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Autore: telesette    04/08/2011    3 recensioni
Attraverso un varco dimensionale dell'Outworld, Liu Kang giunge misteriosamente a Edenia quasi in fin di vita. Prontamente soccorso da Jade e da Kitana, il monaco recupera velocemente le forze tuttavia sembra aver completamente dimenticato il suo nome e il suo compito. Durante la sua convalescenza, Liu Kang e Kitana riprendono quel loro rapporto interrotto tempo addietro ma, oppressa dal peso del dubbio e dalle rivelazioni di Lord Raiden, la principessa si troverà costretta a prendere una difficile decisione...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La reazione di Kitana nel rivedere la presunta “sorella” fu tutt’altro che piacevole. Mileena era stata resuscitata dalle oscure arti segrete di Quan Chi ma la sua indole non aveva subito alcun cambiamento, si trattava sempre dell’orrendo ibrido Tarkatan creato anni prima da Shang Tsung. La principessa e Liu Kang si misero istintivamente in guardia, aspettando il suo attacco, tuttavia Mileena si limitò a scrutare entrambi con occhi privi di emozione.

 

- Povero piccolo Shaolin - esclamò divertita, rivolgendosi a Liu Kang. - Non ricordi più nulla, vero? A quanto pare il mio colpo sul tuo cervello ha avuto più effetto di quanto pensassi…
- Sei stata tu - scattò Kitana furibonda.

Per tutta risposta Mileena si scoprì il volto, rivelando i suoi denti aguzzi come lame e mettendosi a ridere sommessamente.

- Quando ho raggiunto questo impiccione nello Shadowlost, avevo l’ordine di eliminarlo; Quan Chi però ha trovato più divertente l’idea di farlo precipitare nell’oblio, agendo su una determinata zona nervosa… Ora però mi vedo costretta a portare a termine il piano originale, che peccato!
- Maledetta - sibilò Kitana. - Non credere di passarla liscia!
- Oh, io posso anche darti retta, sorellina… Ma prima credo che dovresti convincere loro!

In quello stesso momento, decine di zombie Tarkatan uscirono dal portale e circondarono Liu Kang e Kitana emettendo versi orribili.

- Non sei capace di combattere lealmente, vero? - la rimproverò Kitana, sfoderando il ventaglio.
- Non farmi la predica - rispose l’altra, coprendosi nuovamente il volto. - L’unica cosa che conta nel Mortal Kombat è “rimanere in piedi”… e voi due tra poco non sarete più in grado di farlo!
- La vedremo!

Una volta sfoderati i ventagli, Kitana si liberò contemporaneamente di due Tarkata, decapitandoli con un unico elegante movimento.

- Liu Kang - gridò. - Occupati tu degli altri!
- Va bene - rispose il monaco, schivando velocemente un colpo di lama degli avversari.
- Ora a noi due, Mileena!

Come le due donne incrociarono le rispettive armi una contro l’altra, con un forte stridore metallico e spruzzo di scintille, entrambe si guardarono negli occhi con odio. Mileena spinse via Kitana la quale, dopo aver spiccato un agile balzo all’indietro, atterrò con grazia felina a pochi metri da lei.

- Ti strapperò il cuore dal petto - urlò Mileena, sollevando i pugnali sopra la testa. - Addio, “sorellina!”

Le lame affilate dei pugnali raggiunsero Kitana, lacerandole il fianco e strappandole un grido di dolore, tuttavia la principessa rispose prontamente facendo ruotare il ventaglio nella mano e spiazzando l’avversaria con un pugno al mento. Mileena barcollò su sé stessa per un istante, Kitana le afferrò il collo con una verticale e la scaraventò a terra con un tonfo impressionante. La Tarkata furiosa si risollevò, sbuffando attraverso la maschera sporca di terra e di sangue, e si lanciò nuovamente all’attacco. Stavolta però Kitana calcolò in tempo la distanza e l’allungo e riuscì a intercettare il suo colpo, bloccandola con i ventagli richiusi; dopodiché riaprì velocemente le armi e, fendendo l’aria, investì Mileena con un turbine di vento che la sollevò in aria; per finire, Kitana le assestò un potente calcio di rovescio e la spedì nuovamente al tappeto.

- Hai perso, Mileena - esclamò Kitana, premendosi la mano contro la ferita.
- Questo… lo credi tu - replicò l’altra, sollevando il braccio verso il portale. - Avanti, attaccatela!

Venti nuovi zombie Tarkatan si fecero avanti dall’oscurità, avventandosi contro Kitana.

- Kitana - urlò Liu Kang, parando il colpo di un avversario e spingendolo via con un calcio.

Subito il monaco accorse in suo aiuto ma gli avversari continuavano a venire fuori, senza interruzione, e ben presto entrambi si ritrovarono alle strette. Ormai sembrava davvero finita…
Improvvisamente però una fiammata di colore verde investì in pieno uno dei mostri, proprio mentre questi stava per decapitare Liu Kang. Il monaco alzò la testa e vide un tipo esuberante, con indosso dei grandi occhiali da sole, corrergli incontro. Dietro di lui, Liu Kang scorse altri quattro o cinque guerrieri, compresa una donna dai lunghi capelli biondi, e non poté fare a meno di domandarsi chi fossero.

- Giù la testa - urlò il tizio con gli occhiali, scattando in aria con un poderoso calcio-ombra.

Senza farselo ripetere, Liu Kang abbassò il capo appena in tempo. L’uomo assestò il calcio sul collo dello zombie Tarkata che aveva colpito in precedenza, spezzandoglielo all’istante, anche gli altri si diedero da fare: c’erano un monaco che utilizzava il cappello come fosse una sorta di lama tagliente; un gigantesco energumeno dalla pelle scura che sferrava pugni micidiali servendosi di due braccia meccaniche; una specie di sciamano, con lunghi segni rossi sulle guance, che abbatteva i nemici uno dopo l’altro servendosi di un Tomahawk luminoso; la donna dai capelli biondi che combatteva usando un misto di tecniche di Kung Fu e fasci di energia elettrica attraverso degli speciali braccialetti che aveva ai polsi; l’ultimo era un individuo mascherato in grado di congelare i suoi nemici all’istante e di farli esplodere con una serie di colpi mirati e precisi… In breve i nuovi arrivati si liberarono di quell’orda infernale, facendoli letteralmente a pezzi, e Mileena fu costretta ad accettare la propria sconfitta.

- Ci rivedremo presto, Kitana - ammonì, rivolgendosi alla principessa, prima di scomparire attraverso il portale, così com’era arrivata.

Gli inaspettati soccorritori si avvicinarono ai due, offrendosi di aiutarli a rimettersi in piedi, tuttavia Liu Kang rifiutò sgarbatamente la mano di uno di loro.

- Ehi - fece questi sorpreso. - Si può sapere che accidenti ti prende?
- E tu si può sapere chi sei… anzi, chi siete ?!?

Gli altri lo fissarono confusi. Fortunatamente l’arrivo improvviso di Raiden gettò luce sulla situazione. Un lampo accecante e il dio protettore dell’Earthrealm si materializzò per spiegare loro cosa fosse accaduto al compagno.

- Cavoli - esclamò l’uomo con gli occhiali scuri, massaggiandosi la nuca. - Che razza di botta ti sei preso in testa, amico?
- Non sono tuo amico - rispose Liu Kang infastidito. - E non rivolgerti a me con quel tono!
- Andiamo Liu Kang, calmati - intervenne allora la bionda. - Possibile che non ricordi proprio nulla?
- E’ opera… di Mileena - spiegò Kitana, rialzandosi a fatica. - Ha rimosso i suoi ricordi, facendo leva su determinati centri nervosi per il controllo della memoria…
- Ma è incredibile - esclamarono gli altri.
- Purtroppo Quan Chi ha fatto bene i suoi conti - osservò Raiden. - Se non è capace di distinguere i nemici dagli amici, Liu Kang è molto meno pericoloso per lui di quanto lo sia da morto…
- Ehi ehi ehi - lo interruppe il tizio con gli occhiali, facendo ampi gesti con le braccia. - Andiamo Liu, vecchio mio… Guardaci meglio: vuoi forse dire che non ti ricordi più nemmeno del sottoscritto e delle sue locandine?
- Falla finita, Johnny - lo rimproverò la bionda. - Non sei divertente!
- E che dire allora di lui - proseguì poi, battendo il palmo della mano sul nero energumeno al suo fianco. - Dai, una faccia come quella di Jax non si dimentica: occhio spento, espressione vuota, faccia da ebete e…
- Se non la pianti, ti spiaccico vivo sul cemento - minacciò Jax con un grugnito. 
- Okay, okay, non te la prendere - si affrettò a dire l’altro. - Era per aiutarlo a ricordare!

Liu Kang passò lo sguardo su tutti quei volti presenti, osservandoli attentamente uno ad uno, ma niente sembrava suggerirgli di aver già visto le loro facce da qualche parte né di aver avuto a che fare con loro prima d’ora.

- Liu Kang, fratello - esclamò il monaco col cappello, cingendogli le spalle. - Guardami, possibile che tu non mi riconosca?

L’espressione di Liu Kang si fece ancora più diffidente.

- Io non ho un fratello - rispose, scostando le mani dell’altro con stizza.

Gli altri lo videro allontanarsi, senza credere ai propri occhi.

- E’ assurdo - esclamò la bionda. - Non si ricorda nemmeno di Kung Lao?
- Non si ricorda di sé stesso, Sonya - precisò Raiden. - La mente tende a mantenere una certa distanza dal cuore, a seconda dei casi: la rivalità con Kung Lao è sempre stata molto forte e anche la vostra amicizia appartiene a una sfera emotiva più debole rispetto al valore primario del ricordo; con Kitana tuttavia, essendo più vicina al suo cuore di chiunque altro, l’istinto è ciò che gli ha permesso di recuperare una traccia della sua coscienza…

Kitana guardò Raiden con aria interrogativa.

- Sei l’unica in grado di aiutarlo, Kitana - tagliò corto questi. - La chiave della memoria di Liu Kang e nelle tue mani adesso!

 

( continua )

   
 
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