Questo capitolo è dedicato alla mia adorata sorellina! Amore bello, ti voglio un mondo di bene! <3.
Godetevi anche il secondo capitolo! Buona lettura!
Capitolo due: La parte mancante della famiglia.
Il pirata si preparò e ricevette un aspettato secondo schiaffo.
-Mastro Gibbs, non so come ma ho la vaga idea che in tutta questa storia, lei centri qualcosa.- quello non rispose.
-Mi sembri piuttosto sorpreso di vedermi qui Jack!- la ragazza si tolse il cappello.
-Non posso negarlo. Come sei riuscita a farti arruolare?-
-Farmi arruolare? Sulla mia stessa nave?- chiese la giovane dai capelli neri. Ci fu un attimo di silenzio: Gibbs arretrò di qualche passo ancora, in modo da allontanarsi quanto più poteva da Jack.
-La tua nave?- chiese il Capitano sconvolto.
-Già, ma sono disposta a cederti il comando...-
-Grazie tesoro.-
-Ad una condizione!- continuò la piratessa provocando la nascita di una smorfia sul volto del Capitano. -Voglio indietro la mia Historia Jack.-
-Scusa?-
-La mia nave! So che ce l'avete! Avete tutte le navi che sono state catturate da Barbanera!- Jack lanciò un'occhiata fulminante a Gibbs.
-Fammi capire,- rispose il pirata dopo qualche secondo. -se io ti restituisco la tua nave, tu mi lasci il comando della Metis?-
-Si, esatto.-
-Abbiamo un accordo?- allungò la mano perché la stringesse. Annamaria aspettò un attimo prima di accettare: dove poteva esserci una fregatura? Era stata il più esplicito possibile e non vedeva inganno nelle parole del Capitano.
-Si.- rispose alla fine e gli strinse con sicurezza la mano.
-Molto bene, seguimi.- i due scesero nella cabina del capitano. Jack si guardò intorno e attraversò un paio di volte la stanza con la sua solita andatura barcollante, andando prima in fondo alla camera e poi tornando verso la porta.
-Allora,- chiese interessata la ragazza. -dove avete ancorato la mia nave?-
-Ancorata? Ma mia cara Anna no...- aprì un piccolo armadio e dopo averci dato un'occhiata dentro lo richiuse.
-Ah! Eccole qua!- disse poi aprendo un altro armadietto che si trovava dietro la porta. -Come hai detto che si chiama la tua nave?- continuò poi.
-Historia.- ripeté scandendo bene la parola.
-Historia...histo...hi...eccola qui.- il capitano si girò e consegnò la piccola bottiglia in mano alla giovane.
-Cos'è questa roba?- domandò subito Anna.
-E' la tua nave. Non era quello che volevi?- la ragazza avvicinò il volto alla bottiglia e guardò con grande attenzione. Diavolo! Era davvero la sua nave, la sua Historia: il nome scritto a caratteri cubitali e d'oro, le vele grigie e la bandiera con la luna piena e le due spade incrociate davanti.
-La Historia in bottiglia? Perché la mia Historia è in bottiglia?-
-E' esattamente quello che ho pensato io della mia Perla.- la ragazza rimase per qualche minuto immobile e in silenzio con sguardo sconcertato.
-Bene, adesso tesoro puoi anche ritirarti insieme agli altri.- disse Jack stufo di aspettare.
-Come scusa?- domandò la ragazza non soddisfatta dell'esito dell'accordo.
-Ho mantenuto il patto, adesso mantieni il tuo! Comprendi?-
Gibbs era rimasto fuori sul ponte. Quando vide la ragazza uscire dalla cabina del capitano imprecando pensò bene di nascondersi: dopotutto era stato lui che la aveva ingannata dicendogli delle navi... Aspettò che la nera sparisse dalla visuale e andò verso la cabina del capitano. Voleva davvero capire perché mai quella giovane ragazza, quella Perla, avesse ottenuto il “privilegio”, per così dire, di essere arruolata.
-Capitano, posso?- chiese aprendo la porta lasciando che uno spiraglio di luce gli illuminasse il volto.
-Gibbs, mio caro! Vieni pure!- rimase piuttosto sorpreso: pesava che Jack si sarebbe arrabbiato con lui per il malinteso della nave e di Annamaria.
-Capitano...non è arrabbiato con me?- gli chiese.
-Assolutamente no: è grazie a te che adesso ho il comando della nave!- rispose alzando una mano nella quale c'era una bottiglia di rum come per invitarlo a bere qualcosa.
-Jack, posso farti una domanda?- chiese il quartiermastro.
-Dimmi.-
-Perché avete permesso che quella ragazza venisse arruolata?- lo sguardo del capitano si fece per un momento cupo.
-Quella...lettera!- rispose provando quasi disgusto nel pronunciare l'ultima parola. Jack odiava avere donne a bordo, anche se non lo dava sempre a vedere: basti pensare a Elizabeth e alla stessa Annamaria! Insomma, come ogni pirata che si rispetti anche lui riteneva che una donna a bordo, che fosse di quindici o più anni, portasse male.
-Che cosa c'è scritto?- Jack bevve un sorso di rum prima di rispondere.
-Hai presente quella donna?- chiese disegnandone in aria con le mani la figura. Gibbs annuì.
-Mi ha mandato quella ragazzina perché recuperasse o almeno provasse a recuperare “la parte mancante della sua famiglia”.- disse citando testuali parole della lettera.
-La parte mancante della sua famiglia? Non vorrà dire...-
-Temo di si, amico mio.-
-E come potrebbe recuperare una persona che ormai è morta?- Jack scosse la testa.
-Ah, non ne ho idea, ma quello che non capisco è perché Angelica la abbia mandata proprio da me. Insomma, più o meno è stata colpa mia se Barbanera è morto.- Gibbs lo guardò alzando le sopracciglia.
-Va bene, è stata colpa mia, ma volevo solamente salvare Angelica.- ci fu un attimo di silenzio fra i due.
-E cosa pensi di fare Jack?-
-Per il momento l'unica cosa che interessa è riuscire a capire come fare per fare uscire la mia nave da quella bottiglia!- rispose Jack prendendola in mano e guardandola.
-E dunque, la ragazza?-
-Per il momento mi è stata utile!- rispose Jack tirando fuori dalla tasca il pacchettino che le aveva dato prima.
-Nella lettera non c'era minimamente scritto che c'era un pacchettino per me.-
-Come?-
-Conosco troppo bene Angelica.- rispose sorridendo e facendo scivolare il diamante fra le dita.
-E dunque, domani dove andiamo?- chiese Gibbs dopo un po' senza ottenere però risposta. Jack guardava con sguardo perso in un angolo della stanza immerso nei suoi pensieri.
-Capitano? Capitano!- chiese schioccandogli le dita davanti al naso e facendolo tornare alla realtà.
-Oh, si, partiremo domani mattina!- disse alzandosi e spingendo il quartiermastro verso la porta. Gibbs non insistette e uscì.
Jsck era finalmente da solo.
-Bene mia cara Bussola: per dove faremo vela domani?- chiese aprendo la sua bussola. L'ago cominciò a girare velocemente senza fermarsi. Jack storse la bocca e chiuse la bussola. La riaprì, ma niente, l'ago continuava a girare e a girare.
Si sedette al suo tavolo e cominciò a scartabellare tutte le carte. Gli occhi gli caddero nuovamente sulla lettera di Angelica. La prese in mano e la lesse ancora. Sospirò.
-Signor Pappagallo Cotton...- chiese voltando la testa verso la gabbia che si trovava poco distante. -Perché Angelica ha mandato quella ragazza proprio da me? E soprattutto, perché mi sono fatto convincere? Perché?-
-Amore! Amore!- gracchiò il pappagallo. Il pirata si alzò di scatto, gli si fiondò contro e lo avrebbe volentieri anche strangolato se non che le mani non gli passavano attraverso la gabbia. -Taci brutto uccellaccio!- gli urlò. -La tua teoria fa acqua da tutte le parti! Assolutamente no!- Jack si sedette per terra dopo aver maledetto il pennuto. No, non poteva essere quello il motivo, lui non era il tipo, assolutamente no!
-Vada a pulire il ponte signorina, non è qui a bivaccare!- urlò un uomo lanciando in braccio alla ragazza, che si era appena svegliata, un secchio pieno d'acqua e uno spazzolone.
-Forza, in piedi! In piedi! Avanti!- la ragazza venne alzata di peso e scaraventata fuori dalla stanzetta ritrovandosi con il volto per terra immerso nello spazzolone.
-Avanti, forza! Credevi che solo perché sei una ragazza non ti avremmo fatto lavorare?- l'uomo fece per alzare le mani e colpire la ragazza che per puntiglio non si muoveva. La prese di peso e la sollevò.
-Mi sembra che tu non abbia capito! Guardate!- urlò anche agli altri che si erano avvicinati e ridevano della situazione di Perla. -Il nuovo mozzo deve essere sordo!- scoppiò a riderle in faccia.
-Per sfortuna però il mio naso funziona ancora...- riuscì a biascicare prima che venisse sbattuta a terra con ben poca grazia. L'uomo fece ancora una volta per alzare le mani sulla bruna.
-Da adesso la ragazza è sotto la mia protezione e nessuno tranne me potrà alzare voce o mani su di lei. Comprendi?- Perla alzò la testa e vide il Capitano Jack Sparrow sostenere lo sguardo di odio dell'uomo del quale aveva afferrato saldamente il braccio.
Alla prossima!
Carmaux_95