_________Giuramento a me.
Ira gorgogliante
sbocciava con germogli scarlatti dentro me
e come rampicanti
cresceva e afferrava.
Avida, sincera,
orgogliosa prendeva,
fluiva ardente in ossa cave
di fame logorate dai granelli del tempo,
incise con filamenti di
rabbia e solchi come morsi di vento.
Tempesta di
ghiaccio.
Solo
grida, tuoni e bagliori.
Pigro desiderio umano
mi sospingeva a te, lento e ignobile,
anche se grata rimanevo avvinghiata
alle ormai sciupate memorie,
Orba e senza nome m’ero
rifugiata tra fulmini di pace e rubini d’amore,
ma la mia mano era salda
alla tua in questo vortice ricolmo d’orrore.
Frantumata, sul cammino
della vergogna seminavo polvere di rimpianti,
copiavo solchi di passati
avventurieri, che sul cammino, in vero, eran tanti.
E non saranno lacrime
che ti mostrerò piangendo,
urlando dolore non sarà
malinconia.
Non sarà rabbia, ira,
discordia o bugia.
Non sarò io quella che ti
vedrai venir incontro con passi traballanti e malfermi,
vuota sarò per te, colma di gocce di rubino e lamenti,
e ancor più accecata
cercherai il passato
lasciando che il presente sia
presto dimenticato.
Quiete.
In questo
momento,
il solo silenzio.
Un’intima serenità
sgorga ora lenta in giorno di festa,
e accecanti scintille rendon l’aria al sapor funesta,
ma scrosci assordanti e
limpidi di autentica allegria,
riportan ciò che è e fu stato
sul cammin della retta via.
Oh, guardami! Guardami
mentre sorrido!
Ma ferma all’istante! Cosa fai?
Non ti muovere, non
fiatare,
che me stessa in riflessi
di scintille d’orate voglio osservare.
Immagina risate di
fata, ritmi cristallini e squillanti,
come orchestre sinfoniche
dagli strumenti sgargianti.
Occhi di stelle e cuore
d’amata
Ora forman
versi di giada.
E non temo che tu non
comprenda,
enigmatica la mia fine sembra
serena,
conclusione di scritti ancor in
catena.
Ch’io non dimentichi!
Ch’io non riscriva!
Se i torti arrecati non vengan sanati.
E ch’io
non goda d’altrui sentimento!
riprenderò ciò che di te ho
perso: è un giuramento.
Notes:
Non so se mi piaccia
oppure no, però ha un suo perché, almeno credo.
Mi ha divertita
scriverla, e le rime a volte sono state una pena -tra l’altro alcune non sono
nemmeno esatte, lo so-.
E’ un giuramento, o una promessa, impegno o come
lo si voglia chiamare, con me stessa.
L’altra persona come sempre non saprà mai
niente, ignorante di tutto anche se quasi onnipresente…
Sono convinta che questo scritto contenga più
errori di quanto non ne faccia di solito, ma
beh.. Pace.
Direi che non ho più nulla da dire,
per cui.. Grazie per
l’attenzione! ;]
G.