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Autore: Dea Sofia    17/07/2011    1 recensioni
"Huston, abbiamo un problema. La ragazza stronza si è innamorata."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al risveglio, Emilia cercò di liberarsi dalle lenzuola rosse cremisi mettendosi a sedere sul letto.

Le pulsava la testa. Si strofinò gli occhi con in mente dei vaghi ricordi della sera precedente.

Tornata a casa aveva trovato tutto sottosopra, tipico quando Penelope si metteva ai fornelli.

« Sulla rivista di cucina c'era scritto che il cus cus era veramente facile da preparare in casa » aveva mormorato, scusandosi.

Così alla fine le due avevano ordinato al negozio di sotto del cibo pronto e si erano sedute sul pavimento davanti alla televisione, con i piatti e due bicchieri di vetro alti per il vino.

Pen aveva infilato nel lettore DVD “Pretty Woman”.. con gran ribrezzo di Emily, che non sopportava quel genere di film così sdolcinati.

Si misero a discutere di quel tizio conosciuto ai Navigli.

Emilia non era una ragazza solita alle botte e via.

« Non sai neanche tu che cosa vuoi » aveva commentato Penelope con la bocca piena, togliendosi dalla fronte un ciuffetto dei suoi capelli neri corvini perfettamente lisci.

Emilia alzò le spalle. « Può darsi. Ma non mi va neanche una storia seria, troppa fatica. »

Si versò altro vino.

Spostò lo sguardo su Julia Roberts nel televisore ed era come se la guardasse attraverso una cascata di bollicine, segno che era completamente brilla.

Da qui in poi non aveva più ricordi della sera precedente.

Si alzò in fretta e andò a sciacquarsi il viso con l'acqua gelida.

Una voce dalla cucina. « EM! Sbrigati, la protesta è alle dieci e mezzo! »

« Ma che caz..» Em prese un asciugamano e attraversò il corridoio a piedi nudi.

Penelope era in piedi su una sedia a cercare se ci fossero avanzi di caffè nei ripiani alti.

« Quale protesta? »

« Me l'avevi promesso, Em! »

Si passò con furia l'asciugamano sul viso e lo gettò sul tavolo. « Se sapessi di che cazzo stai parlando »

La ragazza dai capelli nero corvino scese dalla sedia con un sospiro. « Abbiamo finito il caffè. Comunque la protesta ecologista oggi, in piazza del Duomo »

« E io dovrei venire? » ghignò Emilia raccogliendosi i capelli in uno chignon con un elastico.

« Eh già cara mia, l'hai promesso!»

« Cristo santo, ero ubriaca Pen! Avrei potuto prometterti che sarei partita per Baghdad se me l'avessi chiesto »

« Dai, mi serve una mano per portare gli striscioni » Da qualche tempo a Penelope era venuta la fissa per l'ecologismo.

Dapprima era diventata vegetariana. Ma Em continuava a comprare carne e così non era facile resistere.

Poi aveva cominciato a credere a quelle tisane dagli strani nomi, che dicevano di purificare il corpo e la mente.

« Io sono troppo buona » disse Em tornando in camera sua.

Prese dall'armadio vestiti a caso. Un paio di jeans neri, una maglia rossa che le stava troppo larga, un paio di calzini uno rosa e uno verde.

Le proteste e le buone azioni non erano roba per lei, ma in fondo non aveva niente di meglio da fare quella mattina se non che vagare per casa in pigiama mangiando Gocciole.

« Sbrigati » disse Pen con la sua voce sottile, affacciandosi alla porta della stanza. « Mi ringrazierai per averti portato alla protesta, vedrai. Cambierà il tuo modo di guardare il mondo come è successo a me, anzi chissà! Magari ti cambierà la vita »

Emilia sbuffò, infilandosi un calzino. « Contaci »

Eppure Penelope non aveva tutti i torti. 

  
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