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Autore: Chanel483    18/06/2011    4 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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-La paura di soffrire

<< Agnes! Agnes! >>, Rose irruppe nella biblioteca di Hogwarts con il fiato corto e le scarpe infangate.

<< Ma che succede!? Signorina Weasley! Le sembra questo il comportamento adeguato per... >>, la rossa non considerò minimamente il rimprovero della bibliotecaria, ma continuò a cercare di corsa l'amica.

La chioma bionda di Agnes fece capolino da dietro una libreria, ed il suo cipiglio severo fissò l'amica con rabbia:<< Siamo in un biblioteca Rose. Saresti pregata di fare silenzio e... >>, tentò di dire ostentando un tono calmo.

L'altra non la ascoltò. L'afferro per un braccio e puntò con fermezza gli occhi nei suoi, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono. Pronunciò solo quattro parole:<< James è in infermeria >>.

Senza bisogno che aggiungesse altro, dopo aver trattenuto per un paio di secondi il respiro, iniziò a correre fuori dalla biblioteca. Superò il banco della bibliotecaria, che urlava come un pazza per tutto il baccano che stavano creando, uscì di lì e si fiondò verso il corridoio di sinistra, percorse due rampe di scale e svoltò verso un'altro corridoio, tutto questo con Rose alle calcagna.

Arrivata davanti alla porta dell'infermeria, la spalancò senza troppe cerimonie, e quando si fermò per guardarsi intorno, il fiatone non le permetteva di parlare:<< Dov'è? >>, chiese in un sussurro, mentre anche l'amica irrompeva nella stanza.

Madame Chips alzò lo sguardo dalla sua Gazzetta del Profeta, l'espressione decisamente contrariata:<< Di chi stai parlando, ragazzina? >>, chiese senza alzarsi dalla sedia nell'angolo.

Agnes – che in una situazione normale si sarebbe infuriata – non fece una piega per il tono di voce con cui la donna le si era rivolta:<< J... James >>, ansimò senza più aria nei polmoni.

<< James Potter? >>, domandò la vecchia infermiera, Agnes annuì:<< è nella branda dietro la tenda. Temo però che dobbiate aspettare qualche minuto, miss Mary sta... >>.

Ma la bionda – che fino ad un attimo prima sembrava stare per accasciarsi a terra – non la lasciò terminare e scattò nuovamente. Con un gesto brusco spostò la tenda, che rivelò James quasi del tutto privo di coscienza, sdraiato su di uno dei letti con miss Mary che gli spargeva un unguento bluastro sull'occhio destro.

<< Oh James >>, bisbigliò la grifondoro, con una mano premuta sul cuore ed una sulla bocca.

La giovane infermiera alzò lo sguardo, distogliendo momentaneamente l'attenzione dal suo lavoro:<< Non preoccuparti tesoro, in meno di una decina di ore sarà come nuovo >>, la rassicurò con un bel sorriso, prima di riprendere da dove si era interrotta.

Agnes annuì, le mani molli lungo i fianchi, come se fosse sul punto di svenire. Rose le avvicinò una sedia, e lei vi si accasciò sopra, coprendosi il volto con entrambe le mani:<< è il tuo ragazzo? >>, domandò Mary, senza alcuna traccia di malizia nella voce, ma solo un po' di sana curiosità.

Per un momento la bionda avvampò, e l'amica potè vedere le guance arrossate tra gli spiragli delle dita, poi, dopo un attimo di silenzio Agnes annuì:<< Si >>, disse semplicemente.

Rose non ebbe cuore di ribattere.

Quando ebbe finito con James, l'infermiera fece un paio di domande alla rossa sull'accaduto, e compilò velocemente una scheda; incidente sul campo da Quidditch, sistemando le cose un bolide sfuggito al suo controllo lo aveva colpito.

Allontanandosi dal letto di James, la donna poggiò una mano sulla spalla della bionda:<< Non preoccuparti piccola, vedrai che starà bene >>. Agnes annuì, e lasciò crollare la testa contro l'addome della compagna, che stava in piedi dietro alla sua sedia.

Per qualche istante Rose le accarezzò distrattamente i capelli che, solitamente severamente raccolti in una coda alta, ora erano sciolti sulle sue spalle, guardando il sole che tramontava lontano all'orizzonte; un sorriso trionfante le illuminava il viso.

<< Quindi? Scendiamo per cena? >>, chiese, dopo diversi minuti di silenzio, la rossa, quando il sole era solo una linea arancione contro la notte nera.

L'altra raddrizzò la testa, e intrecciò le dita in grembo:<< Va tu. Vorrei essere qui quando si risveglia >>, disse in un sussurro, come se avesse paura di disturbare il sonno del ragazzo.

Rose si strinse nelle spalle:<< Bene. Vado a vedere se riesco a fregare qualcosa nelle cucine. Torno subito >>, detto questo girò sui tacchi e scese dagli elfi domestici.

Al suo ritorno nulla era cambiato, se non che ora una delle mani di James era stretta tra quelle di Agnes. Poggiò sul comodino vicino al letto del cugino un piatto con due toast ed un'enorme barretta di cioccolato:<< Tutto quello che sono riuscita a trovare >>, spiegò piano, mentre madame Chips non la rimproverava solo perchè ormai non vedeva a più di un palmo dal naso.

Agnes non volle il suo toast, così Rose li mangiò entrambi, ma accettò mezza barretta di cioccolato.

Poi, quando ormai il sole era calato da tempo e l'anziana infermiera russava sulla sua sedia, la mano che la bionda stringeva si contrasse quasi impercettibilmente. Lei trattenne rumorosamente il fiato, e James aprì lentamente l'occhio – quello non tumefatto – e lo fissò su Rose. In fronte aveva scritto a grandi lettere “IDEA DEL CAZZO. SEI MORTA”, la cugina fece un mezzo sorriso ed abbassò lo sguardo.

Agnes lasciò uscire il respiro trattenuto, ed insieme ad esso anche l'ansia e la preoccupazione:<< Mi hai così spaventato >>, sussurrò più per se stessa che per lui.

James sbattè più volte le ciglia dell'unico occhi che poteva muovere:<< Cosa mi è successo? >>, chiese portando una mano alla testa pulsante.

La rossa si sedette ai piedi del suo letto:<< Non ricordi? Eravamo a ritirare le cose dopo l'allenamento di Quidditch e un bolide ti ha colpito >>, spiegò appoggiandogli una mano sulla gamba.

Il moro annuì, tentato trattenersi dallo strangolare la cugina. Abbassò lo sguardo sulle sue mani. Una era stretta tra due molto più candide e curate delle sue; le unghie erano laccate di blu, l'istinto omicida si affievolì. Seguendo la linea del braccio, delle spalle ed infine del mento, fissò gli occhi nelle iridi blu di Agnes:<< Ciao >>, disse mentre Rose si tratteneva dal tirare fuori trombette e striscioni ed improvvisare una hola.

<< Ciao >>, rispose la bionda abbassando lo sguardo e lasciando di colpo la sua mano, quasi si fosse scottata.

Rimasero tutti e tre in silenzio per qualche lungo secondo, poi James si schiarì la voce:<< E così sei rimasta qui per tutto questo tempo al mio capezzale? >>, chiese con voce sarcastica ed occhi dolci.

Agnes fece una smorfia:<< Non montarti la testa. Sei il cugino di Rose, è ovvio che mi preoccupi per te >>. Rimasero ancora qualche istante in silenzio, a guardarsi negli occhi, consci entrambi che l'ultima frase fosse solo una balla:<< Però mi hai spaventato >>, continuò la ragazza, con voce bassa e sincera. Il volto del ragazzo si illuminò, incoraggiando lei a continuare:<< Come ti senti ora? >>, domandò.

Lui si strinse nelle spalle:<< Come vuoi che mi senta? Come uno che ha appena preso un bolide in faccia >>, disse accompagnando la parola “bolide” con un'occhiataccia rivolta alla cugina.

La bionda sorrise piano, continuando a tenere gli occhi bassi:<< Posso fare qualcosa per te? >>, chiese in un sussurro.

Gli occhi del moro si illuminarono di una strana luce:<< Potresti darmi un bacio. Questo mi farebbe sentire meglio >>, propose con un'occhiatina maliziosa.

Le gote di Agnes assunsero la sfumatura dei capelli di Rose, e senza alzare lo sguardo si chinò velocemente su di lui e gli stampò un leggero bacio sull'angolo delle labbra, poi si alzò e diede le spalle al letto dell'infermeria:<< Spero tu guarisca presto, James >>, disse prima di correre oltre la porta.

Sia Rose che James rimasero ammutoliti per diversi istanti. Poi la rossa si strinse nelle spalle:<< Beh, direi che il mio piano ha funzionato >>, commentò sorridente.

James sollevò un sopracciglio:<< Il tuo piano era quello di spaccarmi la testa? >>, chiese sarcastico.

<< Ovviamente >>, rispose l'altra serissima.

 

Agnes era rannicchiata su di una delle poltrone rosse della Sala Comune. Fissava con sguardo perso le fiammelle che riardevano nel camino; in mano stringeva una tazza di the fumante.

<< Agnes? >>, chiamò una voce alle sue spalle.

La bionda si voltò, lo sguardo ancora appannato:<< Hei, Rosie >>, salutò mentre la compagna si sedeva sulla poltrona da parte alla sua.

<< Tutto bene, Agnes? Mi sono svegliata e ho visto le tende del tuo letto aperte e tu non c'eri, quindi ho pensato che ti potesse essere successo qualcosa... >>, spiegò la rossa, roggomitolandosi su se stessa ed appoggiando il mento alle ginocchia.

La bionda si strinse nelle spalle, nascondendo il viso dietro la tazza di ceramica, sfruttando l'occhiasione per prendere tempo:<< Nulla, non riuscivo a dormire >>, disse dopo essere riuscita a mettere insieme un sorriso abbastanza convincente.

Ma Rose non era una stupida, e conosceva la bionda da troppo tempo per farsi prendere ingiro così:<< Avanti Agne, sputa il rospo >>.

Le iridi blu della ragazza tornarono a concentrarsi qualche istante sul camino, le fiamme morenti si rifletterono nei suoi occhi, facendo sembrare che anche lei stesse bruciando come i ceppi di legno:<< è per James >>, ammise infine, tornando a guardare l'amica.

Bingo!

<< Non ti preoccupare Agne, vedrai che starà bene. Madame Chips dice che entro domani sera sarà come nuovo! >>, disse fingendo un tono rassicurante, anche se dentro sperava con tutta se stessa che finalmente la compagna le spiegasse cosa stesse succedendo nel suo cuore.

Con sua grande soddisfazione i suoi desideri furono avverati:<< Non è quello. Cioè, ovvio, sono preoccupata che possa essersi fatto male sul serio, ma questo non è il problema maggiore >>, Rose annuì, così Agnes continuò:<< Penso di essere io il vero problema in questo momento... >>.

La rossa inclinò leggermente la testa, lasciando che i capelli scompigliati si appoggiassero al braccio della poltrona:<< Non ti seguo >>, ammise.

La bionda si passò una mano tra i capelli, evidentemente messa in difficoltà dalla situazione:<< Vedi io... io vorrei... provare, a stare con James >>, iniziò insicura, senza incrociare lo sguardo dell'amica:<< Ma ho... paura, credo >>, ammise:<< Perchè non ho mai... mai avuto un storia seria, e non vorrei rovinare tutto >>.

L'altra annuì, effettivamente, nonostante le tante esperienze sentimentali che Agnes aveva avuto, non era mai stata seriamente fidanzata, ne aveva mai avuto relazioni più lunghe di un paio di settimane. Rose le sorrise:<< Non fare la stupida, sai che anche tu gli interessi, non vedo cosa possa esserci di difficile >>, disse con tono incoraggiante.

La grifondoro appoggiò con lentezza esasperante la tazza su un tavolino li vicino, e si arricciò una ciocca di capelli attorno all'indice:<< Io non... non mi fido delle persone, degli uomini >>, ammise infine, fissandosi le mani che ora teneva in grembo.

La rossa dischiuse leggermente la bocca con un schiocco di lingua; rivelazioni fantastiche da fare a due ore dall'alba:<< Come scusa? >>, domandò nonostante avesse capito perfettamente le parole dell'amica.

Questa sbuffò piano:<< Non mi fido degli uomini >>, disse tutto d'un fiato, i pugni ora serrati:<< Non mi fido degli uomini da quando... da quando avevo si e no tre anni >>.

Rose si portò una mano alle labbra; quando Agnes aveva tre anni, il padre se ne era andato di casa:<< Io non... ma questo... questo non ha senso >>.

<< Avrebbe senso se tu fossi cresciuta sentendoti dire ogni giorno che gli uomini sono solo degli stronzi ingrati, che sanno solo far soffrire >>, disse la bionda con più veemenza di poco prima.

La rossa prese un bel respiro, prima di tentare un'impresa impossibile; far ragionare la sua migliore amica:<< Ok Agnes, ma non puoi pensare che solo perchè tuo padre ha fatto soffrire tua madre tutti gli uomini del mondo siano degli stronzi >>, disse con voce da maestrina.

Agnes la fulminò con uno sguardo:<< Mio padre ha abbandonato mia madre per un'altra donna! Mio padre ha abbandonato me, quando avevo solo tre anni, per una puttana purosangue! E tu vuoi convincermi che gli uomini non siano degli stronzi!? Fammi l'esempio di un solo uomo con non ragioni con il cazzo al posto che col cervello! >>.

Istintivamente la rossa aveva portato le mani davanti al viso, come se le parole dell'amica avessero potuto farle male fisicamente:<< Ok Agnes. Tuo padre era un puttaniere. Questo però non vuol dire che lo siano tutti gli uomini, no? Prendi mio padre, ecco, lui e mia madre stanno insieme da almeno trentanni, e non ci sono mai stati problemi per altre donne o cose simili >>, disse cercando di tranquillizzare l'amica.

Questa però le rispose con voce tagliente:<< Tuo padre non ha mai tradito tua madre perchè lei - che quella donna sia beneddetta - ha più palle che la maggior parte dei ragazzi che conosco, e gli avrebbe staccato gli attributi a morsi, se solo avesse sospettato qualcosa! >>.

L'altra si morse un labbro, consapevole che quello che aveva detto l'amica era la pura e semplice verità:<< Beh, conosco James da quando sono nata, e ti posso assicurare che è un ragazzo serio. Ci tiene a te, non ti farebbe mai soffrire >>, si mise in piedi, dandosi mentalmente della stupida per aver iniziato una conversazione del genere alle quattro del mattino, ed annotando di riprendere il discorso nonappena possibile:<< Io vado a letto. So che ormai è inutile, ma non fare troppo tardi, domani c'è scuola >>, disse prima di stampare un bacio sulla fronte dell'amica, e salire verso i dormitori femminili, dove diverse ragazze si stavano lamentando per essere state svegliate da delle urla.

Agnes però rimase immobile, rannicchiata sulla poltrona scolorita, mentre sulla sua fronte era ancora impresso il bacio che l'amica che le aveva dato.

Rose diceva che James non le avrebbe fatto del male, ma lei non ne era così sicura; suo nonno – che era un babbano – aveva lasciato sua nonna quando, dopo averla messa incinta, aveva scoperto che in realtà era una strega, suo padre aveva lasciato sua madre per una ventenne venezuelana; questi avvenimenti non avevano di molto aumentato la stima che lei aveva degli uomini.

Ma forse James era diverso; forse era proprio quello il motivo per cui gli era così tanto affezionata. Chiuse gli occhi, e sotto le sue palpebre si delineò il volto del moro. Sorrise inconsciamente, perchè forse - solo per quella volta - Rose aveva ragione; magari James ci teneva realmente a lei...

C'era una sola soluzione. Il giorno successivo gli avrebbe parlato. O almeno, ci avrebbe provato...

 

Rose Weasley passeggiava svogliatamente per il parco. La parte del suo corredo genetico ereditata da Hermione le ricordava che a breve avrebbe dovuto consegnare una ricerca, mentre quella che ogni tanto assumeva una voce molto simile a quella di suo padre le ricordava l'esistenza di Agnes e dei suoi precisissimi appunti.

Annoiata si lasciò cadere vicino al campo da Quidditch all'ombra di un'albero, nonostante la giornata fosse decisamente uggiosa.

Una fila ordinata di studenti verde-argento vestiti sbucò dall'entrata degli spogliatoi e si diresse verso l'ingresso del castello a ranghi serrati. La rossa li osservò divertita, parevano tanto dei soldatini pronti per una battaglia, o ancor di più una processione.

<< Weasley >>, salutò qualcuno separandosi dagli altri soldatini, andando verso di lei.

Rose alzò lo sguardo su Scurpius Malfoy, che ora si sdraiava di fianco a lei, usando la borsa dei libri come cuscino:<< Buongiorno Scorpius. é una mia impressione o mi stai pedinando? >>, domandò osservando un gruppetto di ragazzine - tassorosso, a giudicare dai colori - che inzuppavano audacemente i piedi nel Lago Nero, nonostante il clima tutt'altro che favorevole.

Il biondo chiuse gli occhi:<< Tecnicamente io sono qui da prima di te. Perciò sei tu che mi segui >>, sottolineò con noncuranza.

La rossa lo osservò un po' stranita, era la prima volta che abbassava così le difese. Vederlo li, con gli occhi chiusi, la fronte leggermente imperlata di sudore ed i muscoli rilassati le faceva quasi - sottolineo quasi - far venir voglia di non insultarlo.

<< Che c'è Weasley? Il gatto ti ha mangiato la lingua? >>, domandò il biondo, senza aprire gli occhi.

<< Come, scusa? >>.

<< Sei zitta da almeno un paio di minuti. Non ho mai avuto il piacere di stare in tua compagnia senza il ronzio della tua voce nelle orecchie. Sai, quando non parli potresti sembrare quasi simpatica >>.

La rossa inarcò un sopracciglio:<< Se doveva essere un complimento Malfoy, non sembra esserti venuto bene >>, commentò acida, ritornando a guardare la luce del sole che si infrangeva sulle acque scure del lago.

Scorpius sorrise, un sorriso sincero, privo di qualsiasi scherno:<< No Weasley. Non montarti la testa, era solo un dato di fatto; non ti farei mai un complimento >>, disse, anche se il sorriso che ancora gli illuminava il volto rendeva nulla l'implicita offesa della frase.

<< Quando sorridi non sei convincente Malfoy. Ti toglie tutta la tua aria da duro >>, disse la ragazza ironizzando, mettendosi più comoda, mezza sdraiata appoggiata sui gomiti.

Il biondo parve non averla neanche alscoltata, ora aveva gli occhi aperti, e fissava un punto non ben definito nel vuoto:<< Ho scritto a mio padre >>, disse senza alcun preavviso, e apparentemente anche senza alcun senso.

<< Hem... fantastico Malfoy, davvero fantastico. Sono felice che i rapporti con tuo padre continuino ad essere così... distesi nonostante la lontananza >>, commentò sarcastica.

Lui si trattenne dall'istinto di mollarle un pugno sul braccio:<< Non in questo senso, stupida! Gli ho chiesto di te. O meglio, di tua madre... >>, ammise. Rose spalancò gli occhi, pronta ad urlargli dietro una sequela infinita di insulti, ma lui la interruppe:<< No! Ma che hai capito!? >>, chiese interpretando il suo sguardo:<< Non voglio assolutamente offendere tua madre in alcun modo. Ho solo chiesto a mio padre se quando frequentava Hogwarts conosceva i tuoi genitori >>.

Rose dischiuse la bocca, gli occhi anchessi sbarrati, e per un paio di secondi non riescì a formulare nulla di sensato:<< L'ho fatto anche io >>, ammise superato lo stupore iniziale.

<< Hai scritto a mio padre? >>, chiese il ragazzo, la bocca più spalancata di quanto non fosse stata quella della ragazza pochi istanti prima.

Lei scoppiò quasi a ridere:<< No deficente. Ho chiesto la stessa cosa a mia madre! >>, esclamò divertita, dandogli uno schiaffetto amichevole sul braccio. Il biondo rimase a fissare per qualche istante il punto in cui lo aveva colpito; Rose seguì il suo sguardo, e si portò una mano alla bocca:<< Oh mamma, scusa >>, esclamò, anche se sapeva di non avergli fatto male.

Scurpius alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi azzurri della ragazza. Ora le tassorosso che prima inzuppavano i piedi in acqua stavano aspettando che le loro scarpe si asciugassere in riva al lago. Il serpeverde scattò in piedi senza preavviso, e diede le spalle alla rossa:<< Ora devo andare. Buonagiornata >>.

Rose rimase li immobile, atterrita dalla reazione del biondo. Gli aveva dato una pacca su di una spalla, per l'amor del cielo! Che reazione esagerata!

Con uno sbuffo raccolse la sua borsa con i libri, sorpassò le ragazzine che ora stavano indossando le loro scarpe, e si avvicinò all'ingresso. Agnes le doveva far copiare la ricerca per pozioni.

 

Qualcuno bussò alla porta.

<< Scorpy, sono io, Queen, posso entrare? >>, domandò una voce mielosa.

Scorpius si strinse nelle spalle:<< Fai come ti pare >>, disse senza muoversi di mezzo millimetro.

La mora irruppe nella stanza tutta sorridente, i capelli color caramello sciolti sulle spalle, ed indosso una vostaglia verde smeraldo, da vera serpeverde:<< Non sei sceso per cena, ho pensato che ti può servire qualcosa, magari ti fa piacere un po' di compagnia >>, disse la ragazza accomodandosi ai piedi del letto del biondo.

Lui non la degnò minimamente di una risposta, concentrato com'era a pensare all'incontro con la grifondoro, avvenuto un paio di ore prima. Continuava a chiedersi perchè se ne fosse andato. Ok, non aveva molto senso fermarsi a parlare con quella che tecnicamente doveva essere una sua nemica, ma ancora meno ne aveva il fatto di andarsene senza preavviso ne spiegazioni.

<< Allora? Cosa ti andrebbe di fare? >>, stava chiedendo Queen, senza cancellare dal suo viso quel sorriso da ebete che l'accompagnava in quasi ogni istante della giornata, e che probabilmente lei reputava molto sensuale, poiché non faceva altro che mostrarlo a tutti i ragazzi che incontrava, a Scorpius, in particolare.

Lui continuò a non risponderle, ancora perso tra i suoi pensieri, così la ragazza gli si sdraiò di fianco:<< Scorpy! >>, chiamò allungando in modo innaturale la o. Lui continuava a fissare un punto imprecisato vicino all'angolo destro della finestra.

Poi finalmente, senza alcun preavviso il ragazzo aprì la bocca:<< Che ne pensi della Weasley? >>, chiese senza spostare di un millimetro gli occhi.

La serpeverde sgranò innaturalmente gli occhi, per qualche istante la lingua le rimase come incollata al palato, impedendole di imprecare contro la rossa:<< Cosa centra la Weasley!? >>, chiese con voce più acuta del solito, nonappena ebbe recuperato la parola.

Il biondo si strinse nelle spalle:<< Nulla. Oggi ci ho parlato, e stavo pensando a lei >>, spiegò con palese noncuranza dei sentimenti della compagna.

Questa strinse forte i pungi e serrò la mascella:<< é una puttana >>, sibilò come solo una vera serpe sapeva fare, prima di scattare in piedi e percorrere la stanza avanti ed indietro a grandi falcate:<< Non ha nulla di speciale quella ragazza. Sua madre è una sporca mezzosangue, e tutti i Weasley sono dei pezzenti; ha dei bei voti solo perchè i suoi genitori sono famosi; è nella squadra di Quidditch solo perchè suo cugino è il capitano ed... ed... ha il naso troppo grosso! >>, strillò con decisamente troppa irruenza.

Scorpius dubitava seriamente che il naso di Rose fosse sproporzionato, e che le venissero fatti tutti quei favoritismi, ma non proferì alcun commento riguardante ciò che la Rosier aveva detto. Al contrario, tornò in silenzio, e riprese a pensare al suo incontro di poco prima.

Queen sembrava seriamente scocciata, e fissava il serpeverde con tanta intensità da farsi lacrimare gli occhi.

<< Dicevi che mi potrebbe servire qualcosa... >>, riprese Scorpius:<< avresti voglia di farmi un favore? >>, chiese.

D'un tratto la mora sembrò illumirsi, sbattè le ciglia ed assunse il suo solito sorrisetto da ebete, appoggiando una mano su di un fianco, in una posa che doveva ritenere sensuale:<< Tutto ciò che vuoi Scorpy >>, sussurrò con voce suadente.

Un strana scintilla balenò negli occhi del giovane Malfoy:<< Annabelle. Vai a chiamarmi Annabelle >>.

Buongiorno :D
Come state? Io bene ed abbronzata (Non è vero D: Sembro solo un'argasta T.T), la Toscana è bellissima, e mi sono divertita :D (Soprattutto adoro l'accento toscano! Dio che dolce!!).
Escluso questo, di cui sicuramente non ve ne frega nulla, passerei al racconto.
Sono stata un po' lunga a pubblicare per colpa della mia partenza, ma ho cercato di riscattarmi con un capitolo più lungo.
So che in questo capitolo sembrano tutti molto stupidi ed ingenui, suprattutto Agnes, ma vi prometto che nel prossimo si daranno tutti una bella svegliata, soprattutto Agnes.
Che altro dire? Se avete domande chiedete pure :D
Recensionate in tanti, un grande bacio, Franci (Che è felicissima per essere stata promossa senza debiti, neanche latino!!!!! :D)

 

  
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