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Autore: Mary_Rose_Crosszeria    26/06/2011    0 recensioni
“Trama”:
Shade pensava di essere un ragazzo assolutamente normale, e la noia della routine lo sommergeva ogni giorno sempre più.
Tutto prima di conoscere lei.
Adesso deve proteggerla e aiutarla a salvare il suo regno.
Grazie a lei scoprirà il suo passato e deciderà cosa fare del suo futuro, vivendo una storia oltre i confini della realtà da sempre destina a compiersi.
Ma il tempo è poco, e Shade non ha molto tempo per far chiarezza sui suoi sentimenti; deve farlo in fretta, prima che il nemico della principessa attacchi e la battaglia finale abbia inizio.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Cinque anni dopo]
 
Era sera e tirava un bel venticello estivo pur essendo la fine di settembre; bussai cauta alla porta sapendo che non mi aspettavano.
Dopo pochi secondi un ragazzone alto e bruno mi aprì la porta trafelato: -Oh, sei tu! Non ti aspettavamo, come mai da queste parti?- chiese curioso Shade facendomi accomodare nell’ingresso e prendendomi il soprabito.
- Shade! Chi è??- urlò una voce dal salotto.
Lui mi fece segno di precederlo e rispose divertito: -Una principessa in borghese.-
Entrai in salotto e un urlo di gioia uscì dalle labbra di Yuki: -Sorella!- esclamò alzandosi di scatto dalla poltrona su cui era seduta, cercando di abbracciarmi.
-Cavolo Yuki, sei gigantesca!- esclamai sorridendo. –Sembri un pandoro in fase di lievitazione… Sicura che non siano due gemelli? - le chiesi con una punta di ironia nella voce, ma già sapendo benissimo la sua riposta.
-No- rispose stizzita accarezzandosi il pancione; Shade l’affiancò portandole un braccio intorno alle spalle e guardandola adorante.
-Sembra solo ieri che vi siete sposati…- dissi sospirando con aria commossa
Yuki mi fermò di colpo prima che mi lanciassi in una radiocronaca minuto per minuto delle sue nozze, avvenute il maggio dell’anno precedente, esclamando ad alta voce in modo da poter sovrastare la mia: -Vado a prenderti qualcosa da bere. Sarai assetata, qui fa molto caldo.- disse dirigendosi verso la cucina lenta e impacciata a causa del pancione.
Shade scosse il capo esasperato: -Non riesce a stare un attimo ferma, eppure lo sa che non dovrebbe fare sforzi nelle sue condizioni…- sussurrò sconsolato
La voce di Yuki arrivò dalla cucina: -Guarda che ti ho sentito. Sono incinta, mica in fin di vita!- lo rimproverò lei.
Shade alzò gli occhi al cielo mentre io non riuscì a trattenere un risolino sommesso.
Avere a che fare con mia sorella era già di per se un’ impresa, non voglio nemmeno pensare a che cosa ha dovuto sopportare questo povero ragazzo negli ultimi otto mesi, tre settimane, due giorni e quattordici ore, con ormoni, voglie, sbalzi d’umore e tutto il resto compreso nel pacchetto gravidanza…
Tornai a fissare Shade che nel frattempo mi stava guardando indeciso e un po’ combattuto. Sapevo già cosa voleva chiedermi.
-Non voglio sapere se sarà maschio o femmina, o se avrà o meno i poteri, voglio solo sapere se sarò sano…- mi chiese implicitamente lanciando un’ occhiata preoccupata alle mie spalle verso la cucina.
Io annuì sorridendo: -Si- “Sarà una splendida bambina.” Pensai felice.
Io l’avevo visto.
Poi mi lanciò uno sguardo accigliato: -Come mai sei venuta così all’improvviso?- chiese curioso, di solito lì avvertivo prima di presentarmi alla loro porta.
Io risposi con un alzata di spalle: -Non volevo perdermi la scena…- dissi enigmatica.
Non ebbe il tempo di farmi altre domande; la conversazione fu interrotta da un rumore sordo proveniente dalla stanza adiacente alla nostra. Subito ci precipitammo nella piccola cucina, trovando Yuki aggrappata al bordo del paino cottura e un bicchiere di vetro infranto sul pavimento.
-Va tutto bene, sto bene.- disse subito a Shade che le corse in contro apprensivo. –Credo solo che… mi si siano rotte le acque.- sorrise lei non riuscendo a trattenere una smorfia di dolore.
Gli occhi di Shade uscirono fuori dalle orbite sconvolto, e anche se con espressione stordita e agitata, riuscì a caricarci in macchina e a dirigersi verso l’ospedale in pochi minuti.
In macchina, seduta sul sedile posteriore, picchiettai con un dito sulla spalla di mia sorella:
 -Chiama Kate, non ti perdonerà mai se non lo fai.- l’avvertì
Mi ringraziò ed estrasse dalla tasca della giacca che teneva in grembo un piccolo cellulare argentato, chiamando l’amica come le avevo detto.
Arrivate all’ospedale ci precipitammo verso il bancone. Yuki fu portata a fare dei controlli mentre cercavano di contattare il suo medico.
Passarono parecchi minuti da quando Yuki era scomparsa oltre due enormi porte di plastica bianche, e ancora nessuno si era preso la briga di informarci delle condizioni di mia sorella. All’improvviso apparì nel corridoio Kate scuotendo la sua lunga chioma bionda.
Ci venne in contro sorridendo; era la figlia del primario dell’ospedale e lì aveva parecchi privilegi.
Si avvicinò a Shade e gli batté una mano sulla spalla: -Dilatazione 10 cm, contrazioni presenti, parolacce in arrivo. Tutto regolare.- tentò di rassicurarlo.
Poco dopo gli infermieri portarono Yuki su di una barella fuori dalla camera dirigendosi di gran carriera lungo l’infinito corridoio dell’ospedale.
Come nei film, rincorremmo il lettino mobile…
- Yuki tesoro, stai bene?- chiese apprensivo Shade.
-Sto partorendo Shade! Come diavolo potrei stare?! Magari…chiedimelo fra un paio d’ore. - sbraitò Yuki poco calma ansimando prima di sparire dietro un ennesima porta.
Arrivati lì un’ infermiera dall’aria molto sterile ci fermò austera: -Fermi. Da qui non potete più proseguire.- ci ammonì severa lei.
-Perché?- chiese preoccupato mio cognato –Sono suo marito!-
-Sono la figlia del primario!- esclamò Kate subito dopo Shade
-Perché da qui..- disse tracciando una linea immaginaria davanti ai suoi piedi -..siamo in sala parto, a meno che non siate sterilizzati dalla punta dei capelli a quella dei piedi, voi qui non potete entrare.- rispose lei votandoci le spalle e oltrepassando la porta oltre la quale si trovava anche Yuki, sbattendocela in faccia.
Non potevamo fare altro che aspettare, ma non ci sarebbe voluto molto.
Io sembravo l’unica calma in quel momento; bè, forse ero l’unica calma in quel momento.
Nervoso, Shade passeggiò avanti e indietro davanti a quella porta fino a creare un profondo solco immaginario sotto ai suoi piedi. Un urlo disumano ci fece sobbalzare tutti preoccupati, poi silenzio…un pianto di neonato si diffuse piano nell’aria.
Passò un altro interminabile minuto prima che la porta si spalancasse e ci permettessero si entrare; Shade subito di accostò alla moglie e al piccolo esserino rosa che stringeva fra le braccia.
-È una femmina.- esclamò esausta Yuki porgendogliela tremante.
Lui la prese con delicatezza fra le mani accostandosela al viso per poterla ammirare estasiato: -Sei bellissima, piccola Grace.- mormorò prima di baciare Yuki sulla fonte: -Sei stata grandiosa, amore.- le disse incantato.
Si lo era davvero, lo erano entrambe. Avevo fatto bene a venire, non mi sarei mai persa quel momento; anche perché dovevo anche annunciargli finalmente il mio fidanzamento.
Sorrisi mentalmente guardando quella nuova, splendida famiglia…
-Ora è tutto perfetto.- dissi troppo piano per essere udita dagli’altri, qualcosa però mi disse che Yuki mi aveva sentito perché si voltò verso di me per mezzo secondo con un enorme e luminoso sorriso dipinto sul volto.
Sorrisi anche io e mi unì a loro per ammirare Grace, la piccola principessa della Luna.
                                                                       
                                                                                 Fine.
 
                                                                                                       Di Mary Rose Cullen
 
   
 
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