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Autore: gol d anne    03/07/2011    6 recensioni
Ciao a tutti! *smile* Questa storia è dedicata ai miei due personaggi preferiti in assoluto Ace e Rufy. Ace ti amo! -perdonate l'angolo dello sclero, ma dovevo dirlo!- Dunque,ho cercato di descrivere il rapporto che avevano quando erano bambini, almeno come me li sono immaginati io. Due bambini alle prese con un nonno impiccione e troppo severo. Molto bene, spero vi piaccia. ^.^
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio regnava sovrano nella grande foresta. Il sole stava tramontando e tingeva il paesaggio di un tenue color arancio. La leggera brezza accarezzava le folte degli alberi, scompigliando le dorate spighe di un campo di grano, all'interno del quale si scorgeva un cappello di paglia muoversi veloce. Sotto a quest'ultimo, il piccolo Rufy si stava sbrigando a tornare a casa dai fratelli. Euforico muoveva veloce i piedini che battevano sulla nuda terra producendo un rumore sordo, testimone del suo passaggio.

All'improvviso un tenue suono si alzò nell'aria. Il bimbo si arrestò guardandosi intorno cercando la fonte di quel rumore. Attirato dai rumori, giunse ai piedi di un grande albero. Tra le nodose radici, il piccolo Rufy scorse qualcosa che si muoveva. Incauto si precipitò a soddisfare la sua infantile curiosità. Quello che trovò fu un gattino, raggomitolato su se stresso, tremante e smarrito. Teneva gli occhietti semichiusi e miagolava continuamente. Rufy non perse tempo e si tolse la maglietta per avvolgercelo e portarlo a casa. Prime però, si fermò per constatare che non ci fosse la mamma da qualche parte, ma l'esagerata magrezza della creaturina lo convinse a portarlo immediatamente con sé. Arrivando tutto trafelato nei pressi dell'abitazione iniziò a chiamare i fratelli -Ace! Sabo!- I fratelli uscirono sulla veranda e videro il loro fratellino correre portando fra le bracia un piccolo fagotto. Quando arrivò, i loro volti si illuminarono alla vista del gatto. Esaltati prepararono immediatamente un comodo giaciglio dove sistemarlo e ace scaldò un poco di latte per nutrirlo. Inteneriti e confusi cercarono di tranquillizzarlo. L'animaletto trangugiò avido il glabro pasto ed esausto si addormentò. Sognanti e rapiti dalla dolce bestiola, che riposava ormai serena, i bambini rimasero ad osservarlo a lungo. Quando il buio calò, Ace si alzò -Rufy...ci hai procurato un bel grattacapo- disse grattandosi la testolina pensieroso. Nonostante un'aria dubbiosa non riusciva a smettere di sorridere. -Forza...lasciamolo riposare. Si è già fatto tardi...mi pare di aver scordato qualcosa, ma non ricordo...- aggiunse pensieroso. I due bambini lo guardarono con aria supplice. -Ma io voglio restare qui...- piagnucolò Rufy, implorandolo con i suoi grandi occhi dolci. -Ma si, dai! Possiamo portare qui i futon- asserì Sabo euforico. -Si! Ti prego fratellone!- gridò Rufy saltando addosso al fratello , stringendolo forte. -Va bene, va bene...- acconsentì ace sorridendo, accarezzandogli la testolina. Si scostò un poco per prendere tra le dita le rosee guance del bimbo e pizzicarle leggermente, vezzeggiandolo. Aiutato da Sabo, trasportò i futon in sala, mentre Rufy saltellava allegramente intorno a loro. Improvvisamente si arrestò e rivolse lo sguardo al proprio pancino che emise in sonoro gorgoglio, reclamando cibo. Ace si batté una manina sulla fronte -Oh no! La cena!- urlò e corse sbrigativo verso la cucina. Trafelato aprì il forno e una nuvola di fumo riempì la stanza. Tutto fumo e niente arrosto. Questa frase da interpretare letteralmente, diceva tutto da sé. Sconsolato aprì la finestra e si accasciò a terra tenendosi la testolina tra le mani. Un rumore di passetti annunciò l'arrivo dei fratellini che emisero un sonoro motto sorpreso alla vista del disastro -No! La cena!- esclamando vedendo la telia bruciacchiata. -Ora come faremo! Moriremo di fame!- si lamentò Rufy, esibendosi in un lapsus di amletica disperazione. -Smettila, non moriremo di fame- lo rimbeccò Sabo. -Faremo così...andrò al supermercato, sperando di arrivare prima che chiuda- propose Ace alzandosi. -Vengo anche io!- lo pregò Rufy appendendosi al suo collo. -Va bene...ma mi devi ubbidire perché dobbiamo fare in fretta- lo avvertì Ace staccando il bimbo da sé. -Andate, ma sbrigatevi...- li incitò Sabo passandosi una manina sul pancino. I due fratellini si sbrigarono ad uscire. Ace teneva la manina di Rufy stretta nella sua, mentre correvano giù per il pendio della collina. Il cielo presentava ancora un accenno delle delicate sfumature rossastre e rosee, tipiche del tramonto. Entrarono ansimanti nello stabile, ma Rufy corse subito verso il reparto dolci, ignorando le raccomandazioni impartitegli precedentemente. -Fratellone! Fratellone! Voglio quello!- frignò indicando un enorme e colorato lecca-lecca. Si portò il dito indice alla minuta bocca, assumendo un'espressione supplice ed innocente, guardando il fratello con un paio di occhioni grandi e lucidi, dondolandosi sulle minute gambine. Ace chiuse gli occhi cercando di ignorare quella manina che si arpionava ruffiana alla sua maglietta. -Rufy...dobbiamo fare in fretta e comunque, quel lecca-lecca ti farebbe venire solo le carie ai denti e poi chi ti sente quando avrai male...io no, perché ti ho avvertito- cercò di giustificarsi il fratellone, sforzandosi di ignorare l'espressione puccia del bimbo. -Eddai!...- continuò imperterrito Rufy cercando di intenerire maggiormente il fratello. Ace aprì leggermente uno degli occhietti sperando che il bambino avesse cancellato quell'espressione adorabile dal suo visino. Un sospiro rassegnato si disperse nell'aria all'intero del locale.

 

 

Una volta fuori, Ace camminava veloce verso casa, tenendo stretta la manina del fratellino che entusiasta, rivolgeva tutta la sua preziosa attenzione al grosso dolciume che alla fine era riuscito ad estorcere. -Grazie fratellone- biascicò tenendo il lecca-lecca in bocca. -Riesci sempre a farla franca, piccola peste...- ridacchiò pizzicandogli la guancia. Rufy smise momentaneamente di mangiare , precipitandosi a schioccare un grosso appiccicoso bacio sulla guancia del fratello. Ridacchiando nuovamente, Ace se lo mise sulle spalle -Sei tutto appiccicoso!- disse continuando a camminare.

Quella scimmietta aveva il potere di stregarlo, constatò tra sé, accennando un sorriso.

 

To be continued...

 

 

Autrice: Chiedo enormemente scusa se non ho postato prima, ma il mio computer è in palla. Devo usarne uno provvisorio (non mio) e non sempre è disponibile ç__ç

La continuazione spero di riuscire a postarla presto...abbiate pietà dell'anima mia...

Comunque......grazie a tutti quelli che mi seguono e sopportano ^.^

A presto minna-san! Domo Arigatou!

Anne <3

  
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