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Autore: elefiore    05/08/2011    1 recensioni
La protagonista è una giovane ragazza, , che stranamente si innamora di un ragazzo che odia nel profondo del cuore. Tra amore, odio e tradimenti, la nostra amica perde la testa per un uomo... un professore, a dirla tutta. Si sente confusa e non sa cosa fare ma l'aiuto di un' amica la aiuterà a risolvere tutto... più o meno.
Mi dispiace ma la storia è interrotta a tempo indeterminato. Chiedo scusa a chi la ha seguita fino ad ora.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uscirono dalla Stanza delle Necessità piuttosto agitati.
«Oh dimenticavo di dirvi una cosa… quando sto per… diciamo mordere… lo capirete dal mio volto. Diciamo che sembrerò un mostro… beh ora me ne vado. Ci si vede… spero tutti interi.»
I ragazzi si guardarono.
«Ma sì… in fondo cosa volete che vi faccia?! Secondo me ci sta solo prendendo in giro.» disse Draco, più a sé stesso che agli altri. «Io vado a farmi un bel bagno caldo. Ci si vede.»
Andò in dormitorio a prendere una borsa di quelle dove di solito teneva i libri e mise al suo interno un grosso asciugamano. La mise a tracolla e andò al quinto piano, più precisamente al bagno dei prefetti e si
stupì nel vederci qualcuno intento a… farsi un bagno. Al bordo della vasca, verso la porta, erano appoggiati degli asciugamani;  più in là c’era un sacchetto con un costume di Halloween.
“Spero non sia…”
Ma la ragazza si accorse di lui. Fece un piccolo strillo e si mise sott’acqua fino alle spalle. Entrambi arrossirono violentemente.
«S-scusami… i-io non…»
«Oh sei tu, Draco…»
«Di solito questo bagno non lo usa nessuno… è per questo che ero venuto qui.»
«Non ti preoccupare, io ho finito… non è che potresti girarti un attimo? Almeno metto addosso qualcosa…»
«Oh certo… scusa…»
Il ragazzo si girò. Dopo quasi un minuto, la ragazza lo chiamò.
«Ti sei vestita?»
«Sì…»
Draco la guardò. Cavoli come stava bene vestita così! Sembrava una… vampira.
«Mi fai quasi paura, Mezzosangue.»
«Vedi di non chiamarmi Mezzosangue, almeno oggi, se no ti faccio morire dissanguato.»
«Non stento a crederlo.»
«Bene. Ora me ne vado…»
«No aspetta!» le disse, prendendola per un polso. La baciò.
«Sei impazzito?»
«No. Sai bene perché l’ho fatto.»
«Come se ci dovessi credere!»
«Certo che ci devi credere! L’hai visto anche tu come mio padre mi concia, Hermione.»
«Questo non c’entra.»
«Sì che c’entra!»
«No che non c’entra. Ok la pietà esiste per tutti, ma non ci credo. Tu non puoi amarmi. Probabilmente lo fai solo perché te l’ha ordinato tuo padre»
«Perché non vuoi capire che per te darei la vita, eh? Perché?»
«Provamelo.»
«Cosa devo fare? Dimmi qualcosa e lo farò!»
«Andiamo insieme al fondo del Lago Nero. Stanotte.»
«Come vuoi… ma come pensi di fare?»
«Inventati qualcosa.»
Detto questo, la ragazza prese le sue cose e uscì.«Cazzo, Draco, sei nei guai e ti sei portato dietro pure la Granger!» disse spogliandosi.
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“Sarà meglio che vada il più lontano possibile da qui.” Pensò Angelica, guardando i ragazzi in sala grande prendere posto a tavola. Andò fuori dai confini di Hogwarts, nel bel mezzo della Foresta Proibita e si
Smaterializzò. Nemmeno lei sapeva dove andare… se non ad Azkaban. Solo i Dissennatori potevano tenerla tranquilla fino alla mattina seguente… poi avrebbe architettato qualcosa per andarsene senza
diventare una ricercata. L’unico problema fu che qualcuno l’aveva seguita e fermata… un certo (non ci crederete mai) … Severus Piton.
«Signorina Fireheart… non dovrebbe essere qui.»
«Nemmeno lei, professore. È una cosa importante. C’è di mezzo la vita di tutta Hogwarts.»
«So bene. Ho già preparato una pozione che ti aiuterà. Vieni con me.»
Andarono nel suo ufficio ma, proprio mentre il professore le stava porgendo la pozione, l’ultimo raggio di sole svanì per essere sostituito dalla luna piena.
La ragazza cadde in ginocchio, tenendosi la testa tra le mani. Lentamente, i suoi capelli si stavano scurendo e, ciocca per ciocca, stavano diventando color del sangue.
Il professore le si avvicinò ma, quasi subito,  lei emise una specie di ringhio.
«Mesi e mesi… senza nutrimento… devo… assolutamente…» fece la ragazza, prima di avventarsi sul professore. «Dove scappi, piccola e insignificante vittima?!»
«Ho intenzione di vivere ancora a lungo, cara. Stupeficium!» ma non la scalfì neppure.
Corse fuori dall’ufficio, senza avere una meta precisa. Dopo vari minuti di corsa, si decise ad attaccarla per bene, in modo da poter avvisare qualcuno, almeno. Si girò.
«Confringo!»
La ragazza, colta di sorpresa, non fece in tempo a difendersi e volò all’indietro per parecchi metri, sbattendo la schiena a terra più volte. Non era morta ma solo svenuta. Immediatamente, inviò il suo Patronus a 
Silente, che sapeva che sarebbe successo, in qualche modo.
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Un boato assordante fece sussultare tutta la gente che c’era nella scuola.
«Ma che diamine…?!» sibilò Draco uscendo dalla Stanza delle Necessità. Rimase pietrificato da quello che vide. Angelica, con i capelli rossissimi, le sfrecciò sotto il naso ad una velocità incredibile e finì a terra.
Guardò dall’altra parte. A metà corridoio, circa, c’era Piton, che aveva appena evocato un Patronus per un chissà che motivo.
«Angelica!»
«NON TI AVVICINARE A LEI!» gli ordinò il professore.
«Perché mai non dovrei? Ti rendi conto che l’hai ammazzata?»
«Non l’ho ammazzata! È solo svenuta!»
«Con un Confringo di una potenza incredibile? Non penso!»
«E che cazzo, Draco, è una Mezzodemone! Stava cercando di farmi fuori e l’unico modo per fermarla era questo. Punto!»
«Ma Angelica…» le parole gli morirono in gola. Si ricordò di quello che lei aveva detto quella mattina.

 
 

«Se mi lasci finire di parlare te lo spiego, Harry.  Praticamente… quando il sole tramonta, quel giorno, io cambio.
Sia di carattere che di aspetto. Divento più… come dire… ‘passionale’.»
«In che senso?!»
«Nel senso che la mia metà demoniaca prende sopravvento e… bhè posso arrivare ad uccidere…

 

corteggio una persona finché non riesco a… succhiarle via l’anima.» sussurrò, con le lacrime agli occhi..
  
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