sembra migliorare.
Afferro un mucchio di lettere e comincio a sfogliarle. Essendo costretti a rimanere nelle stanze di Myers mi sono offerto di aiutarlo a smistare la posta, i telegrammi e le richieste che il Maggiore riceve in quantità industriali ogni santo giorno. Le uniche che non posso aprire sono quelle timbrate in rosso e quelle con il sigillo di Orion - queste ultime non le ho mai individuate - segno che sono strettamente riservate.
Nel cumulo che ho appena avvicinato ce ne sono tre timbrate in rosso, ma nel momento in cui le osservo con più attenzione, vedo che una di queste è chiusa con un sigillo di ceralacca: un arco teso e un alambicco. Nella parte posteriore c’è solo l’indirizzo e una parola, scritta in una grafia elegante, stretta e spigolosa: successo.
Cosa avrà da dire Orion a Myers? È davvero così urgente da dover utilizzare il timbro rosso? E che significa ‘successo’?
Mi guardo intorno e lancio un’occhiata all’orologio appeso sopra la porta. Il Maggiore dovrebbe restare fuori ancora per venti minuti, quindi dovrei avere il tempo di dare una sbirciatina.
Spinto da non so quale forza malvagia, apro con cura la busta cercando di non strapparla, in modo da poterla incollare successivamente. Ci impiego cinque minuti, quindi mi affretto a leggerla.
 
Lo sto evitando.
Lo sto evitando e lui sa che io lo sto evitando.
In questi giorni ho fatto i salti mortali per restare sola con lui il minore tempo possibile, pur essendo consapevole che lui l’avrebbe presa come un’offesa personale. Non mi importa.
Non voglio farlo soffrire ancora e io in quanto a sofferenza credo di aver già dato abbastanza.
Sto leggendo un libro, stesa sul letto. Sfoglio con tranquillità le pagine di un volume divertente intitolato ‘Le porte dell’inferno si sono aperte. Attenti al gradino’ di John Connelly.
Sogghigno divertita quando il protagonista si ritrova a discutere con un mostro che ha temporaneamente preso dimora sotto il suo letto, convincendolo infine a desistere dal volerlo mangiare tramite l’uso di una ben sviluppata diplomazia e una spiccata intelligenza. Sto per voltare pagina quando la porta si apre di scatto: Dorian si trova sulla soglia, pallido e sconvolto. La preoccupazione prende il sopravvento sull’indifferenza forzata.
Che succede? Stai bene?” Mi metto a sedere, chiudendo il libro dopo aver inserito il segnalibro.
Mr. OcchiAzzurri si limita a tendere il braccio, allungandomi una lettera.
La prendo tra le mani e la leggo rapidamente; la mia espressione, lo so, passa attraverso un tunnel psichedelico di cambiamenti: da curiosa a perplessa, da perplessa a irritata, da irritata a sconvolta, da sconvolta a terrorizzata e da terrorizzata a furiosa.
Alzo di scatto il viso, getto la lettera di lato e mi dirigo verso la cassapanca, tirando fuori i miei indumenti neri.
Che stai facendo?”
Dorian si avvicina rapidamente e io tento di ignorare l’allarme che lampeggia nella mia testa.
Mi preparo, non vedi?”
Ti prepari a fare cosa? Che pensi di fare?”
Ucciderlo.”
Certo. Non ci sei riuscita in quattro anni e pensi di riuscirci adesso, mentre sei arrabbiata, spaventata e ferita?”
Ignoro anche ciò che dice, quindi frugo nella borsa alla ricerca del mio fidato bracciale. L'Alchimista che l'ha creato per me è stato ucciso poco tempo dopo durante uno scontro con delle Guardie.
L’ultima volta che ho avuto il bisogno di usare il bracciale è stato quando ho ucciso Aironi, durante la festa in maschera e adesso penso sia il caso di tirarlo fuori un’altra volta. Mi sembra quasi di sentirli sibilare, i miei serpenti.
La legge è stata approvata, Dorian. In Parlamento. Se non lo uccido, se non pongo fine alla sua tirannia, ci ritroveremo di fronte ad una vera e propria deportazione e io non posso permetterlo. Orion non vuole far del male alla gente comune, no, vuole semplicemente isolare le persone come me e te, vuole sapere quanti ce ne sono come noi, quanti può controllarne e quanti deve ucciderne. Questa divisione tra persone normali e non, è solo un diversivo per controllarci meglio. Nel caso capisse che riesce a mantenere il controllo su tutti quelli come noi, per la gente comune sarebbe la fine. Sarebbero relegati ai lavori più umili e considerati lentamente una razza inferiore. Lo dice già il nome con cui ci ha battezzati Dorian: gli Evoluti.” Sospiro e osservo il bracciale che ho tra le mani. “Dobbiamo fermarlo.”
No, credo dobbiate spiegarmi per quale motivo avete letto una lettera riservata.”
Ci voltiamo di scatto verso la porta, del tutto occupata dalla figura di Myers, irritato e infastidito. Dorian fa un passo avanti, ringhiando. “Quando avevi intenzione di dircelo? Quando ci avresti informati che la legge sarebbe stata proposta in Parlamento? Quando?!”
Myers si porta una mano al viso, improvvisamente sgonfio. Io non dico una parola. In questo momento, in questo preciso istante, vorrei ucciderlo. Prima però aspetterò che ci dia una spiegazione.
Sapevo che avreste reagito così. Stavo per informarvi, ma poi siete arrivati qui, sconvolti, stanchi… Shine è distrutta e tu con lei. Come potevo dirvi che quel mostro era riuscito nel suo intento? Io ovviamente ho votato contro l’approvazione della legge, c’è anche scritto nella lettera, non è vero? Orion tende a far sapere agli sconfitti quanto sta gongolando e la faccenda del voto anonimo è pressoché una puttanata. Sa benissimo chi è con lui e chi è contro di lui. Demidoff avrà ricevuto una lettera identica a questa.”
Vedo Dorian annuire rapidamente. “Sì, c’è scritto. Ciò non toglie però, che hai deciso per noi. Hai impedito a me e a Shine di fare qualcosa.”
Noi. Rabbrividisco.
Scuoto la testa, dandomi della stupida.
Non importa.” Dico, attirando l’attenzione dei due militari. “Risolverò la questione alla vecchia maniera.” Indosso il bracciale, avvertendo la consistenza dura e scagliosa dei serpenti. “Ucciderò Orion.”
 
Non puoi andare da sola. Morirai!”
La morte è la mia alleata più fidata. Se dovessi morire, penserei che ha finalmente deciso di salvarmi da questa vita.”
Non dire cazzate, sei un’incosciente!”
Sono un’assassina.”
E con ciò? Solo perché solitamente sei tu ad uccidere le persone, questo ti rende immune dalla morte?”
Shine si volta di scatto verso di me, già vestita di nero, con il suo letale bracciale che le stringe il polso, inquietandomi. È orribile pensare che un gioiello tanto bello possa uccidere una persona in pochi istanti.
Questa riflessione mi porta a pensare che è perfetto per lei: bellissima e mortale, come un fiore velenoso.
No Dorian, ma questo è il mio compito. Ho sacrificato tutta la mia vita per arrivare a questo momento. Non mi farò fermare da te. Se tenterai di trattenermi, ti colpirò.”
Lo dice con così tanta serietà che non mi sogno di dubitare delle sue parole neanche per un istante. “D’accordo, non ti fermerò… ma voglio venire con te.”
Shine mi guarda come se fossi matto. “Non se ne parla, è troppo pericoloso.”
Inarco un sopracciglio. “Ti sembra di essere l’unica addestrata ad uccidere? Devo ricordarti dove siamo?”
La vedo trattenere un sorriso. “No, Dorian, non ce n’è bisogno. Quello che sto per fare però è molto diverso. Tu sei un soldato, io sono un’assassina: c’è una differenza sostanziale, credimi.”
Non mi quadra. Orion sa che Shine stava tentando in tutti i modi di fermare quella legge, quindi è ovvio che adesso si aspetti delle ripercussioni da parte sua.
Che intenzioni ha?
E poi…” Alzo il viso, guardando la sua espressione… preoccupata?
E poi?” La incito io.
E poi non – non è il caso che rischi la vita. Io sono abituata, tu no. Non voglio che ti accada qualcosa, d’accordo? Non ci tengo a recuperare il tuo cadavere dalle fogne, ho già abbastanza problemi.”
Certo. Ha provato a stemperare questa dimostrazione d’affetto con una delle sue uscite da cattiva. Illusa.
Mi passo una mano sulla nuca, trattenendo un sorriso di vittoria. “Se non mi porti con te, ti seguirò.” Shine mi guarda per l’ultima volta a viso scoperto, quindi indossa la maschera. Bella. È bella.
Sei un rompipalle.”
Rovista per un attimo nella sua sacca, quindi si volta e mi tira qualcosa di nero. Appena riesco a districare la stoffa, mi trovo tra le mani i miei pantaloni neri e la mia maglia dello stesso colore. “Indossa i tuoi scarponi, andranno benissimo.“
Sorrido raggiante alle sue spalle. Quando si volta mi sporgo rapidamente verso di lei, lasciandole un bacio in guancia.
Grazie” Mi godo il rossore improvviso sul suo viso, la sua espressione allibita, quindi mi volto, non dandole il tempo di riprendersi. “Vado ad indossarli, non provare a scappare perché giuro che mi metto a vagare a piedi per tutta la città.”
Appena apre bocca per replicare mi chiudo la porta alle spalle, sogghignando verso il nulla.
Non voglio che ti accada qualcosa, d’accordo?
 
*
 
Dorian, spostati un po’, maledizione!”
Dove?! Non c’è una molecola di spazio libero.”
Ah no? Se tu ti fossi seduto come un comune mortale, adesso non sarei costretta a stare in questa posizione assurda!” Questa vicinanza mi rende nervosa. Sento il suo incredibile calore, il suo profumo di zucchero filato e sono tentata di avvicinarmi il più possibile… poi ricordo chi siamo e cerco disperatamente di mettere spazio tra me e Dorian.
Mi sarei volentieri seduto come un comune mortale, peccato che ci sia una cassa di scorpioni vivi ad una ventina di centimetri da entrambi e neanche tu sembri volerti sedere dove mi sarei dovuto sedere io.” Grazie al cielo è buio.
È ovvio che non ci voglio stare!”
Allora usa le ombre, no?”
Non è necessario: meno le uso meglio è.”
Uhm. Non è necessario?”
Cerco di ignorare la vena insinuante nella sua voce.
Al momento siamo al coperto, ben nascosti e nessuno ci sta dando fastidio: no, non è necessario. Tra l’altro non mi sembra che tu stia soffrendo particolarmente.”
Ah – ha. Uno pari, palla al centro. Riesco a vederlo arrossire anche al buio.
Cambia abilmente discorso.
Si può sapere che ci fanno degli scorpioni vivi in una cassa di legno?”
Sono per gli Alchimisti, idiota. Il loro veleno è pagato a peso d’oro.”
Dorian sbuffa, facendo svolazzare i miei capelli.
Perché stiamo usando un carro merci? Non potevi usare le ombre? Direi che in questo caso sarebbero state più che necessarie”
Devo ricordarti che non riesco ad ingannare la tecnologia? Ci scoprirebbero subito con tutte le maledette telecamere che ci sono.”
Dalla cassa provengono degli strani rumori, come se gli scorpioni stessero ingaggiando una lotta furiosa l’uno con l’altro.
Automaticamente ci spostiamo il più possibile verso la parete opposta.
È una missione suicida.” Mormora Dorian a pochi millimetri dal mio orecchio.
Contengo i brividi e rispondo, caustica “Come ho già detto la mia morte non rappresenta un problema per me.”
Ma per me sì.”
Alzo di scatto gli occhi, sorpresa. È ancora rosso e imbarazzato. “Dorian… ”
Sì, lo so. Ti sto parlando da amico. Nient’altro.”
Vorrei prenderlo a testate e allo stesso tempo farmi fuori da sola. Lo odio, perché mi fa desiderare di essere una persona che ho fatto di tutto per non essere più. Mi fa desiderare di essere me.
Scuoto la testa. “Dorian, devo farlo. Non posso permettere che vada tutto a monte.”
Lo vedo annuire lentamente. “Lo so, ma vorrei che avessi riflettuto un po’ di più. Orion si aspetterà che tu intervenga adesso, quindi avrà sicuramente preso delle misure di sicurezza maggiori, non-” Poggio una mano sulla sua bocca, zittendolo. “Vorrà dire che saremo molto, molto silenziosi.”
 
Ci scrutiamo nel buio del camion, gli occhi a pochissimi centimetri di distanza, gli scorpioni che sibilano nella cassa di legno…
Molto romantico.
Un quadretto delizioso; mancano solo le guardie, un po’ di sangue e Orion che balla la conga indossando un gonnellino di foglie di fico.
Scaccio via quest’immagine raccapricciante, scosto la mano di Shine e annuisco con riluttanza.
D’accordo.”
Uno scossone violento ci coglie di sorpresa. La cassa slitta verso di noi tra i sibili furiosi dei teneri animaletti in essa contenuti. Sia io che la fanciulla qui presente ci esibiamo in un gran numero di imprecazioni colorite, fino a quando gli scorpioni non si placano e ci rendiamo conto di essere fermi.
Shine si sposta con cautela cercando di non urtare nulla, quindi sussurra “Cominceranno a scaricare tra dieci minuti. Abbiamo il tempo di uscire e raggiungere le cucine.”
Annuisco, spostandomi con una certa prudenza: non ho alcuna intenzione di avvicinarmi a quella cassa.
Shine scosta con cautela la copertura del rimorchio e dopo essersi accertata che siamo soli mi fa cenno di seguirla. Fortunatamente siamo nascosti a tutte le telecamere, ma ci ritroviamo ugualmente stesi a terra a strisciare tra i veicoli. Dopo una ventina di metri percorsi in questo modo raggiungiamo la porta e anche in questo caso veniamo aiutati da qualche buona stella visto che, per qualche motivo, qualcuno sembra essersi dimenticato un grosso carrello dal carico pesante che copre proprio la zona vuota tra l'ultimo camioncino e la porta, spazio che, normalmente, avremmo dovuto percorrere travestiti da… qualcosa. Ci troviamo nella zona sotterranea del palazzo, quella delle cucine e della servitù, quindi possiamo muoverci senza doverci preoccupare di un'ipotetica videosorveglianza. Slittiamo e annaspiamo fino al grosso tavolo centrale, quello in cui vengono preparate le portate prima di essere servite e ci rifugiamo sotto la tovaglia, ben nascosti.
Shine si accosta a me e mi sussurra in un orecchio, con un tono talmente basso da costringermi a tapparmi l'altro per sentirla, “Vado a prendere due divise nello spogliatoio. Ci cambieremo qui sotto, quindi raggiungeremo la Sala dello Scranno. Orion siede lì per la maggior parte della giornata: stupide dimostrazioni di potenza.” Quindi sparisce in uno sbuffo d'ombra. Passa solo qualche minuto quando la stessa nebbia nera filtra nuovamente sotto la tovaglia e si ricompone sotto forma di Shine. “Tieni.”
Afferro la divisa e comincio a togliermi gli abiti. Realizzo che dovrei voltarmi. Tentando di non far notare il rossore, do le spalle a Ombra che stava già cominciando a sfilarsi la maglia scura, certa che mi sarei voltato; e in effetti l'ho fatto.
Indosso la camicia color senape e i pantaloni verde quercia, quindi completo la divisa con una giacca dello stesso colore bordata d'oro. Probabilmente le scarpe non sono adatte, ma non me ne preoccupo.
Aspetto qualche altro secondo, sentendo ancora dei fruscii alle mie spalle. Comincio a voltarmi cautamente e quando con la coda dell'occhio vedo che Shine è vestita, mi giro completamente.
La scruto con aria perplessa. “È una divisa...”
...maschile, sì.” completa lei, sbrigativa.
Perché?”
Mi scruta attraverso la maschera che ancora non si è tolta. “La divisa femminile era composta da una lunga gonna e un corpetto senza maniche. Io devo potermi muovere liberamente e devo avere la possibilità di nascondere il bracciale. Chiaro?”
Annuisco. “Chiaro.”
Sono abituato ai suoi modi bruschi, quindi non me la prendo. Mi accorgo invece che sta tremando. “Sh… ”
Non chiamarmi per nome, adesso.” Mi rimprovera, con tono freddo.
Incasso il colpo e riprovo. “Ok. Stai tremando.”
Non mi guarda negli occhi e con un gesto rapido si toglie la maschera. Sembra nervosa, il che è strano. La osservo mentre nasconde i capelli sotto il cappello verde quercia e mi maledico mentre mi ritrovo a pensare che, pur indossando una divisa maschile che le cade addosso come un sacco, continuo a sentirmi terribilmente attratto da lei. Ho già detto che ha gli occhi più belli che abbia mai visto? Probabilmente sì, quindi sono doppiamente stupido, anzi, facciamo triplamente perché ha una bocca stupenda, rossa e dall'aria morbida...
Dorian?”
Er, sì.”
Shine mi lancia un'occhiata infastidita. “Cerca di concentrarti, d'accordo? Non è un gioco e neanche un'esercitazione, stiamo per portare a compimento la missione da cui dipendono le sorti dell'umanità. Non voglio inghippi.”
Ha lo stesso tono duro che aveva riservato solo a me subito dopo la mia sfuriata sul tetto, vestiti da giullari.
La prendo improvvisamente per le spalle. “Shine?” Stavolta non mi rimbrotta, si limita a guardarmi. “Sono qui. So che non è una grossa consolazione, ma sappi che stai facendo tutto questo per la salvezza del mondo intero. Sarà sbagliato, forse… ma qualcuno deve pur farlo. Nessuno potrebbe mai incolparti di essere un'assassina senza scrupoli. L'ho fatto io, erroneamente, ma perché non sapevo come andavano le cose, ho vissuto la mia vita nella bambagia. Grazie a te ho aperto gli occhi. Il popolo ti è grato: sei un'eroina. Sei… fantastica.”
Butto fuori l'ultima parola con la forza. Dovevo dirlo. Lei ha bisogno di sentirselo dire, non può continuare a pensare di essere un orrendo mostro; deve capire che, per quante ombre possano esserci sulla sua vita, lei rappresenta la luce per il resto dell'umanità. È la luce che ci guiderà tutti fuori dall'oscurità, l'ombra che sta attirando su di sé ogni ombra, ripulendo il mondo. Lei è la nostra libertà. Vorrei solo che, egoisticamente, brillasse solo per me… per una volta.
 
È sincero, Dorian. Credo sia geneticamente incapace di mentire. Crede che io sia un'eroina, che io sia fantastica. Lo osservo mentre arrossisce impietosamente sotto il mio sguardo, ma lui continua a guardarmi negli occhi, determinato. Mi ritrovo a sorridere prima che la mia mente registri il cambiamento d'espressione. Me ne accorgo da come lo sguardo di Dorian si è illuminato.
Mi rendo conto che è l'unico capace di farmi sorridere anche quando sto andando incontro al compimento della mia esistenza. È così semplice essere me, quando mi è intorno.
Lui vede Shine. Guardandomi vede Shine, non Ombra. Lui riesce a tirar fuori la luce nascosta tra le mie ombre, una missione in cui neanche io, l'intrepida assassina del Mondo Lume, mi imbarcherei.
Lo odierei. Peccato che ormai sia troppo tardi per farlo.
È riuscito nella missione in cui ogni singolo tagliatore di gole, cercatore di taglie e soldato addestrato dell'impero ha fallito: mi ha smascherata.
Riesco a fermare la piega pericolosa dei miei pensieri e a domare certi istinti che, prima d'oggi, non avevo mai sentito il bisogno di placare.
Se usciremo vivi da qui, prometto che ti offrirò una pizza.” Dico, per sdrammatizzare.
Lui sembra intuire le mie intenzioni perché sorride e mi fa un cenno con la testa.
Allora, Ombra... andiamo?”
Andiamo.”
 
Attraversiamo senza interruzioni tutta l'ala sotterranea del castello, esattamente come ci eravamo aspettati, quindi facciamo lo stesso anche con il primo piano. Prima di lasciare le cucine abbiamo afferrato un cesto e un paniere, tanto per darci un scopo agli occhi degli altri, e adesso stiamo costeggiando l'ultima parete che ci divide dalla sala. Siamo esattamente di fronte il grosso portone a due ante che durante i ricevimenti viene lasciato aperto. Shine si avvicina e spinge, aprendolo quel tanto che basta per scivolare dentro.
È enorme. L'ho vista solo due volte e sempre stracolma di gente, quindi non ho mai capito quanto fosse realmente grande. Superiamo il colonnato e guardiamo entrambi in direzione dello scranno: è vuoto.
Sento Shine respirare pesantemente.
C'è qualcosa che non va.” Dice.
Mi volto a guardarla, mentre un rivolo di panico ghiacciato mi scivola lungo la schiena.
Che intendi dire?” Non percepisco nessuno, quindi dovremmo essere soli.
Si guarda intorno, quindi comincia ad indietreggiare.
Troppo facile, troppo vuoto, troppo silenzio.” Si volta di scatto e mi afferra per il polso. “È una trappola!”
Nel momento stesso in cui finisce di imprecare, guardie sbucano da ogni angolo. Avverto un movimento alle mie spalle ma quando faccio per voltarmi sento qualcosa premere contro la schiena e il mio intero corpo prende a bruciare. Cado in ginocchio, tramortito, mentre mani mi afferrano rudemente e mi tirano indietro.
Sento confusamente la voce di Shine che mi chiama e quando alzo gli occhi vedo che anche lei è stata spinta sulle ginocchia, ma a differenza mia appare lucida. Probabilmente è riuscita ad eludere la scossa grazie alle ombre. Io mi guardo intorno, confuso, mentre le altre Guardie ci si chiudono intorno.
I pensieri mi attraversano nebulosamente il cervello ma comincio a capire che una sola scarica non è sufficiente per stordire a lungo; comincio infatti a riprendere una certa lucidità mentale... pentendomene subito dopo.
Sono infatti abbastanza sveglio quando improvvisamente, al di là del cerchio di Guardie che si apre sempre di più, una voce tagliente e apparentemente divertita esordisce con una sola parola:
Sorpresa.”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







___________________________________________________
Spazio Autrice:
---
Non avrete nessun anticipo, sappiatelo u.u
Mi dileguo, lasciandovi con un gigantesco GRAZIE.
A presto!
Besos*
 
P.S. Sto lavorando al pc ad un disegno di Shine ** spero di finirlo prima che la storia si concluda, così vi chiedo cosa ne pensate!
Moony
   
 
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