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Autore: Chanel483    03/07/2011    6 recensioni
Questa non è una Draco/ Hermione come le altre.
Non c'è nessun principe delle serpi, ne nessuna regina di Grifondoro. C'è Draco, che non ha mai frequentato Hogwarts, che è stato addestrato per compiere il compito affidatogli dal suo padrone. E poi c'è Hermione, confusa per una miriade di emozioni che non capisce, spaventata dalla guerra che incombe.
È una What if? E se Draco arrivasse ad Hogwarts al sesto anno, con il compito di uccidere Silente?
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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-Arrivo ad Hogwarts
 
La Sala Grande era un tripudio di colori. Le bandiere delle quattro case svolazzavano dal soffitto, e dietro il tavolo dei professori, lo stemma di Hogwarts sembrava brillare di luce propria.
Il professor Silente si mise in piedi; un gesto strano, in cinque anni non si era mai permesso di parlare prima del Cappello:<< Miei cari studenti >>, salutò l'uomo, alzando le mani lunghe e rovinate dell'età per chiedere silenzio, una in particolare, notarono diversi studenti, era scura, quasi fosse stata bruciata:<< Ho un annuncio importante da farvi. Insieme agli studenti che frequenteranno il primo anno, quest'anno si unirà a noi uno studente più grande. Il suo nome è Draco Malfoy >>, a quel nome borbottii sommessi si alzarono dai diversi tavoli, ma furono subito azzittiti da un cenno del preside:<< Frequenterà il sesto anno, e confido che – in qualsiasi casa sarà smistato – tutti voi vi impegniate al massimo per far sentire il nosto nuovo studente a suo agio >>. Lanciò un'occhiata significativa a tutti i ragazzi, poi indicando l'uscita disse:<< Puoi andare, Minerva. Sono sicuro che siamo tutti impazienti di conoscere i nostri nuovi studenti >>.
La donna si allontanò, simulando una corsetta nel suo vestito blu notte.
<< Un Malfoy, finirà sicuramente a Serpeverde >>, sputò Ron, pronunciando quel cognome quasi fosse un'imprecazione.
Hermione sollevò un sopracciglio:<< Lasciagli almeno il beneficio del dubbio, Ron! >>, lo ammonì con voce severa:<< Chi ti dice che non sia diverso dal resto della sua famiglia? >>.
Il rosso scoppiò in una risata, subito seguito da Harry:<< Hermione, devo ricordarti chi c'era qualche mese fa al ministero, nascosto da una maschera argentata? >>, le domandò il moro.
Lei sembrò mettere su il broncio:<< Questo non vuol dire nulla. Non puoi accusare un ragazzo di essere una cattiva persona, solo perchè suo padre ha fatto delle scelte sbagliate >>.
Le guance del ragazzo si tinsero di rosso:<< Delle scelte sbagliate, Hermione!? >>, sibilò cercando di controllare il tono di voce:<< Ha ucciso decine, se non centinaia di persone. Queste tu le chiami “scelte sbagliate”? >>.
<< Non... non volevo... giustificare quello che ha fatto >>, rispose la ragazza con un po' meno sicurezza, Harry aveva appena perso un padrino, aveva appena perso l'ultima persona che gli ricordasse cosa fosse una famiglia; doveva usare più tatto, dosare meglio le parole come spesso solo lei sapeva fare:<< Volevo solo dire che non puoi discriminare le persone solo per la loro famiglia. Sarebbe lo stesso ragionamento che fanno i mangiamorte contro i mezzosangue, no? >>, domandò con un tono di voce tanto tranquillo, che a qualcuno che non la conosceva sarebbe potuto sembrare che il discorso non la riguardasse.
<< Non è la stessa cosa >>, disse Ron, con tono definitivo.
In quel preciso istante il portone della Sala Grande si spalancò, lasciando entrare la professoressa McGranit, seguita da uno stuolo di una trentina di ragazzini. Tra questi spiccava un ragazzo suoi sedici anni: secco come un chiodo, capelli albini e pelle diafana. Era bello, questo non si poteva negare, ma di quella bellezza altera, intoccabile, quasi irreale. Aveva un portamento aristocratico, ed anche con indosso il pesante mantello nero – che, notò Hermione, portava già lo stemma di Serpeverde – si poteva notare la leggiadrezza dei suoi movimenti.
<< Qualcuno lo ha condannato prima di voi >>, commentò la riccia, indicando con un cenno del mento il blasone di Salazar che spiccava verde ed argento sul mantello nero.
I bambini iniziarono ad essere smistati.
<< Lorris, Amanda >>, chiamò la professoressa una decina di minuti dopo. Rimase in attesa che la bimbetta dai capelli scuori prendesse posto sullo sgabello, le mise in testa il cappello – che era tanto largo da coprirle gli occhi e poggiarsi direttamente sul naso – e si fece da parte. Una manciata di secondi ed il capello annunciò a gran voce:<< Corvonero! >>, la ragazzina si avviò tra gli applausi al tavolo bronzo e blu.
<< Malfoy, Draco >>, disse la donna. Il biondo si fece avanti, sguardo fisso davanti a se e pugni stretti lungo i fianchi. La professoressa gli poggiò il capello sulla testa, ed esso rimase ben fermo dove doveva stare, senza cadergli sugli occhi.
<< Bene, bene, un Malfoy >>, disse una voce nella testa del ragazzo:<< Vediamo un po', vedo un cervello niente male, hai sangue freddo e sicuramente un certo coraggio... >>.
Quell'ultima parola face scattare qualcosa nella mente del ragazzo, che conosceva a memoria pregi e difetti di ogni casa.
NON a Grifondoro.
Pensò con quanta intensità riuscisse.
<< Non a Grifondoro? E cosa c'è di male? È la culla dei dei forti, e dei nobili di cuore... >>.
Io sono nobile di sangue. Non mi importa esserlo in altro.
<< Vedo con dispiacere che tuo padre ti ha ben rovinato già del principio... >>.
Non ti azzardare a tirare in ballo mio padre, brutto cappellaccio!
<< Bene, ti sei scelto da solo il tuo destino >>. Seguì un attimo di silenzio, poi il capello urlò:<< Serpeverde! >>, ed il biondo fu accolto dalla tavolata, tra le urla e gli applausi.
<< E... cosa avevo detto? >>, domandò Ron con uno sguardo ammiccante, in tono ironico.
Hermione alzò gli occhi al cielo:<< Questo non prova proprio niente. Bisogna conoscere una persona, per giudicarla >>, disse indispettita dall'immaturità del rosso, che non faceva altro che buttare tutto sul ridere, senza prendere nulla sul serio
<< Bisogna anche conoscere una persona prima di difenderla a spada tratta... >>, le fece notare il rosso, appena prima che il preside iniziasse con il solito discorso di benvenuto. Dopo qualche minuto di raccomandazioni ed auguri per il nuovo anno, battendo le mani, il preside face apparire pietanze di ogni genere ai cinque tavoli della Sala Grande.
<< Hem... Ron... >>, chiamò Lavanda Brown, sbracciandosi da un paio di posti di distanza:<< Mi passeresti quelle uova? >>, domandò indicando un piatto da portata, che in verità stava molto più vicino a Neville piuttosto che a Ron. Il rosso si allungò un po' sul tavolo, e passò il piatto alla ragazza che rispose:<< Grazie, che gentile >>, sbattendo le lunghe ciglia scure.
Hermione lanciò un'occhiata di odio puro alla compagna di stanza, e tornò a concentrarsi sulle sue carote. Finita la cena – dopo che Ron ebbe ingurgitato tre fette di crostata di mele – il preside spedì tutti i ragazzi a letto.
 
Il giorno dopo, diretti verso la prima lezione del sesto anno, Harry e Ron borbottavano come al solito su qualcosa riguardante il quidditch, lasciando ad Hermione tutto il tempo per pensare.
Stringendo i libri al petto si guardava intorno. Era tutto impercettibilmente cambiato, rispetto all'anno prima. Forse perchè lei era cresciuta, perchè ora riusciva a guardare il mondo con occhi diversi, con gli occhi di una donna, e non più con quelli di una bambina. Forse perchè a sedici anni inizi veramente a guardare il mondo. O forse solo perchè lei era lei, una ragazza sicuramente più unica che rara.
Il terrore nell'aria era palpabile.
Un occhio poco attento – Ron, ad esempio – non lo avrebbe notato – ed avrebbe continuato a chiaccherare tranquillamente di quidditch – invece lei non poteva farci nulla. Una parte di lei avrebbe voluto saper far finta di niente; avrebbe voluto riuscire a fare come Lavanda e Calì, pochi passi avanti a lei, che camminavano traquillamente starnazzando sul nuovo ragazzo arrivato ad Hogwarts, esattamente come avevano fatto per tutta la sera. Lei invece rimaneva li, ad interrogarsi sul destino del mondo.
Che cosa patetica.
A volte essere deficenti – nel senso di non capire – rende le cose molto più semplici.
Stavano per entrare in classe, quando la ragazza si fermò:<< Ho dimenticato in camera l'inchiostro! >>, si ricordò dandasi una sberla sulla fronte.
<< Non ti preoccupare, ti posso prestare il mio >>, si propose Ron, in un timido tentativo di sembrare gentile.
La riccia scosse la testa:<< No, no. Non ti preoccupare, vado a prendere la mia boccetta e torno. Due minuti >>, disse dandogli le spalle ed iniziando a correre verso il dormitorio.
A metà strada un rivolo di colore contro le mattonelle grigie del corridoio catturò la sua attenzione. Un ragazzo da capelli biondi si trascinava per il corridoio di Hogwarts, calciando una boccetta di inchiostro vuota:<< Hei... >>, chiamò Hermione, sventolando un braccio:<< Tutto bene? >>, chiese da diligente prefetto qual'era, avvicinandosi al biondo, che indossava la divisa di serpeverde.
Il ragazzo alzò lo sguardo e fissò la riccia:<< Si, tutto bene. Solo non ho la più pallida idea di dove sia la mia lezione. Ed in questo posto nessuno sembra volersi degnare di darmi indicazioni... >>.
La grifondoro si lasciò sfuggire una breve risata:<< Frequenti il sesto anno, giusto? I serpeverde dovrebbero avere trasfigurazione a quest'ora. Sto andando proprio li, se vuoi andiamo insieme >>, propose. Il biondo annuì.
<< Comunque, mi chiamo Hermione Granger >>, si presentò tendendo una mano in direzione del giovane, mentre percorrevano a passo lento i corridoi del castello.
<< Sei una grifondoro? >>, le domandò il biondo a bruciapelo, soffermandosi con lo sguardo sullo stemma della spilla da prefetto, appuntata orgogliosamente sul petto, senza accettare la mano ne presentarsi a sua volta.
Hermione annuì, ammiccando con sguardo fiero verso la targhetta di Prefetto, con il grifone sullo sfondo:<< Esatto, e mi chiamo Hermione Granger >>, ripetè tendendo nuovamente la mano al biondo.
Questi soppesò per diversi istanti l'offerta. Aveva già sentito il nome di quella ragazza, e se era un grifondoro, probabilmente aveva qualcosa a che fare con quel Potter di cui aveva tanto sentito parlare. Fissò nuovamente la mano sottile ed esile di lei. Suo padre non avrebbe approvato:<< Draco Malfoy >>, rispose sfiorandole appena la mano, con una stretta veloce.
La riccia alzò un sopracciglio:<< Oh, questo lo so. Ho sentito molto parlare di te... >>.
Al ragazzo si capovolse lo stomaco. Sembrò che le sue viscere avessero preso a ballare la polca. Che avesse sentito parlare di lui da qualcuno del fantomatico Ordine della Fenice? Magari da Potter, o da Silente in persona. Chissà quali voci giravano su di lui...
<< Lavanda e Calì non hanno fatto altro che parlare di te... >>, continuò lei, prima che lui potesse porle una qualsiasi domanda.
Draco deglutì:<< Chi sono... Lavanda e Calì? >>, domandò cercando di non apparire agitato. Non potevano avere scoperto tutto dopo neanche una giornata dal suo arrivo; oppure quelle due erano spie segrete dell'Ordine...
Hermione scoppiò a ridere, notando la faccia preoccupata del biondo:<< Due mie compagne di stanza. Non possono rivelarsi dei problemi, a meno che tu non gli chieda di utilizzare il cervello... in quel caso, la cosa si fa più problematica... >>.
Il serpeverde stirò le labbra in un leggero sorriso, sospirando di sollievo. Infilò le mani nelle tasche, e non pronunciò più parola finchè non arrivarono davanti alla porta dell'aula di Trasfigurazione:<< Bene. È questa >>, disse Hermione con un cenno del mento:<< La professoressa si chiama... >>.
<< Minerva McGranitt >>, la interruppe il ragazzo:<< è la vicepreside della scuola, nonché direttrice di Grifondoro >>.
La riccia parve stupita:<< Vedo che sei ben informato... >>, commentò poggiando una mano sulla maniglia:<< Beh, entriamo... >>, aggiunse aprendo la porta.
Tutti gli studenti avevano già preso posto. Harry e Ron erano seduti in penultima fila, e da parte al rosso c'era una sedia vuota, sulla quale il ragazzo aveva poggiato la borsa:<< Grazie per averci onorati della vostra presenza, signor Malfoy e signorina Granger >>, salutò la professoressa, dal suo posto dietro la scrivania.
Hermione arrossì leggermente, mentre si avvicinava al posto accanto a Ron:<< Mi scusi professoressa, io... >>.
Draco la interruppe:<< è colpa mia, professoressa. Non sapevo dove si trovasse l'aula, ed... Hermione mi ha accompagnato >>, spiegò lanciando un'occhiata alla riccia, che ormai era seduta al suo posto, rossa fino alla punta del capelli.
In quel momento tutta la classe si zittì. In prima persona la stessa professoressa rimase basita alla vista di un serpeverde che difendeva una grifondoro, mezzosangue per giunta:<< Be- bene, sedetevi ai vostri posti. Per vostra fortuna la lezione non è ancora iniziata >>, disse allora la donna, cercando di recuperare tutto il suo solito contegno.
<< Che storia è questa? >>, bisbigliò Ron ad Hermione, mentre la professoressa iniziava con un lungo discorso sull'importanza di quell'anno.
La riccia si voltò verso di lui, un po' infastidita all'idea di dover smettere di ascoltare la donna per rispondere a domande futili ed inopportune come quella che le aveva appena rivolto:<< Non capisco proprio a cosa tu ti riferisca >>.
Le orecchie del ragazzo assunsero una strana tonalità rossiccia:<< Come ti viene in mente di girare da sola per i corridoi con un Malfoy? >>, le chiese in tono di rimprovero.
<< Non sei mio padre, Ronald! >>, rispose lei, cercando di moderare il tono di voce:<< e comunque non è un maniaco. Non mi ha fatto nulla di male, anzi, non so se hai sentito, ma si è anche assunto tutta la colpa davanti alla professoressa >>, disse ricominciando a difendere – senza un apparente motivo – il serpeverde.
<< Beh, avrebbe potuto farti del male, invece. E comunque sono sicuro che stia cercando di avvicinarti per arrivare ad Harry. Probabilmente suo padre lo ha mandato qui come spia. Vuole che diventi amico di Harry, per trovare i suoi punti deboli >>, le disse il ragazzo, tenendo i pungni stretti, cercando di convincere anche se stesso che l'odio istintivo per il rosso non fosse altro che per la sua casa, o la sua famiglia.
Le guance di Hermione si tinsero di rosso; e lei che pensava che Ron fosse geloso... che stupida:<< Mi sembra di aver già sentito questo discorso, Ron... forse con... mmm... Vicktor? >>, domandò con voce tagliente, calcando su quel nome tanto da far sussultare Ron:<< Invece non mi sembra che Vicktor si sia avvicinato a me per trovare i punti deboli di Harry >>, gli ricordò dimenticandosi per qualche momento di tenere la voce bassa.
<< Signor Weasley, signorina Granger... >>, li richiamò la professoressa McGranitt, aggiustandosi gli occhiali sul naso:<< Se avete qualcosa di così importante da dirvi, perchè non mettete anche noi al corrente? >>, chiese prima di stringere le labbra tanto da farle diventare bianche.
Ron divenne di colpo un tuttuno con il colore dei suoi capelli, mentre Hermione iniziò a turturarsi le esili mani sotto il banco:<< Ci scusi professoressa, avevo solo chiesto a Ronald se mi potesse prestare dell'inchiostro, io ho dimenticato la mia boccetta alla Torre >>, spiegò la ragazza con sguardo basso.
La donna annuì:<< è la seconda volta che la devo riprendere, signorina Granger. Faccia che questa non diventi un'abitudine del nuovo anno >>, lo risprese con fermezza, un po' afflitta all'idea di dover sgridare la sua alunna migliore.
Per il resto della lezione ne Ron ne Hermione dissero nulla, anche se le parole che si erano detti poco prima, fendevano l'aria che li separeva come coltelli.
Non sei mio padre, Ronald...
Sono sicuro che stia cercando di avvicinarti per arrivare ad Harry...
Non mi sembra che Vicktor si sia avvicinato a me per trovare i punti deboli di Harry...
La grifondoro scosse con foga la testa, cercando di scacciare tutti quei pensieri che la confondevano ancora di più. Cosa avrebbe dovuto fare, per far capire a Ron che anche lei era una donna? Per fargli capire che, forse, qualcuno se ne era accorto, al contrario di lui? Doveva saltare in piedi sul suo banco, ed iniziare a fare uno spogliarello? Per un momento si immaginò la scena. Probabilmente gli sarebbero solo arrossite le orecchie, e l'avrebbe tirata giù dal banco con uno strattone.
Quel ragazzo, era una causa persa.
 
<< Ma che ti salta in mente, Draco? >>, gli chiese Nott, quando il biondo prese posto al suo fianco.
Il biondo lo fissò stranito:<< Ok, sono arrivato in ritardo alla prima lezione! Penso che non sia un dramma >>, gli rispose in un sussurro.
Il ragazzo scosse la testa:<< Non parlavo di quello. Cosa ci facevi nei corridoi con la Granger? Capisco che molto probabilmente non hai mai visto tante ragazze tutte insieme, ma stai lontano dalla Granger. Lo dico per te >>.
<< Ma che stai dicendo? >>, chiese il biondo infastidito:<< Togliendo che mi ha solo indicato la strada perchè non sapevo dove fosse l'aula, non capisco cosa ci sia di male in lei. Sembra una ragazza alquanto sveglia e... >>.
<< è una grifondoro, amica di Potter >>, concluse l'altro, con tono definitivo.
<< E allora? Mica le ho chiesto di sposarmi. Ho solo... >>.
Theodore non lo lasciò finire:<< è una mezzosangue >>, disse in tono grave, passandosi una mano tra i capelli scuri.
<< Signor Weasley, signorina Granger >>, richiamò la professoresa McGranitt, che fino ad un istante prima stava parlando dei M.A.G.O.:<< Se avete qualcosa di così importante da dirvi, perchè non mettete anche noi al corrente? >>.
Draco si sporse un po' dal suo posto, per poter osservare la ragazza dai capelli ricci, che si torturava le mani in cerca di una scusa plausibile da rifilare alla prof. No, non una scusa, lei non aveva la faccia di una da scuse, una mezza verità, magari.
<< Ci scusi professoressa, avevo solo chiesto a Ronald se mi potesse prestare dell'inchiostro, io ho dimenticato la mia boccetta alla Torre >>.
<< Con mezzosangue intendi... >>, disse piano il biondo al compagno.
Questi annuì:<< Si, i suoi genitori sono babbani >>.
Il ragazzo si voltò nuovamente ad osservare la grifondoro, che ora prendeva freneticamente appunti.
Su cosa dovrebbe prendere appunti, poi? Sull'importanza dai G.U.F.O.?
Notò che intingeva la piuma nel calamaio del rosso di fianco a lei. Appunto, una mezza verità; l'inchiostro lo aveva veramente dimenticato.
I suoi occhi avevano un colore molto particolare, una sorta di castano/nocciola brillante. Ecco, i suoi occhi luccicavano. Non sapeva ben dire per quale motivo, ma di certo due occhi del genere non potevano passare inosservati.
<< Penso che siano gli occhi, sai >>, sussurrò al compagno di banco, continuando a guardare la ragazza.
<< Di cosa stai parlando? >>, gli chiese quest'ultimo, seguendo il suo sguardo, che era ancora puntato sulla grifondoro.
<< Quella ragazza. Ha... degli occhi magnetici, non so come spiegartelo... >>, ammise il biondo, continuando a scrutare quelle iridi nocciola.
Il moro scosse la testa:<< Smettila Draco. Te l'ho detto. È una mezzosangue, questo cancella ogni dubbio >>, disse con tono definitivo.
Draco scosse la testa, come a volerla liberare di quei pensieri inappropriati:<< Hai ragione Theo. Scusa, era un commento inopportuno >>, disse tornando a guardare dritto davanti a se.
Nott gli diede una pacca sulla spalla, stando attento a non attirare troppo l'attezione:<< Se cerchi una ragazza posso presentarti io qualcuna. Qualcuna di Serpeverde magari... anche purosangue, magari... >>.
Il biondo si strinse nelle spalle:<< Fa un po' come ti pare. Non è che abbia avuto esattamente molte esperienze con l'altro sesso chiuso a Malfoy Manor >>.
L'altro annuì, compatendo un po' il compagno:<< Sei promesso? >>, chiese con lo stesso tono di voce che avrebbe usato per parlare del tempo, oppure di un compito.
Draco annuì:<< Mi hanno promesso una Greengrass. Astoria >>, il modo in cui lo disse, stava a sottolinare il fatto che era la giovane di casa Greengrass ad essere promessa a lui. Era di suo possesso, come lo era la tunica che indossava, o la scopa che stava nel suo baule nei sotterranei. Lui non apparteneva a nessuno. Aveva un marchio su di un braccio, non gli interessa avere anche un collare al collo.
<< Ma è piccola! >>, protestò forse un po' troppo ad alta voce il ragazzo:<< Nel senso... ha tre anni meno di noi. La sorella è decisamente meglio, mai sentito parlare di Daphne? >>, domandò con fare cospiratorio.
Così i due ragazzi, la prima ora, del primo giorno di scuola, si ritrovarono a borbottare sulle ragazze – ovviamente purosangue – che avrebbero potuto... alleviare le sofferenze di quei mesi di scuola.

Buongiorno(:
Allora, eccoci con il secondo capitolo... ovviamente è più lungo rispetto all'epilogo, ed oltre al primo incontro tra Draco ed Hermione si vede anche il carattere del serpeverde, che, a dire il vero, non è molto diverso rispetto a quello che ha descritto la Rowling; solo che ora è molto più... entusiasta per la nuova scuola e tutto il resto.
Spero che vi sia piaciuto, e vi prego di lasciare una recensione, ho veramente bisogno di sapere il vostro parere.
Grazie mille a chi ha recensito lo scorso capitolo, un bacio, Franci
  
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