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Autore: Lilith Black    25/03/2006    12 recensioni
Ok, il suo cervello era definitivamente andato. Era stato bello averne uno finché era durato. Era un peccato però. Tutti i professori si erano congratulati con lui per la sua intelligenza e la sua acutezza, adesso come l'avrebbero presa sapendo che era diventato un involucro di carne senza più capacità intellettive?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: I Malandrini, Nuovo personaggio | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So resistere a tutto

So resistere a tutto, fuorché alle tentazioni

 

4 - Onnipresente

 

 

Basta!

La cosa era inaccettabile!

Non era assolutamente possibile.

E oltretutto, non era nemmeno da lui.

Doveva riuscire a studiare quel capitolo sugli incantesimi di appello.

Possibilmente prima del giorno dopo.

Era da mezz'ora che tentava di farlo e non era arrivato a leggere più in là della terza riga.

Non gli era mai capitato.

Quando studiava solitamente riusciva a estraniarsi dal mondo.

Perché adesso non ci riusciva?

Una malvagia vocina nel suo cervello ci tenne a correggerlo, ricordandogli che lui si era, effettivamente, estraniato dal mondo, il problema era che la sua attenzione era totalmente rivolta a qualcosa di decisamente diverso dagli incantesimi di appello.

Qualcosa con dei lunghi capelli neri e l'inusuale capacità di fargli perdere la cognizione del mondo che lo circondava.

Qualcosa che si chiamava Sirius.

Doveva riprendersi, non era normale che non riuscisse a fare i compiti perché pensava al suo migliore amico.

No, non lo era affatto.

D'accordo.

Aveva soltanto bisogno di andare a studiare da un'altra parte, in fondo era normale pensare a Sirius se si trovava nella camera che condividevano.

Normale.

Così normale che era la prima volta che gli capitava da anni che si conoscevano.

Comunque Remus Lupin era fermamente intenzionato a trovare un luogo per studiare quei maledetti incantesimi e ci sarebbe riuscito.

O almeno questo era ciò che sperava.

Gli era sembrata una cosa piuttosto facile considerando la grandezza di Hogwarts.

Il giovane, però, dovette ricredersi subito.

Era una cosa terribilmente difficile.

Ogni singolo, dannato centimetro della scuola gli faceva tornare alla mente la causa della sua distrazione.

Non era possibile cercare di concentrarsi per più di tre minuti di seguito, se quando si sedeva sotto a un albero si ricordava che a Sirius due anni prima era caduto in nido di uccelli in testa.

O, se passava vicino alle cucine, di quando ci erano andati insieme e avevano bevuto una buonissima cioccolata calda.

O, passando davanti a una armatura, di quando l'altro ne aveva incantata una per inseguire Piton.

Dannazione.

Sirius sembrava essere ovunque.

Alla fine optò per un aula in disuso nella quale era certo non avesse mai visto l'altro o ci potessero essere elementi che glielo facessero ricordare.

Si sedette su una sedia, felice di aver finalmente trovato un posto in cui studiare.

Si spinse all'indietro, facendo sì che la sedia poggiasse solo su due gambe.

La sua mente allora gli ricordò che quella era una delle posizioni in cui Sirius preferiva mettersi durante le lezioni, motivo di continuo rimprovero da parte della McGrannit.

Decise di non prestarci attenzione e si mise a fissare la parete di fronte a lui prima di iniziare a studiare.

Con notevole frustrazione si rese conto che sul muro c'era una macchia di una sostanza a lui sconosciuta, che sembrava avere la forma di un grosso cane.

Come Sirius.

Con uno sbuffo si rimise seduto correttamente.

L'onnipresenza che Black esercitava nei suoi pensieri cominciava a fargli paura.

Non riusciva a fare altro di pensare a lui.

Non riusciva a impedire al suo cuore di iniziare a battere ad una velocità decisamente pericolosa per la sua salute, ogniqualvolta l'altro gli parlava con quel suo meravigliosamente perfetto sorriso.

E soprattutto, da quando definiva il sorriso di Sirius meravigliosamente perfetto?

Se qualcun altro fosse andato da lui e gli avesse chiesto che cosa significava un comportamento simile, non avrebbe esitato un secondo a rispondere, ma ora che riguardava lui, era terribilmente confuso.

Ad un altro avrebbe detto che era innamorato cotto, ma non poteva essere.

Non era fattibile.

Lui e Sirius erano amici.

Amici molto legati, ma solo amici.

La malvagia vocina, che Remus sperava vivamente fosse andata in vacanza in qualche paese tropicale, gli fece notare che non era esattamente da amici, farsi venire un principio di infarto vedendo l'altro appena uscito dalla doccia.

Il ricordo della visione di Sirius con solo un asciugamano addosso, lo fece andare in trance per qualche minuto.

Improvvisamente, si rese conto di ciò che stava facendo.

Con l'intenzione di pensare a tutto fuorché ai suoi sentimenti per Sirius, prese il libro di incantesimi e, non solo si mise a studiare il capitolo che c'era per il giorno dopo, ma decise anche di ripassare tutto il programma dell'anno.

Alla fine, stremato, appoggiò la testa sul banco e, senza nemmeno rendersene conto, si addormentò.

 

 

Tenero.

Questo fu il primo pensiero di Sirius quando lo trovò seduto su una sedia con la testa appoggiata sul banco, completamente nel modo dei sogni.

Non avendolo visto per tutto il pomeriggio, in lui era maturato un sentimento molto simile all'apprensione.

Quando poi, aveva visto sulla mappa del Malandrino che si trovava in una classe inutilizzata, da solo, l'apprensione era diventata preoccupazione.

Ad essere sinceri, sembrava fosse diventato un pazzo schizofrenico.

Aveva saltato gli scalini due alla volta e corso come un centometrista.

E, appena aperta la porta, i sentimenti provati fino a poco prima erano del tutto scomparsi.

Rimase sulla soglia per diversi minuti a guardarlo, rapito dalla regolarità del suo respiro.

Lentamente si avvicinò e gli appoggiò una mano sulla spalla.

Remus emise qualche strano mugolio prima di aprire gli occhi e ritrovarsi davanti Sirius.

"Rem, esattamente cosa ci fai qui?"

Sirius sembrava attendere una risposta, che comunque non ottenne.

Non ci fece molto caso, credendo che probabilmente Remus fosse ancora mezzo addormentato.

Presa la mano di Lupin, lo tirò su.

Gli cinse le spalle con un braccio e lo condusse al dormitorio.

Remus si lasciò condurre come un automa dal moro.

La sua mente era come intorpidita, incapace di formulare pensieri razionali.

Solo una cosa gli era ben chiara.

Gli sembrava di aver passato tutto il pomeriggio solamente nell'attesa di quel momento.

Solamente nell'attesa che lui lo trovasse.

E sentire la sua stretta sicura attorno alle spalle.

Respirare il suo profumo.

Ascoltare la sua voce, senza realmente prestare attenzione a ciò che diceva, ma solo perché aveva un bel suono.

Dopo aver passato troppo tempo a negare, Remus si rese conto della lampante verità.

Lui si era innamorato di Sirius.

E per il momento decise di non valutare le conseguenze di questa sua scoperta, ma semplicemente godersi quel momento.

 

Continua...

 

Lo so... il mio ritardo è imperdonabile e di ciò mi scuso. Spero solo che ne sia valsa la pena.

Ringrazio tutti voi che leggete e commentate:

Ethlinn, call, byakko, Angel Alexiel, MEIKO BLACK, airone, Agartha, Francesca Akira89, Faith Lupin

Spero di poter avere ancora una volta la vostra opinione.

Naife, come sempre, grazie mille per il tuo aiuto.

 

Lilith Black

 

 

  
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