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Autore: schwarzlight    09/06/2011    3 recensioni
Avete mai cucinato la pannacotta? Quando mettete a scaldare in un pentolino la panna e il latte, se non mescolate dopo un po' in superficie si forma una leggera pellicola traslucida, che ben presto comincerà a contrarsi e smuoversi man mano che il punto di ebollizione si avvicina. Ecco, osservandola mi è venuta in mente una persona. Una persona qualsiasi, all'apparenza perfetta, o semplicemente tranquilla, ma che nasconde dentro di sé un tumulto di emozioni che la scuotono, crescendo sempre di più fino a rompere il suo scudo, la maschera dietro la quale si era nascosta.
Sì, la pannacotta è come una persona.

Sven e Alexis, fratello e sorella quasi per caso, una madre giramondo, una cugina impicciona, gli amici idioti, l'università e... la pannacotta!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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pannacotta 6
CUPID & DOCTOR WHO.





Ci sono giorni in cui penso seriamente di voler andare a casa. Anche se a casa ci sono già. E' una sorta di autodifesa, istinto di conservazione, come diavolo volete chiamarlo.

Oggi è uno di quei giorni, e giuro, giuro che se qualcuno esaudisce questo mio desiderio lo ricoprirò d'oro.
...virtualmente, ovvio.

- ...Alex?

- Luca.

Non è cambiato un granché. Sempre la solita faccia, sempre i soliti capelli castani che non si fanno pettinare, sempre i soliti occhi marroni. Credo si sia un po' alzato, però, ancora un po' e raggiunge l'altezza di Sven.
Non posso negare di sentire le farfalle allo stomaco, a rivederlo dopo così tanto tempo, ma per la rabbia. Non tanto per lui, quanto per tutta la faccenda in sé.
A quanto pare, qualcuno ha deciso che non devo essere così fortunata da non incrociarlo più.

- Wow, ehm... quanto tempo!

- Sì, dall'esame di matura direi.

La nostra conversazione si mantiene su questi toni originali ed entusiasmanti, per poi continuare con un resoconto della nostra vita universitaria, passando per un "Chissà come stanno gli altri?" e per finire con...

- Sai, mi piacerebbe rivederti, ogni tanto... - mi lascia spiazzata: non me l'aspettavo un intervento simile. Credevo quasi che non ci pensasse più, a me. O magari mi sto solo facendo tanti viaggi, e quello che lui intende è una bella chiacchierata tra amici.
Eppure, non so resistere, e butto lì la mia frasetta velenosa di turno. Dandomi dell'idiota subito dopo, perché in fondo, lui, non se lo merita.

- Ma non stavi con Elena, tu?

E di fatti lo vedo assumere quell'aria un po' imbarazzata, un po' sulla difesa che piace tanto a noi ragazze. Anche se non sempre.

- No, bè... non abbiamo nemmeno passato l'estate.

- Oh, mi spiace... - Solo per te, però. - Io ora sono con mia cugina, quindi ci vediamo in giro, ok? Ciao.

Lo lascio al bancone, dopo aver ritirato le mie due sfogliatine alla crema di gianduia, e torno da Michela, la quale dire che mi fissa è un eufemismo.
Così quello era il famoso Luca? Sì, lo era. E che ci siamo detti? Niente di che. Voglio che andiamo via? Ma starai scherzando?!
Ecco, questo breve scambio di battute (breve nella versione riassunta da me) occupa i miei successivi quindici minuti, giusto il tempo necessario a Luca e il suo amico, un compagno di facoltà da quanto ho capito, di finire la loro consumazione e andarsene.
Dentro di me esulto inutilmente. E' una specie di vittoria, non scappare di fronte alle difficoltà e alle situazioni imbarazzanti.
Almeno, per me lo è.

Ma in ogni caso, quell'incontro mi ha lasciato l'amaro in bocca. Il precedente programma per il pomeriggio è saltato ormai, non sono in vena di andare per negozi, non oggi. Perché a volte prende pure a me la malinconia, accidenti!
Quindi me ne torno a casa, non prima di aver promesso a Michela il giorno successivo. Infilo le cuffiette e percorro la strada al ritmo di Cupid, di Olivia*. Quella canzone ha una melodia che mi rilassa, mi distende i nervi... ed è proprio quello di cui ho più bisogno in questo momento. Perché Elena è una di quelle poche, pochissime persone capaci di farsi odiare.
Subdola, pettegola, maligna e ipocrita. La falsità in persona.
Spero solo di non incontrarla in questo momento, perché ormai sono maggiorenne, e quindi legalmente perseguibile.

Arrivo a casa trascinando i piedi, sbattendo la porta e lanciando la borsa sul tavolo del soggiorno, guadagnandomi un'occhiataccia da parte di uno Sven in veste di studente diligente, con tanto di occhialetti da lettura (sì, pure lui. E sì, credo siano i miei.). E devo dire che lui è uno dei pochi maschi che possono permettersi di usare degli accessori femminili come i fermagli per capelli. Certo, se il fermaglio è mio, però, mi fa un po' arrabbiare.

- Cosa usi il mio ciappino*?

- Cosa distruggi la mia quiete?

- Non mi interessa un tubero della tua quiete, sono le sei e quaranta, quindi la tv è mia.

C'è Doctor Who, e io amo Doctor Who. Non mi era mai, neanche una volta passato per l'anticamera del cervello di mettermi a guardare un telefilm di fantascienza, ma questo è un mix di viaggi nel tempo e creature spaziali che... adoro.
E io ora ho bisogno davvero di tirarmi su di morale, visto che Olivia ha fatto il suo dovere di calmante.
L'omino blu, dal canto suo, se ne rimane sul divano con il libro di storia, credo, aperto sulle gambe allungate, ma so benissimo che ormai la sua attenzione è stata deviata al telefilm. Quindi per un'abbondante ventina di minuti ce ne stiamo buoni buoni ad ammirare le avventure del Dottore e di Amy Pond, ed è solo durante la pubblicità che i pensieri poco prima incentrati sulla trama dell'episodio tornano a navigare e inciampare su ricordi scomodi, provocandomi un altro attacco di violenza repressa.
E allora me ne esco con una delle mie solite idee idiote da momenti critici.

- Sven, non sarebbe male prendere un sacco di sabbia.

Mi guarda scettico, inarcando un sopracciglio.

- Vuoi realizzare una specie di mini spiaggia, per caso?

- Ma no, non "un sacco" uguale: "tanto", "un sacco" uguale: "affare della palestra per tirare pugni".

Si sistema meglio sul divano, girandosi verso di me, un fagotto imbronciato ranicchiato sulla poltrona con le braccia incrociate.

- Perché, che è successo?

- ...ho incontrato Luca. E ho pensato a Elena.

- E sei incazzosa.

- E sono incazzosa, sì.

Lui si alza, e passandomi accanto mi scompiglia i capelli. - Dai, non pensarci più a quella storia. - mi dice.
Ma non è tanto facile, quando si ha un carattere come il mio, che delle apparenze se ne frega, ma che se girano voci false sul proprio conto è finita. Per chi le ha messe in giro, e per i miei nervi. Quanta rabbia, dannazione.
Il mio rimuginare viene interrotto da una visione: una pannacotta mi galleggia di fronte al naso, con tanto di guarnizione ai frutti di bosco! Poi focalizzo la mano che sostiene il piatto: Sven, di ritorno dalla cucina che mi porge la mia salvezza.
Afferro il dolce quasi commossa, non so se per la pannacotta in sé o per il gesto del mio fratello acquisito, e lui va ad appollaiarsi sulla poltrona accanto alla mia.

- Ma è... quasi ora di cena... - mugolo io tentata.

- E che t'importa? Non eri tu quella che diceva "La pannacotta è uno stile di vita"? Quindi dai, non piantar su finte storie e mangia.

Ha ragione, cribbio. E quindi affondo il cucchiaio nella crema, assaporando felice il mio dolce preferito.

- Ehi, - riprende Sven dopo qualche boccone - vuoi parlarne?

- No. - rispondo io in tono secco. Poi indico lo schermo. - Prima Doctor Who.

Perché Doctor Who non si tocca.





***

Buongiorno Buonasera, gioite con me per il ritardo di questo capitolo!X°D
No, non sono impazzita, dico sul serio. Perché se ho dovuto spostare la pubblicazione, è solo "colpa" del concorso Sarete Scrittori della UR Editore...
Ebbene sì, io sono una delle fortunate che hanno visto la propria trama tra le trenta scelte *_*/ (al secondo posto, poi... mi sono quasi commossa ;_;)
Quindi ho dovuto sospendere tutte le mie storie per il lasso di tempo necessario alla stesura del racconto (che in ogni caso, ho finito ieri in un giorno -____-")
E dato che ho consegnato... riprendo la pubblicazione =)

Ok, finita il momento di autopubblicità, parto con i miei commenti.
Come avrete notato ci son degli asterischi :3
Qui le note:

Cupid - Olivia: Olivia è una cantante giapponese, e vi consiglio vivamente di andare a sentire Cupid, perché è una canzone fantastica *w*
un po' particolare, come tutte le sue canzoni, ma stupenda. Davvero.

Ciappino: ...io non so se anche da altre parti si dice così, credo sia un termine dialettale. In ogni caso sta per molletta, per i capelli o per il bucato XD

Ok, basta stupidaggini...avete visto quanto sa essere caruccio Sven?**
Sant'uomo lui u_u

E ora vi saluto, non prima di aver ringraziato chi ha inserito Pannacotta tra le storie preferite, tra le ricordate o tra le seguite 8D
Vi voglio bene **

Al prossimo capitolo, un biscotto a chi commenterà =)
   
 
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