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Autore: The Masked    16/07/2011    5 recensioni
[Questa è semplicemente una storia contro l'ignoranza e l'omofobia]
“Sei contro-natura, frocio di merda!”
Contro Natura. Si, giusto, lui era un essere imperfetto. Un essere mal riuscito. Lui non era perfetto agli occhi di Dio, perché contrario al suo disegno.
Perché esiste tutta questa paura per la “diversità”? Il mondo è bello proprio perché è vario. Perché allora non accettare i suoi colori e le sue sfumature? Perché non provare a dipingere assieme un futuro migliore? Un futuro in cui la diversità non è vista come abominio, ma come libertà.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Quando l'amore vuol parlare,

la ragione deve tacere"

(Jean-François Regnard)

Libero di amare.



Violenza

Dolore.

Sangue.

Umiliazioni.

Erano ormai la normalità per Marco considerato "diverso".

Considerato un mostro, un abominio di fronte al Grande Creatore.

“Sei un mostro.”

-Mostro… io sono un mostro. E voi cosa siete?- Pensava mentre incassava i colpi senza mai abbassare la testa né versare una lacrima.

Non voleva dare nessuna soddisfazione ai suoi aguzzini.

Non avrebbe versato una sola lacrima per loro.

Mai.

“Sei contro-natura, frocio di merda!”

Contro Natura.

Si, giusto, lui era un essere imperfetto.

Un essere mal riuscito.

Lui non era perfetto agli occhi di Dio, perché contrario al suo disegno.

Ma quale disegno?

Quale?

Lui conosceva solo un disegno: l’amore.

Amore.

Perché lui lo provava come tutti gli esseri umani.

Un amore così forte che gli impediva di respirare.

Un amore così profondo che gli sembrava di annegare.

Un amore più potente dei pugni che riceveva.

Un amore più potente delle umiliazioni e torture psicologiche che subiva costantemente, ininterrottamente, senza sosta.

Un amore che gli impediva di spezzarsi in mille piccoli pezzi e di abbassare la testa a quella violenza gratuita.

L’amore era la sua forza.

Non esiste arma più spaventosamente forte dell’amore.

E lui la possedeva.

Perché esisteva tutto quell’odio?

“Sei sbagliato. Sei un invertito!”

Cosa c’era di sbagliato in lui?

Cosa c’era di sbagliato in ciò che provava?

Lui amava una persona del suo stesso sesso.

Amava un ragazzo.

Il suo ragazzo.

Il primo ragazzo ad averlo accettato per quello che era.

Il primo ad averlo amato.

Perché doveva pagare per provare un sentimento così bello?

“Dovreste morire tutti, voi finocchi. Siete solo malati! Fortunatamente c’è l’AIDS che vi punisce.”

Perché doveva sopportare quelle maledette umiliazioni sempre più violente e atroci?

Cosa poteva fare per far capire agli altri che lui, come loro, era un essere umano con dei sentimenti, con un cuore, con un anima?

Nessuno capiva.

Troppo concentrati a chiudersi a guscio.

Troppo ignoranti per spalancare gli occhi e comprendere.

Non solo i compagni di scuola lo perseguitavano con calci, pugni, sputi, insulti, ma anche i suoi genitori lo guardavano con disprezzo.

Aveva visto i loro volti spegnersi, i loro occhi incupirsi quando aveva detto quella frase: “Io sono gay e sono innamorato di Roberto.” Erano bastate quelle tre parole per far crollare il loro mondo.

Sperava che almeno loro capissero, che lo aiutassero, che gli stessero vicino.

Che lo accettassero.

Invece, erano probabilmente quelli che lo facevano soffrire maggiormente ignorandolo come se non esistesse, come se quella frase non fosse mai uscita dalle sue labbra. Evitando addirittura il contatto fisico come se possedesse una “malattia” contagiosa.

L’unico dialogo che avevano avuto da quando aveva confessato la sua omosessualità era stato per obbligarlo ad andare a parlare con il parroco della chiesa. Lui, secondo loro, l’avrebbe aiutato a guarire e tornare sui suoi passi. Gli avrebbe fatto capire che quello che provava non era reale amore, ma solo una devianza dovuta alla confusione sessuale adolescenziale.

Ma Marco sapeva che non si trattava di una devianza, né di confusione.

Lui era così punto.

Perché esiste tutta questa paura per la “diversità”?

Il mondo è bello proprio perché è vario.

Perché allora non accettare i suoi colori e le sue sfumature?

Perché non provare a dipingere assieme un futuro migliore?

Un futuro in cui la diversità non è vista come abominio, ma come libertà.

Libertà di pensare.

Libertà di esprimersi.

Libertà di vivere.

Libertà di amare.

Chiunque.

Uomo o donna.

Alla fine siamo esseri umani.

Etero, Gay, Bisessuali, Lesbiche.

La diversità sta nelle nostre scelte di vita e chi scegliamo di amare, quindi dove si trova tutta questa “diversità”?

Marco si accasciò al suolo in attesa di un altro colpo, ma i suoi aguzzini scapparono.

Alzò lo sguardo e sorrise.


Un sorriso debole, ma pur sempre bellissimo.

Roberto era lì e gli tendeva la mano e dietro di lui c’erano gli amici che li avevano sempre sostenuti.

Marco si fece forza e l’afferrò, stringendola forte, sollevandosi.

Mentre le mani calde di Raffaele gli sfioravano il volto ferito, notò la preoccupazione nei suoi occhi, sapeva a cosa stava pensando.

“Sto bene” sussurrò Marco abbracciando il suo ragazzo.

Lo voleva sentire vicino, in quel momento.

Voleva stringerlo.

Voleva rimanere con lui per sempre.

NESSUNO avrebbe fermato il loro amore.

Né gli omofobi che lo picchiavano, né i suoi genitori, né le difficoltà della vita... né Dio.

Nessuno ci poteva riuscire, perchè lui era libero.

Libero di amare.


A questa storia tengo molto poichè l'ho scritta in un brutto momento della mia vita, quindi mi farebbe piacere sapere che impressione vi ha fatto, se vi è piaciuta o vi ha coinvolto.
Un bacione.

  
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