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Autore: telesette    16/06/2011    4 recensioni
La storia della sedicenne Tenten Kizoku: i sacrifici, gli allenamenti e i sogni di una ragazza nel suo cammino per diventare una grandissima atleta di ginnastica ritmica...
Una fanfiction "rosa" non molto originale ma che gli amanti del genere sportivo/sentimentale sicuramente apprezzeranno!
Genere: Fluff, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Tenten, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Sport Adventures'
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IL GRANDE SOGNO DI TENTEN

NOTA INTRODUTTIVA:

Negli anni '90 i manga/animé basati sulle "Love/Story Sportive" erano piuttosto seguiti ( XD lo ammetto, li guardavo anch'io! ), del resto CHI NON HA MAI VISTO IN VITA SUA "Mila & Shiro - Due Cuori nella Pallavolo" et similia ?!? 
OK, veniamo a presentare la storia vera e propria, scusate! 
Tenten Kizoku è una studentessa di sedici anni con una spiccata predisposizione per la ginnastica ritmica. La scuola di Konoha, ovvero l'istituto da lei frequentato ( scusate la mancanza di originalità! ), vanta una giovane schiera di campioni in questa disciplina: dalla bionda Ino Yamanaka al taciturno e affascinante Neji Hyuga, quest'ultimo campione per la categoria maschile. Al termine di un allenamento, dopo che le ragazze hanno lasciato i propri attrezzi nella palestra deserta, Tenten prende in mano un nastro e, quasi per scherzo, prova a compiere qualche evoluzione senza essere vista da nessuno. Caso vuole che, nel tornare a riprendere la propria borsa, Neji osserva la ragazza rimanendo sorpreso dalla naturalezza e spontaneità dei suoi movimenti. Nonostante le proteste della vanitosa Ino e dei professori responsabili, Neji riesce a convincere questi ultimi ad inserire Tenten nella squadra. Vedendola all'opera, anche il grande maestro Gai Maito si convince delle potenzialità dell'allieva tanto da volerla aggiungere ben presto all'elenco delle partecipanti ai tornei nazionali, suscitando così le ire delle veterane che tenteranno con ogni mezzo di renderle la vita impossibile. Man mano che gli allenamenti iniziano a dare i loro frutti, Tenten si accorge di cominciare a provare qualcosa nei confronti di Neji tuttavia questi sembra non avere alcun tipo di interesse al di fuori della ginnastica ritmica. Il rapporto tra i due ragazzi è dunque strettamente professionale, cosa che spingerà Tenten ad impegnarsi anima e corpo in questa disciplina per diventare sempre più brava. Durante questo periodo, Tenten stringerà una forte amicizia con Rock Lee, un giovane atleta determinato quanto lei. Inizialmente il ragazzo si dimostra essere l'unica persona sincera e leale nei suoi confronti, in quell'ambiente così duro e difficile... A poco a poco però Tenten riuscirà a conquistarsi il rispetto e la stima delle compagne e la rivalità con Ino sarà per lei un ulteriore motivo per migliorarsi. 
Per il momento mi fermo qui, non vorrei raccontare troppo. Come si evince dall'introduzione, la storia si avvicina molto allo stile di opere assai note ( dunque non risulterà proprio il massimo dell'originalità ) ma trovo simpatica l'idea di "mescolare" personaggi noti con storie e situazioni di grande impatto emotivo... 
Ciò detto vi do appuntamento al primo capitolo e vi saluto cordialmente!

L'Autore

 

- Tenten muoviti, farai tardi a scuola!

La signora Kizoku non aveva ancora finito che vide la figlia scendere le scale di corsa, con gli chignon appena fuori dalla casacca non del tutto indossata.

- Se andassi a dormire presto la notte, la mattina non dovresti fare le corse… 
- Per favore mamma, almeno risparmiami la predica! 
- Ma dove vai, non fai colazione ? 
- Non ho tempo!

Finalmente Tenten riuscì a far “emergere” la testa da quel fastidioso colletto alla marinara e, addentando al volo una fetta di pane tostato, afferrò la cartella e uscì fuori di casa come se avesse il diavolo alle calcagna.

- Arf! Arf!

Un attimo dopo dalla soglia dell’abitazione sbucò fuori un cuccioletto bianco come la neve che cominciò a rincorrere Tenten, abbaiando rumorosamente.

- No Goma, non ho tempo per giocare, sono in ritardo - gridò la ragazza di rimando al cucciolo.

Questi tuttavia la seguì ostinatamente, provocando anche un notevole scompiglio lungo la strada. Un fattorino in bicicletta dovette frenare bruscamente per evitarlo e, così facendo, si ribaltò a terra dandosi la ruota posteriore addosso; alcuni manovali che stavano dentro a una fossa per lavori in corso sentirono il cane “zompare” sopra le loro teste per oltrepassare la buca e proseguire oltre; per non parlare poi dell’automobile costretta ad inchiodare violentemente all’incrocio per non investirlo… Quando finalmente Tenten raggiunse l’ingresso dell’istituto, il cancello stava già per chiudersi. Tenten lo oltrepassò appena in tempo con un salto in lungo mentre Goma si ritrovò accucciato e triste davanti alle sbarre.

Nella classe il professor Iruka stava facendo l’appello. Tenten fece scorrere appena la porta e, muovendosi furtivamente a quattro zampe con la cartella sul volto, cercò di passare inosservata. Alcuni ragazzi cominciarono a sogghignare tra i denti nel vederla muoversi tra i banchi tuttavia non dissero nulla, intanto il professore continuò il suo appello.

- Kanizawa ? 
- Presente! 
- Keikuchi ? 
- Presente! 
- Kizoku ? 
- Presen… te!

Come sentì pronunciare il suo nome Tenten reagì nervosamente, scattando in piedi ancora prima di raggiungere il suo posto. L’istante dopo però si rese conto di essersi fregata da sé.

- Ehm…

Mentre i compagni cominciarono a mormorare divertiti, Iruka si mise a tamburellare irritato le dita sulla cattedra.

***

In piedi nel silenzio del corridoio, Tenten se ne stava tristemente col capo chino e la schiena appoggiata alla parete.

- Uffa, che giornataccia - sospirò.

In quel preciso momento, un giovane con i capelli arruffati e in preda a una forte agitazione attraversò di corsa il corridoio gridando come un ossesso.

- Ce l’hanno fatta - gridò. - Neji e Ino si sono qualificati… Andremo ai campionati nazionali !!!

Subito dalle aule si affacciarono decine di volti eccitati. Tenten sgranò gli occhi incredula, senza capire assolutamente cosa stesse succedendo, tuttavia non ci volle molto ad afferrare la situazione.

- Dici davvero ?!? - fece il professor Iruka, afferrando il biondo per il colletto. 
- Certo - rispose questi. - La preside, la signorina Tsunade, ha appena comunicato la notizia! 
- La lezione è finita, ragazzi - esclamò il professore, rivolto agli allievi. - Tutti in palestra forza, andiamo a congratularci con la squadra!

Subito una folla di studenti urlanti si radunò in corridoio. Tenten osservò sempre più stupita la reazione dei suoi compagni, chiedendosi perché mai fossero così agitati. Non appena il grosso dell’orda scatenata scomparve giù per le scale, Tenten riuscì ad agguantare per il colletto della camicia uno di quelli che erano rimasti indietro e cominciò a chiedergli spiegazioni.

- Di' un po’, si può sapere il motivo di tutto questo entusiasmo ?

L’altro sembrò cadere dalle nuvole.

- Sta… Stanno andando tutti a festeggiare la squadra di ginnastica ritmica della scuola - spiegò l’altro. - Neji Hyuga si è qualificato per la categoria maschile, Ino Yamanaka invece per quella femminile, le prossime gare si svolgeranno per il titolo nazionale e saranno trasmesse addirittura in televisione! 
- Adesso capisco - mormorò Tenten, lasciandolo andare. - Tanto chiasso per qualcuno che si diverte a giocare con nastri e cose del genere… che roba!

Per un attimo la ragazza fu tentata di prendere la cartella e tornarsene a casa. Poi però, incuriosita dalla follia generale che sembrava aver contagiato tutti i suoi compagni, pensò che fosse il caso di dare comunque un’occhiata.

***

I professori ebbero il loro bel daffare per contenere l’entusiasmo generale degli studenti. I due giovani talenti Neji e Ino, splendenti nel loro abbigliamento da gara, guardavano al loro recente trionfo come una cosa scontata. Entrambi avevano lavorato duramente per raggiungere questo obiettivo e ora, davanti a loro, si aprivano delle gare vere: i campionati nazionali li avrebbero messi di fronte a concorrenti di alto livello e questo era motivo di grande orgoglio, per la scuola e soprattutto per loro.

- Evviva Neji - gridarono le ragazze. 
- Ino, sei fantastica - fecero eco i ragazzi. 
- Di-scor-so! Di-scor-so!

Neji parve indifferente a tutte quelle acclamazioni, al contrario di Ino che invece rispondeva agli applausi e ai complimenti con grandi sorrisi e occhiate seducenti. Ad un tratto fu la preside, la signorina Tsunade in persona, a complimentarsi con entrambi per la vittoria ottenuta.

- A nome del nostro grande istituto - cominciò la donna con orgoglio. - Vi porgo tutti i miei complimenti: col vostro impegno e talento in questa nobile disciplina, avete tenuto alto il nome della vostra scuola!

Le parole della preside furono accolte da un sonoro applauso.

- Il vostro prossimo obiettivo - proseguì la donna. - I campionati nazionali saranno per voi un trampolino importante per le vostre carriere future; per questo vi auguro di tenere vivo il ricordo di ciò che avete imparato e di puntare a migliorarvi sempre di più; perché lo sport è una scuola di vita preziosa per coloro che sanno cos’è lo spirito di sacrificio!

Sia Neji che Ino chinarono il capo con rispetto. Vista poi l’insistenza della preside e dei compagni lì presenti, si misero d’accordo con il resto della squadra per eseguire una piccola esibizione a titolo di ringraziamento dovuto. I ragazzi e le ragazze si misero in posizione con gli attrezzi in mano e, aspettando pazientemente che la folla si sedesse sugli spalti, diedero inizio allo spettacolo.
I corpi agili e flessuosi e la precisione assoluta con la quale gli atleti eseguivano i loro esercizi sembravano sortire un effetto quasi ipnotizzante. Ovviamente erano tutti studenti preparati ma la tecnica di Ino e Neji era accompagnata da molti più anni di allenamento ed esperienza rispetto al resto della squadra. L’affascinante bionda dagli occhi azzurri e il giovane moro dagli occhi di ghiaccio si muovevano come se loro e la musica fossero un tutt’uno; i loro nastri sembravano quasi dotati di vita propria, tanto le spirali si tracciavano armoniosamente, e i movimenti erano parte della stessa melodia classica che riecheggiava nell’aria. 
Poco prima che l’esibizione finisse, Tenten raggiunse le ultime gradinate in cima alla palestra e, gettando lo sguardo più in basso, rimase sorpresa di vedere come i suoi compagni erano tutti “stregati” da quei pagliacci in costume. Nel momento in cui le ultime note accompagnarono la fine dell’esercizio, Tenten vide distrattamente il nastro di Neji seguire una spirale prima di adagiarsi al suolo, con movimento lento e calcolato, perfettamente in sincronia con quello della compagna. Entrambi gli atleti mantennero la posizione di chiusura, i muscoli tesi fino all’inverosimile, senza commettere alcun errore di esecuzione. L’applauso meritatissimo che giunse alle loro orecchie era piuttosto un boato impressionante; Ino e Neji si rialzarono assieme ai compagni e ringraziarono il pubblico con un inchino.

- Non ci posso credere - borbottò Tenten. - E’ assurdo!

Sollevando le braccia con grazia, Ino salutava i suoi ammiratori. Con la coda dell’occhio però intravide Neji che stava per andarsene.

- Ma come, te ne vai di già ? 
- L’esercizio è finito - rispose freddamente l'altro, senza neppure voltarsi. 
- Razza di…

Neji fece finta di non sentirla e si avviò silenzioso verso l’uscita. Di lì a poco la folla rumoreggiante sparì, lasciando la palestra deserta e avvolta nel silenzio. Solamente Tenten era rimasta seduta ad aspettare che gli altri se ne andassero, non potendo fare a meno di rimuginare sull’assurdità di ciò che aveva appena visto.

- Tanto rumore… per quello ?!?

Per un attimo sul volto della ragazza apparve un sorriso ironico. Non riusciva a credere che la gente potesse davvero entusiasmarsi per quei giochetti infantili… Per lei la ginnastica ritmica era niente di più che un trastullo, non riusciva assolutamente a concepire che qualcuno potesse seriamente allenarsi degli anni per far roteare un nastro o qualsiasi altra cosa, era semplicemente ridicolo.

- Bah, ho visto abbastanza per oggi!

Così dicendo, fece per alzarsi e raggiungere l’uscita dalla palestra. Una volta davanti all’ingresso però si accorse che alcune allieve avevano dimenticato lì i propri attrezzi.

- Oh beh, quasi quasi - fece Tenten, guardandosi intorno per assicurarsi che non ci fosse nessuno.

La ragazza si avvicinò al grande tappeto bianco steso sul pavimento, togliendosi le scarpe, afferrò un nastro tra gli attrezzi disposti a terra e si portò al centro. Per un attimo sorrise al pensiero di ciò che stava facendo dopodiché cominciò a far roteare la lunga striscia di stoffa come se fosse la cosa più semplice di questo mondo.

- Però, in fondo è divertente!

A poco a poco Tenten cominciò a prenderci gusto: dal semplice roteare del nastro, volle provare a mimare ciò che aveva visto fare poco fa da quei cosiddetti “atleti”; senza smettere di roteare, fece passare il nastro sopra la testa e intorno al busto; saltellando agilmente sulle punte, la gonna che le svolazzava a ogni passo, e muovendosi istintivamente… 
In quel mentre qualcuno rientrò in palestra, passando attraverso gli spogliatoi. Neji Hyuga, il bel capitano della squadra maschile, era tornato a riprendere la borsa che aveva dimenticato e così facendo si accorse che qualcuno si stava esercitando. Naturalmente non si aspettava certo di trovare qualcuno lì a quell’ora, men che meno una ragazzina con addosso l’uniforme scolastica invece del body regolamentare, tuttavia rimase assai colpito nell’osservare i suoi movimenti. 
Totalmente ignara del fatto che la stessero osservando, Tenten continuò ad agitare il nastro con grazia e naturalezza incredibili ( certo l’esecuzione non era ciò che si poteva definire impeccabile eppure, nonostante quelle piccole imperfezioni tecniche, Neji non poté fare a meno di stupirsi della naturale “affinità” che la ragazza stava dimostrando di avere con l’attrezzo ). Per Tenten adattare il movimento del nastro al proprio era una cosa assolutamente istintiva e questo particolare non sfuggì all’occhio attento del ragazzo, il quale si limitò ad osservarla senza dire una parola.

( continua )

   
 
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