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Autore: lames76    27/06/2011    0 recensioni
Altro racconto sul settimo cavaliere, più maturo e completo del precedente e leggibile singolarmente (leggibile anche senza aver letto il precedente). Menion si ritrova in una situazione critica e per una volta non sarà da solo a combattere il male ma sarà affiancato da valorosi compagni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il Settimo Cavaliere'
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La folla si era accalcata nella piazza. Erano inferociti e volevano sangue. La giovane donna era tremendamente spaventata, ma non aveva urlato né chiesto pietà mentre veniva legata al palo e mentre le fascine venivano accatastate tutto attorno a lei. L’uomo la guardò fisso negli occhi chiedendole se avesse qualcosa da dire, lei annuì.
"Tenete un crocifisso sopra i miei occhi così ch'io possa vederlo fino alla morte", non osava dire di più perché temeva che la paura le facesse uscire dalla bocca qualcosa di cui si sarebbe pentita. Quando le fiamme iniziarono ad ardere chiuse gli occhi chiedendo aiuto alla Voce che aveva sempre sentito nella mente e che l’aveva guidata sin da quando era poco più che una bambina. Grazie a quella voce, da semplice pastorella era diventata una condottiera e per lei fu naturale, negli ultimi istanti della sua vita, cercare conforto in essa. E la Voce giunse, rincuorandola e dicendole di avere fiducia. Ebbe fiducia anche quando sentì il calore delle fiamme lambirle le membra, sempre più forte. Non vacillò neppure allora.
Improvvisamente non sentì più il bruciore, né le corde che la bloccavano e riaprì gli occhi confusa.
Si trovava, seduta sull’erba, in una splendida radura, in mezzo ad un boschetto d'alberi ad alto fusto, vicino a lei gorgogliava un torrentello che formava una piccola cascata. Tutto intorno si potevano udire i suoni della natura: i fruscii nei cespugli, i richiami degli uccelli, lo scrosciare di un fiumiciattolo.
Di fronte a lei stava un ragazzo, abbigliato con un’armatura leggera ed un tabarro azzurro raffigurante una rosa dei venti bianca e blu che le stava porgendo una mano per farla alzare.
Lei accettò quell’aiuto, titubante.
"So che hai tante domande in testa", disse lui sorridendole con molta premura nella voce.
Avrebbe dovuto avere paura di quello strano ragazzo e di quella situazione, ma il modo in cui la guardava ed il calore nella sua voce la rendevano tranquilla, era come stare di fronte ad un fratello: maggiore a giudicare dalle rughe che lui aveva sulla fronte e vicino agli occhi.
"Il tuo compito non è ancora terminato, anzi è appena all’inizio", disse lui facendole segno di seguirlo e guidandola lungo un sentiero, "Ho tante cose da spiegarti e da dirti, ma forse è meglio iniziare dal principio: ben tornata a casa Giovanna, mi sei mancata tanto!"




Ed eccoci giunti alla conclusione. Spero che il racconto vi sia piaciuto... arrivederci a presto :D
   
 
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