Capitolo dodicesimo.
A
furia di ferirci, siamo diventati consanguinei.
-Le Luci della Centrale Elettrica.
Le
litigate tra Ron ed Hermione erano una sorta di ubriacatura con tanto
di dopo sbornia:
Il peggio non era mai la litigata in sè, ma ciò
che ne seguiva.
Ed Harry, ormai, lo aveva imparato.
Come da
copione, i giorni successivi alla festa di Dean furono un incubo.
Ron
si faceva vedere di rado, sempre accompagnato da Lorena; rispondeva a
monosillabi ed in linea di massima evitava ogni sorta di dialogo, ed
anche quando restava solo con Harry si chiudeva in silenzi cupi e
meditabondi.
Hermione, se possibile, era anche peggio.
Ostentava
un buonumore nauseante, fatto di -Non trovi che sia una splendida
giornata, Harry?-, sorrisi falsissimi e discorsi lunghissimi, inutili
e fastidiosi.
Quando però pensava di non essere vista si perdeva
a fissare il vuoto a lungo, e le sue occhiaie facevano presagire ad
Harry che non dormisse a dovere.
Nei momenti in cui proprio non
potevano evitare di incontrarsi, Ron ed Hermione non si rivolgevano
la parola e facevano molta attenzione a non voltarsi in direzione
l'uno dell'altra.
E uno di cui momenti fu lo svolgimento dei
compiti in Sala Grande in un pomeriggio nuvoloso e per nulla
entusiasmante.
-Miseriaccia.- borbottò Ron voltando febbrilmente
le pagine del proprio libro di Trasfigurazione -Dove diavolo
è il
capitolo sull'evanescenza?!-
Harry, seduto accanto a lui, si
sporse a guardare il libro dell'amico.
-Ron!- ridacchiò
sottovoce, chiudendo il libro ed indicando la copertina -Non trovi il
capitolo perché è sull'altro libro! Questo
è il manuale!-
Ron
sbuffò e posò la testa sul
tavolo.
-Mi daresti il
tuo, Harry?- bisbigliò all'amico.
Harry scosse il capo.
-Temo
proprio di no! Qui ho soltanto il manuale, la parte sull'evanescenza
l'ho già inserita nella ricerca, quindi l'altro libro l'ho
lasciato
in camera!-
Ron grugnì.
Poi Harry lo vide sporgersi oltre
lui.
Seguì il suo sguardo e si ritrovò a guardare
Hermione,
seduta accanto a sè, concentrata sulla propria pergamena.
-Sei
impazzito???- bisbigliò, voltandosi a guardare Ron -Se provi
a
chiederle qualcosa ti fa fuori!-
-Oh, lo so bene!- disse Ron piano
-Ma se glielo chiedi tu, magari...-
-Weasley, Potter, smettetela
di spettegolare e lavorate!- tuonò la McGrannit lanciandogli
un'occhiataccia.
Ron aspettò qualche secondo prima di voltarsi
nuovamente verso Harry e rivolgergli uno sguardo implorante.
-E
dai Harry! Per favore! A te lo presta!- bisbigliò.
Harry fece un
grosso sospiro e si voltò a guardare la ragazza.
-Ehi, Hermione!-
disse piano, richiamando la sua attenzione.
La ragazza fece un
cenno col capo, senza alzare lo sguardo dal proprio lavoro.
-Ecco,
mi chiedevo- domandò Harry schiarendosi la voce -Saresti
così
gentile da prestarmi il libr...-
-Se è per te sì Harry, se è
per Ronald no.- lo interruppe lei.
Harry battè le palpebre e
lanciò a Ron uno sguardo dispiaciuto.
-Ci ho provato...-
bisbigliò.
Ron lanciò un'occhiataccia a Hermione e tornò a
posare la testa sul banco.
-Gentilissima come sempre!- borbottò
tra sé e sé.
Hermione si schiarì la voce.
-Harry, saresti
così gentile da informare il tuo amico che ho due orecchie e
sento
benissimo gli improperi che mi borbotta dietro? E che dovrebbe avere
un pò più cura delle sue cose?-
sibillò non troppo piano,
cercando una frase sul libro e trascrivendola sulla propria
pergamena.
Ron alzò immediatamente la testa e tirò una
gomitata
ad Harry.
-Dì alla persona tanto simpatica seduta vicino a te che
ha ben poco da fare la sostenuta e che il suo è un
comportamento
infantile!-
Harry deglutì.
-Ehm...-
-Sai cos'altro,
Harry?!- disse Hermione -Dovresti informarlo anche che i suoi
comportamenti estremamente infantili hanno stufato l'intera scuola, e
che non ho intenzione di abbassarmi ai suoi giochetti!-
-Ma quali
giochetti?!- sbottò Ron sporgendosi oltre Harry -Sei
un'egoista,
ecco cosa! E poi...-
-Oh, sento un suono fastidioso ma proprio non
capisco da dove provenga!- esclamò Hermione alzando gli
occhi al
cielo.
Ron serrò la mascella.
-Stammi bene a sentire Hermione,
io...-
-Che cosa sta succedendo lì giù?-
La professoressa
McGrannit li stava guardando di nuovo, e non era l'unica.
Diverse
teste erano rivolte verso di loro.
-Non è nulla, professoressa!-
rispose Hermione -Se Weasley la smettesse di importunarmi andrebbe
tutto a meraviglia!-
-IMPORTUNARTI!- urlò Ron facendo sobbalzare
due compagni seduti a pochi metri da loro -Ma se ho solo...-
-Non
mi interessa il vostro argomento di discussione!- disse asciutta la
McGrannit alzandosi in piedi -Fate silenzio una volta per tutte,
abbiate rispetto di chi sta studiando!-
Entrambi abbassarono lo
sguardo e tacquero.
-E' ingiusta- bofonchiò Ron all'orecchio di
Harry -Non capisco se...-
-Pssst, Hermione!-
Tutti e tre si
voltarono in direzione della fonte della voce: Era Ernie MacMillan,
che si sporgeva dal tavolo alle loro spalle.
-Hermione, scusa-
bisbigliò sorridendo -Mi presteresti il tuo libro di
Trasfigurazione? Temo di aver dimenticato il mio.-
-Oh, ma certo!-
sorrise Hermione -Prendilo pure Ernie, fa solo attenzione alle ultime
pagine, si stanno staccando!-
Il ragazzo le fece un sorrisone
riconoscente.
La mandibola di Ron era talmente spalancata da
sfiorare il pavimento.
-Hai visto?- bisbigliò ad Harry, infuriato
-Hai visto?! A lui l'ha prestato!-
-Harry, spiega a Ronald-
sospirò Hermione -che Ernie, contrariamente a qualcun altro,
è una
persona ben educata, e può avere il mio libro e tutto
ciò che
vuole!-
-Ma certo!- sbottò Ron -Allora sposalo no?!-
Hermione
si voltò di scatto, gli occhi rivolti a due fessure.
-Non vedo
come la cosa ti riguardi!- disse tra i denti.
Ron scosse il capo,
incredulo.
-Poi sono io l'infantile, vero? Invece tu che fai le
moine ad uno di cui non ti è mai importato nulla solo per...-
-Ehm,
ragazzi...- chiamò piano Harry.
-Cosa diamine ne sai di chi mi
importa o meno?!- rispose Hermione, furiosa -Non mi pare che tu sia
nella posizione di poter parlare!-
-E allora fai come ti pare!-
sbottò Ron.
-Non mi serve il tuo permesso!- ringhiò
Hermione.
-E' incredibile il modo in cui ti comporti!-
-PERCHE'
NON PENSI A TE, RONALD?-
-Ragazzi...-
-Pensi di farmi
indispettire prestando libri a chicchessia?! Cosa vuoi che me ne
importi, se anche qualcuno ti venisse dietro non...-
-ALMENO NON
HO BISOGNO DI UNO STUPIDO PROFUMO STREGATO PERCHE' QUALCUNO MI VENGA
DIETRO!-
-IO PERLOMENO CE L'HO QUALCUNO CON CUI STARE!-
-ADESSO
BASTA!-
All'urlo della McGrannit, Hermione e Ron
trasalirono.
Tutti i presenti li stavano fissando a bocca aperta,
Harry compreso.
La professoressa abbandonò la cattedra e marciò
nella loro direzione.
-E' un comportamento vergognoso! Ver go gno
so! Da lei poi, signorina Granger, proprio non me lo sarei
aspettato!-
Hermione si alzò in piedi.
-Ma professoressa,
io...-
-Niente ma! Mi vedo costretta a togliervi 10 punti a testa!
20 PUNTI IN MENO A GRIFONDORO!-
Tutti i Grifondoro sbuffarono e
borbottarono.
-E fate silenzio tutti quanti adesso! Togliere punti
alla mia stessa casa, ah che disonore!-
Col naso in aria, la
McGrannit tornò al suo posto, e il silenzio regnò
di nuovo nella
sala.
Hermione si alzò in piedi, consegnò la propria
ricerca e
marciò verso l'uscita.
-E comunque- ringhiò passando accanto a
Ron -Lo dici tu che non ho nessuno con cui stare!-
E se ne andò
impettita, lasciando un Ron furibondo ed un Harry più
rassegnato che
mai.
*
Era piuttosto
raro che Fred Weasley avesse dei momenti liberi.
Solitamente era
troppo impegnato ad architettare dispetti, a scorrazzare per la
scuola assieme a George, a inventare qualche scherzo per i Tiri Vispi
Weasley, o semplicemente, come diceva lui -A godersi il dolce far
nulla-.
Ma ogni tanto, in via del tutto eccezionale, doveva
starsene tranquillo per qualche ora e tentare di studiare.
Ed era
proprio ciò che stava facendo quella sera, nella Sala Comune
dei
Grifondoro.
C'era un tempo pessimo fuori, e molti studenti si
erano riuniti in Sala Grande per i compiti, ma lui aveva scelto la
tranquillità e il calore della stanza della propria casata.
Peccato
che ogni minima cosa sembrasse mille volte più interessante
del
proprio libro di Storia della Magia.
Si ritrovò a fissare il
caminetto almeno una decina di volte, e venne distratto da una mosca
che continuava a ronzare nella tenda di velluto rosso di una delle
grandi finestre.
-Ora basta, Fred!- si disse con risolutezza,
strizzando gli occhi -Concentrati!-
Abbassò lo sguardo sul
proprio libro e lesse qualche frase, le sopracciglia corrugate.
Ma
proprio mentre iniziava ad entusiasmarsi della propria
capacità di
comprensione il ritratto della Signora Grassa si aprì
cigolando, e
lui si distrasse nuovamente.
-Sia dannato Merlino!- sbottò
alzando il viso -Chi diavolo... Oh, Hermione, sei tu!-
Leggermente
sorpreso, osservò la ragazza scavalcare il ritratto e
richiuderselo
alle spalle.
Aveva un'aria piuttosto abbattuta.
-Già finiti i
compiti, Granger?- la prese in giro con un sorrisetto.
Hermione si
limitò ad alzare le spalle e a buttarsi sulla poltrona
accanto alla
sua.
-Sono esausta- dichiarò, passandosi una mano sul viso.
Fred
annuì febbrilmente.
-E' piuttosto evidente, direi. Dovresti
riposarti un po', sai? E soprattutto lasciar perdere quell'idiota di
mio fratello.-
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa, ma dopo
pochi istanti cambiò idea.
La richiuse e guardò intensamente
Fred, una luce strana negli occhi.
-Lo sai, Fred...- disse
lentamente, alzandosi in piedi -Credo proprio che tu abbia
ragione.-
Stupito, la vide alzarsi e andargli incontro.
E
quando si chinò su di lui continuando a guardarlo, Fred non
potè
trattenere un piccolo verso strozzato.
-He...Hermione che cosa
stai facendo?- domandò sconvolto, il viso della ragazza
pericolosamente vicino al suo.
Hermione sorrise.
-Nulla di cui
preoccuparsi, Fred- sussurrò con voce roca.
Fece un piccolo
respiro, come volesse trattenere il fiato, e sfiorò
le sue
labbra con le proprie.
Fred spalancò gli occhi, sconvolto, e
balzò in piedi.
-Hermione, fermati.- sussurrò incredulo.
La
afferrò per le spalle e la fissò negli occhi.
Hermione era
diventata di un rosso acceso, e aveva gli occhi lucidi.
-Fred-
pigolò -Io...-
Il ragazzo sospirò, comprensivo.
Lasciò che
Hermione abbassasse lo sguardo e iniziasse a piangere in silenzio,
confortandola con qualche pacchetta affettuosa sulle braccia.
-Dai,
è tutto ok- le spiegò con un sorriso -Non
è successo niente. Sei
arrivata proprio all'esasperazione, eh?-
-Oh, Fred!- esalò lei,
le guance bagnate di lacrime -Scusami! Mi vergogno così
tanto!-
Nascose il viso tra le mani e prese a singhiozzare senza
controllo.
-Ehi, Hermione, dai!- ridacchiò lui facendole una
carezza sui capelli -E' stato un gesto avventato, sono cose che
succedono!-
-No, non succedono!- bofonchiò lei tra le mani -Non
dovrebbero succedere! Per l'amor del cielo Fred, sono così
mortificata, io...-
Ricominciò a piangere e Fred le afferrò
delicatamente i polsi, in modo che non potesse più
nascondere il
volto.
-Hermione- esclamò deciso -Ho detto che non è
nulla. L'ho
già dimenticato, ok? Non devi commiserarti così.
Non stai bene in
questo periodo, è evidente, e non potrei mai colpevolizzarti
per una
sciocchezza del genere!-
Lei tirò su col naso, fissando il
pavimento.
-E' che...- pigolò liberando le mani dalla presa di
Fred -E' che lui mi ha detto che non ho nessuno con cui stare
e...-
-Ooh, andiamo Hermione!- rise il ragazzo, fissandola
incredulo -Ancora gli dai ascolto? Sai benissimo anche tu che Ron non
è assolutamente capace di esprimere i propri sentimenti, e
che si
comporta come i bambini in ambito amoroso: Più è
preso e più fa lo
scemo. Ma lo sanno tutti che Ronnino Piccino è innamorato
perso di
te da anni!-
Hermione arrossì di botto e alzò il viso fino ad
incontrare lo sguardo divertito di Fred.
-Pensi...- balbettò -Tu
credi?-
-Non credo, garantisco!- esclamò Fred mettendosi una mano
sul cuore.
-Ha i suoi tempi e i suoi modi Hermione, ed è un
idiota, ma è pazzo di te.-
La ragazza si mordicchiò il labbro
inferiore, le gote di un rosso acceso.
-Credo proprio che tu ti
stia sbagliando, Fred.- decretò alla fine, gli occhi bui.
-In
ogni caso, ti chiedo ancora scusa.-
-Figurarsi!- rise lui dandole
un colpetto -E' stato un onore, madame! Ed ora, non so lei, ma io
muoio di fame!-
Hermione annuì senza troppo entusiasmo.
-Sì-
sospirò -Scendiamo per la cena.-
-Ronald, tesoro, è
tutto ok?-
Lorena osservò con una certa apprensione il proprio
ragazzo: le teneva la mano, ma aveva un'aria completamente
assente.
Fissava il vuoto davanti a sè e sembrava non avere idea
di dove stesse andando.
-La Sala Grande è di là- disse lei con
dolcezza, tirandolo leggermente nella giusta direzione.
Ron batté
le palpebre un paio di volte prima di girarsi a guardarla.
-Hai...
scusami, stavi dicendo qualcosa?- domandò perplesso.
Lorena
sospirò.
-Nulla Ron, nulla. Stavi solo andando dalla parte
sbagliata.-
Gli fece un sorrisetto, aggrappandosi più saldamente
alla sua mano.
Ron guardò la ragazza e scosse il capo.
-Ehi-
mormorò carezzandole una guancia -Scusami se mi vedi
distratto
ultimamente. E' che...-
Nel bel mezzo della frase, dei passi li
costrinsero a voltarsi:
Fred ed Hermione stavano discendendo la
grande scalinata di marmo, diretti in Sala Grande.
Si fissarono
tutti e quattro per qualche secondo.
Poi Fred diede una piccola
gomitata ad Hermione, borbottando un -Dai, andiamo.-
Ma la
ragazza rimase immobile al suo posto, gli occhi fissi su Ron, ancora
per qualche istante.
Poi abbassò lo sguardo e si voltò per andar
via.
-Bene bene bene, ma che scenetta toccante!-
Voltandosi di
scatto, Ron si ritrovo faccia a faccia con Draco Malfoy.
Il
Serpeverde ghignava divertito, un paio di suoi scagnozzi al
seguito.
-Gira a largo, Malfoy- borbottò Ron -Non è
proprio
aria.-
-Invece mi pare ci sia proprio un'aria entusiasmante-
biascicò il biondo inarcando un sopracciglio -La tua
espressione da
fesso è come sempre impagabile!-
Scoppiò a ridere,
immediatamente imitato dagli altri Serpeverde.
Ron era furioso, le
orecchie in fiamme.
-Ti ho detto di toglierti di torno, Malfoy-
ringhiò, schiacciando il naso contro quello del ragazzo.
Malfoy
si allontanò, un'espressione disgustata dipinta sul volto.
-Non
ti permettere mai più di avvicinarti così a me,
Weasley- sibilò,
gli occhi ridotti a due fessure -Non ho alcuna intenzione di essere
contagiato dalle tue orribili lentiggini o dalla tua
stupidità!-
Col
volto contratto per la rabbia, Ron si girò,
afferrò Lorena per un
braccio e fece per allontanarsi.
-A proposito!- ridacchiò Malfoy
-Sei piuttosto ridicolo, lo sai? Buttarti sulla straniera
perchè non
sei riuscito ad abbindolare la tua schifosa Mezzosa...-
In una
frazione di secondo, Ron si voltò, il viso tramutato dalla
collera.
Afferrò con foga la bacchetta, la puntò contro
Malfoy e
urlò - Exulcero!-,
proprio mentre il Serpeverde, spaventato, brandiva la propria e
urlava -Conjunctivitis!-
I
due incantesimi si scontrarono a metà strada.
Ci fu
un'esplosione, e i due furono scaraventati a metri di distanza l'uno
dall'altro.
Hermione, che aveva sentito l'esplosione e si era
voltata a guardare, lanciò un urlo spaventato.
-Ronald!- strillò,
correndo verso il ragazzo.
Lo trovò disteso sul pavimento, Lorena
quasi in lacrime accovacciata accanto a lui.
-Oh, per l'amor del
cielo!- esclamò preoccupata, scrutandolo: Aveva il viso
coperto in
buona parte da brutte escoriazioni simili a bruciature, un pezzo di
maglione strappato, e un occhio gonfio e giallognolo.
Dall'altra
parte della stanza, Malfoy si lagnava come se fosse sul punto di
morire, il che faceva presagire che fosse più o meno nelle
stesse
condizioni di Ron, forse anche meno malconcio.
-Che cosa facciamo
adesso?!- domandò Lorena terrorizzata, gli occhi neri
spalancati
puntati su Hermione.
-Dobbiamo portarlo in infermeria- decretò
Hermione, osservando il ragazzo scosso da uno spasmo.
Afferrò un
braccio di Ron, lo fece passare attorno alle proprie spalle e
tentò
di tirarlo su.
-Aiutami, Lorena!- ansimò spalancando gli occhi
-E' troppo pesante, non ce la faccio!-
La ragazza parve
riscuotersi.
Afferrò l'altro braccio di Ron e imitò
Hermione.
-Bene!- esclamò questa -Portiamolo da Madama Chips!-
Ci
volle davvero uno sforzo notevole da parte di entrambe per riuscire a
trasportare Ron, considerando che il ragazzo si teneva in piedi a
stento e non sembrava essere mentalmente lucido.
Quando finalmente
giunsero davanti all'infermeria, Hermione si sbracciò in
direzione
della strega col grembiule bianco.
-Madama Chips!- urlò -La
prego, faccia qualcosa!-
La strega corse verso i tre, la bacchetta
in mano.
-In nome di Merlino!- esalò osservando Ron -Che cosa gli
è successo?-
-Credo... credo sia stata l'azione di un incanto
Exulcero combinata a quella di un...-
-So benissimo quali sono gli
incantesimi che procurano queste ferite, signorina Granger!- disse
asciutta Madama Chips sventolando una mano -Intendevo come se le
è
procurate!-
-Uno scontro! Un duello nell'atrio!- ansimò Lorena
sotto il peso di Ron.
Hermione le lanciò un'occhiataccia.
-Non
era necessario che si sapesse!- le sussurrò velocemente, per
poi
voltare il viso verso Madama Chips.
-Diciamo che c'è stato un,
ehm... imprevisto!- spiegò velocemente -E che a breve
potrebbe
arrivare anche Malfoy. Ad ogni modo... Potrebbe fare qualcosa?!-
La
sua richiesta suonava più come una supplica. Praticamente
era
piegata in due per sostenere Ron.
Madama Chips rifletté qualche
secondo e poi sventolò la bacchetta.
Immediatamente, Ron venne
sollevato in aria e deposto delicatamente su di un letto con un
leggero puff.
Hermione
e Lorena sospirarono, le spalle doloranti.
-Domani all'ora di
pranzo sarà in perfetta forma.- annunciò Madama
Chips iniziando ad
armeggiare con delle boccette -E adesso andate.-
-Andate?- domandò
Lorena battendo le palpebre -Come sarebbe a dire?!-
-Sarebbe a
dire- sbuffò l'infermiera -Che fino a domattina non sono
concesse
visite! Ed ora fuori, su!-
Sospinse le due ragazze oltre l'uscio
e, con un colpo di bacchetta, chiuse loro la porta in faccia.
Le
due rimasero zitte per qualche secondo, prima di voltarsi l'una verso
l'altra.
-Sarà meglio che io vada ad avvertire Harry, Ginny e i
due gemelli.- esclamò Hermione mordicchiando l'unghia del
mignolo.
-Sì- sospirò Lorena -Vuoi che venga con...-
Hermione
scosse il capo.
-No- rispose risoluta -Va pure a riposare e poi a
mangiare qualcosa. Me ne occupo io.-
Lorena le lanciò un'occhiata
tra il grato e lo stizzito.
Poi alzò le spalle.
-Be', grazie
allora.- disse incerta.
Hermione annuì di rimando.
Si
scrutarono per qualche istante.
Poi, ognuna si incamminò nella
propria
direzione.
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HO
UNA BUONA NOTIZIA PER VOI.
Sarà che ho visto quanto amate questa
storia, sarà che mi ci sono troppo affezionata,
sarà che mi gira
così, ma ho deciso di aggiungere un capitolo alla storia ^_^
Perciò,
il prossimo non sarà l'ultimo, ma a partire da ora ne
mancano due!
;)
Veniamo a noi.
State sopravvivendo al caldo infernale? Siete
in vacanza?
BEATI VOI! Io ho dato il mio sudatissimo esame
beccandomi un bel 30 e lode (OHOHOHOH! *_*) e ora sto preparando
l'ultimo che darò il 6 luglio. Non ne posso più :(
Bhè, bando
alle ciance.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non vi siate
annoiati ^^
Aspetto come sempre il vostro parere eeeeeeeee vi do
appuntamento al prossimo! ;)
P.S: Se avete qualche idea per una
nuova storia, qualche suggerimento o spunto, sarò
felicissima di
accoglierlo! :D
Un abbraccio enormissimo, e grazie di cuore per
tutto quello che fate e che siete per me <3
Miza