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Autore: AnyaSparrow    03/08/2011    4 recensioni
"Il mio dono è la morte.. e sono qui per donarla anche a te"
E' questo quello che crede la Psicopatica. Uccidere è quello che adora fare, e lo fa con grande sentimento... come se fosse davvero il suo modo di vivere. Vivere, uccidendo gli altri.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11
Risata di cuore

 
Vedere la sofferenza degli altri mi rincuorava. Perché la vedevo, non la eliminavo. Provavo sempre un enorme rabbia quando vedevo qualche bambino che soffriva, o qualche povero anziano. Ma capii che la sofferenza è qualche che regala anche la vita, qualche che non dovrebbe esistere, ma che ha creato lo stesso Signore che ha creato la felicità. Ingiustamente, ma l’ha creata.
La notte preferivo chiudermi della mia stanza con un po’ di musica classica. Mi permetteva di dormire senza sentire i gemiti delle persone anziane o i pianti dei bambini.
La maggior parte del tempo lo passavo con i bambini, ma specialmente con Terry. Era lei che volevo capire. Era lei che volevo far parlare, sebbene ci riuscissi sempre meno. Ciò che sapevo era che non voleva essere toccata. Odiava il rapporto fisico, e non appena qualcuno faceva senno di toccarla si rabbuiava e scappava via, con lo stesso muso in volto. Era qualcosa che mi premeva, che non riuscivo a capire. Spesso le avevo chiesto il motivo, ma l’unica sua risposta era stato uno sbuffo… nulla di più.
A pranzo tutti mangiavamo nella mensa. I bambini si mettevano con i bambini, e poi c’erano i tavoli per i volontari e per i lavoratori. Solitamente preferivo sedermi sola con un blocchetto a lato in cui scrivevo e disegnavo alcune scene. Se a quindici anni disegnavo persone malconce e davvero tristi, adesso disegnavo il bene. Cercavo di trovare una risposta a: “qual è la felicità del mondo?”. Beh, potevano essere i bambini allegri. Poteva essere un sorriso di qualcuno. Poteva essere un bacio dato al vento per qualcuno… Ma questo poteva far scomparire la sofferenza? Forse non del tutto… Ma una minima parte si.
Mi trovavo con il vassoio dinanzi, con sopra un po’ di pasta allagata dal sugo, una fettina di carne, qualche patatina e un budino. So che la gente normale comincia sempre dalla pasta, ma io adoravo cominciare dalla dolcezza, e quindi dal budino. Ne presi un cucchiaino e lo richiusi fra le mie labbra assaporandone il sapore dolciastro del cioccolato.
Sarah?”, mi sentii chiamata e non poté che alzare il capo. Purtroppo sopra non vidi nulla, quindi lo riabbassai incrociando il mio sguardo con un bambino biondo dagli occhi azzurri. Mi sorrideva e mentre lo faceva corse da me.
Ciao James
Riconobbi il bambino del treno che era stato rimproverato dal padre per avermi disturbata. Mi abbracciò e gli accarezzai il capo. Non ci conoscevamo, avevamo scambiato solo due chiacchiere … eppure lui sembrava conoscermi da secoli. Cosa che apprezzai. Mi piaceva quel senso di voler bene, mi faceva sentire protetta oltre che amata, in un certo senso.
Sono contento di vederti qui. Lavori qui?
Annuii due volte.
In quel momento arrivò anche l’uomo del treno, il padre di James, con un vassoio rosso in mano. Era strapieno di cibo. Guardò James e poi alzò lo sguardo su di me. Sembrava scosso un tantino, e non capii se per suo figlio che mi abbracciava o perché era sorpreso di vedermi nuovamente.
Salve” si sedette al mio tavolo senza chiedermi permesso, ma saltai il particolare. Infondo il tavolo era per tutti e poi mi piaceva la compagnia di James. “James ti ho preso le patatine, dai. Mangia prima che si raffreddino
James si distaccò da me sedendosi accanto al padre.
L’uomo alzò lo sguardo verso di me mentre versava della salsa rossa sulle patatine del figlio. “Quindi… Lei lavora qua?” mi chiese, con quel che credetti un sorriso. Non l’avevo visto sorridere sul treno, e nemmeno poco prima.
Sorrisi anche io, annuendo “Volontariato, per la precisione
Anche io
Annuii ancora, mettendo in bocca un po’ del mio budino mischiandolo anche con il sugo della pasta. Ero peggio dei bambini che mischiavano qualunque cosa, ma la cosa mi importava poco. Che male avrebbe potuto farmi? Forse mal di pancia? Bene… avrei sofferto un po’. Più soffrivo di dolore fisico più mi sentivo vicino al Cristo. Era strano anche da pensare ma si.. era così!
Quindi lavoreremo assieme
Direi di si” alzai il volto sorridendo un tantino.
Voleva parlare… Cosa che sul treno non s’era visto. Si sentiva anch’egli solo? Forse… Ma per me la questione non era tanto drammatica. Avevo vissuto anni nella solitudine, che male avrebbe potuto farmi qualche altro anno? O… per sempre?
Nessuno.
Wow!” esclamò James con una patatina in bocca e le labbra sporche di quella salsetta rossa “Che bello! Che Bello, che bello, che bello!
L’uomo si voltò verso suo figlio con una smorfia di disgusto “James, che schifo! Pulisciti la bocca, dai!” prese un tovagliolo cercando di prendere il volto del figlio per pulirlo per bene.
Scoppiai a ridere.
Non sapevo nemmeno io perché, ma quella scena.. quella scena mi fece venire una strana sensazione allo stomaco. Pian piano le labbra si mossero sul mio volto all’insù sino a che un onda non attraversò il mio stomaco e uscì dalle mia labbra in una risata. Una fragorosa risata più che divertita.
Il tizio mi guardava stranita, mentre James aveva preso a ridere come me, forse più forte.
Mi.. mi scusi. Davvero, non era… non era mia… intenzione…” non riuscivo a frenarmi.
Da quanto non ridevo? Ma specialmente, da quanto non ridevo in questo modo?? Ero davvero divertita. Stavo ridendo col cuore oltre che con la testa.
Di nulla, signorina.” Sembrava essere diventato di nuovo serio, come se la mia risata l’avesse infastidito.
Non parlammo più.
Finimmo di mangiare, e ognuno andò al proprio lavoro. 
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Me!: Ammetto ancora una volta che la storia dall'horror (al quale ritornerò) sta cominciando ad andare sul lato drammatico o anche romantico. Ma questo non cambierà il genere di prima.. perchè la nostra Nessuno o Sarah, come adesso si fa chiamare, avrà ancora il tempo a la volontà di rispettare il suo patto con Dio, la sua volontà. Il suo volere. Ma nel mentre... che ne pensate?? Che ne pensate di questa nuova Sarah che, da pazza scatenata, adesso è diventata volontaria al benessere?
Fatemi sapere.
Baci!

   
 
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