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Autore: Ratchel Vitani    14/06/2011    2 recensioni
2072. Hai i tipici capelli rossi dei Weasley e gli occhi grigi dei Malfoy. Cloe Malfoy lavora per la Gazzetta del Profeta e ha realizzato il suo più grande desiderio: scoprire l’identità di Talim Evans, una strega scomparsa misteriosamente nel 2030 all’età di 50 anni. Ad aiutarla, sulla sfondo di questa storia, ci saranno tutti gli amici di Talim, che hanno vissuto momenti incancellabili con lei.
Prime di tutti, Cassandra ed Elizabeth Lestrange, le gemelle dagli occhi bicolore, figlie della Morte in persona. Così simili eppure così diverse fin dalla più tenera età.
Hattie Darcy , la tenera ragazzina innocente che viveva con la madre ignara di chi fosse il padre, ma con un grande cuore e con tanta voglia di scoprire la verità.
Blaise Zabini, un grande amico di gioventù di Talim, scampato per miracolo alla morte che ha abbracciato tutti i suoi più fedeli compagni dopo la scuola.
Ebrill Lerner, la bambina che Talim incontrò per caso mentre tornava a rivisitare l’orfanotrofio in cui era vissuta molti anni prima.
Harry Potter, colui che ha cercato di salvare Talim trovandosi a fare i conti con la testardaggine della ragazza.
Ron Weasley ed Hermione Granger, ormai coppia felice, tornano a fare i conti con i loro tristi ricordi.
Colpi di scena e una storia che vi lascerà senza fiato!
Prego gente, confondetevi le idee! E per maggiori informazioni sull'infanzia di Talim, leggete "Diario di Talim Evans: anni 1986-1990".
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Tutto su Talim Evans'
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blaise pres

2070.

 

Blaise Zabini aveva perso tutto quello splendore che doveva aver avuto in gioventù. Aveva l’aspetto di un fantasma, sembrava un uomo condannato che aspetta solo di sentire le gelide mani della morte che lo afferrano. La sua espressione era vuota, lo sguardo perso e il portamento altezzoso che aveva tenuto durante gli anni della sua carriera scolastica era stato completamente abbandonato.

Sradicato dal suo mondo e gettato in una realtà totalmente diversa, Blaise era destinato a passare gli ultimi anni della sua vita legato ad un letto del San Mungo. Aveva perso tutta la sua dignità e questo lo aveva fatto sprofondare sempre di più. Veniva persino trattato con sufficienza dalla infermiere pettegole.

Quando cercai di attirare la sua attenzione non mi guardò nemmeno. Fu solo quando mi presentai che la sua testa si alzò e gli occhi si spostarono dal pavimento al mio viso.

- Malfoy? –.

- Si signore, sono la figlia di Scorpius Malfoy -. Allora l’uomo mi fece cenno di avvicinarmi al letto e di sedermi su una sedia lì vicino. Mi studiò attentamente come per assicurarsi che non lo stessi prendendo in giro.

- Gli occhi – disse – Hai gli stessi occhi di Malfoy. Grigi, freddi, glaciali-. Si portò le mani al viso e nascose il volto in esse, poi iniziò a singhiozzare-.

Mi sentì totalmente a disagio e fuori posto, come non mi era mai successo. Non sapevo come comportarmi. Avrei dovuto andarmene? Avrei dovuto rinunciare ai suoi ricordi? Ma lui era l’unico rimasto della sua cerchia di amici.

- Signor Zabini, mi dispiace, non volevo esserle causa di turbamento – mi scusai.

Blaise Zabini si riprese e tolse le mani dal viso. – Non sei un disturbo, scusami, Cloe, giusto? Sono solo un vecchio pazzo che pensa ancora di essere un giovane serpe verde.- prese fiato – Qualche volta vedo i miei vecchi compagni proprio qui, in questa stanza. Sono tutti intorno al mio letto. – Rifletté un attimo pensieroso – C’è Theodore Nott, col viso scuro e imbronciato, sempre a braccia conserte, sta un po’ più in là di dove sei tu ora. Dall’altra parte rispetto a lui, qui alla mia sinistra, stanno Pansy Parkinson e Millicent Bulstrode. La camicia di Pansy è sporca si sangue, proprio dove c’è il cuore. Millicent ha il volto sfigurato, povera, ero affianco a lei quando l’incantesimo l’ha colpita. Ero presente alla sua morte. Non è mai stata una bella ragazza, ma una grande amica, quello si. Noi sapevamo vedere ciò che tutti gli altri non vedevano il lei: la voglia di vivere e realizzare i suoi sogni. Ma il suo destino era un altro. Pansy non ho mai saputo come sia morta…nemmeno Nott. È sparito in una giornata nuvolosa di primavera, ha lasciato la sala dei Serpeverde e non è più tornato. Ai piedi del mio letto, comunque, siede Cassandra Lestrange, non so se ne hai mai sentito parlare, insegna Difesa ad Hogwarts. Dietro di lei c’è Draco, in piedi, nel suo perfetto abito nero con la camicia slacciata sul petto. E infine alla mia destra, proprio dove sei tu ora, al fianco di Nott, Talim Evans. Ho saputo che è scomparsa anche lei, dopo la morte di Draco.- fece una pausa.

- Dopo la morte di Draco? – chiesi. Cosa c’era fra loro due?

- Si, rimase sconvolta alla notizia della sia morte. Nessuno sa dove sia andata. Forse è morta, forse è ancora viva. Non potremmo mai saperlo. –

- Chi è esattamente Theodore Nott?- domandai.

- Discendente di una casata nobile tanto quanto quello dei Malfoy ma drammaticamente decaduta. La sua famiglia cadeva a pezzi già durante gli anni di Hogwarts. Qualcuno era anche finito ad Azkaban. Nott non era uno a cui piaceva parlare di certe cose. Era un ragazzo molto taciturno. Tuttavia provava una grande simpatia verso Talim. Erano migliori amici. Chissà cosa deve aver provato Talim alla sua morte. Avevamo sedici anni-.

Parole dure come sassi erano quelle che uscivano dalla sua bocca, avevano un suono amaro.

- E Talim? Quanto è stata importante nella sua vita?-.

Zabini rimase un attimo in silenzio e mi guardò dritto negli occhi. Le sue iridi scure scrutavano i miei lineamenti. Le sue labbra erano sigillate in una smorfia di dolore.

- Talim? Un angelo caduto dal cielo, dannato da Dio, portatore di discordia e guerra, ma elegante e seducente come un felino. Il peccato in persona. Ingannatrice e guerrafondaia.- rise –  Ma l’ho amata come una sorella! Tutto stava nello starle simpatico, e ti dava l’anima. Se non le andavi a genio, eri morto. Tuttavia penso che negli ultimi anni mi abbia tenuto all’oscuro di qualcosa, ma tutti hanno i loro segreti-.

- conserva dei chiari ricordi di lei?- tentai, senza sperare di ricevere una risposta affermativa. D’altronde, cosa potevo aspettarmi da un vecchio pazzo che vedeva i fantasmi? Ma Blaise Zabini mi stupì.

- Non ho dimenticato un solo anno di quelli trascorsi come Serpeverde in quei luridi sotterranei…-.

   
 
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