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Autore: Lorelei95    23/07/2011    8 recensioni
E se improvvisamente il nostro Dobe diventasse un bastardo spietato e gelido? E se il nostro Teme diventasse un idiota chiacchierone? Cosa accadrebbe? Scopritelo!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed ecco la vostra umile autrice Lorelei95 tornare dopo un lunghissimo periodo di assenza!!!*cerca inutilmente di evitare i pomodori* Lo so, sono in un mortale ritardo ma l'ispirazione si è fatta attendere per molto e si è scusata dicendo che anche lei era in vacanze! Tutte storie dico io!! Comunque finalmente sono riapparsa su EFP contro ogni qualsiasi pronostico e spero di entusiasmarvi un pochino con questo nuovo capitolo assurdamente serio e demenziale(Due aggettivi che non stanno proprio insieme)... Grazie a tutti voi che sostenete questa scellerata scrittrice, la quale vi deve moltissimo!! Alla prox e buona lettura!



Capitolo Quindici: Sas'ke Bond E' Stato Catturato!

Accasciato sul divano, Sasuke respirava affannosamente, sconvolto dalla fatica per l'aver cacciato da casa sua quei depravati degli amici di Itachi, non riuscendoci però con quest'ultimo che ora lo fissava appoggiato allo stipite della porta.

Il moro minore non lo avrebbe mai sospettato ma il suo viso era percorso da tutti i pensieri che stava facendo, facilitando al fratello il compito di capire cos'avesse.

Era infatti sovrappensiero e rifletteva sia sulla partita che avrebbero dovuto tenere contro l'Akatsuki, e ciò lo preoccupava parecchio, sia sulla vera identità del Principe Mascherato. Non poteva fare a meno di chiedersi chi fosse e più ci ragionava e più si rendeva conto che una parte non ben definita del suo animo lo conosceva.

Aveva passato una serata fantastica, tra balli e baci, ma niente di ciò che gli aveva detto il ragazzo l'aveva aiutato a riconoscerlo. Era sempre più tentato di pensare che forse, quello splendido sconosciuto, in realtà non fosse altro che la sua fervida immaginazione ma non poteva essere così visto che il Principe aveva incontrato anche altre persone al di fuori di lui.

Sasuke fece un sospiro, grattandosi la nuca e borbottando tra sé e sé su quanto fosse complicata e misteriosa la sua vita, troppo a volte.

Itachi allora si schiarì la gola e attirò l'attenzione, sedendosi accanto al fratello e mettendogli un braccio sulle spalle.

-Dimmi, Otouto, per caso ti turba la partita di basket? Vabbè che siamo imbattibili ma non serve che ti preoccupi tanto, qualche canestro ve lo lasceremmo fare!-

Sasuke lo fulminò con un'occhiataccia, avendo capito quanto li sottovalutava.

-Non pensare sia così facile! Abbiamo degli ottimi giocatori e io sono uno tra questi!-

-Immagino gli altri allora...- Itachi lo schernì scherzosamente e gli spettinò i capelli, ridendo quando quello si inviperì di rimando.

-A parte gli scherzi,- riprese Itachi, con uno sguardo serio e più maturo di quanto dimostrasse solitamente- c'è qualcosa che non va, Sasuke?-

L'altro fece finta di niente e si mise a guardare il soffitto con interesse. Il suo comportamento era sempre stato troppo strano ed ora non poteva improvvisamente comportarsi come se fosse un fratello maggiore serio e responsabile, non ne aveva alcun diritto.

Itachi capì l'antifona e scosse la testa, unendo le mani e poggiandosele in grembo, cominciando un discorso che avrebbe sorpreso non poco il più piccolo.

-Senti, ciò che sto per dirti probabilmente ti sorprenderà: io non ho mai avuto intenzione di metterti nei guai coi miei modi stravaganti ed eccentrici, volevo solamente che uscissi dal tuo guscio perchè la morte di nostra madre non ha fatto altro che renderti schivo e chiuso con tutti. Volevo aiutarti ma non sapevo come; anche se sono più grande di te non significa certo che io conosca il mondo meglio di te. Così ho cominciato a fare pazzie, ad usare la mia genialità in una maniera totalmente diversa da quella a cui ero abituato solo per spingerti a non rimanere succube della mia figura. So quanto è stato difficile per te continuare a vivere pensando di dover badare anche ad uno psicopatico pazzoide, ma so anche quanto questo ti abbia reso indipendente e voglio dirti che sono orgoglioso di te. Di te che hai avuto la forza di seguirmi e di abbandonare nostro padre, di te che hai ricominciato da zero più volte, di te che ora stai lottando con i tuoi più forti sentimenti.

Immagino che per te sarà strano vedere questo “nuovo” aspetto di me, ma voglio che tu non abbia freni nel chiedermi aiuto in un prossimo futuro.-

Sasuke era spiazzato e guardava Itachi come non faceva da tempo.

-Io....non so cosa dire...-

-Non devi dire niente, riflettici sopra e poi ne riparleremo quando vorrai. Ora vai da Kiba a confidarti con lui su qualsiasi sia il problema che ti affligge, ti ascolterà.-

Detto ciò l'Uchiha maggiore si alzò e andò in cucina a preparare il pranzo.

Sasuke invece guardava il muro di fronte a sé basito, scioccato da quelle parole sincere e fraterne.

Cominciava a capire certi atteggiamenti di Itachi e certe sue reazioni passate, che prima pensava fossero solo dettate per fargli un dispetto o cose simili. Non aveva mai sospettato che continuasse a proteggerlo nonostante ormai fosse quasi maggiorenne, ma ne era felice.

Stava per dire qualcosa di carino nei confronti del fratello quando arrivò un commento dalla cucina:-A proposito, il ragazzetto di ieri era assolutamente fantastico! Cioè, se io fossi stato nei tuoi panni l'avrei portato di corsa in camera mia e non certo per mostrargli le mie foto da piccolo... Ihihih!!!-

-Itachi!!!!- Esclamò sconvolto Sasuke.

-Ma sì, Otouto! Diciamo le cose come stanno! E poi sono sicurissimo tornerà a trovarti! Non avete mica consumato ieri sera, vero?!?-

A quella frase Sasuke presa la giacca e si sbattè la porta di casa alle spalle.

Itachi invece ridacchiò mentre si metteva la traversa per cucinare e pensava a quanto fosse ingenuo il suo fratellino.

Provocandolo avrebbe accelerato i tempi per farli rincontrare e lui voleva solo che Sasuke fosse contento, in più quel Principe assomigliava stranamente ad una persona che aveva già visto...




Sasuke ringhiò stufo; ma era mai possibile che, scappato da una casa per un pazzo psicolabile, trovasse il suo migliore amico ridotto nello stesso modo? Certo che no!

Kiba infatti era seduto al tavolo della sua scrivania sovrastato da mille fogli ricolmi di progetti stile 007 e li osservava, cerchiando con una penna rossa i punti poco chiari della missione.

Il moretto aspettò trepidante per quasi mezz'ora, fino a quando esplose rabbioso:-Ma si può sapere che stai combinando?!? Sono qui da un sacco di tempo e non mi hai nemmeno guardato un secondo! Mi è venuto ad aprire Akamaru, altrimenti sarei rimasto chiuso fuori dalla porta!-

L'altro lo osservò scosso, come se avesse visto un fantasma; ovviamente lui non si era minimamente accorto dell'amico e figuratevi che colpo vedendolo alle spalle, senza sapere come è entrato.

Poi però si riscosse e decretò con aria greve:-Quella che sto per riferirti è un'informazione segretissima perciò devi solennemente giurare che, in caso di pericolo, non rivelerai i nomi degli altri membri dell'agenzia...-

-Ma hai bevuto?! Di che agenzia stai parlando? Ehi, qualsiasi cosa sia non voglio averci nulla a che fare!- Sasuke mise le mani avanti per sottolineare le sue parole ma Kiba non se ne curò molto.

-Benissimo, ero sicuro avresti accettato questo incarico!- Detto questo, si alzò dalla sedia e gli mise un plico di fogli in mano sul quale c'era scritto: “Piano per intrufolamento(Lo so che questa parola non esiste in italiano, ma passatemela.... nd me) nella villa Uzumaki”.

L'Uchiha sfogliò velocemente quel fascicolo e poi fissò l'Inuzuka con una palese domanda scritta in fronte.

-Ovviamente ti starai chiedendo, agente Sas'ke Bond, per quale motivo quest'oggi noi dovremmo ispezionare la villa della temutissima Volpe. Ebbene devi sapere che ieri sera, alla festa di Carnevale, nessuno l'ha vista e ciò ha creato molto scalpore tra i partecipanti. Al termine della serata è stata indetta una sfida secondo la quale vinceva chi riusciva ad ottenere prove tangibili del motivo per cui Naruto è mancato all'evento. E ora noi le troveremo!-

-E spiegami, per quale astruso( ma quanto mi piace questa parola!*_* nd me) motivo io dovrei aiutarti nel tuo folle piano? E soprattutto, chi ha scelto il mio nome?! Come potrei chiamarmi Sas'ke Bond!? Seriamente parlando, tu ieri hai fatto qualcosa o che ti ha reso tremendamente rincoglionito o che ti ha reso stupidamente idiota! Non so quale scegliere, guarda!-

-Su su Sas'ke! Non fare tutti questi piagnistei! Ci aspettano onore e gloria se porteremmo a termine questa missione!!-

-Lo sai che mi sembri Rock-lee?- Disse il moro, notando il pugno dell'altro levato al cielo e gli occhi a forma di stelline. -Manca solo che dici che la forza della giovinezza ci assisterà!-

Kiba lo fissò con astio e rispose:-Lo so anche io che sembra una stupidaggine, ma quando ti ricapiterebbe di entrare in casa della Volpe? Mai! Io ti sto solo offrendo l'occasione perfetta, sta a te coglierla al volo...-

Sasuke allora si appoggiò al letto, sprofondandoci e perdendosi nei suoi pensieri.

Lui moriva dalla voglia di vedere il luogo in cui abitava Naruto; era convinto che, potendo vedere coi suoi occhi dove viveva, avrebbe capito anche qualcosa di lui. Era inutile che cercasse di evitare il problema, per quanto l'Uzumaki fosse stronzo e presuntuoso l'avrebbe aiutato, a costo di essere preso in giro a vita.

Non poteva certo dimenticarsi delle parole di Haku e della seria preoccupazione che trapelava dalla sua voce quando parlava del biondo. Non avrebbe più avuto il coraggio di guardarsi allo specchio se non avesse portato a termine la promessa silenziosa fattale.

Deciso, alzò gli occhi e li fissò in quelli gialli dell'altro, esclamando:-Ci sto! Quando si comincia?-

Kiba sorrise e raccolse un zainetto nero, probabilmente con l'attrezzatura necessaria, dicendo:-Adesso, dobbiamo solo recuperare l'ultimo membro...-




***______*** ***_______*** ***______***




Si stiracchiò con un lamento, alzandosi dalla sedia dopo una mattinata passata al computer alla ricerca di informazioni utili sull'Akatsuki, prendendo poi il cappotto e scendendo le scale per dirigersi in cortile, dove sicuramente suo zio stava cercando l'ispirazione per il suo nuovo romanzo in qualche giornale vagamente(Solo vagamente?.__. Nd me) hentai.

Non per niente, quand'era piccolo, lo chiamava l'eremita porcello, vivendo sempre per i fatti suoi e spiando le donne giovani e belle di ogni dove.

-Dove vai, moccioso?- Chiese Jiraya, senza alzare lo sguardo dalle foto che aveva in mano.

-Ho intenzione di andare da Gaara. L'ho sentito solo stamattina e mi sembra strano non richiami.-

-Magari è in dolce compagnia.....- Propose lo zio, non notando la curva che presero le labbra di Naruto a quella frase.

Il biondo infatti sospettava che, se il parente avesse saputo di che dolce compagnia si trattava, sarebbe svenuto sul colpo.

Jiraya era sempre stato un uomo dalle ampie vedute, ma forse non avrebbe mai accettato tanto facilmente che un amico del nipote potesse preferire il pacco ad un bel paio di tette. Molto probabilmente avrebbe avuto un infarto alla rivelazione di Naruto, sul fatto che la sera prima aveva baciato molto ma MOLTO appassionatamente un compagno dello stesso sesso.

Al ricordo di Sasuke in abiti femminili, si passò una mano nei capelli, cercando di scacciarne il pensiero che tornava, prepotente, ad assillarlo.

Per fortuna la voce dell'altro lo riscosse:-Quanto hai intenzione di stare via? Tipo l'intero pomeriggio?-

-Bè, ora è quasi mezzogiorno. Andremo da qualche parte a mangiare e poi discuteremo sul da farsi.-

-In particolare?- Domandò incuriosito lo zio.

Naruto si infilò con disinvoltura il cappotto, sistemandosi il colletto e poi rispondendo:-Siamo in una situazione di svantaggio per quanto riguarda la partita di basket in programma con la scuola e dobbiamo scoprire il più possibile sui componenti di Alba, almeno da capire con chi avremo a che fare e come comportarci di conseguenza.-

-Vuoi coprirti le spalle insomma.-

-No,- disse fermamente l'altro -tutto ciò mi serve per ridicolizzare Sasori, non mi importa come lo farò, ma gli darò una lezione che non si dimenticherà tanto facilmente.-

Jiraya sospirò, sconfitto dall'istinto di vendetta del biondo nei confronti del suo ex migliore amico.

Comprendeva meglio di molti altri il motivo che lo spingeva a comportarsi così, ma sperava tornasse a sorridere un giorno.

-Allora vai pure, hai la mia benedizione.-

Naruto commentò strafottente:-Con o senza la tua benedizione ci sarei andato comunque.-

Quindi si voltò e si diresse verso la porta di casa mentre l'altro gli diceva:-Vedi per le 6 di essere tornato, moccioso! Non ho intenzione di aspettarti oltre!-

E il biondo non rispose, sapendo però che avrebbe fatto come gli era stato detto.




***______*** ***_______*** ***______***




Se qualcuno li avesse visti, probabilmente avrebbe chiamato o i carabinieri o un'ospedale psichiatrico.

Erano vestiti completamente di nero in pieno giorno, come un orso polare che si tinge di rosso per passare inosservato nella neve. (“-.-... A volte mi stupisco di quanta stupidità io concentri in pochi, singoli personaggi.. nd me) (Sempre gentile te!!>.< nd Sasu & Sai & Kiba) (Faccio del mio meglio ù_ù.. nd me)

Sai si era unito al gruppo in un secondo momento, saltando fuori da una viuzza con tutta l'intenzione di far morire di crepacuore Sasuke. (Perchè io ho dei super sensi che mi avvertono del pericolo °^° nd Kiba)

Così si erano avvicinati alla villa Uzumaki e in quel momento stavano scavalcando il muro, quello meno visibile sulla strada perchè era particolarmente accostato ad un'altra casa ed era quasi impossibile passarci.

L'Inuzuka aveva confermato l'uscita del biondo già alcune ore prime e quindi avevano la casa libera per cercare ciò di cui avevano bisogno, cioè del motivo della sua non-presenza alla festa.

Sasuke era ancora incerto se quella fosse la mossa più giusta e soprattutto LEGALE che potevano fare, ma ormai c'era dentro fino al collo.

Infatti erano già nel giardino della Volpe quando rimasero fermi alcuni minuti ad osservare la bellezza del posto: l'erba era corta e curata, solcata da uno stretto corridoio in ghiaino che conduceva fino ad un salice piangente, posizionato sulla parete sinistra rispetto a dove erano entrati loro.

L'Uchiha minore rimase incantato alla vista dell'albero, chinato per il peso di quei rami grondanti di foglie. Gli ricordava un uomo, piegato dalle fatiche e dai ricordi ma che ancora combatteva contro la vita.

Ingoiò a vuoto, Sasuke, rendendosi conto di quanto fosse sbagliato stare in quel luogo; in fondo rappresentava Naruto e si sentiva quasi geloso che qualcuno all'infuori di lui potesse tentare di conoscerlo meglio.

Stava per consigliare agli altri due di andarsene alla svelta, quando si rese conto che non erano più nel giardino e seguì i rumori provenienti dall'interno.

Kiba stava aprendo tutti gli armadietti di quella che era certamente una cucina e commentava ogni alimento contenuto all'interno mentre Sai osservava curioso i dipinti e i quadri affissi alle pareti.

-Si può sapere che state facendo? Non avremmo una specie di missione?- Il moro ormai aveva capito che avrebbe dovuto opporsi subito a quella stupida idea e che per una volta la sua coscienza aveva ragione al 100%. Quando una sfida bussava alla porta di Kiba, questo l'accettava incurante di tutto.

-Stiamo solo vedendo se ci sono informazioni utili alla nostra ricerca, agente Sas'ke.- Rispose con prontezza l'Inuzuka, già sapendo quali scuse usare se lui avesse cercato di piantarli in asso.

Sai invece non li stava ascoltando, troppo preso nella lettura di un quadro cubista posto nel salotto accanto.

-Stiamo facendo una cosa sbagliata Kiba! E non so nemmeno più per quale motivo ho acconsentito a partecipare!! Se qualcuno ci scoprisse? E soprattutto, se lo venisse a sapere Naruto?!-

Sasuke voleva infondere paura nei cuori dei due, in fondo non avevano proprio idea di quale reazione avrebbe causato la loro presenza in casa del biondo senza il suo permesso.

-Non lo verrà a sapere, non c'è nessuno in casa.- Affermò l'altro, mentre Sai cominciava a seguire la discussione.

-Ne sei sicuro? E se magari qualcuno è venuto a trovarlo? E se tornerà a breve rispetto a quanto pensiamo? Dimmi Kiba, quanto hai lavorato su questo “piano”?- Sasuke cominciava a spazientirsi; non si sentiva a suo agio sapendo di stare violando delle regole.

-Smettila Sasuke! Non ho intenzione di andarmene di qui solo perchè sei spaventato e,- non fece tempo a finire la frase che si sentirono dei passi provenire dal piano superiore.

Tutti e tre si gelarono sul posto, convinti di aver sentito male, ma quando i passi ricominciarono si resero conto quale era la realtà: erano stati scoperti!

-Lo sapevo io che questa era una cattiva idea!!- Esclamò Sai, cominciando a correre verso il muro per scavalcarlo, seguito a ruota da Kiba e dall'Uchiha, che però sentiva forte il desiderio di sapere chi ci fosse in casa.

L'Inuzuka allora spinse Sai per aiutarlo a salire, mentre Sasuke faceva lo stesso con lui quando però perse l'equilibrio e scivolò sulla ghiaia, perdendo secondi preziosi.

Kiba stava per scendere ad aiutarlo ma fu bloccato da Sai quando sentirono una voce dall'interno della villa:-Che sta succedendo qui?! Che tu sia uno o venti non mi importa, ti avverto che a spezzarti qualche osso ci metto poco o niente!-

I due ragazzi scomparvero alla vista e il moro minore cercò di issarsi da solo ma una mano robusta gli prese la maglia e lo strattonò verso il basso, girandolo poi con violenza spalle al muro.

Sasuke calmò il respiro agitato e aprì gli occhi, trovandosi di fronte un uomo dai tratti seri e dai folti e lunghi capelli bianchi.

-Sono sicuro tu abbia un buon motivo per essere entrato qui di nascosto, perchè non me lo racconti davanti ad un bel bicchierino di sakè?-

Quindi lo tirò con poca grazia, conducendolo come fosse un condannato al patibolo.

Il moro inveì mentalmente contro il suo migliore amico, sapendo già cos'avrebbe detto a quella scena: “Sas'ke Bond è stato catturato!”.

Veramente lui non credeva di meritare un amico così.... (Concordo con te”-.- n dme)

  
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