Ragazze ciao!
Eccoci giunte alla fine di questa storia, certo non sono stati tre
giorni come avevo detto nello scorso capitolo, però ora ce l'ho
fatta, l'ultimo capitolo è ora pronto ad essere giudicato.
Che dire? È stato divertente scrivere questa storia, la
mia immaginazione si è sfogata su tutto ciò che purtroppo
non ho avuto e mi è dispiaciuto non essere presente come avrei
dovuto.
Ringrazio chiunque sia stata così coraggiosa da imbattersi in
questa storia, chi ha conosciuto i protagonisti o chi ha letto solo per
fare qualcosa. GRAZIE!!
E i ringraziamenti più sentiti vanno a chi, nonostante la mia
condotta deplorevole, non mi ha lasciato sola, ha continuato a seguire
e recensire la storia.
Vi ringrazio del sostegno, GRAZIE DI CUORE e chissà, arrivederci alla prossima storia... ^____________^
Buon capitolo, un bacio.
Eli.
“Ragazze che ne dite di
un giro per centri commerciali?”
“Ma lo abbiamo fatto
anche ieri Ire!” si lamenta Ale come una bimba.
“Lo so, ma allora che
facciamo?”
“Ce ne andiamo al bar
come sempre.” intervengo io sorridendo e loro mi guardano stupite.
“Ragazze ho capito cosa state cercando di fare e ve ne sono grata,
ma non ho problemi ad andare dai ragazzi. Sono passate due settimane
e non posso continuare ad evitare tutti solo perchè non voglio
vedere Christian.”
“Ne sei sicura?”
“Certo.”
“E se c'è anche lui?”
“Amen. Non mi è
indispensabile.” dico seria e so che anche se non è la verità
devo essere forte, non è giusto che a causa dei miei problemi con
lui io perda tutte le mie amicizie. Ci ho provato una volta, quando
mi ero messa con Matteo, ma una seconda volta i ragazzi non me lo
perdoneranno mai.
Sono passate due
settimane dalla festa di Barbara e dopo aver raccontato tutto alle
ragazze loro si sono coalizzate con me, non hanno condiviso affatto
il comportamento di Christian e si sono alleate per far si che io non
lo veda da nessuna parte. Mi hanno portato al cinema, a mangiare
fuori, per centri commerciali o anche solo per negozi, ma mai al bar
dagli altri, sicure di trovare lui e preferendo evitarmi una
sofferenza inutile. Sono grata loro per questo, ma ora basta, sono
sempre stata una ragazza forte che affronta le paure, non posso e non
voglio nascondermi più.
“Okay allora chiamo
Luca e chiedo se sono lì.” mi dice Ale e tre secondi dopo è già
al telefono con il nostro amico. È inutile dire che lui è
felicissimo di sapere che li stiamo raggiungendo e un quarto d'ora
dopo siamo tutti insieme al nostro tavolo.
“Ragazze non potete
capire che bello rivedervi, io e Angela non ce la facevamo più a
reggere tutti questi ragazzi! Vi prego non sparite più!” ci dice
Valentina prendendoci le mani e guardandoci supplichevole.
“Tranquilla Vale,
staremo sempre qui a tenere a bada questi ragazzacci.” le risponde
seria Ire e poi tutte scoppiamo a ridere.
“Finalmente il gruppo è
al completo, mi mancavano le chiacchiere di voi galline.” ci dice
Luca e tutte e tre ci voltiamo a fulminarlo.
“Chi sarebbero le
galline scusa?”
“Oddio... Ho detto
galline? Ho sbagliato.... io volevo dire...” ci dice imbarazzato
cercando di riprendersi ma noi siamo più veloci.
“Ragazze all'attacco!”
e così saltiamo tutte addosso al nostro amico e lo riempiamo di
schiaffetti e pizzicotti facendo ridere chiunque assista alla scena.
Poco dopo ci interrompiamo per lo squillo del telefono di Luca e
quando lui guarda il display per sapere chi è, fa un gran sorriso e
risponde.
“Chri!” la sua
esclamazione ha il potere di farmi salire il cuore in gola e subito
le mie amiche si voltano verso di me per vedere la mia reazione, ma
con un gesto faccio capire loro che va tutto bene.
“Sì siamo al bar, che
fai ci raggiungi?” continua lui e il cuore non vuole rallentare la
corsa che ha intrapreso.”Ci siamo tutti, stiamo tutti qui, manchi
solo tu.” dice più serio e posso dedurre cosa gli possa aver
chiesto lui.
“Okay allora ti
aspettiamo.” dice riattaccando e io mi preparo psicologicamente a
rivedere la mia ossessione.
*
“Ragazze stasera
discoteca!!!” esclama Valentina un pomeriggio e tutti la fissiamo
come se fosse pazza.
“Ma come te ne esci?”
“Sono stanca di andare
per pub, abbiamo vent'anni ed è sabato sera, perciò godiamocelo!”
“Io non vengo.” dico
subito e vengo fulminata da venti paia di occhi.
“Tu vieni e sei la
prima a entrare.” mi dice lei decisa.
“Oh avanti, non mi
costringete, lo sapete che odio il ballo e quell'ambiente!”
“Non mi interessa, è
una vita che non ci andiamo e non sarà una sera che ti ucciderà.
Fine della discussione.” mi fredda lei e io mi ritrovo a gonfiare
le guance come una bambina.
“Eddai tesoro, ci
divertiremo!” mi dice Ire dolce passandomi un braccio sulle spalle.
“Voi vi divertirete, io
starò seduta in disparte a guardarvi.”
“Oh ma per piacere!
Come se fosse possibile che una bellezza simile possa passare
inosservata! E poi porta anche Matteo, è un po' che non lo vediamo,
ma gli farà piacere.” dice Luca e io sussulto... già Matt... Da
quel giorno non lo ho più visto né sentito, ma non ho avuto il
coraggio di dire ai ragazzi che non stiamo più insieme, ho paura
delle loro domande e della mia fragilità, potrei tradirmi come se
niente fosse.
“Oh beh... lui non può,
stasera è a casa con i nonni, non so se dopo abbia voglia di
raggiungerci.” dico cercando di essere convincente e mentre guardo
tutti uno sguardo mi colpisce, un meraviglioso sguardo blu, intenso e
attento, che dall'altra parte del tavolo mi guarda come se volesse
leggermi l'anima.
“Okay perfetto è
deciso, ci vediamo tutti qui stasera e ce ne andiamo a divertirci!”
conclude il discorso Ale e io distolgo a fatica lo sguardo da lui.
*
“Allora ti stai
divertendo?” mi chiede Ire mentre ancheggia insieme a me a tempo di
musica.
“E va bene lo ammetto,
è divertente.” le rispondo gridandole in un orecchio e lei
sorride. Ci scateniamo come pazze, Ale si unisce a noi e insieme
facciamo mosse che ai nostri occhi sono ridicole ma che, forse, agli
occhi di chi ci guarda possono essere sexy e ridiamo, ridiamo tanto
per come ci sentiamo allegre, non abbiamo bevuto nulla e siamo
contente di come ci possiamo divertire senza aiuto di alcool. Alla
terza canzone di fila che balliamo comincio a sentirmi stanca così
informo le ragazze che vado a prendere una coca e mi avvicino al bar
della discoteca. Aspetto paziente il mio turno e quando sono davanti
al barista vengo attirata da una risatina da oca, mi volto e vedo una
ragazza appoggiata al muro mentre un ragazzo le sta dicendo qualcosa
di divertente, evidentemente, e le accarezza la guancia. Li fisso per
qualche secondo ipnotizzata poi il barista cattura la mia attenzione.
“Che bevi bellezza?”
“Una coca.” gli
rispondo ridendo
“Ma come? Solo?”
“Eh sì.”
“Okay arriva subito la
coca principessa, ma tu in cambio mi dai il tuo numero?” mi chiede
sfacciato e mi sento in imbarazzo, non sono abituata agli adescamenti
in discoteca e non so cosa rispondere, poi però adotto la scusa più
antica del mondo.
“Sono fidanzata mi
dispiace, il mio ragazzo è laggiù che mi aspetta.” gli dico
prendendo la bevanda e allontanandomi in fretta, non rendendomi conto
che nella mia fila c'erano due occhi blu a guardarmi.
Saranno passati dieci
minuti da quando mi sono allontanata dalle ragazze, ma non ho voglia
di tornare a ballare, così mi siedo su uno dei divanetti liberi e
comincio a guardarmi attorno. Aveva ragione Vale quando ha detto che
avremo passato un sabato diverso, tutti ballano e ridono, incuranti
di tutto e sorrido anch'io, la nemica giurata del ballo si sta
divertendo! Questa sì che è forte! Continuo a guardarmi intorno e
vedo due intenti a baciarsi appassionatamente, la prima cosa che mi
viene in mente è lui, lui e la sua ragazza, lui e Michela che si
scambiano appassionate effusioni e sento il cuore mancarmi un colpo.
Quando oggi pomeriggio ci stavamo organizzando è stato chiesto anche
a lui di portare la sua girl e ha risposto che probabilmente non ci
sarebbe stata, ho riflettuto che è parecchio che non li vedo
insieme, quando viene al bar è sempre solo e il suo telefono non
squilla mai... che ci siano problemi in paradiso?
“Eddai Chri piantala!
Andiamo da qualche altra parte almeno!” sento esclamare e mi volto
verso la voce, vedendo così una ragazza seminuda cercare di scappare
all'abbraccio un po' troppo appassionato di un ragazzo, poi mettendo
ancora più a fuoco mi cade la coca cola dalle mani, quel ragazzo è
CHRISTIAN! Senza neanche sapere cosa faccia, dominata solo da una
crescente rabbia, mi alzo e mi dirigo verso di loro, che ora hanno
cominciato a camminare.
“Mi spieghi cosa
diavolo stai facendo?” gli chiedo non riuscendo a nascondere la
rabbia afferrandolo per un braccio e facendolo voltare. Mi si mozza
il respiro quando i nostri occhi si trovano così vicino, da troppo
tempo non mi specchiavo nel suo blu e dire che sono sconvolta è
poco.
Lui mi guarda dapprima
sorpreso poi, dopo l'attimo di smarrimento, duro.
“Non sono affari tuoi.”
il tono che usa mi fa irrigidire, mai lo ha usato con me dacché ci
conosciamo.
“Non ti rendi conto che
sei assurdo? Che sei fidanzato?” chiedo ritrovando l'uso della
parola. Al termine 'fidanzato' sussulta, poi torna ad avere lo
sguardo freddo.
“Ribadisco che non sono
affari tuoi.”
“Hai ragione, non
saranno affari miei, ma sono di Michela. Non pensi che se sappia
quello che stai combinando ci rimanga male?” chiedo cercando di far
leva sul suo senso di fedeltà, peccato che lui rimanga
impassibile... Ma chi è diventato? Che cosa ne è stato di quello
che un tempo era il mio migliore amico?
“Le prediche tienile
per te, falle al tuo ragazzo se vuoi. Ma lasciami in pace!” mi
fredda per poi darmi le spalle.
“Aspetta Chri!”
“Ho detto che devi
lasciarmi in pace! Si può sapere che cazzo vuoi da me?” mi urla
liberando il braccio dalla mia presa. Mi fissa e rimango scioccata
nel leggere nei suoi occhi tutta la sua ira.
“Hai detto che dovevo
uscire dalla tua vita e l'ho fatto, ora tu chi sei per impicciarti
della mia?” continua poi e ho timore che gli occhi mi cadano dalle
orbite tanto sono sorpresa.
“Io...”
“Tu niente. Non voglio
più sentire la tua voce Isabella. Hai sempre scelto tu per entrambi
quindi sii coerente con te stessa e sparisci.”
“Christian...”
“Hai capito cosa ti ho
detto?! Fuori dalle palle! Hai rotto di condizionarmi la vita! Hai
sempre scelto di entrare ed uscire dalla mia vita a tuo piacimento ed
ho sempre accettato, hai deciso che non MI interessavi, che non
valeva la pena essermi amica, che potevo essere deriso davanti a
tutti, che potevo tornarti amico, che mi potevi aiutare alla
maturità, che potevo amare Laura, che potevi di nuovo sparire... Hai
sempre fatto tutto da sola e quindi ora non rompermi! So decidere
anch'io e ho deciso che ora sono io che ti voglio fuori dalla mia di
vita.” mi dice allontanandosi e io rimango immobile a fissarlo,
ripensando alle sue frasi... Ho sempre scelto io? Ma se davvero lui
non fosse stato d'accordo perchè non mi ha mai detto niente? Lo vedo
prendere per mano e sorridere di nuovo alla tizia da cui lo avevo
allontanato e sento un dolore all'altezza del cuore al pensiero che
di nuovo se ne sta andando con una che non sono io... Non sono voluta
intervenire tanto per difendere Michela quanto per capire cosa
succedeva e perchè si interessava ad un 'altra ragazza... Mi ridesto
quando li vedo entrare in uno stanzino, così in preda alla gelosia
mi avvio verso di loro ed entrando accendo la luce...
“Ma che cazz...”
esclama lui girandosi a guardarmi e tutti e due abbiamo lo sguardo
scioccato, il mio dovuto al fatto che la tizia gli è seduta sopra e
ha le mani sulla sua camicia, il suo molto probabilmente dovuto alla
mia presenza.
“Ancora tu? Chri ma che
cazzo vuole questa?” parla la gallina lanciandomi uno sguardo
furioso.
“Non ne ho la più
pallida idea.” risponde secco.
“Carina ancora non
l'hai capito che non ti vuole? Non lo sai accettare un rifiuto? Vedi
di sparire su!” mi continua a dire la sciacquetta ma io non mi
muovo, continuo a guardare lui che continua imperterrito a
stringerla.
“Parliamo.” dico
semplicemente quando ritrovo l'uso della parola e mai mi è uscita
così bassa e triste. Anche lui sembra accorgersene ma dopo un primo
momento di indecisione torna ad avere uno sguardo lontano.
“Vattene Isabella.”
mi fredda e la mia sicurezza vacilla, poi però ritrovo la mia
testardaggine e scuoto la testa con vigore.
“Oh ma che palle! Ma ci
vuoi lasciare soli?” esclama l'oca di nuovo e vedendo che non mi
muovo si rialza e si sistema. Meno male se ne va!
“Avanti tesoro, visto
che la bimba non se ne va, andiamocene noi.” ho parlato troppo
presto, sta tendendo la mano a Chri e lui senza pensarci troppo
gliela stringe e si rialza. S'incamminano verso di me e non riesco a
muovermi... eccoli mi stanno superando. Ma davvero voglio che vada
così? Che lui esca dalla mia vita senza neanche sapere i miei
sentimenti? Senza darmi una seconda possibilità? NO! La risposta mi
arriva chiara e secca dai meandri più profondi del mio cuore e della
mia mente, per una volta d'accordo, così quando ormai mi hanno
superato e lui è già fuori, lo prendo per una manica e lo ritiro,
girandolo, verso di me, passandogli le braccia attorno alla vita e
poggiando la testa all'altezza del suo cuore.
“Ma che...?” dice lui
e riconosco tutta la sorpresa nella sua voce.
“Ancora? Ma lasciaci in
pace!” esclama lei.
“Ti prego.” concludo
semplicemente io e lo sento sussultare tra le mie braccia.
“Paola vai.” dice
dopo minuti interi di silenzio.
“Cosa? Ma vuoi davvero
stare con questa?” esclama ancora la barbie.
“Paola ho detto vai.”
ripete con più decisione.
“Ma guarda te
questo!?!! A bello ma chi te senti? Me ne vado, me ne vado, tiette
pure a' roscia che io ne trovo miliardi meglio di te!” risponde la
vipera e io le vorrei dire che si sbaglia, perchè nessuno è come
Christian, mi limito invece a stringerlo più forte, ad ascoltare la
porta chiudersi con forza e i suoi passi allontanarsi imbufaliti.
Rimaniamo attimi infiniti
immobili, io a respirare quel suo profumo che troppo mi è mancato,
poi lui sospira e mettendo le mani sulle mie, mandandomi il battito
cardiaco a mille, scioglie il nostro abbraccio facendomi avvertire
immediatamente la sua mancanza.
“Che vuoi?” chiede
infine quando si poggia alla porta ed incrocia le braccia.
“Parlare.” gli
rispondo solamente.
“Isabe...”
“Scusami.” lo
interrompo e lui mi fissa sorpreso.
“Non funziona così.”
mi dice passandosi una mano sugli occhi “Cos'è ti sei accorta di
aver sbagliato? Che mi vuoi bene? Che ti manco?” mi chiede retorico
poi e vedo nei suoi occhi il dispiacere che tutte le volte il mio
comportamento gli provoca. “Mi dispiace ma stavolta le tue scuse
non bastano... Credo che tu abbia ragione quando dici che non
possiamo essere amici. Quanto durerà? Saremo di nuovo capo a dodici
quando se ne ripresenterà l'occasione e io sono stanco, davvero
tanto stanco.” mi dice guardandomi e vorrei sparire piuttosto che
leggere tutta la determinazione che ha ora negli occhi.
“Christian...”
“Non credo ci sia altro
da aggiungere.” mi dice voltandosi verso la porta.
“Non andartene!”
grido e rimaniamo entrambi sorpresi dalla mia disperazione. Lui si
volta lentamente verso di me e la domanda gliela leggo negli occhi,
ma non ho la forza di dirgli quello che sento, il rifiuto di molti
anni prima mi blocca, rivedo me in attesa di una sua risposta che
però non arriva e allora le parole mi muoiono in gola.
“Vai via Isabella,
torniamo alle nostre vite, Matteo ti starà aspettando.” mi dice
sospirando quando vede che non aggiungo altro.
“Lui non c'è più.”
gli rispondo e lo vedo sbarrare gli occhi.
“Vi siete lasciati?”
chiede poi per conferma ed io annuisco. “Perchè?” domanda in
seguito e la risposta che ho chiara in mente non mi esce. Quelle
semplici frasi, quel semplice 'per
te, perchè mi sono accorta che ti amo alla follia da una vita,
perchè sei l'unico che voglio'
non accenna ad uscire.
“Isabella ti ho chiesto
perchè vi siete lasciati, rispondi?” mi chiede di nuovo e sento
del nervosismo nella sua voce, ma di nuovo faccio scena muta.
“E Michela?” chiedo
invece io a sorpresa.
“Non si risponde ad una
domanda con un'altra domanda.”
“Dov'è Michela?”
continuo imperterrita e vedendo che non mi smuovo decide di
arrendersi.
“Ci siamo lasciati due
settimane fa.”
“Co... come mai?”
“Mi ha lasciato lei, ha
detto che preferiva finirla prima di perdere veramente la testa per
me.”
“Aveva paura di
innamorarsi?” chiedo e dentro di me le do della folle... Non puoi
lasciarlo per una cosa del genere.
“No... Non voleva
innamorarsi di uno già innamorato.” mi risponde e le sue parole
sono una doccia fredda. Già innamorato? E di chi? Come è possibile
che lei sappia una cosa così importante prima di me che ero la sua
migliore amica?
“Non ci arrivi vero?”
lo sento sussurrare e rialzo lo sguardo, ormai confuso verso il suo.
“A cosa?” chiedo
dando voce ai miei pensieri, ma lui di nuovo sospira e scuote la
testa.
“Christian...”
“Perchè tu e Matteo vi
siete lasciati?” torno di nuovo alla carica e io mi irrigidisco.
“Perchè non me lo vuoi dire eh? È così tremendo? Ti ha tradita?
Ti ha usata? Ti ha messo le mani addosso?”
“No!” urlo io
interrompendo il suo fiume e mi accorgo che entrambi ci siamo
avvicinati. “È sempre stato un angelo con me, mi amava sul serio
lui...” gli dico ripensando a quanto sono stata stronza e alle mie
parole lo vedo rabbuiarsi. “Ma non potevo continuare a stare con
lui.” concludo infine.
“Perchè?” di nuovo
quella domanda a cui non so arrendermi.
“Isabella per Dio
rispondimi!” mi grida portando le mani sulle mie spalle e
scuotendole leggermente. Lo guardo, leggo la sua voglia di sapere ma
continuo a stare zitta, poi la sua immagine diventa tremolante e
quando lo vedo immobilizzarsi mi accorgo che sto piangendo, che calde
stille salate stanno rigando il mio viso.
“Mi hai mai amato
Christian?” gli chiedo con la voce rotta dal pianto.
“Cosa?”
“Hai capito bene, ti ho
chiesto se mi hai mai amato. Prima, in sala, hai detto che io ho
sempre scelto per entrambi, perciò ora voglio sapere... mi hai mai
amato?” gli chiedo cancellando le lacrime dal volto e ritrovando la
mia determinazione. Lui mi fissa senza sapere cosa fare e io aspetto
paziente la mia agognata risposta.
“Non posso risponderti.” dice infine.
“Cosa? Perchè?”
chiedo scioccata.
“Per lo stesso motivo
per cui tu non mi dici perchè hai lasciato Matteo.” è la sua
brillante risposta e mi rendo conto che mi ha messo in trappola.
Rimango a guardarlo muta e lui lo stesso, forse sperando entrambi che
uno dei due ceda, ma ci conosciamo bene e sappiamo quanto possiamo
essere testardi.
“Non trovo motivo per
rimanere chiusi qui dentro. Torniamo alle nostre vite...” dice
infine e mi sento morire, maledicendo la mia vigliaccheria lo seguo
fuori da quella stanza e a testa bassa raggiungo Ire e Ale.
“Ehi dov'eri finita?”
mi chiedono preoccupate.
“A parlare con
Christian.”
“Ci sei riuscita?” mi
chiedono sorprese, ma io diniego con il capo ed entrambe mi
abbracciano.
“Avrai un'altra
occasione tesoro.”
“No ragazze, questa è
stata la prima e ultima.” dico con la morte nel cuore.
“E allora combatti!”
esclama distanziandomi Irene e fissandomi con il fuoco negli occhi.
“Cosa?” le chiedo
sorpresa.
“Tira fuori il
carattere Isa! Lo ami, riesci a volere solo lui e allora prenditelo!
Questa non sei tu tesoro, ultimamente sei solo un pallido riflesso
della vera Isabella! Dimostra a tutti chi sei, in primo a te stessa,
e prenditi Christian!” mi dice poggiandomi le mani sulle spalle e
guardandomi fissa.
“Ire ha ragione tesoro,
combatti per la tua felicità.” interviene sorridendo Ale.
“E se lui non mi
vuole?” come è già successo aggiungo mentalmente.
“Andrai avanti come sei
andata avanti in questi anni, e lo conquisterai con il tempo.” mi
risponde ancora Ire e capisco che ha ragione, basta essere depressa,
questa non sono io, sono riuscita ad andare avanti a quindici anni,
l'età più critica, ci riuscirò anche adesso. Annuisco convinta e
tutte e tre ridiamo.
“Ora andiamo a
cercarlo.” mi dice Ale e ci prendiamo per mano, manifestando ancora
una volta la nostra unione solida, sopratutto nei momenti più
difficili.
Usciamo dal locale e come
una falena attratta dalla luce di un lampione vengo attratta dalla
risata di Christian, chiara, forte, cristallina... Mi volto nella sua
direzione e lo trovo in compagnia di Luca e degli altri.
“Vai tesoro.” mi
dicono in coro le mie amiche e mi spingono leggermente verso di
loro... verso di lui.
Dopo qualche passo
titubante, con il cuore che batte sordo nelle orecchie, focalizzo
l'attenzione sulle sue spalle e sulla sua voce, l'unica in grado di
sciogliermi con un semplice 'ciao', così ritrovo il coraggio e più
mi avvicino e più la voglia di averlo mio si intensifica.
Ogni mio passo è
accompagnato da un ricordo di noi e quando gli sono dietro sono
assuefatta dalla voglia di lui. Quando Luca mi vede si ammutolisce e
così gli altri, tutti mi fissano in attesa di una mia mossa.
“Ehi ragazzi ma che
succede? Che state guardando tutti?” chiede lui sorpreso e il suono
della sua voce, così melodica, mi dà il coraggio di fare l'ultima
azione che mi mancava.
“Il motivo per cui ho
lasciato Matteo SEI TU.” gli dico portando le mani sulla sua vita e
stringendolo. Lo sento immobilizzarsi, mentre tutti continuano a
guardarmi, chi sorpreso, chi invece consapevole di ciò che sta
accadendo.
“Isa...”
“Volevi il motivo,
eccolo Christian. Ho lasciato Matteo perchè TI AMO e me ne sono
accorta tardi. L'ho lasciato perchè non potevo continuare a
prenderci in giro, perchè quando lui mi diceva di amarmi io sognavo
che a dirlo fossi tu. Perchè ti amo da ormai ben sei anni e sono
stata una scema a credere che nascondendomi dietro l'amicizia tutto
si risolvesse. Il mio cuore ormai si è ribellato alla mia stupidità
e batte solo per te. Ecco questo è perchè ho lasciato Matteo.”
gli dico finalmente e mi sento più leggera. Da quanto tempo è che
tenevo tutto dentro? Troppo forse. Christian rimane immobile, di
nuovo come allora e capisco che la sua risposta sarà la stessa di un
tempo, quindi raccolgo quel poco di dignità rimasta e dopo averlo
stretto un'ultima volta a me, sospiro e lascio la presa.
“Hai voluto sapere la
verità e finalmente l'ho detta. Sono riuscita a liberare il mio
cuore dal peso che portava e sono fiera di me stessa. Non mi rimane
che chiederti scusa per le accuse che ti ho rivolto e i miei stupidi
comportamenti, ma se può bastarti come giustificazione erano dettati
dalla gelosia che non sapevo di provare. Ora posso lasciarti in pace,
posso finalmente sparire dalla tua vita. Spero che un giorno il tuo
odio nei miei riguardi sparirà.” dico sorprendendomi di quanto la
voce mi esca ferma, quando invece dentro sono un fiume in piena, poi
guardando le sue spalle ancora immobili capisco che non posso fare
più nulla e piano mi volto, dopo aver sorriso ad un Luca emozionato
e ritrovando lo sguardo preoccupato delle mie migliori amiche, mi
concentro su di loro e ordino al mio corpo di mettere un piede dietro
l'altro, fino a che io possa arrivare da loro, nel rifugio che mi
riservano le loro braccia e mi avvio.
“Il mio odio sarà
inimmaginabile se ti ostinerai a voler sparire dalla mia vita.” le
parole sono accompagnate dalle SUE braccia che delicatamente mi
avvolgono e stringono a sé. Il cuore smette di battermi e in quelle
braccia tanto amate mi irrigidisco, non riuscendo a capire più
nulla.
“Devi dare il tempo al
cervello di reagire alle tue parole, non puoi sempre andartene senza
farmi parlare.” mi dice tranquillo in un orecchio ma io continuo a
stare ferma.
“È quello che è
successo anche sei anni fa, hai lanciato la bomba e sei scappata, per
poi rendermi la vita un inferno.” continua poi.
“Perchè... perchè
dici questo?” riesco a fatica a chiedere.
“Perchè è la verità,
perchè avevamo quindici anni e non sapevo cosa significasse amare,
ci ho messo un po' ad associare quella parola al tuo viso e quando ti
sono venuto a cercare tu eri sparita. Volevo risolvere tutto
l'indomani ma tu poi sei cambiata hai cominciato a prendermi in giro
e non ce l'ho fatta.”
“Ma io...”
“Tu volevi vendicarti
di me e l'ho capito.”
“Perchè non mi hai
detto niente quando siamo tornati amici?” gli chiedo voltandomi a
guardarlo e vedo i suoi occhi ridere... Dio come sono belli!
“Per paura, avevo una
stupida ed irragionevole paura che se ti avessi detto cosa provavo tu
saresti andata via perchè non mi corrispondevi più.”
“E Laura?”
“Laura è stata la
ragazza che ha avuto il potere di farmi dimenticare di te per un
breve periodo.”
“Breve?” gli chiedo
inarcando un sopracciglio.
“Sì breve, ti ho
mentito quando ci siamo rincontrati, in realtà tra me e lei è
finita subito dopo che tu sei sparita dalla mia vita.”
“Perchè mi hai detto
una bugia?”
“Perchè quando ti ho
rivisto quella sera sotto casa tua, i miei sentimenti per te sono
riaffiorati e mi hanno colpito come uno schiaffo per la loro
intensità. Ho capito che il mio amore non sarei riuscito a
nasconderlo, né tanto meno sarei riuscito a nascondere la sofferenza
per il tuo non ricambiarmi quindi ho colto al volo l'occasione e ti
ho detto che ci eravamo lasciati da poco e che a volte stavo ancora
male per lei.” mi spiega e sento il cuore correre furioso per le
sue parole.
“Non hai altro da
chiedere?” chiede poi inarcando un sopracciglio e sento le guance
tingersi di rosso.
“Io... io non so
davvero...”
“Allora lascia che dica
tutto io. Quando ci siamo ritrovati tu mi hai detto che ti ero
mancato e quando ho capito che solo amicizia ci poteva essere tra di
noi ho deciso che andava bene, almeno sarei potuto rimanere con te.
In questi due anni però il mio amore per te ha faticato a rimanere
nascosto e quasi volevo uccidere i ragazzi di cui mi raccontavi...
Quando ho incontrato Michela ero sfinito, i miei sentimenti mi
stavano uccidendo così ho pensato che uscire con lei mi avrebbe
distratto. Ovviamente era una compagnia piacevole e ho finito con
l'affezionarmi sul serio a lei, allontanandomi così da te.”
“Volevo morire quando
mi hai detto quelle cose...”
“Lo so e non saprò mai
come farmi perdonare, però cerca di capirmi, era l'unico modo per
smettere di soffrire...”
“Se è così perchè
quando mi hai vista con Matteo al bar mi sei corso dietro?”
“Perchè erano giorni
che fingevo che andasse tutto bene e la tua semplice visione aveva
rovinato tutto, così quando ti ho vista con lui ho capito che non
potevo tagliarti fuori, se non avessi voluto l'amore ti avrei dato
l'amicizia...”
“Non funziona così
Chri, mi conosci, avresti dovuto capire che le tue parole mi avevano
ferita troppo.”
“Me ne sono accorto
dopo, al tuo rifiuto. Ho deciso quindi che non ti avrei neanche più
incontrato per sbaglio.”
“E io invece li mi sono
resa conto di amarti.”
“Cosa?”
“Sì, sai che in
determinate cose sono una frana. Quando ti ho lasciato con quello
sguardo distrutto non ho fatto altro che pensare a te, a me, a noi e
ho capito che non ho mai provato amicizia per te, ti ho sempre amato,
di un amore che è cresciuto con me e che ero una stupida egoista a
continuare a stare con Matteo, infatti sono scappata da casa sua e
mi sono fatta venire a prendere da Ire. Non ho avuto tuttavia il
coraggio di lasciarlo fino alla festa di Barbara.”
“Ma se eravate
insieme!” mi dice serio e vedo il suo sguardo indurirsi.
“L'ho lasciato, o forse
è meglio dire che ci siamo lasciati proprio alla festa. Ti avevo
visto fare il cretino con Michela e il mio cuore non poteva reggere
quella visione, così mi ero appartata, lui mi ha trovata e dopo un
po' mi ha convinto a dirgli cosa mi turbava, così gli ho detto tutto
e ci siamo lasciati.”
“Miki mi ha lasciato la
sera.”
“Cosa?” stavolta sono
io a sbarrare gli occhi.
“Sì, dopo il quasi
bacio che ci siamo scambiati e le tue ultime parole ero sotto shock,
non potevo credere che per poco non avevo assaggiato le tue labbra
che da anni mi perseguitano, così quando ci siamo visti lei ha
deciso di fare il punto della situazione e mi ha scaricato dicendomi
che dovevo tornare in fretta da te perchè ci stavamo massacrando.”
a quelle parole sussulto, possibile che tutti sapevano ad eccezione
di noi?
“Chri io...” provo a
dire imbarazzata quando ormai le spiegazione sono state date.
“Ripetimelo solo una
volta.” mi dice lui mettendomi due dita sul volto e facendo
scontrare i nostri occhi. Leggo nei suoi tutta la forza del
sentimento che ci lega e che finalmente siamo pronti a chiamare con
il suo vero nome, così lo guardo fissa e con la voce che mi esce
roca, dico quello che per sei anni ho taciuto.
“Ti amo.” i suoi
occhi scintillano e dopo, con molta delicatezza, porta i nostri volti
vicini, senza mai perdere il contatto visivo, così come due
settimane fa sento il suo fresco respiro di menta sul viso ma questa
volta non veniamo interrotti. Le nostre labbra si incontrano per la
prima volta, timide e inesperte si sfiorano delicatamente con la
paura forse di vedere le altre allontanarsi, poi quando cominciano a
prendere confidenza, lui mi attira a sé e non mi resta che passargli
le mani sulla nuca e dargli libero accesso alla mia bocca, alla mia
mente e al mio cuore. Perdo la cognizione del tempo e del luogo,
sento solo lui che mi bacia come ho sempre sognato che facesse e che
mi tiene a sé con forte determinazione, ci dividiamo quando
sentiamo urli e applausi intorno a noi, così imbarazzati ci voltiamo
verso i nostri amici che esultano come se avessero vinto al Lotto.
“Ce l'avete fatta
finalmente! Sono anni che ci fate diventare matti!” esclama Luca
dando una pacca sulle spalle di Chri.
“Lo sapevo io che voi
eravate destinati ragazza mia! Aaah che bello!!!” esclama
quell'uragano di Ale travolgendomi.
“Ale tesoro non
respiro!” cerco di dire ma lei stringe più forte, poi tutti, come
se fosse un matrimonio, vengono a congratularsi con noi, che in un
momento di calma ci guardiamo imbarazzati.
“Mi sento tanto
protagonista di un film.”
“A chi lo dici! Credo
che gli unici ciechi eravamo noi.”
“Chri.” mi volto
verso Ire che è di fronte a lui e lo guarda seria, così subito
smetto di ridere e aspetto di sentire cosa mai debba dirgli la mia
migliore amica.
“Ho vissuto con voi
tutta la storia, so quanto abbiate sbagliato e sofferto entrambi,
però lascia che ti dica una cosa, Isa ti ama, ti ama sul serio,
falla soffrire e puoi considerarti un uomo morto.” gli dice in un
tono che mai ho sentito, così mi volto verso Chri e vedo che la sta
guardando con il mio stesso sguardo.
“Contaci Ire, non
accadrà.” le risponde dopo avermi passato un braccio attorno alle
spalle ed avermi attirato a lui, di nuovo, e la mia amica sorride
felice per poi guardare me.
“Ti voglio bene scema.”
mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
“Io di più mia prode
cavaliera.” scoppiamo di nuovo tutti a ridere.
Rimaniamo fuori alla
discoteca per diversi minuti e mai sono stata più felice di così,
ho tutto, i miei amici per cui stravedo e il mio ragazzo, perchè da
stasera lui sarà solo MIO, di cui sono innamorata da morire, lui si
sente osservato e si volta a guardarmi, arrossisco nel leggere quei
sentimenti mai sperati e lui sghignazza.
“Sei adorabile quando
arrossisci amore.” scatto come una molla a quel nome e punto lo
sguardo nel suo che mi guarda tenero.
“Non stupirti, mi sono
trattenuto per anni, ora devo sfogarmi.” mi spiega continuando a
sghignazzare.
“Oh beh, a me solo che
piacere può farmi questo sfogo.” gli rispondo e lui mi lascia un
bacio a stampo.
“Vieni con me piccola,
andiamocene da qualche parte solo io e te.” mi sussurra
all'orecchio e io lo fisso senza rispondere.
“Devo considerarlo il
primo appuntamento?” gli chiedo poi inarcando un sopracciglio.
“Il primo di una lunga
serie amore mio.” mi risponde serio e io annuisco felice, così
salutiamo gli altri e per la prima volta da quando ci conosciamo
rimaniamo soli con la consapevolezza che non è amicizia la cosa che
ci unisce così profondamente.