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Autore: Juniper Fox    22/06/2011    5 recensioni
E lei.. Beh, Pansy aveva una figlia che adorava e un marito che la amava veramente. Se le avessero detto una cosa del genere, dieci anni prima, non ci avrebbe creduto. Non si era ammorbidita, il carattere era sempre lo stesso, ma Pansy ora riusciva a sorridere genuinamente.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Pansy Parkinson | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
- Questa storia fa parte della serie 'Givin' it my all'
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Stilettos and broken bottles

 
 

10 Dicembre 2004

 
 
Erano le cinque in punto, quando il campanello suonò.
Il cielo era un manto bianco e grigio, probabilmente sarebbe nevicato.
La porta fu aperta da un elfo, che si premurò di prendere il soprabito dell’ospite.
«Benvenuto, signore. La signora aspetta nel salone»
Annuendo, l’uomo si diresse nel luogo indicato, trovandovi una donna comodamente seduta su di una poltrona blu intenta a sorseggiare un the.
Quando questa si accorse di lui, appoggiò la tazza sul piattino di porcellana e alzò lo sguardo.
«Non ti aspettavo, Blaise» esordì «Ti posso offrire un the?» chiese poi, esortandolo a sedersi.
Zabini scosse la testa, non era andato lì per chiacchierare. La situazione era tesa e Blaise, tra tutti, era la persona più discreta ed educata. Il più adatto a quella sottospecie di missione, insomma.
«Draco non verrà. Ha preso la sua decisione, e non è più disposto a cambiarla. E’ finita definitivamente»
Osservò ancora per poco la donna sostenendo il suo sguardo, quindi le diede le spalle e se ne andò.
 
 
*
 

4 Giugno 2011

 

Una bambina dai lunghi capelli neri raccolti in una morbida treccia era intenta ad osservare una foto.
Per lei, quella, non era una foto qualsiasi perché raffigurava la sua strana famiglia.
Tanto per cominciare, erano tantissimi – ma non come i Weasley, sia chiaro, le ripeteva sempre suo zio.
Inoltre, e questa era la cosa che le piaceva di più, erano molto legati. Tra loro vi erano i suoi migliori amici, le persone che l’avrebbero accompagnata a Hogwarts e nella vita. La bimba si ritrovò così a sorridere senza un reale motivo.
«Stai ancora fantasticando ad occhi aperti?»
La voce di sua madre interruppe il flusso di pensieri e la fece voltare. La donna le rivolse un sorriso e si accomodò accanto alla figlia.
«Buongiorno madre» esclamò la moretta allungandosi per dare un bacio sulla guancia alla sua mamma.
«Tra poco arriveranno gli altri, Ivy, quindi vai a cambiarti. Ho detto a Dot di sistemarti il vestito che abbiamo scelto ieri sera»
Sempre col sorriso sulle labbra, Pansy guardò la figlia allontanarsi e sparire nella sua camera.
Raccolse la foto che Ivy aveva lasciato sulla poltrona e la osservò attentamente, con un modo di fare identico a quello della figlia. La foto era stata scattata cinque anni prima e ritraeva tre coppie con i figli.
Pansy si perse nei ricordi, pensando a quante cose erano cambiate dalla festa di compleanno di Theo e dal matrimonio di Draco.
Il primo, sposato ovviamente con Daphne, adesso aveva due figli. Blaise, stupendo tutti, aveva chiesto la mano di Chloé – che nel frattempo si era guadagnata tutta la stima di Pansy, perché per zittire Zabini ci voleva fegato.
E lei.. Beh, Pansy aveva una figlia che adorava e un marito che la amava veramente. Se le avessero detto una cosa del genere, dieci anni prima, non ci avrebbe creduto. Non si era ammorbidita, il carattere era sempre lo stesso, ma Pansy ora riusciva a sorridere genuinamente.
Scosse la testa e tornò al presente: quel giorno avrebbero festeggiato il compleanno di sua figlia, e i preparativi la reclamavano.
 
 
*
 
 
Il giardino del Manor era cosparso di viole e girasoli, intervallati dal verde dell’erba; la villa non era mai stata tanto colorata.
Gli invitati erano seduti ai vari tavolini sparsi sotto ai gazebo, i regali si trovavano in bella vista sopra un telo blu elettrico opportunamente incantato e la festeggiata stava chiacchierando con gli amici.
Più che una festa di compleanno sembrava un cocktail party, ma questo era stato il volere di Ivy, opportunamente sostenuta dalle amiche Althea Nott e Margot Zabini; le tre piccole pesti avevano decretato che i sei anni erano un passaggio importantissimo, quindi la festa sarebbe dovuta essere di classe.
A sentire queste parole, Pansy aveva capito che le bambine si erano lasciate influenzare un po’ troppo da Blaise e Daphne.
Draco Malfoy era in piedi all’ombra di un salice, perché Pansy – quella gran testarda di una serpe – aveva voluto ricreare l’atmosfera del parco di Hogwarts, con tanto di laghetto artificiale. In fin dei conti, la donna rimaneva sempre una nostalgica del periodo scolastico.
«Dici che la nostalgica sono io, ma ti trovo sempre qui sotto»
Pansy aveva raggiunto Draco, e lui non poté fare a meno di notare la bellezza della donna.
Indossava un semplice vestito color pesca e i capelli, ora lunghi fino alle spalle, erano raccolti in una coda bassa e laterale. Tuttavia, ciò che la rendeva speciale, era quell’espressione rilassata che Pansy aveva assunto in seguito alla nascita della loro figlia minore.
Fu quasi costretto a ricambiare il sorriso, anche se per pochi istanti – quella brutta abitudine faceva ancora parte di lui.
«Osservandolo da qui, sembra irreale» le disse affiancandosi a lei e sfiorandole le labbra con le proprie.
«Se fosse irreale, se tutto questo fosse stato una favola, allora noi saremmo stati insieme dal principio. Ma io non sono una principessa e tu non sei un principe. Abbiamo dovuto aspettare la fine della guerra e del tuo matrimonio, per poter stare insieme» mormorò Pansy osservando la figlia litigare con Scorpius, figlio di primo letto di Draco.
«Se non fosse stato per Weasley, in effetti, non saremmo qui. Odio che la mia coscienza mi faccia sentire in debito con lui» sputò Draco.
Marito e moglie si guardarono per qualche istante, ognuno perso nei propri pensieri – anche se tutto portava a quel giorno..

 
 

Qualche anno prima

 
 
 
Astoria Greengrass in Malfoy aveva dato alla luce, diversi mesi prima, un erede: Scorpius Hyperion Malfoy.
La donna, come ogni madre, amava suo figlio. Tuttavia, quel determinato periodo era piuttosto stressante: Draco era sommerso di lavoro, Daphne era con Pansy a giorni alterni e Scorpius, come tutti i bambini appena nati, non la faceva dormire.
Nella giovane donna si era insinuata una sensazione di carenza affettiva e inadeguatezza; per la prima volta nella sua vita, Astoria si era chiesta se sposare Draco Malfoy fosse stato davvero un bene.
Trascurata, Astoria aveva iniziato a passeggiare tra i giardini della Londra babbana ogni giorno – lì nessuno l’avrebbe riconosciuta. Amava sedersi ad osservare le rose di Regent’s Park e gli scoiattoli in Hyde Park.
Fu proprio in quel posto che, un giorno di Ottobre, incontrò Charlie Weasley.
Il rosso si recava a Regent’s Park ogni mercoledì e giovedì; si sdraiava sull’erba e osservava il cielo. La panchina preferita di Astoria era giusto di fronte alla zona di relax dell’uomo.
Si conobbero e sembrò scattare qualcosa in lei. All’inizio pensava fosse il brivido del rischio a farla stare bene, ma pian piano capì che quella persona così sbagliata era l’unica a farla sentire realmente viva.
Cominciarono a vedersi sempre più spesso, parlando di tutto ciò che passava loro per la testa e sfogandosi l’uno con l’altra. Astoria, però, era ancora sposata con Draco.
Fu un gesto codardo e azzardato, tipicamente Serpeverde, quello di portare Weasley al Manor dove viveva con il marito. La donna aveva trovato il modo migliore per ricominciare, e le promesse di Charlie la spinsero a commettere l’atto che più avrebbe fato infuriare Draco: il tradimento.
Non fecero niente per nascondere la loro relazione, quel pomeriggio, e Draco trovò la scusa perfetta per divorziare.
C’era stato un momento in cui Astoria, durante la negoziazione del divorzio, era tornata sui suoi passi.
Che fine avrebbe fatto Scorpius?
Draco, però, non le aveva dato alcuna possibilità di prendersi suo figlio. Aveva mandato Blaise a fare il lavoro sporco e a dirle che loro figlio sarebbe rimasto con lui.
Così, qualche giorno dopo, Astoria prese tutta la sua roba e si trasferì in Romania da Charlie, che dopo un congedo per assistere i genitori era tornato alla sua passione.
 
 

*
 

 
Draco era tornato con Pansy, che aveva accettato di crescere Scorpius, nonostante non fosse suo figlio, e un anno e mezzo dopo era nata Ivy, la loro splendida bambina.
«Zio Draco, Zia Pansy! Se non vi muovete la piovra gigante vi intrappolerà per sempre nel lago!»
Dante Zabini, primogenito di Blaise, li stava osservando attentamente, un calice di liquido ambrato in mano.
«Non è vino, tranquilli. Papà ha fatto un incantesimo per farlo sembrare tale»
I due seguirono il bambino al tavolo principale, dove i loro amici li stavano aspettando per iniziare i festeggiamenti.
Una volta seduti, Draco e Pansy scambiarono uno sguardo con Blaise, che sollevò un calice verso di loro.
Quella sera si sarebbero addormentati felici e insieme, sicuri che i loro figli, un giorno, si sarebbero comportati nello stesso modo.
Perché certe cose non cambiano mai. 







***

Prima di tutto, grazie per essere arrivati fin qui.
Questa dovrebbe essere la shot conclusiva della trilogia, che fa da sequel a So far away but still so near e Watchin' you kiss her.
Ringrazio di cuore tutte le persone che hanno commentato le altre due shot, e chi commenterà questa.
Spero sia un degno finale. 
A presto!
J.
   
 
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