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Autore: Chanel483    28/06/2011    5 recensioni
Rose Weasley vive in un universo perfetto: va bene a scuola, ha Agnes, un'amica fantastica, è nella squadra di Quidditch di Grifondoro, adora suo cugino ed ha una famiglia stupenda.
Ma cosa accadrebbe se si accorgesse che il mondo non è tutto rose e fiori come lei lo conosce?
Cosa accadrebbe se un ragazzo, con una vita molto più difficile della sua le facesse aprire gli occhi?
Può l'amore cancellare anni di pregiudizi e risentimento?
Dalla storia:
“-Quindi tu potresti fidarti di un Malfoy?-, chiese in tono di sfida.
La ragazza annuì con vigore:-Certamente-, rispose sicura.
Lui annuì tra sè:-Bene, allora facciamo un gioco. Tu mi dici una cosa che non hai mai detto a nessuno, e io faccio lo stesso-.”
***
"-Un Malfoy, Hermione! Un Malfoy! Ma non un Malfoy qualsiasi, il figlio di QUEL Malfoy!-, esclamò Ron, rosso di rabbia.
La riccia guardava ancora fuori dalla finestra, lo sguardo perso nel cielo plumbeo dell'Inghilterra:-Tu serbi troppo rancore Ronald. Non si tratta nè di me nè di Draco, tantomeno di te. L'unica cosa che conta è che lei sia felice-”.
(Seguito di “Lo yin e lo yang, gli opposti si attraggono)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Gli opposti si attraggono'
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 Buongiorno(: Allora, prima che voi iniziate a leggere devo dirvi che ho il terrore di postare questo capitolo.
La prima parte è ok, ma più avanti c'è un pezzo su James/Agnes che non è per nulla di ma... beh, spero comunque che possiate apprezzarlo, ed esigo il vostro parere, anche se negativo ;)
(Scusatemi anche se mi sto concentrando un sacco su questi due, ma è un mio grandissimo difetto, mi fisso suoi personaggi secondari e non sul protagonista...)
Comunque, buona lettura :D

-Il torneo della Vittoria.

<< Smettila Sebastian! >>, si lagnò Agnes, che per l'ennesima volta dovette abbassare la forchetta, impossibilitata a mangiare da un bacio del grifondoro.

James non aveva preso per nulla bene la cosa; quella stessa notte non si era nemmeno presentato al dormitorio – si diceva che avesse dormito sulla torre di Astronomia – per evitare che durante la notte l'istinto omicida nei confronti del compagno avesse la meglio.

Dal canto suo, Sebastian, sembrava davvero esaltato dalla sua nuova conquista, e non faceva altro che sbandierarla a destra e a manca, al contrario di suddetta ragazza che dopo poco più di ventiquattro ore non riusciva già a sopportare la cosa.

<< Forse potresti parlarle >>, bisbigliò Rose all'orecchio del cugino, che sedeva di fianco a lei.

Il moro distolse gli occhi che sembravano di fuoco dai due, e fissò la rossa:<< Non mi importa. Può fare quello che le pare, non sono affari miei >>.

<< Fantastico >>, sussurrò la ragazza, prima di prendere la mano del cugino:<< Ma ti pregherei di non distruggere la forchetta, non penso che gli elfi ne sarebbero entusiasti >>, disse prima di aprire le nocche – ormai sbiancate – del ragazzo, strette attorno la forchetta, che cominciava a stortarsi nei punti dove lui aveva fatto pressione.

Per non rischiare di spaccare nulla, James ributtò le posate nel piatto e stringendo forte i pugni incrociò le braccia al petto.

La cena era quasi finita, ed un istante prima che i primi iniziassero a lasciare la Sala Grande la preside si mise in piedi, facendo tintinnare il bicchiere. Probabilmente per magia – tutti si voltarono ad osservarla, lei si schiarì la gola:<< Studenti, devo informarvi che, come tutti gli anni, tra meno di due mesi avrà inizio il Torneo della Vittoria. Per chi di voi non lo conoscesse, questo torneo consiste in tre prove, che si terrano tra i mesi di gennaio ed aprile. Successivamente, il due maggio, per l'esattezza, nonché l'anniversario della sconfitta di Tom Riddle e dei suoi seguaci >>, come una volta aveva detto Hermione, la paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa; finito il terrore per Lord Voldemort, la comunità magica si era resa conto che non era altro che un pazzo, ed aveva trovato ridicolo non avere il coraggio di pronunciare il suo nome:<< avverrà la premiazione. Esattamente come gli scorsi anni, inizialmente i partecipanti a questo torneo saranno otto; due per ogni casa, e successivamente, il numero verrà dimezzato; la partecipazione al torneo è permessa solo agli alunni del sesto e del settimo anno. Chi fosse interessato dovrà solo scrivere il proprio nome su di un pezzo di pergamena, e gettarlo in questo cerchio >>, la preside sollevo la bacchetta e disegnò un cerchiò a mezzaria, che subito assunse la forma di un anello d'argento, circondato da una strana foschia rilucente:<< Il giorno prima della partenza per le vacanze natalizie, verranno annunciati i partecipanti >>.

Un mormorio accitato si diffuse per tutte le case, mentre gli studenti entusiasti annunciavano di voler tentare la fortuna:<< Vi avverto però ragazzi >>, continuò la professoressa:<< una volta che si viene scelti non ci si può tirare indietro. Le prove potranno risultare difficili; perciò chiedo, a chiunque di voi sia intenzionato a partecipare, di rifletterci sopra attentamente, prima di prendere questa scelta. Ora, terminate la cena ed andate a dormire. Domani avete lezione >>, terminò la preside, tornando a sedersi tra gli altri professori.

Ovviamente tutti gli studenti ascoltarono le raccomandazioni della donna, infatti, dopo averci pensato a lungo, ovvero due minuti dopo, buona parte degli studenti del sesto anno, e praticamente tutti quelli del settimo anno, spezzettavano rotoli di pergamena per inserire il proprio nome nell'anello d'argento.

<< Quest'anno vincerò! >>, annunciò James, tornando a sedersi alla sua tavolata.

Agnes gli lanciò un'occhiata ironica:<< Ovviamente, come lo scorso anno... >>, commentò ghignando, prima di tendere le braccia a Sebastian che tornava dopo aver inserito il suo nome.

Il grifondoro sbuffò:<< Cosa c'è di male nel voler lasciar vincere la propria cugina!? >>, domandò indicando Roxanne.

Suddetta sollevò un sopracciglio:<< Farmi vincere? >>, domandò con sarcasmo:<< Devo ricordarti che mentre io salivo in sella a quell'Ippogrifo tu stavi pregando i professori di fermare il tuo che voleva sbudellarti? >>, chiese.

Il moro sbuffò, e ingurgitò una sproporzionata fetta di torta:<< E sono sicura che neanche quest'anno vincerai un bel nulla. Non contro il mio Seb >>, commentò Agnes, stampando un bacio sulla guancia del ragazzo.

Rose fece finta di non aver assistito alla scena rivoltante, e si protese verso la cugina:<< Non partecipi quest'anno Roxie? >>, le chiese.

Lei scosse la testa:<< No grazie >>, rispose con un sorriso:<< Lo scorso anno ho vinto, e tanto basta. Per di più mi toglierebbe troppo tempo allo studio, e penso che mamma non sopporterebbe che un'altro in famiglia riuscisse a raccimolare si e no tre M.A.G.O. >>, spiegò.

Agnes scostò bruscamente il moro che continuava a stamparle baci sul collo, e si rivolse a James:<< Vedi. Nelle tua famiglia pare ci sia qualcuno che ragiona con il cervello! >>, commentò lanciando un'occhiataccia anche a Rose:<< Non pensare di fare come l'anno dei G.U.F.O., non sono intenzionata ad aiutarti minimamente >>, chiarì.

<< Di questo non ne dubito >>, borbottò tra se il moro.

Seguì un istante di silenzio.

<< Perchè non proviamo anche noi, Agne? >>, domandò la rossa, dimenticandosi momentaneamente di tutto l'astio provato per l'amica in quegli ultimi giorni.

Questa si strinse nelle spalle:<< Lo sai che tua madre non approverebbe, vero? >>, domandò.

La rossa scosse la testa:<< Con tutto ciò che ha combinato lei con mio padre e mio zio non sarebbe il miglior pulpito per giudicare >>, disse semplicemente:<< Comunque, se non ci tieni a far vedere quando vali... >>, aggiunse in tono casuale, lanciando un'occhiata significativa in direzione di James.

Gli occhi di Agnes lampeggiarono. Mossa nell'orgoglio si voltò verso Sebastian, che si ingozzava di budino osservandola con occhi sognanti:<< Hai una piuma? >>, domandò, sfilando in fretta la mano dalle sue.

Il moro le passò la pergamena dalla quale aveva strappato poco prima un pezzo, ed Agnes scrisse con molta cura Agnes Dollow. Si voltò verso Rose:<< Beh, che aspetti? >>, domandò.

Anche la rossa prese un pezzo del foglio e vi scrisse il suo nome. Poi insieme si avvicinarono al cerchio sospeso a mezz'aria, che, nonostante tutti i biglietti che conteneva, visto dall'alto mostrava solo le piastrelle del pavimento. In quel momento, dal tavolo di Serpeverde, si alzarono Scorpius Malfoy ed Anabel Nott.

<< Buona fortuna, Anabel >>, augurò Agnes, una volta che il suo nome fu scomparso nel cerchio.

La serpeverde sorrise amabilmente, e sbattè le lunghe ciglia, coperte di mascara:<< A te, Agnes >>, rispose prendendo sotto braccio il compagno, e tornando al proprio tavolo.

Mentre camminavano Scorpius si voltò ad asservare Rose; lei fece lo stesso. Si scambiarono uno sguardo strano, accompagnato da un mezzo sorriso. Poi entrambi proseguirono per la loro strada.

Quella sera, per i professori ed i prefetti, fu alquanto difficile rispedire tutti gli studenti nei propri dormitori, ma una volta assolto questo compito, il castello era calmo e silenzioso (per quanto possa essere calmo e silenzioso un edificio con decine, centinaia di adolescenti) come al solito.

Dopo aver allontanato Sebastian – che si era scoperto essere abbastanza... insistente, come ragazzo – Agnes era corsa in dormitorio, dove Rose la aspettava, mentre Isabel ed Helena già pensavano ai vestiti che avrebbero potuto indossare ai due balli che si sarebbero tenuti durante lo svolgimento del torneo.

La rossa fece spazio all'amica sul suo letto, in modo che potesse sedersi:<< Per fortuna sei arrivata >>, bisbigliò pianissimo:<< Non sopportavo più di sentir parlare di fiocchi e scarpe >>. La bionda sorrise, e Rose riprese ad alta voce:<< Comunque sono contenta. Mi piacerebbe che riuscissimo a partecipare entrambe >>, quando erano insieme la sera, qualsiasi cosa fosse successa durante il giorno, non riuscivano a fare a meno di chiaccherare serenamente, dimenticando tutto il resto.

Il volto di Agnes si fece un po' meno allegro:<< Sei sicura di voler partecipare? >>, domandò.

L'altra annuì, un po' stranita:<< Ovvio che voglio. Tu, invece? Non è che c'è qualche problema, vero? >>, domandò osservando lo strano sguardo dell'amica.

La ragazza scosse la testa con decisione, facendo rimbalzare i suoi boccoli qua e la, come se volesse togliersi un pensiero non gradito dalla mente:<< No. Va tutto bene, assolutamente benissimo >>, disse, fingendo un tono sicuro.

Rose osservò l'amica inclinando leggermente la testa; aveva le labbra strette e il naso leggermente arricciato; non alzava lo sguardo. Non le aveva mai visto quell'espressione; anzi si! Una volta, quando al secondo anno Hagrid le aveva mollato in mano uno Schiopodo Sparacoda:<< Tu hai paura! >>, urlò indicando l'amica con fare accusatorio.

<< Sssssh! >>, bisbigliò Agnes, facendole cenno con le mani di abbassare la voce. Si voltò a guardare Helena ed Isabel, che però erano troppo prese a confrontare due collane per accorgersi di ciò che le circondava:<< Non ho paura... >>, disse poi in un bisbiglio.

La rossa incrociò gambe a braccia, e fissò l'amica con sguardo superiore:<< Non preoccuparti Agne. Ci sono io a proteggerti! >>, la rassicurò puntanto il naso all'aria in fare teatrale.

L'altra le lanciò contro un cuscino:<< Ok. Ho paura. Ma non per me! È solo che mi conosco... non riuscirei mai ad attaccarvi se mi trovassi contro di te o... >>.

<< James >>, terminò per lei Rose:<< Quindi tutto quel teatrino in Sala Grande per lo studio eccetera era solo per non ammettere che hai paura di potergli fare del male? >>, domandò esterrefatta.

Agnes abbassò si nuovo il volto ed annuì:<< Mi prenderai per pazza >>.

L'amica le sorrise:<< Ovvio. Sei follemente innamorata di lui. È veramente molto triste >>, commentò piano.

<< Triste? >>.

Rose annuì:<< Ovvio. Siete entrambi innamorati; ma siete le persone più cocciute che conosca! Penso che nemmeno se vi puntassi la bacchetta alla gola vi dichiarereste! >>.

Agnes parve offesa:<< Hei! Io mi sono fatta avanti! Gli ho dato la possibilità di dichiararsi! >>, ricordò in sua difesa.

<< Ovvio. E lo hai fatto con molto delicatezza, senza mettergli pressione >>, commento sarcastica la rossa.

Le guance della grifondoro iniziarono a tingersi di rosso, ma sapendo di essere nel torto non ebbe il coraggio di ribattere:<< Beh, torneo o no ora sono molto stanca >>, si alzò e con due movimenti rapidi tolse la divisa ed indossò il pigiama:<< Buonanotte Rose. Buonanotte ragazze >>, disse prima di chiudere le tende e nascondersi sotto le coperte.



Scorpius Malfoy era sdraiato su uno dei divani di pelle verde della Sala Comune, il capo appoggiato in grebo ad Annabelle Nott, che gli passava distrattamente le mani tra i capelli:<< Chi pensi verrà scelto? >>, domandò ignorando le occhiate di fuoco che Queen Rosier rivolgeva ai due da poco lontano.

La mora si strinse nelle spalle:<< Penso che sia io che te abbiamo buone possibilità. Ci sarebbe quella ragazza del settimo anno, la Morros... ma mi hanno detto che non è sicura di voler partecipare, ha paura di non riuscire a studiare per gli esami. A parte lei non penso ci siano grandi rivali >>, disse passando ad uno ad uno i volti che affolavano la Sala Comune.

Malfoy annuì, un sorriso strafottente dipinto sul viso:<< Bene. E tu ovviamente sarai clemente con me e mi lascerai vincere la coppa? >>.

Annabelle smise per mezzo secondo di intrecciare le dita tra i suoi capelli:<< E io che credevo che tu non avessi bisogno di nulla per vincere, Malfoy >>, disse con un sorriso malizioso, facendo balenare i lunghi capelli lucenti dietro le spalle.

Lui sorrise di rimando e si allungò per stampare un bacio sul collo della compagna:<< Facciamo nel mio dormitorio? >>, domandò con un'occhiata ammiccante.

La mora si strinse nelle spalle:<< Tutto per renderti felice! >>, esclamò sorridente, prima di alzarsi e seguirlo verso i dormitori maschili.

Intanto Queen se ne stava rintanata in un angolo della stanza, le mani strette a pugno e gli occhi ridotti a fessure: come avevano osato!?

La Rosier non avrebbe dovuto essere una serpe; sarebbe stata meglio tra le fila giallo/nero dei tossorosso; la sua, più che stupidità, era ingeniutà.

Quando cresci in un castello d'oro nella convinzione che tutto il mondo si piegherà ai tuoi piedi, nessuno ti prepara alle ingiustizie della vita; nessuno ti insegna che no, non sempre tutto va come desideri.

E la povera Queen aveva veramente pensato che Annabelle fosse la sua migliore amica e che – prima o poi – Scorpius le avrebbe potuto chiedere di diventare la sua ragazza.

Ma così non era, e lei non era propensa ad accettare un no come risposta. Gliel'avrebbe fatta pagare. Parola di Queen Rosier.



Il mattino dopo al suo risveglio era solo; la Nott se ne era andata: Fantastico. Però aveva dimenticato li il tanga rosso: Ancora più fantastico. Nel letto da parte al suo Jackson russava: Fastidioso. Ma in generale quella si prospettava una buona giornata.

Con calma scese dal letto, si diede una ripulita in bagno ed indossò la divisa. Quando i suoi compagni ancora sbadigliavano e si fissavano con espressione ebete, lasciò il dormitorio.

In Sala Comune lo aspettava Annabelle, perfetta come sempre, la borsa con i libri a tracolla:<< Andiamo? >>, domandò lei allungandogli il braccio, la voce ancora un po' impastata dal sonno.

Raggiunsero la Sala Comune sotto braccio, occuparono i loro soliti posti ed iniziarono a mangiare il porridge. Una quindicina di minuti dopo – notò Scorpius – quando quasi tutta la Sala Grande era occupata, la Weasley entrò arrancando verso il suo tavolo; la borsa dei libri stretta in una mano e la cravatta rosso/oro nell'altra.

In ritardo. Tipico della Weasley.

Un attimo dopo aver formulato quel pensiero si sarebbe preso a sberle. Cosa ne sapeva lui di cosa era “tipido della Weasley”? Nulla. E non avrebbe dovuto saperne nulla.

Senza nemmeno farlo apposta continuò a fissare Rose. La ragazza si stava lanciando al collo del cugino, urlando e gioendo; ora anche in Australia sapevano che quel giorno era il compleanno di James Potter.

<< Oh, la posta >>, annunciò Annabelle, facendo distogliere lo sguardo di Scorpius dalla grifondoro.

Un bel gufo dal piumaggio scuro gli si posò davanti, allungando la zampa. La lettera era chiusa dallo stemma in ceralacca dei Malfoy. Scorpius la raccolse ed il gufo rieprese il volo.

Aprì la busta:

 

 

Caro Scorpius,

Sono lieto di sapere che la vita ad Hogwarts prosegue tranquilla. Anche alla Manor va tutto bene. Tua madre ti manda i suoi saluti, ed attende con ansia di riaverti a casa per Natale.

Devo ammetere di aver trovato singolare la tua lettera. Il motivo di tale mi ha alquanto stupito, ma da quanto so Rose Weasley è una ragazza molto sveglia – come al suo tempo è stata sua madre – e degna di interesse.

In ogni caso ti consiglio di non perdere tempo con lei, ne con nessun'altro di quella famiglia. Nonostante suo padre, Ronald Weasley, sia famoso per aver “glosiosamente” combattuto durante la seconda guerra magica, lui – come tutta la sua famiglia – non è altro che un inetto. Escludo ovviamente da questo giudizio Hermione Granger, che è una strega dalla singolare intelligenza, ma ha fatto l' errore di legarsi con un uomo del livello di Ronald Weasley.

Spero vivamente che non vorrai intaccare la tua reputazione, e quella di tutta la nostra famiglia, frequentando persone del livello degli Weasley.

Sperando che tu voglia seguire il mio consinglio,

Con afferro,

 

Draco Malfoy

Scorpius dovette leggere la lettera due volte, per accertarsi di non essere del tutto deficente. Era stato inutile! Perchè suo padre non gli dave nemmeno mezzo chiarimento?
<< Tutto a posto, Scorpius? >>, domandò la mora seduta accanto a lui, lo guardava con sguardo preoccupato:<< hai un'aria così concentrata... se posso chiedere, di chi è la lettera? >>.

Lui ripiegò la pergamena e la mise nella busta, poi infilò quest'ultima in tasca:<< è una lettera di mio padre, nulla di preoccupante >>, cercò di accompagnare l'affermazione con un sorriso, anche se la sua mente vagava molto distante da li, pensando al discorso che avrebbe fatto alla Weasley alla prima occasione.

Istintivamente lo sguardo del biondo tornò al tavolo di grifondoro, dove Rose parlava con il cugino:<< Hei James, che hai? >>, domandò la ragazza, fissando il cugino che guardava con sguardo truce il portone della Sala Grande; Agnes era appena entrata – stranamente in ritardo – nuovamente per mano a Sebastian:<< Basta! Questa situazione dovete risolverla. Se non riuscite voi con le buone, allora ci penserò io con... >>.

Il moro la interruppe:<< Sta zitta Rose >>, disse prima di alzarsi, e dare le spalle al portone. Senza alcun motivo, si avvicinò alla preside, che faceva colazione al tavolo dei professori.

Bisbigliò qualcosa alla donna, che prima scosse vigorosamente il capo, con espressione severa. James si chinò di nuovo, disse qualcosa con più veemenza di poco prima, e lo sguardo della McGranit si addolcì; arricciò un pelo le labbra, e rimase in silenzio per qualche secondo, poi annuì, aggiunse un paio di parole, ed il grifondoro le regalò un sorriso raggiante, sembrava sul punto di volerla baciare.

Voltò le spalle al tavolo dei professori, e rimase in piedi, occupando il posto da cui solitamente la preside teneva i suoi discorsi. Estrasse la bacchetta e se la puntò alla gola, in modo che la sua voce invadesse tutta la stanza:<< Hem... scusate... io... >>, si schiarì la gola, un po' meno reggiante di poco prima:<< vorrei... dovrei fare un discorso. Scusate se vi ruberò del tempo ma... una persona mi ha chiesto una... dichiarazione ufficiale, e dopo tutto questo tempo, penso sia il minimo >>, prese un bel respiro, ed abbassò la bacchetta, ormai tutti gli studenti avevano smesso di mangiare e lo guardavano interessati, James prese un'altro respiro profondo, e ricominciò a parlare con più scioltezza:<< Allora ragazzi, chi di voi è mai stato innamorato? >>, chiese sorridente, mentre una buona metà degli studenti alzava la mano, non Rose, non Scorpius:<< E chi di voi ha mai avuto il coraggio di dichiararsi? >>, buona parte degli studenti abbassò il braccio:<< Fantastico. Grazie. Vedete? Non è così semplice dichiarare i propri sentimenti, per quanto questi siano sinceri. Un giorno, però, una persona mi ha detto >>, qui lanciò un sorriso alla cugina:<< che se ami una persona non c'è nulla da capire, nulla da nascondere; basta essere sinceri con se stessi e con lei. Beh, io non sono mai stato un mago nei sentimenti... >>, disse facendo scoppiare un paio di risatine:<< Ma... ma infondo ha ragione! Cosa c'è da nascondere? Nulla. Quindi... quindi fanculo all'orgoglio – mi scusi professoressa – e... >>, fissò lo sguardo su Agnes, che era ancora ammutolita, in piedi nel mezzo della Sala Grande, aveva lasciato la mano di Sebastian, e ora fissava James con la mascella che sfiorava il terreno:<< Agnes ti amo. Da decisamente troppo tempo e... e so di essere stato così stupido ma... spero che tu mi voglia anche così perchè... beh, un po' deficente lo sono sempre stato... ma mi sa che dovrai accontantarti del mio amore, spero possa compensare la mancanza del cervello... >>.

Agnes, con le lacrime agli occhi ed il labbro inferiore tremante, senza pensarci un secondo di più si lanciò di corsa verso il moro, gli si gettò tra le braccia e fece combaciare le loro labbra. Si baciarono appassionatamente, tra gli applausi ed i fischi, e anche qualche finto conato di vomito dei maschietti dei primi anni.

<< Ovvio che ti amo, scemo! >>, esclamò la bionda, quando si fu separata dalle sue labbra:<< E sono io a doverti fare delle scuse... >>.

<< Ssssh >>, disse il moro, scuotendo la testa:<< è acqua passata >>. Poi, continuando a stringere la grifondoro, si voltò verso il tavolo dei professori:<< Grazie mille professoressa, è il più bel regalo di compleanno che potesse farmi >>, disse palesemente felice.

La professoressa annuì, e sorrise ai due grifondoro:<< Diciamo solo che tempo fa ho conosciuto due ragazzi che avevano il vostro stesso problema, e mi sarebbe dispiaciuto che anche voi aveste dovuto aspettare di essere in punto di morte per dichiararvi >>.

Agnes strinse più forte il ragazzo, e con la testa incassata sotto la sua spalla tornarono al loro tavolo, accolti dagli applausi:<< Siete due deficenti! >>, esclamò Rose quasi commossa, abbracciando vigorosamente entrambi.

Sebastian sembrava quasi offeso, ma fu prontamente consolato da Helena ed Isabel.

Avvoltoi.

Rose si guardò intorno raggiante, ed incontrò uno sguardo grigio, dal tavolo di Serpeverde. Scorpius sollevò il bicchiere di succo di zucca, e fece un movimento, come a voler
brindare; le sorrise, lei ricambiò.

...
Eccoci... allora che... che ne dite? A me non pare proprio così terribile... beh, fatemi sapere.
E mi piacerebbe avere un consiglio anche su chi dovrebbe partecipare al torneo (tra Agnes, Rose e James) io ho già un'idea, ma voglio sentire il vostro parere :D
Un'ultima cosa, ieri ho iniziato a pubblicare un'altra fanfiction (quando mai! Cerco sempre di fare troppe cose insieme). E... beh... chi di voi segue le miei storie già da un po' si ricorderà che ho scritto una parodia sulle Dramione (Meglio riderci sopra...) beh, mentre la scrivevo mi ero ripromessa che, prima o poi, avrei scritto una storia a paring Draco/Hermione, e sarebbe stata come minimo plausibile. Se a qualcuno di voi interessasse, mi farebbe tantissimo piacere sapere il vostro parere; premetto che non ha nulla a che fare con le solite Dramione, nessun principe delle serpi e nessuna sexyssima regina di Grifondoro, solo un Draco con un pesante compito da portare a termine, ed un'Hermione dai capelli crespi ed i sentimenti confusi.
Grazie x l'attenzione xD
Un bacio, Franci 

  
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