Disclaimer: non possiedo nulla e non voglio nulla. Anche se ce l'avessi non saprei dove metterlo.
N.d.T.: Come la precedente Dad di Rizzle e la prossima che pubblicherò, avevo tradotto questa one-shot di Gravidy un po' di tempo fa, ma per un motivo o per un altro non l'avevo postata. Era stata scritta in origine per il dramione_advent del 2009 (quindi...sì...l'atmosfera è un po' natalizia), nel giorno 11 dicembre e per il sesto round dei dramione-awards era arrivata seconda nella categoria My Funny Valentine - Best Comedy ed era stata nominata per The Boys’ Night Out - Best Draco.
Il link alla versione originale si può trovare qui. Come al solito ogni commento e ogni critica sono ben graditi.
Buona lettura e alla prossima, LuxLucis
Inlaws, Bylaws and Just Desserts
Ecco.
Quasi
finita.
La
massima espressione delle sue capacità culinarie era
lunga quasi sessanta centimetri, larga e alta trenta e grondante di
dolce,
bianca glassa. Aveva ricoperto il tetto con mattoncini di cioccolato,
aveva disegnato
porte e finestre con pezzetti di bastoncini di zucchero e aveva usato
mentine,
caramelle gommose e dure per dare colore, tutto ciò prima di
ricoprire l’intera
struttura con lo zucchero a velo.
Era
meravigliosa.
“Che
cosa stai facendo in nome di Merlino?”
Hermione
si mise un’altra M&M in bocca e si diede
mentalmente una pacca sulla schiena per non essere morta di paura.
Senza
voltarsi verso Draco, schiaffeggiò la mano pallida che si
era automaticamente
allungata di fianco a lei per arrivare alla pila di dolciumi sul
ripiano della
cucina.
“AHI!”
E ricevette in cambio un violento strattone ai
capelli, quando poi si voltò, pronta a rimproverarlo, si
vide dare un vigoroso,
umido bacio labbra su labbra prima che lui schizzasse via ad
un’impressionante distanza
di sicurezza.
Si
scrutarono cautamente a vicenda, Hermione però concesse
l’impasse e tornò alla sua opera.
“Sto
preparando per i tuoi genitori un
centrotavola-barra-dessert di pasticceria babbana” disse,
rispondendo alla sua
domanda.
“Oooo,
ma è fantastico! Lo odieranno!”
ridacchiò allegramente Draco e, pensando di essere
fuori pericolo ad avvicinarsi, sgaiattolò furtivamente in
avanti per dare di
nuovo un’occhiata.
“Tuo
padre pensa di avermi in pugno.” Spiegò
praticamente
Hermione, ignorandolo
mentre le arrivava
alle spalle e le posava le mani sui fianchi – standole molto
letteralmente con
il fiato sul collo. “Secondo le regole del galateo purosangue
se porto del cibo
alla sua tavola è un’offesa alla sua casa, come se
pensassi che è troppo povero
e mediocre per nutrire adeguatamente un ospite. Ma se non porto un
qualche tipo
di dolce come regalo è comunque un’offesa alla sua
casa, perché sembrerebbe non
solo che non ho nessun rispetto per lui e per la sua famiglia ma che
pretendo
pure che mi faccia da servo.” Disse sbuffando. Prese poi un
quadratino verde di
caramella dura – non era così sprovveduta da
provare a dargliene un pezzo
giallo o rosso – e lo infilò in
bocca a
Draco che mugugnò allegramente. “Sul serio, se le
tue beneamate consuetudini
purosangue non sono come minimo ridicole, allora sono assolutamente
contraddittorie”.
“Per
me hanno perfettamente senso.” Draco scrollò le
spalle,
succhiando il suo pezzo di caramella.
“Sarà...”
Borbottò Hermione minacciosamente.
“Così
in qualsiasi situazione possiamo sempre scegliere se
sentirci oltraggiati oppure no.” Le spiegò
noncurante “Non puoi semplicemente far
fuori una persona a cena mentre ti stanno passando i piselli solo
perché hai
voglia di farlo. Hai bisogno di una legittima finta ragione a cui dare
la colpa
delle tue tendenze omicide.”
“Ora
che ci credo, davvero…ecco a te: la casa di pan di zenzero.
E’ un dolce, di solito però
si usa solo per decorazione e in più si può anche
mangiare. Così se Lucius
prova a sentirisi insultato dal fatto che ho portato del cibo alla sua
tavola,
allora gli dirò che è solo decorativa. Se invece osa offendersi perché
non ho portato del cibo, allora è cibo. In più
è fatta a mano, cosa oltraggiosa
visto che non ho usato la magia – e si sa che i purosangue non possono fare
assolutamente nulla senza – ma è anche un enorme
complimento perché ho speso del tempo
a farla da sola, senza nessun ausilio magico. In ogni caso tuo padre non
può lagnarsi senza
offendere seriamente la mia casa e le sue stesse adorate norme di
galateo.”
Draco
aprì la bocca ma lei lo tacitò subito con un
marshmellow, che lui masticò allegramente; Hermione
pensò stupidamente che
forse non stava per dire nulla. Forse aveva solamente aperto la bocca
come un
uccellino appena nato e lei aveva risposto nell'unico modo appropriato.
“Ho
già controllato per la faccenda babbana”
Continuò a spiegare,
“Nessun purosangue degno del suo nome porterebbe mai e poi
MAI del cibo Babbano
in una casa di suoi simili, quindi non c’è nessuna
regola contro” Disse con
orgoglio.
“È
un po’ piccola, non credi?” Fece notare pigramente
Draco, appoggiandosi pesantemente alla sua schiena e arricciando la
bocca con
fare sprezzante “Più che una vera e propria casa
è una catapecchia. Una
catapecchia di pan di zenzero. Probabilmente piena di Weasley di pan di
zenzero.”
Hermione
fissò indispettita il suo superbo capolavoro, che aveva
impiegato ore ed ore a completare, e cercò con tutte le sue forse di non imbestialirsi
e/o di non malmenare Draco sul cranio. Era cresciuto in un
palazzo
dopotutto.
“In
effetti sì” Ammise acida, brutalmente onesta con
se
stessa, “E' molto piccola. Minuscola in
realtà. Minuscola come il rinsecchito,
arido e nero cuore di tuo padre.”
“Ouch.”
Boccheggiò Draco, soffocando una risata sorpresa.
Per
la gioia di Hermione, Draco sembrava molto interessato
al suo progetto e trascorsero il resto del pomeriggio prima facendo i
ritocchi
finali alla casa e poi decorando qualche omino di pan di zenzero. Lui,
ovviamente, aveva sentito il bisogno di trasformare l’intera
attività in una
deriva perversa ed Hermione era stata costretta a far sparire parecchi
biscotti
in pose oscene prima che avessero finito.
Nel
complesso si sentiva davvero realizzata.
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“AAAGH!
Uurg! Ma come…cosa… GAH!” Hermione
agitò i pugni
serrati, arrancando furiosamente attraverso la leggera coltre di neve
farinosa
che copriva i terreni della proprietà dei Malfoy. Il suo
viso arancione era
contorto dalla rabbia e il lunghissimo e verrucoso naso ballonzolava su
e giù
mentre camminava pesantemente, seminando sanguisughe e rane lungo una
scia
luccicante. La luna era limpida, la sua luce scintillava sulla neve e
illuminava la loro misera ritirata mentre incespicavano fuori dal
maniero vergognosamente
sconfitti.
O
piuttosto lei
stava incespicando. Draco considerò che con tutta
probabilità non era facile
incedere aggraziatamente con una gobba, dopotutto.
Con
molta più nonchalance Draco passeggiava al suo fianco con
le sue lunghe e svettanti orecchie da coniglio in allerta –
in realtà, ad essere sinceri fino in fondo, avrebbero
anche potuto essere quelle di un somaro, ma Draco era sicuro al 90% che
fossero
di un coniglio – mentre teneva d’occhio i pavoni
albini. Dal canto loro gli orridi pennuti, a quanto pare insensibili al freddo, alzarono la testa per
osservarli
mentre passavano e Draco si spostò più vicino ad
Hermione, pensando di aver
visto qua e là dei luccichii blu. Non le aveva mai detto che
quelle bestie
avevano la rara capacità di sparare raggi di fuoco blu dagli
occhi per incenerire
gli intrusi.
Non
aveva voluto spaventarla.
Nel
frattempo Hermione stava ancora sbraitando e blaterando incoerenti
mezze frasi, “Come ha potuto…come ha
fatto…e poi…e noi…AAGH!” si
fermò un
momento per saltare sul posto per la frustrazione, facendo cadere rane e sanguisughe nello
stesso
modo in cui una piñata fa cadere dolcetti.
Draco
era troppo furbo per permettersi di ridere.
Ad
un certo punto si voltò verso di lui, con il lungo naso assurdamente
sottile
che penzolava comicamente, “Non c’è
stata nessuna ‘Celebrazione del Re
Audenberry’ l’anno scorso! Quindi non vedo come
abbiamo potuto ‘offendere
la sua
memoria’ non portando un’offerta
di incenso e due biglietti per la prossima partita delle Holyhead
Harpies.”
“Oh!
Mia madre adora le Holyhead Harpies!” esclamò
Draco,
per poi ritrarsi allo sguardo che
ricevette.
Hermione
continuò la sua tirata, “E per l’amor
del cielo
cos’è la ‘Cerimonia di
Eidenbreck’? Chi diavolo è Grimlow Murdoon e cosa
stava
fumando quando è saltato fuori con
quel…quell’assolutamente assurdo, quel
completo idiota insieme di norme di
galateo?”
Senza
aspettare la risposta si girò improvvisamente e
continuò
ad arrancare verso i cancelli d’ingresso.
Draco aspettò
pazientemente e abbastanza sicuro di quello che sarebbe successo: lei
infatti non aveva
fatto nemmeno una dozzina di passi quando all’improvviso si
voltò di nuovo.
“Piegare
il tuo tovagliolo sulle ginocchia NON è una
minaccia di morte al padrone di casa. Nessun purosangue con cui ho
avuto a che
fare ha mai fatto un QUALSIASI cenno a quale angolo si dovrebbe tenere
il
cucchiaio in relazione all’allineamento dei pianeti.
Lanciarmi degli
incantesimi di infertilità da sotto il tavolo e sputare nel
mio bicchiere NON è
un complimento. E Astoria – Merlino, spaccherò la
faccia a quella ragazza un
giorno o l’altro – Astoria Herpes Von Gangrene
Ass1 NON ha il permesso di
palparti per
‘augurarti prosperità’ solo
perché ha portato un regalo di accompagnamento.
AGH! Ho studiato per TUTTO l’intero anno! Pensavo non avesse
scampo!” tirò pugni
in aria per un paio di volte come un pugile e Draco pensò
distrattamente che
era in perfetta forma. Questo non prometteva bene per il futuro della
faccia di
Astoria.
“Anche mio padre ha fatto le sue ricerche per questa faccenda tutto l’anno” Le fece notare
Draco con tranquillità. “Sono
certo che ha continuato a spulciare cavilli dopo che l’anno
scorso sei quasi
riuscita ad uscire dal maniero viva e senza ferite o danni gravi. E
tieni
presente che ha quindici secoli di storia a cui far ricorso”.
“Certo!” Sibilò
Hermione, stringendo le dita pelose complete di artigli davanti al
viso ed esibendo
un’espressione particolarmente allarmante, “Almeno
quest’anno mi è stato
concesso il lusso di andar via coperta dalla vergogna dopo essere stata
sbattuta fuori da lui invece di essere incappucciati e scaraventati
dagli Elfi
Domestici nel
Pozzo-della-disperazione-dal-quale-nessuno-ritorna-a-meno-di-essere-un-Malfoy-e-sapere-dov’è-la-porta.”
“Già, non è stato
carino da parte di mio padre?” Disse allegramente,
“E credo davvero che tu stia
cominciando a piacere a Zio Lucifero, dopotutto ha solo maledetto la
nostra
discendenza con mille anni di disgrazia. E’ quasi come aver
benedetto la nostra
unione. Quindi vedi, non è stato tutto così
tragico. Non hai visto quanto mia
madre ha odiato la tua casa di pan di zenzero? Non so tu, ma a me ha
sicuramente
riempito il cuore di un nuovo spirito natalizio.”
Hermione
cominciò a appena a rasserenarsi, ma subito dopo
fece una smorfia e con un colpetto tolse una rana che le si era abbarbicata
al
vestito “Tua madre doveva proprio vestirsi a lutto in pompa
magna, fare finta
che fossi morto, piangere e lamentarsi davanti a una tua fotografia per
tutta la cena e alla fine, ubriaca fradicia, fare un tuo elogio funebre durante il
dessert?”
Draco
fece un sorriso appena percettibile.
Hermione
lo picchiò sul braccio con la borsa, spedendo
ovunque rane e sanguisughe, “Mi ha chiamata ‘quella
lurida sgualdrina’ per
tutto il tempo e tu non hai detto niente per fermarla.”
Draco
scrollò le spalle, “Ero
‘morto’, non avrebbe potuto
sentirmi.”
“Non
ci sono scuse! Mi sono sentita sola là dentro! Mi hai
completamente abbandonata!” Strinse gli occhi, guardandolo
con improvviso
sospetto, e incrociò le braccia, “Lo sai, questo
non è da te. Per niente.
L’anno scorso hai appiccato fuoco
a
Blaise Zabini solo perché aveva detto che il blu polvere non
era il tuo colore,
ma stasera te ne sei stato solo zitto e seduto ed è stato
uno stramaledetto
incubo. Tuo padre ha completamente umiliato te e ME in ogni modo
concepibile
davanti a metà dei purosangue della nazione. Persino ora
è là dentro a farsi
quattro risate alle nostre spalle e tu sei
così…così tranquillo.
Hai tracannato un po’ di Bevanda della Pace o
qualcosa
del genere? Non che ti biasimi, ma almeno avresti anche potuto metterla
in
comune.”
Lui
sorrise gentilmente, “Hermione, io sono un vero
purosangue ed è al di sotto della mia dignità
abbassarmi al loro livello. Mio
padre ha scavato ossessivamente in tomi decrepiti e ammuffiti per mesi
per fare
quello che ha fatto stasera, se non ha addirittura inventato delle
regole apposta
per ‘sorprenderti’ a infrangerle. Non ti sembra
completamente patetico? Noi
siamo migliori di loro e questo lui lo sa.”
Hermione
lo fissò a bocca aperta, “Oh Merlino, sei sotto
stupefacenti.”
All’improvviso
si sentì un basso e sordo WHUMF proveniente
dal maniero e un’onda d’urto si propagò
attraverso l’aria, facendo barcollare
leggermente Hermione per la sorpresa, mentre le fangose alghe marine
che aveva
al posto dei capelli svolazzarono furiosamente per un secondo o due.
Il
sorriso sereno di Draco si trasformò in un ghigno maniacale,
“Eeeeeee ho sabotato la tua casa di pan di zenzero per farla
esplodere.
Dovremmo veramente andarcene ora.”
“Uh?
C-cosa?” disse stupidamente.
Dall’interno
del maniero si sentivano strilli inumani e grida
furiose.
“Corri!”
Si
precipitarono come dei forsennati verso i cancelli d’ingresso
della proprietà, facendo svolazzare lontano dalla loro via
di fuga i pavoni
starnazzanti e, per la confusione di Hermione, dando il via ad una
raffica di
strane luci blu di cui non riusciva ad individuare l’origine.
Urla inferocite
fecero voltare la ragazza, che guardò il maniero da sopra la
sua spalla e
rimase a bocca aperta; Draco nel frattempo rideva di fianco a lei come
uno
psicopatico.
Malfoy
Manor era in quel momento uno stupendo, abbagliante
capolavoro di pan di zenzero ricoperto di caramelle, che riempiva il
piccolo
cuore di Hermione di invidia pan-di-zenzeresca. Un gigantesco
omino-biscotto
con lunghi capelli di glassa bianca era sulla soglia della villa, con
sopracciglia di liquerizia piegate sopra gli occhi di caramella gommosa
blu-ghiaccio, mentre sbraitava furiosamente e agitava verso di loro le
grosse
braccia marroncine.
Fecero appena in tempo a sgusciare attraverso i cancelli di ferro battuto prima che si chiudessero le inferriate e Draco usò lo slancio per farla cadere tra le sue braccia, “E comunque, per quanto riguarda la questione della ‘lurida sgualdrina’, ho sempre apprezzato particolarmente questo tuo lato” e si smaterializzano insieme fino al Natale successivo.
N.d.T. parte seconda: 1) non ho avuto il coraggio di tradurlo. Ho pensato e ripensato ma non mi è venuto in mente assolutamente nulla che rendesse l'idea...