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Autore: maltrerio    08/06/2011    7 recensioni
Scorpius Malfoy fa una scommessa con le sue amiche del cuore, amiche della sua stessa casa. La scommessa consiste nel riuscire a stare con Lily Potter e poi umiliarla davanti a tutti in sala grande. Questa ff è da leggere dopo aver letto "la scommessa" o almeno in contemporanea, in quanto è il pov di Scorpius.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Cap. 61


Non potevano continuare così.

A Scorpius sembrava di vivere una calma innaturale.

Troppo innaturale.

Si stava muovendo con calma e discrezione ma Charlie Greengrass era uno osso duro.

Non doveva assolutamente sapere cosa stava macchinando.

La chiacchierata  con Astoria non aveva dato l'esito sperato.

Ma a lui continuava a tornare in mente il sogno e il parto e tremava al solo pensiero che Lily potesse ancora soffrire.

Narcissa entrò nello studio.

< Oh sei qui, pensavo fossi in ufficio! - rimase in piedi a fissarlo. - c'è qualcosa che non va?>

< Io … si e no!> sorrise enigmatico.

< Chiaro!> si corruciò mettendo in evidenza le rughe della fronte.

< I Malfoy hanno mai lavorato?> chiese all'improvviso.

< Tuo padre lavora ancora!> sollevò le sopracciglia facendo finta di non capire.

< Intendevo prima di papà!> continuò calmo.

< I Malfoy come i Black discendono da famiglie molto antiche, maghi che sono sempre stati attenti al patrimonio. Per questo si sono sempre sposati tra loro e tra famiglie ricche!> iniziò.

< Pensavo che fosse una questione di sangue!> la interruppe sarcastico.

Narcissa ridacchiò maliziosa sollevando le labbra sottili.

< Come stavo dicendo, il loro patrimonio crebbe diventando sempre più consistente ad ogni unione. Il fatto che nascessero solo figli unici lo fece aumentare e rimanere intatto. Non hanno mai lavorato, hanno solo fatto quello per cui erano portati!> sintetizzò.

< Cioè?!> corrugò la fronte.

< Pozioni! Tuo padre, tuo nonno, tuo bisnonno, i tuoi avi, sono stati sempre degli ottimi pozionisti. Non hanno mai usato questa loro inclinazione per sostenersi ma hanno lavorato per il loro sollazzo!> concluse.

< Ma papà fa tutt'altro!> la guardò allibito.

< Nulla toglie che ami quella materia! È sempre stato così! Aggiungi il fatto che i primi cinque anni  di scuola ha avuto un insegnante come Severus Piton che stravedeva per lui! Perchè queste domande?> sorrise curiosa.

Scorpius si confidò raccontando la sua ambizione.

La nonna lo ascoltò in silenzio guardandolo con attenzione.

< Vuoi tornare ad Hogwarts? Pensavo che Lily avesse chiuso con la scuola e facesse l'esame come quest'anno!> sospirò.

< Sono io che voglio che torni a scuola! - mormorò serio. Narcissa non capì. - Mi sento in colpa, mettiamola così. Vedi io so cosa vogliono dire gli ultimi due anni di Hogwarts, vuol dire avere responsabilità e potere, vuol dire fare delle cose, fare delle scelte che ti segneranno per tutta la vita. Voglio che lei abbia tutto questo, anche se è solo per un anno! Voglio che diventi capitano della sua squadra di quidditch, voglio che aiuti i più piccoli della sua casa, così, giusto per fare un po' di pratica! - sorrise – ma la vorrei anche con me e Metis e vorrei fare cose diverse nella mia vita! Non voglio morire dentro quell'ufficio! Prima che Lily apra la scuola vorrei andare con lei in giro per il mondo, e non voglio essere comandato da nessuno che non sia mia moglie o i miei figli! Lo so che posso sembrare patetico ma quei soldi che abbiamo e avremo, voglio spenderli come mi pare!> disse deciso.

< Fai quello che devi. Lo devi a Lily e a te stesso. Ma stai attento a tuo nonno Charlie!> lo avvertì prima di uscire dalla stanza.

Prima che potesse chiedergli altro era sparita.

Aveva milioni di cose da fare, tante persone da contattare e tutto nascondendolo sia al nonno che alla madre, non sarebbe stato facile.

Non riusciva a capire perchè suo nonno odiasse Lily, ripensò alla chiacchierata con la nonna e improvvisamente capì, era così semplice e squallido che ebbe un moto di nausea.


Il messaggio arrivò nel suo ufficio mentre leggeva attentamente una pergamena piena di errori di ortografia.

Si chiese se a scriverla fosse stato un troll.

 “ Il lavoro è stato eseguito.
La casa è pronta.”

Uscì di corsa e si materializzò davanti alla casa che il nonno gli aveva regalato, entrò insieme al mago e si guardò intorno.

Sorrise soddisfatto e si affrettò da Lily.



Salì le scale che lo separavano da lei due per volta in un turbinio di rumore e sbuffi.

Voleva che Lily capisse che stava arrivando.

Scorpius entrò spalancando la porta.

Rimase un attimo a guardarla.

 Stava in penombra, seduta davanti al camino con un libro in mano.

Le fiamme verdognole del fuoco magico riflettevano, giocando con il riflesso dei suoi capelli e del suo viso rendendolo ancora più pallido e sensuale, la sua concentrazione.

La desiderava in modo quasi doloroso.

Lily sollevò lo sguardo e sorrise leggermente impaurita.

< Cosa c'è?> lo guardò perplessa.

< Dovete venire con me! Subito!> ansimò leggermente per la corsa e con lo sguardo cercò la piccola che dormiva beata nella sua culla.

< Dove dobbiamo andare?> si interessò soffocando uno sbadiglio.

< È una sorpresa!> sorrise e Lily rimase un attimo a guardarlo con aria sognante.

Scorpius represse la tentazione di saltarle addosso, quando usava quello sguardo era perduto, non riusciva a resisterle.

La vide sollevarsi di scatto e vestire la piccola per l'uscita, si infilò il piumino e fu subito pronta.

La bambina si lamentò appena ma riprese a dormire subito dopo sentendo il calore del padre.

I tre salirono in macchina e sparirono ingoiati dal traffico.
 
Scorpius parcheggiò in un viale alberato  alla periferia di Diagon Alley e con un colpo di bacchetta fece sparire la macchina che si infilò in tasca in modo tranquillo e disinvolto.

Il piccolo cancello in legno si apriva sul corto vialetto dove a destra e a sinistra si sviluppava un giardino candido di neve dove avrebbero potuto stare in primavera o in estate a prendere il sole e far giocare Metis con una scopa giocatolo.

Il vialetto era ghiacciato ma lo aveva incantato in modo da renderlo compatto e non scivoloso.

Un incanto che ad Hogwrts imparavano al primo anno per evitare brutte cadute dolorose.

Non si soffermarono a lungo per via del freddo che poteva prendere la piccola e per la curiosità di Scorpius.

Voleva vedere ogni espressione sul volto di Lily.

La veranda era sgombra di ogni mobile ed era dello stesso colore della neve.

Il portone in legno di pero dal colore leggermente rosato aveva, magicamente appesa, una bellissima ghirlanda di fiori secchi e  una scritta rossa e verde con la dicitura

Benvenuti”

Lily sorrise e Scorpius aprì la porta con un colpo di bacchetta.

Era leggermente emozionato.

All'interno li assalì l'aria calda e profumata di aveno dando loro il benvenuto.

Lily spalancò la bocca guardandosi intorno.

Il ragazzo cercò di ingoiare la risata.

Il soggiorno che si affacciava subito davanti ai loro occhi era la copia esatta del soggiorno che usavano nella stanza delle necessità.

Ius si tolse il mantello e con un colpo di bacchetta tolse il piumino e la tuta rispettivamente a Lily e Metis, sorrise e le prese la piccola dalle braccia.

< Da questa parte, prego!> disse con fare  ossequioso.

La cucina era esattamente come quella che lei aveva immaginato nella stanza delle necessità, ma non solo la cucina, tutta la casa era la copia esatta di come lei aveva immaginato la sua casa.

Lily si guardava intorno sorpresa e Ius non riusciva a toglierle gli occhi da dosso.

Aveva dei semplici pantaloni in fustagno larghi che facevano uno strano rumore sfregando contro le gambe della ragazza e un golfino caldo e aderente.

Nella camera da letto accanto al loro letto  troneggiava una culla a dondolo in legno.

Una culla antica arricchita da tulle, pizzi e piumotti.

< L'ho comprata l'altro giorno!> Ius rispose ad una domanda non formulata.

< È bellissima!> fissò la culla sempre più stupita.

< Allora ti piace?> la guardò curioso.

< Ti sei ricordato di tutto! Io … non so cosa dire!> si girò a guardarlo con quello sguardo puro e limpido.

Quasi una dichiarazione d'amore.

Si mosse per abbracciarla ma Metis si fece sentire.

Tornarono nel soggiorno, Lily si sistemò nel divano accogliente e offrì il seno a sua figlia con la sua disinvoltura tipica.

La bambina si saziò ingorda lasciando la madre completamente stanca e quasi insonnolita.

Scorpius le portò via la piccola e dopo averla cambiata la sistemò nella culla che incantò facendola dondolare dolcemente, quindi tornò da Lily si sedette accanto e la strinse  a se.

< Sei stanca?> sussurrò al suo orecchio.

 La sentì rabbrividire.

Socchiuse gli occhi cercando le sue labbra.

La vide arrossire e cercare di nascondersi e questo lo investì di una nuova ondata di tenerezza.

< Io ...> mormorò appena.

Era stupenda.

< Sei meravigliosa e ti desidero moltissimo … > mormorò prima di baciarla.

< Dici sul serio? - si stupì - Non sono brutta e grassa?> sollevò lo sguardo su di lui.

< Brutta e grassa? Tu?! > soffocò la risata e riprese a baciarla sempre più appassionatamente.

Sentì le sue braccia avvolgerlo in un caldo abbraccio le sue mani infilarsi fra i capelli e accarezzarlo lentamente.

Scorpius pose una braccio intorno al suo collo e l'altro sotto le sue ginocchia e la sollevò di peso.

La depose dolcemente sul letto senza smettere di baciarla.

Le sfilò il pullover e si tolse la camicia.

Le mani scivolarono calde e premurose sui loro corpi.

Si infilarono sotto il piumone rimanendo in intimo.

Si strinsero senza sentire il freddo delle lenzuola che li avvolgevano dolcemente.

Le labbra calde di Ius scivolarono lente sul viso, sul collo, sul seno, per poi tornare alla bocca.

I gemiti si mescolavano creando un cocktail sensuale ed eccitante.

Quello che successe di lì a poco fu amore e tenerezza, dolcezza e complicità.

La felicità li avvolse e si addormentarono allacciando le gambe e le braccia in un abbraccio dolcissimo.



< Hai ripreso a studiare?> Scorpius sistemò Metis nella sua culla a casa dei nonni materni.

Il silenzio regnava sovrano.

< No!> Lily si lasciò andare sulla poltrona.

< Siamo a fine gennaio, credo dovresti iniziare a ...> consigliò tranquillo, non voleva che perdesse l'anno.

< Lascia perdere!> rispose leggermente acida.

< Come lascia perdere?! Non posso lasciare perdere, l'anno prossimo devi tornare a scuola. Non puoi permetterti di perdere degli anni inutili!> la rimproverò con dolcezza e un filo di ironia.

Si guardarono un momento.

C'era qualcosa che non andava.

Qualche giorno prima a casa loro tutto era andato a meraviglia, si erano ritrovati, allora cosa c'era che non andava?

Erano ancora gli ormoni?

O solo il fatto che lui la viziasse?

< Cosa ti importa quanto tempo sto a scuola? Non è meglio che ti stia lontana il più possibile?> continuò con il suo tono acido.

< Ma cosa stai dicendo? Dai prendi la bacchetta ti aiuto io!> sorrise conciliante.

< Ho detto che non ne ho voglia!> quasi lo urlò.

< Vedi di calmarti un po'!> stava per perdere la pazienza.

< IO SONO CALMISSIMA! TI HO SOLO DETTO CHE NON NE HO VOGLIA!> urlò.

La bambina si mosse infastidita.

< Non fare così, non fare la bambina viziata! Sei una madre adesso!> cercò di mantenere la calma ma la stava per perdere.

< Si, grazie a te!> sibilò tra i denti furente.

La frase arrivò dritta al cuore.

Per la prima volta si chiese se Lily lo amasse sul serio.

Se per Lily tutto questo non fosse solo un gioco di cui si era seccata.

Lei voleva altro, lo capiva.

Lui non andava più bene.

< Mi spieghi cosa c'è che non va?> la guardò perplesso e con una certa paura.

< NO. NE. POSSO. PIU'.> urlò come un'invasata incominciando ad agitarsi fisicamente.

Scorpius la placcò.

La strinse  a se allacciandola con le braccia e tenendola ferma, lei iniziò a scalciare come un piccolo puledro imbizzarrito.

Scoppiò a piangere e a morderlo sulla spalla.

Scorpius sentì dolore, non solo alla spalla, sentì un dolore sordo dentro il cuore, la stava perdendo, stava perdendo il suo amore e provò quasi sollievo nel sentire il dolore fisico.

La tenne stretta a se, non poteva finire così, loro erano nati per stare insieme.

Lui ci credeva veramente.

Era nata per lui e lui per lei come gli aveva detto la nonna.

Lasciò che lo mordesse con determinazione senza smettere di stringerla a se.

La sentì mentre si calmava lentamente ma il suo cuore non riusciva a smettere di tremare.

Aveva il terrore che fosse un addio.

< Va un po' meglio?> le mormorò all'orecchio senza lasciarla.

Aveva paura che se l'avesse lasciata sarebbe stato per sempre.

< Si … No …  e che sono sola e tu non mi vuoi più!> disse a voce bassissima.

< Come non ti voglio più?> la lasciò andare quel poco che gli consentiva di vederla in viso.

Era impazzita!

< Non ci sei mai ...> miagolò abbassando la testa.

Scorpius si sentì inebriato e felice e il suo cuore tremò di gioia.

Decise di raccontarle quello che aveva in mente.

< Va bene … è solo un progetto, un'idea, che spero di riuscire a realizzare. Doveva essere una sorpresa, ma va bene … - le sollevò il viso e posò le labbra sulle sue allacciando gli sguardi. - Voglio trovare una pozione che faccia passare i dolori alle partorienti. Quando hai partorito non riuscivo a sopportare il tuo dolore. Non era giusto che la nostra bambina ti dovesse far soffrire così e anche se alla fine la felicità di averla fra le braccia è stata completa non riesco a dimenticarmi di tutto quel dolore … - posò un altro bacio sulla fronte, scese sul nasino e ne depositò un altro sull'angolo delle labbra. - Ho chiesto di seguire le lezioni in accademia e sto cercando di convincere Lumacorno a lavorare con me l'anno prossimo, ad Hogwarts … se riesco staremo insieme, tutti e tre!> finì in un sussurro.

< Davvero ti ha fatto male vedermi soffrire?> lo guardò un po' strabica, la vicinanza era incredibile.

Depose un altro bacio, questo sicuramente poco casto.

< Davvero.> sorrise senza lasciarla.

< Cosa devo fare? - ci pensò un momento senza smettereo di guardarlo – cosa vuoi che faccia?> si corresse.

< Quello che vuoi fare tu! Vuoi ancora aprire la scuola? - Lily fece un cenno affermativo con il capo – bene allora devi studiare e l'anno prossimo devi tornare a scuola e frequentare il settimo anno! Ora devi dare l'esame a giugno con tutti i tuoi compagni per non rimanere indietro. In fondo qui hai i migliori insegnanti che potresti chiedere!> concluse.

< Non mi puoi aiutare, non ci sei mai!> rispose piccata mettendo su un broncio che Ius trovò irresistibile.

< Ci sono poco e questo è vero, ma la vita mio piccolo passerotto, non è stare sempre attaccati a fare l'amore!> sghignazzò canzonandola un pò.

< Mio piccolo passerotto? > sollevò le sopracciglia.

< Mon petite fleur? Lo preferisci?> rincarò la dose rimanendo serissimo.

< No, no per carità!> scoppiò a ridere.

< Dovremo trovare un posto dove poter fare la tua scuola e il mio laboratorio, un posto tranquillo ...> la guardò pensieroso.

< Potresti parlarne con i tuoi nonni Malfoy!> suggerì sibillina.

< I nonni Malfoy?! Si, perchè no?! E ora sei pronta alla prima lezione?> si scostò ancora un po' sorridendo.

< La prima lezione? Ti ho detto che … > ma non terminò la frase.

< Accio scopa!> sollevò la bacchetta e sorrise.

< Volo?> chiese un po' perplessa.

< Volo! Dobbiamo far vedere a Metis come si vola, no? E poi magari ti potrebbe servire in qualche esame!> ridacchiò prendendo la piccola in braccio e strofinando il naso con il suo per poi spiaccicarle un bacio sul naso e sulle labbra.

< Ngtm! > mormorò seria la piccola segno evidente che gradiva le coccole del padre.

< Vedrai come è brava la tua mamma! > rise Lily.

< Vedrai come è bravissimo il tuo papà!> il padre la lanciò in alto per poi riprenderla velocemente.

Lasciarono la piccola alle cure temporanee della nonna materna e salirono sulla scopa facendo le loro formidabili evoluzioni nel giardino di casa Potter allargato e magicamente protetto dall'intrusione dei Babbani.

< Hanno litigato di nuovo?> Harry raggiunse la moglie in cucina e li osservò dalla finestra.

< Già! E io ho litigato con tutto il clan. Non è conveniente che i ragazzi dormano insieme, per il buon nome della famiglia!> Ginny imitò il fratello un po' goffamente.

< Percy!> ridacchiò il marito prendendole la nipotina e stringendola a se.

< Già!> si girò a mescolare il ragù che bolliva lento schizzando e macchiando di rosso tutta la cucina con un movimento elegante della bacchetta.

<  Sono sicuro che tu non sei stata zitta!> fece una  pernacchia sul collo di Metis e la bambina rise.

< Gli ho detto che avrebbe fatto bene se avesse controllato  cosa stava succedendo dentro casa sua prima di ficcanasare nella casa degli altri!> mormorò stizzita e sorridendo subito dopo per le risate della nipote.

< Non gli avrai detto così sul serio!?> la guardò fermandosi di colpo.

< Certo! E non fare quella faccia, se ne sono accorti tutti che Fred e Lucy stanno insieme e se proprio vuoi saperlo li ho beccati al matrimonio di Jj con le braghe calate!> si girò per nascondere il rossore che si era impossessato delle sua guance.

< Sul serio?! Racconta!> la guardò strabiliato.

< Che vuoi che ti racconti? L'unica mia fortuna è che non mi hanno visto, ma io ho visto … lascia perdere! In fondo non c'è niente di male e sicuramente avranno il nostro appoggio!> decise all'istante.

< Certo che avranno il nostro appoggio ma Percy non ne sarà contento!> Harry scosse la testa e si concentrò nuovamente sulla nipotina, riprese a farla ridere insieme alla moglie.













Ho un vago sospetto. Non è che Lily stia in questo modo perchè ha paura che Ius non voglia più sposarla? In fondo la società magica è assai spietata e diciamocelo, un pò bigotta! Chissà!
A voi la parola, grazie a tutti voi,
un bacio, Dafne.
   
 
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