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Autore: LaurenSmith    26/03/2006    15 recensioni
"Hermione arriva alla Tana dieci giorni prima dell'inizio dell'ultimo anno di scuola per trascorrere gli ultimi giorni di vacanza assieme ai suoi migliori amici. Quello che non sa però è che l'aspettano i dieci giorni più caldi della sua vita..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ma non posso crederci!! 15 recensioni?!? Voi non potete capire cosa significa per me, ringrazio davvero tantissimo tutti quelli che hanno scritto e spero che il seguito della storia sia all’altezza delle vostre aspettative. Mi raccomando, continuate a recensire. In effetti penso che ormai sia chiaro a tutti che anche a me Ron mi fa sbavare spudoratamente XD, sono contenta che ne abbiate apprezzato la descrizione… ma non è finita… leggete e sbavate! XD


-9


Hermione non avrebbe mai immaginato di averci azzeccato così tanto quando aveva detto che ci sarebbero state delle giornate calde. Non era esattamente quello che aveva inteso lei, ma il giorno dopo, quando si svegliarono a metà mattina, fu subito chiaro che la giornata sarebbe stata davvero caldissima.


Quando Hermione e Ginny scesero in soggiorno, trovarono Harry e Ron che facevano una partita a scacchi, bevendo una bibita ghiacciata. “Scacco matto!” disse Ron esultante. “Oh no, non di nuovo!” esclamò Harry mettendosi le mani nei capelli. “Io non capisco come fai...” “È semplice, sono troppo forte” concluse Ron con aria di superiorità. “No, è che giochi contro delle schiappe” intervenne Hermione guardando Harry e scuotendo la testa come a dire ‘ma è mai possibile che tu perda sempre?’. “Oh-oh” fece Ron con aria sorniona “La signorina vuole una lezione!” e la guardò con un mezzo sorriso. “No grazie! Da te non ho niente da imparare” disse lei. “Oh, credimi, ne avrei eccome di cose da insegnarti” rispose lui alzando un sopracciglio e fissandola intensamente. Sotto il suo sguardo, Hermione si sentì avvampare, ma non aveva intenzione di rinunciare alla sfida. “D’accordo allora, ‘maestro’, vediamo se riesci a non perdere...” disse Hermione prendendo il posto lasciato vuoto da Harry.


“Ragazzi, io vado un momento di sopra, ho dimenticato una cosa in camera” fece Ginny, ma Hermione e Ron si stavano guardando dritti negli occhi, sfidandosi con gli sguardi e non avevano orecchie per nessuno. Harry invece disse, “Aspetta Gin, non vuoi farti una passeggiata?” “Dopo Harry” disse lei salendo le scale “Ora ho da fare!” e poi, accorgendosi di essere stata un po’ troppo brusca, aggiunse “E poi ora è troppo caldo” e sparì. Harry rimase lì a grattarsi la testa con una mano mentre la guardava salire le scale. La sua attenzione ritornò ai due amici, immersi in una partita all’ultimo sangue: Hermione aveva un’espressione concentratissima e guardava la scacchiera valutando le mosse. Ron invece guardava la ragazza mentre questa si mordicchiava il labbro e Harry fu più che certo che in quel momento lui non stesse affatto pensando alla prossima mossa o, perlomeno, non a quella da fare sulla scacchiera...


Vedendo che i suoi due amici non lo consideravano, troppo presi dalla partita e troppo presi uno dall’altro, Harry decise di salire nella stanza di Ron a prendere la rivista di Quidditch che aveva lasciato sul comodino. Quando fu davanti alla porta della stanza di Ginny, sentì delle voci, anzi, una sola voce, quella della ragazza. Si fermò per accertarsi che tutto fosse a posto. “Farò il possibile per venire da sola, ma non sarà facile... lo so, ma ci sarà tutta la mia famiglia... si, anche lui è qui... oh andiamo, te l’ho già detto, è finita... si, lo so, anch’io e non sai quanto... ora devo andare...” Harry si affrettò verso la stanza di Ron facendosi un sacco di domande su quello che aveva sentito: sembrava quasi che Ginny stesse parlando al telefono, ma i maghi non usavano mai quegli strumenti babbani per comunicare. La cosa era strana...


Quando tornò di sotto, trovò Hermione a braccia conserte, con il muso lungo e che deva le spalle a Ron. Lui cercava di farla parlare, “Avanti Hermione, lo sapevi che sarebbe finita così! Non costringermi a fare qualcosa di estremo per farti tornare il sorriso sulle labbra...” A queste parole, lei girò appena la testa per controllare quali fossero le intenzioni di Ron. “Oh no, oh no, scordatelo! Va bene, d’accordo, lo ammetto, sei il più forte, ma non azzardarti a farmi il solletico” disse lei minacciandolo con il dito. Ron fece schioccare la lingua e scosse la testa. “Non basta, lo sai cosa devi dire...”. La guardava ridendo e aspettando le parole di lei, sapendo di averla ormai incastrata. “Non posso crederci! Vuoi veramente che lo dica?” fece lei con aria incredula. Lui si avvicinò di un passo mimando con le dita il gesto del solletico. “Dai! Non hai nessun bisogno di una cosa del genere, sei già abbastanza gasato!” Lui fece un altro passo avanti. “E va bene! Va bene! Weasley è il mio Re! Ecco, sei contento ora?”. Ron si raddrizzò in tutta la sua altezza, esibendo un sorriso compiaciuto. “Sei proprio un bambino” disse Hermione scuotendo la testa rassegnata. In quel momento ricomparve Ginny. “Ragazzi, ho avuto un’idea. Perchè questo pomeriggio non andiamo a farci un bagno laghetto per rinfrescarci un po’?”


Poche ore dopo, nella stanza di Ginny, le due ragazze stavano indossando i costumi da bagno e preparando i teli da portarsi al laghetto. “Ginny sei sicura che sia una buona idea?” chiese Hermione dubbiosa. “Perché? Dai, ci divertiremo!” “Lo so, ma vedi, io…” “Be’, si certo, tu avrai qualche difficoltà a togliere gli occhi di dosso a Ron, così come lui non riuscirà a staccare i suoi da te” disse Ginny guardando Hermione arrossire furiosamente. “Ma dai! Non è assolutamente vero!” disse quest’ultima e uscì dalla stanza aggiungendo “Ti aspetto di sotto”. Ginny finì di preparare le sue cose ridacchiando. Quando Hermione arrivò in soggiorno, trovò Ron seduto sul divano che leggeva una rivista. Portava un costume a pantaloncino di un blu intenso che sembrava coordinato con quello dei suoi occhi, e sopra una semplice T-shirt nera. “Harry?” chiese lei guardandosi intorno in cerca dell’amico. “Scende fra poco, sta finendo di prepararsi” “Ah, ok…” fece lei e calò un silenzio un po’ imbarazzante. Hermione vagava per la stanza a disagio, fingendo interesse per qualche strambo soprammobile di Molly. Ron la guardò e non potè trattenere un sorriso. “Che stai facendo? I ninnoli di mia mamma non sono così interessanti. Dai, vieni a sederti qui” disse, indicando con la mano un posto accanto a lui. Hermione gli fu grata di aver messo fine a quello strano momento. Odiava quando fra loro si creavano momenti di imbarazzo. Ma da quando aveva rivisto Ron il giorno prima, si era accorta di essere sempre un po’ nervosa quando si trovava sola con lui. Andò a sedersi al suo fianco, facendo bene attenzione a che le loro gambe non si sfiorassero. Ma Ron fu molto meno attento e le posò sulle gambe la rivista che stava leggendo. Hermione fu percorsa da un brivido quando la mano di lui sfiorò la sua coscia. “Guarda qui! Non posso crederci!” disse lui scoppiando a ridere. Hermione vide che la rivista era “Il Cavillo”, il cui direttore era il padre della loro amica Luna. Ma non fece in tempo a leggere le nuove strambe teorie che Harry e Ginny scesero le scale pronti ad andare. Ron e Hermione si alzarono dal divano e i quattro ragazzi uscirono.


Quando arrivarono al laghetto, stesero a terra i loro teli e vi si adagiarono sopra. Presero a chiacchierare pigramente delle vacanze, della scuola che stava per ricominciare e dei loro amici, quando ad un tratto Ron disse “Basta! Io ho troppo caldo, mi tuffo!” E con ciò corse verso il lago, seguito a ruota da Harry. Si tuffarono in acqua elegantemente e fecero alcune bracciate prima di fermarsi e mettersi a parlare allegramente. “Andiamo!” disse Ginny alzandosi a sua volta. “Vai avanti, arrivo tra un minuto” rispose Hermione. La rossa annuì e andò correndo verso il lago, nel quale si tuffò sollevando una nuvola di spruzzi. Raggiunse i ragazzi e si fermò a parlare con loro. Poi, evidentemente, Ron fece una battuta delle sue perché lei si slanciò su di lui, tentando di mettergli la testa sott’acqua. Subito Harry si unì alla battaglia e i tre ingaggiarono una lotta uno contro l’altro per veder chi riusciva a non annegare.
Hermione li guardò dalla riva, incerta se raggiungerli o meno, e mentre li stava guardando, Ron si allontanò dagli altri due per tornare verso di lei. Man mano che usciva dall’acqua, il suo corpo longilineo si rivelava alla vista di Hermione, che cominciava ad avere qualche difficoltà di respirazione. “Oh per Merlino!” disse fra sé. Ron le stava davanti, grondante di acqua che lasciava sul suo corpo snello una miriade di goccioline che luccicavano alla luce del sole, cosicché lui sembrava risplendere. I lunghi capelli rossi, bagnati e spettinati, fiammeggiavano sopra di lei. Evidentemente stava aspettando la risposta ad una domanda che lei non aveva sentito, perché ad un certo punto disse “Hermione, mi stai ascoltando?” Lei alzò lo sguardo sui suoi occhi che la guardavano interrogativi. “Ecco… io…” balbettò lei . “Ti decidi a raggiungerci in acqua?” le chiese di nuovo lui. “Veramente vorrei stare ancora un po’ qui al sole” rispose lei. “Avanti, non farti pregare” “No, davvero io…” “D’accordo” la interruppe lui “L’hai voluto tu!” Si scrollò dai capelli l’acqua fredda che gocciolò sulla pelle accaldata di Hermione. Lei scattò in piedi gridando, e lui ne approfittò per prenderla per la vita e caricarsela in spalla ridendo. “Ronald Bilius Weasley, lasciami immediatamente” strillò lei indignata, scalciando per liberarsi dalla stretta di lui, che si fece ancora più salda sulle sue gambe. Hermione non aveva alcuna possibilità di riuscire a sfuggirgli, era troppo minuta rispetto a lui. E, anche se profondamente scandalizzata dall’azione di lui, non potè fare a meno di ammirare le fattezze della sua schiena, sulla quale era costretta a poggiare le mani per non rischiare di cadere mentre lui la trasportava verso l’acqua. “Ron, dai lasciami andare” si lamentò lei. “Come vuoi” fece lui, e senza troppe cerimonie la scaricò nell’acqua fredda, che però in quel punto era ancora bassa, per cui Hermione vi si ritrovò seduta dentro, in una posizione molto buffa. Rabbrividendo per la temperatura dell’acqua, tuonò “Questa me la pagherai molto cara!” Ma Ron stava già nuotando verso l’acqua più profonda ridendo come un matto.


Dopo poco Hermione li raggiunse e con lo sguardo finto arrabbiato si rivolse a Ron “Mi hai fatto prendere una botta al sedere!” “Oh poverina! Vuoi un massaggio?” chiese lui con aria divertita. “Come ti permetti, razza di porco!” ribattè lei e prese a schizzargli l’acqua in faccia. “Ehi! No, ferma! Brutta piccola strega ribelle!” disse lui tentando di avvicinarsi. Finalmente riuscì a bloccarla per i polsi, le portò le braccia dietro la schiena e gliele tenne ferme con una delle sue mani. Con questa manovra però, si ritrovarono molto vicini e le loro bocche erano a pochi centimetri una dall’altra. Ron abbassò gli occhi sulle labbra di lei, che vi fece scorrere sopra la lingua per provocarlo. Poi, a voce bassa disse “Ron, lasciami i polsi, mi fai male…” Lui allentò la presa immediatamente e lei ne approfittò per appoggiargli le mani sulle spalle e tentare di spingerlo con la testa sott’acqua. Scherzarono ancora un po’ nell’acqua, finchè non venne ora di rientrare. Si asciugarono, si rivestirono ed arrivarono alla Tana tutti quanti con una fame da lupi.

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Grazie ancora a tutti quelli che hanno scritto, è stata una gioia leggere i vostri commenti, continuate, please ;). Un bacio grandissimo a tutte le adorabili kicker di freefans ^^ <3

  
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