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Autore: dragon_queen    17/08/2011    1 recensioni
Personale seguito dell'incredibile trilogia dei Pirati dei Caraibi. Stavolta la protagonista è una ragazza di quasi 20 anni, che reca sulla schiena un singolare tatuaggio e nasconde un inaspattato passato...
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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              Da quando avevano rimesso piede sulla Corallo Grigio, Kathy non aveva proferito parola. Era rimasta seduta, con la schiena poggiata alla balaustra della nave, le ginocchia strette al petto e un brivido che non la abbandonava. Gli altri stavano discutendo sul da farsi e Jack era intento a spiegare che li avrebbe aiutati a raggiungere le Porte della Vita.

-Allora, abbiamo capito che Vane cerca Kathy per via di suo padre, ma non sappiamo perchè gli serve un favore dal capitano dell'Olandese Volante- disse Anderson.

-Credo che la cosa riguardi in qualche modo l'Occhio. Penso che possa essergli accaduto qualcosa...- aggiunse Kaleb.

-Ma per scoprirlo dovremo raggiungere le Porte-

-A dir la verità c'è un altro modo...- si pronunciò improvvisamente la ragazza.

Tutti si voltarono a guardarla, stupiti.

-Che intendi?- le chiese il ragazzo.

-Su Tortuga la zingara mi ha parlato di una profezia. Mi ha detto di dirigermi “dove il sole di rosso si tinteggia” per trovare “colui che tutto vede”-

-Ma Kathy, non puoi credere alle parole di una zingara-

-Io so dov'è quel luogo...- disse Jack, attirando l'attenzione su di sé.

-Quindi?-

-Esiste un complesso di isolotti chiamato le “fauci del Drago”, dove si dice che la luce del sole, in quel determinato punto, assomigli al fuoco vivo. Si dice anche che là risieda un eremita che ha la capacità di rispondere a qualunque domanda-

Fu Gibbs ad intervenire:

-Si dice che chiunque si avvicini a quel complesso sia destinato a non uscirne-

Ci fu un attimo di silenzio, poi fu Anderson ad intervenire:

-Dobbiamo rischiare, per il nostro bene e, a questo punto, anche per quello di Kathy. Capitano Sparrow, è in grado di portarci laggiù?-

-Immagino di si-

-Bene, allora affianca Andres al timone e lo guidi. Per il resto, non ci rimane che aspettare-

Poi, avvicinandosi a Kathy, continuò:

-Vai pure a riposarti se vuoi, immagino che per te sia stata una giornata dura. Non temere, ti proteggeremo noi-

La ragazza gli rivolse un sorriso forzati e fece un cenno di assenso con la testa.

Dopodichè il capitano di ritirò nella sua cabina, mentre ognuno tornava alla propria occupazione.

Kathy decise di seguire il consiglio di Anderson e si ritirò nella cabina che le era stata destinata. Ci mise un bel po' per addormentarsi, ma alla fine crollò.

Il suo riposo non fu certo tranquillo però, disturbato da oscuri presagi. Per un attimo le sembrò di provare la stessa sensazione di freddo che l'aveva invasa a Tortuga. Continuava ad apparirle quell'uomo con il cappuccio in testa, il volto nascosto e la voce crudele. Dopo di lui però le apparve sua madre che la incoraggiava con calde e rassicuranti parole, lei che le correva incontro, ma non riusciva mai a raggiungerla. Infine di nuovo immagini di morte: era come se fosse tornata a quella notte a Deep River dopo l'attacco di Vane e dei suoi pirati. Ma stavolta sembrava esserci qualcosa di diverso: tra i corpi le parve di scorgere anche quello di Anderson, Jack, Kaleb e degli altri.

Si svegliò di colpo, madida di sudore. Fuori era appena sorta la luna. Troppo sconvolta per riprovare a dormire, decise di uscire sul ponte.

L'aria era fresca e tirava una leggera brezza marina, la quale gonfiava delicatamente le grandi vele bianche, quel tanto che bastava per dare alla nave un'andatura sostenuta.

Un brivido freddo la scosse quando mise un piede fuori sul ponte. Guardò verso il timone e vide Andres, che quasi dormiva in piedi e con Jack che cercava di tenerlo sveglio con una storia delle sue.

Quando il capitano incrociò il suo sguardo, le fece l'occhiolino. Lei arrossì, senza volerlo.

-Quello mi convince sempre meno- disse una voce alle sue spalle.

La ragazza si voltò, trovando Kaleb, il quale lanciò un'occhiataccia a Jack.

-Perchè scusa? Mi pare si sia dimostrato affidabile- rispose lei.

-Siamo certi che lo faccia mosso da buone intenzioni? Siamo sicuri che ciò che lo spinge ad aiutarci sia la sua bramosia dell'Occhio? E poi non mi piacciono le attenzione che ti rivolge-

Lei si stupì.

-Non sarai mica geloso, vero?- gli chiese.

Lui arrossì.

-Cosa ti viene in mente? Certo che no. Mi stavo solo preoccupando per te- si affrettò a rispondere Kaleb.

Kathy sorrise divertita e tornò a fissare la luna.

-Pensi che lo incontreremo durante il nostro viaggio?-

-Chi?-

-Mio padre-

-Non lo so. Perchè me lo chiedi? Ne sembri quasi spaventata-

-In effetti un po' lo sono. E se non gli piacessi? O peggio: se non credesse che sono sua figlia? Non so neanche cosa dire se mi troverò faccia a faccia con lui-

-Stai tranquilla, sono sicuro che gli piacerai. Sii solo te stessa e tutto andrà bene- rispose teneramente il ragazzo.

Stavolta fu lei ad arrossire.

-Adesso però faresti meglio a riposare-

-Non riesco a dormire e preferisco rimanere sul ponte. Mi vuoi tenere compagnia?-

-Certo, perchè no?-

Così i due si poggiarono con la schiena contro l'albero maestro e rimasero a guardare le stelle.

 

Li ridestò entrambi la voce del capitano Anderson, il quale disse loro:

-Mi sembrava di avervi detto di riposare ed era sottinteso che ciò avvenisse nelle vostre rispettive cabine e non sul ponte come due piccioncini- sghignazzò.

I due arrossirono e scattarono in piedi, cercando di giustificarsi.

-Non sono qui per sentire le vostre scuse. Avanti, trovatevi qualcosa da fare- e si allontanò-

I ragazzi allora si separarono, ma prima di dedicarsi ognuno al proprio compito, si guardarono un'ultima volta e si sorrisero.

-Sai, mi sembra di vedere Will e Elizabeth quando ancora non riuscivano a confessarsi reciprocamente cosa provavano- disse una voce.

La ragazza fece un salto, poiché non se la aspettava.

-Jack, la potresti finire di apparirmi alla spalle senza avvertire? E poi io e Kaleb siamo solo amici, niente di più-

-Continua a ripetertelo cara- e si allontanò con un sorriso che mostrava i suoi numerosi denti d'oro.

Lei non sapeva più che pensare: provava davvero qualcosa per Kaleb??

 

Il solo era alto nel cielo e sembrava fare sempre più caldo. Kathy stava lavando il ponte ed era madida di sudore. Neanche il vento che gonfiava le vele non riusciva a diminuire la calura.

-Ci stiamo avvicinando alle “fauci del Drago”, dove si dice che le temperature siano quasi pari a quelle infernali- ridacchiò il signor Gibbs poco lontano da Kathy.

-Ed è vero?- chiese lei.

-Nessuno è mai tornato per raccontarlo- rispose l'uomo.

Adesso la ragazza iniziava a preoccuparsi.

-Non farti impressionare cara, il signor Gibbs tende sempre ad esagerare- le gridò Jack dal ponte del timone.

Ad un tratto lo sguardo del pirata cambiò:

-Signor Anderson, fossi in lei comanderei un cambio di rotta-

-Il motivo, signor Sparrow?- chiese il capitano dal ponte principale, quasi scocciato.

-Beh, le conviene se non ci tiene a fare brutti incontri- rispose l'altro, puntando il dito verso l'orizzonte.

Tutti si voltarono, vedendo un maestoso veliero venir loro incontro e sul pennone più alto sventolava una bandiera con un teschio a tibie incrociate: altri pirati!!

La particolarità che attirò la loro attenzione fu il colore delle vele: nere. Kathy ricordava di aver sentito sua madre parlare di quella nave.

-La Perla Nera- sospirò.

-Uomini, cambiamo rotta!! Dobbiamo mantenerci fuori dalla gettata dei loro cannoni!! Andres, figliolo, prendi quel timone e fai miracoli!!- gridò Anderson e in poco tempo si scatenò il caos.

C'era chi era sceso sottocoperta a preparare i cannoni per fronteggiare un'eventuale attacco; chi era salito sui pennoni a sistemare funi e vele e chi semplicemente osservava la nave nemica che si avvicinava molto in fretta.

-Siamo troppo lenti!!- sbraitò Kaleb, che nel frattempo aveva raggiunto Kathy.

-La Perla Nera è nave più veloce dei Caraibi. È inutile sperare di sfuggirle- si pronunciò Jack, quasi divertito.

-E quando aveva intenzione di dircelo, signor Sparrow?- chiese furioso Anderson.

Lui si strinse nelle spalle, con faccia colpevole.

La Perla Nera stava continuando a guadagnare terreno e ormai riuscivano a sentire le grida dell'equipaggio che si preparava ad abbordarli.

-Uomini, pronti a contrastare chiunque tenti di varcare i confini di questa nave. Alle armi!!- ordinò Anderson.

Kaleb porse a Kathy un cappello.

-Metti questo e nascondi i capelli lunghi. Non devono capire che sei una donna-

Lei accettò il sudicio cappello che il ragazzo le porgeva e se lo carcò bene in testa, nascondendo i lunghi capelli castani. Per gli abiti non c'era problema, visto che glieli aveva prestati Kaleb e quindi le andavano larghi, nascondendole le forme.

La Perla Nera era ormai al pari della Corallo Grigio e i due equipaggi incontrarono i reciproci sguardi.

Ad un tratto, una voce proveniente dall'altra nave sbraitò:

-Uomini, ai rampini!! Preparatevi all'arrembaggio!!-

Dopodichè furono lanciate delle funi che unirono le due navi e gli uomini della Perla erano già in procinto di partire all'arrembaggio.

-Kathy, se qualcuno di loro dovesse passare, fatti valere con la spada. Ma qualunque cosa accada, non sfilarti quel cappello- la ammonì il ragazzo.

Lei deglutì, nervosa: non aveva mai combattuto una vera battaglia, l'unico duello era stato quello con Kaleb e non era finito molto bene. Si limitò però ad estrarre la spada e fare un cenno di assenso con la testa.

Lo scontro aveva già avuto inizio e nell'aria si propagava l'odore di polvere da sparo e le grida dei due equipaggi.

Purtroppo la resistenza della Corallo Grigio non servì a molto, poiché la maggior parte dei pirati della Perla riuscirono ben presto a salire a bordo.

Da quel momento iniziò lo scontro vero e proprio.

La ragazza si vide arrivare un uomo dal volto truce, coperto di cicatrici e tra le mani una pesante spada.

-Avanti mozzo, divertiamoci!!- gridò e mirò un fendente con la sua arma.

Lei, agile come un gatto, lo evitò e si mise in posizione.

-Oh, vedo che il ragazzino è incline a soddisfare la mia spada- e si scagliò contro di le.

Kathy tentava di parare ogni colpo, ma l'arma dell'avversario era pesante e aveva l'impressione che ad ogni fendente la sua esile spada stesse per rompersi. Ma invece resisteva.

-Te la cavi bene per essere un mozzo, ma non ti servirà-

L'impeto del colpo che ricevette la fece cadere a terra.

-Per te è finita!!-

Lei chiuse gli occhi. Quando però li riaprì, si trovò davanti Jack.

-Capitano Sparrow, che inaspettata sorpresa- disse il pirata.

-Lieto che vi ricordiate ancora di me- rispose l'altro.

-Come dimenticare il capitano che non sa tenersi la propria nave?-

-Vedrò di rimediare...- ridacchiò lui e, con un fendente, allontanò l'uomo da Kathy.

-Allontanati- le disse sottovoce.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte: balzò in piedi e si spostò sul lato opposto del ponte. In lontananza scorse Kaleb e Andres, i quali si facevano valere contro due loschi figuri. Persino Zik si stava dando da fare.

-Kathy, cara mia, devi darti una mossa. Questa nave adesso è anche casa tua e l'equipaggio la tua famiglia. Impegnati per difenderla, accidenti!!- si disse e , preso il coraggio a due mani, si gettò nella mischia.

Atterrò il primo, il secondo e un terzo, senza problemi. Sembrava un'altra. Ad un tratto si trovò spalle contro spalle con qualcuno. Si voltò e trovò Kaleb.

-Complimenti mozzo, non male- scherzò lui.

All'improvviso si udì uno sparo che sovrastò gli altri e una fumata di polvere salì verso il cielo. Tutti si fermarono, guardando in un'unica direzione: verso Anderson. Il capitano aveva lasciato andare la sua spada, era caduto in ginocchio e si teneva una spalla, dalla quale stava iniziando ad uscire molto sangue.

Nella confusione e nell'incredulità del fatto, i membri della Corallo si erano distratti, finendo con il venire circondati dagli uomini della Perla.

-Gettate le armi, signori, avanti, non fatevi pregare- disse una voce alle spalle dei nemici.

Venne avanti un uomo con un grande cappello piumato e una scimmietta su di una spalla. Kathy si sentì spingere all'indietro, in mezzo agli uomini: era Kaleb.

-Non farti notare- sussurrò.

Lei si sistemò meglio il cappello in testa e rimase in disparte. Avvertì la sua mano sfiorare quella del ragazzo e si sentì rassicurata.

-Bene uomini, abbiamo trovato una gran bella nave. Chissà quanti tesori porterà con sé- riprese lo sconosciuto.

-Niente di quello che immagini- rispose debolmente Anderson, il quale era stato raggiunto da Zik, il quale stava cercando di tamponare la ferita.

-Questo lo valuterò personalmente-

Poi la sua attenzione fu attirata da un cappello a tre punte che trotterellava in fondo al gruppo, cercando di non farsi vedere.

-Io quel cappello lo conosco...Jack!!- sbraitò.

Quello si fermò di botto. Due pirati lo acchiapparono e, di peso, lo portarono dinnanzi al nuovo arrivato.

-Mio caro Jack, speravo di non doverti più vedere-

-A dir la verità anch'io lo speravo, escluso il momento in cui mi avresti restituito la mia Perla-

-”Tua” Jack? Pensavo che avessimo già affrontato questo discorso-

-Sai che sono un po' duro nel capire- ridacchiò Sparrow.

-E così quella è la nave di Jack. Ciò significa che quello è...- pensò Kathy.

-Capitan Barbossa!!- esclamò uno dei pirati che erano scesi sottocoperta.

La ragazza inorridì nel vedere cosa quello portava tra le mani: era il cofanetto che la madre le aveva lasciato. Almeno la chiave, per fortuna, l'aveva al collo.

Che cosa poteva fare? Non avrebbero dovuto trovarla.

Il pirata la consegnò al capitano.

-Che diavolo è?-

-Non lo so, ma è chiusa a chiave, quindi deve esserci qualcosa di importante dentro-

-Bene. E la chiave?-

-La chiave?-

-Si, la chiave, pezzo di somaro!! Senza di quello come la apro, con il pensiero?-

-Non c'era nessuna chiave-

-Beh, allora è inutile. Liberatene...- concluse Barbossa, riconsegnandola al pirata.

Questo fece per gettarla fuoribordo.

-No!!- si udì gridare dalla folla.

Era stato un riflesso incondizionato. Kathy non aveva intenzione di uscire allo scoperto, ma non aveva potuto evitarlo.

-Chi ha gridato?- esclamò il capitano della Perla.

Nessuno fiatò.

-Parlate cani, altrimenti vi spedisco tutti al Creatore!!-

Una mano si alzò e un mozzo si fece avanti.

-Dunque è tua questa scatola, mozzo?- chiese il capitano.

Cenno di assenso.

-E' importante per te vero?-

Altro cenno di assenso.

-Cosa contiene?-

-Qualcosa di assai prezioso e importante- rispose la ragazza, cercando di camuffare la voce.

-D'accordo. E allora vediamo-

-Non posso aprirlo-

-Perchè no?-

-Ho promesso di non farlo-

-Avanti, aprilo!!-

-No!!-

-Molto bene. Allora ci deve essere qualcosa di veramente prezioso. Non che mi accontenti di un così misero bottino, ma mi sono incuriosito-

Ad un suo gesto, due uomini presero Kathy per le braccia e la portarono di fronte all'albero maestro.

-Vediamo se qualche frustata ti farà venire la voglia di collaborare- e fece cenno ad un altro dei suoi uomini di avvicinarsi.

Kaleb tentò di uscire dai ranghi per aiutare la ragazza, ma fu colpito e fatto cadere in ginocchio. Anche Jack provò a fermare Barbossa, ma si mosse troppo tardi. Si udì il suono della prima frustata.

Dalla bocca di Kathy si udì un grido sordo.

La seconda: il silenzio cadde sulla nave.

La terza: nessun membri della ciurma della Corallo osava guardare.

La quarta: Kathy avvertiva le forza che la abbandonavano, ma non voleva dargli alcuna soddisfazione.

Con la quinta, accadde l'inaspettato: non appena la frusta toccò la schiena della ragazza, la camicia, ormai logora, si strappò, rivelando il tatuaggio.

-Cos'è quello?- esclamò Barbossa.

I due uomini che tenevano Kathy la lasciarono andare, immediatamente.

Lei cadde in ginocchio e con le mani cercò di tenere insieme i brandelli della camicia.

-Hai riconosciuto quel simbolo, Barbossa?- ridacchiò Jack.

-Che diavoleria è mai questa? Perchè mai costui reca il marchio dell'Olandese Volante?-

In quel momento il cappello scivolò dalla testa di Kathy, rivelando i suoi capelli castani,

-Una donna?!?- esclamò di nuovo il capitano della Perla.

Lei alzò lo sguardo e quello ebbe un brivido.

-Io...riconosco quegli occhi, sono sicuro di averli già visti...-

Nel frattempo Kaleb ne aveva approfittato per raggiungere la ragazza e controllare le sue ferite: sanguinavano e dovevano essere medicate immediatamente.

-Mi dispiace- le sussurro.

-Oh, non è colpa tua. Me la sono andata a cercare, ma quel cofanetto è troppo importante-

-Ma cosa contiene?-

-Per l'esattezza non lo so, ma è talmente importante che mia madre mi ha raccomandato di non farlo cadere in mani sbagliate-

Kathy stava avvertendo incombente la stanchezza derivante dalle frustate.

Nel frattempo Barbossa continuava a fissarla.

-Non sarà per caso...Jack!!-

Quello fece un salto.

-Tu sai chi è quella ragazza, vero?- sbraitò, puntando il dito contro di lei.

-Io si e tu l'hai capito?-

Lui socchiuse gli occhi.

-Non è possibile-

-Eppure...-

-Non dirmi che ho davanti la figlioletta di Turner e Swan-

Jack fece un cenno di assenso con la testa.

-La cosa si sta facendo alquanto interessante- ridacchiò Barbossa.

 

Il capitano della Perla prese a ronzare attorno a Kathy e Kaleb come un'ape fa con il miele.

-Sono sorpreso. A Turner è bastata una sola notte per lasciare un'eredità. Incredibile- ridacchiò lui e lo stesso fecero alcuni dei suoi pirati.

-E sentiamo. Com'è che la dolce Elizabeth ha permesso alla sua cara e, presumo, unica figlioletta di viaggiare su una nave pirata e intraprendere la vita che lei odiava e ammirava al tempo stesso e che le ha portato via il suo unico amore?-

Lei lo guardò con disprezzo e stupore.

-Come Jack, non le hai rivelato che anche sua madre era diventata un pirata? Fu anche eletta capitano della ciurma del defunto Sao Feng, il pirata di Singapore? Divenne inoltre il pirata re che dichiarò guerra a Davy Jones. E vuoi sapere perchè fece tutto questo? Perchè il qui presente Jack Sparrow vendette il povero William Turner al capitano dell'Olandese in cambio della sua amata Perla Nera-

Kathy non poteva credere alle sue orecchie: adesso capiva perchè sia madre conosceva quelle storie così nei dettagli. Poi lo sguardo si posò su Jack, il quale non riusciva a guardarla negli occhi, ma appariva alquanto afflitto e dispiaciuto.

Non sapeva se provare pena per lui o disprezzo. Ripensava però a ciò che Jack aveva fatto e stava facendo per tutti loro e non riusciva ad arrabbiarsi con lui.

In compenso Barbossa la faceva imbestialire.

-E' morta- disse.

-Come prego?-

-Ho detto che non ho lasciato mia madre, ma l'ho seppellita quasi dieci anni fa. Poi, a prescindere dal fatto che non mi interessa quale sia il passato di Jack e premettendo che avrei una gran voglia di prendervi a calci, non mi venite a raccontare ciò che lui ha fatto o detto nei confronti dei miei perchè non mi importa. Vedo solo che cosa sta facendo per noi ora e questo mi basta. Avete visto che questa nave non trasporta tesori o ricchezze, quindi adesso potete risalire sulla vostra tanto agognata nave, calmare i bollenti spiriti poiché il contentino dell'arrembaggio l'avete avuto, e salpare per i grandi e profondi mari per mai più ritornare-

Kathy aveva concluso e Barbossa la guardava con grande stupore. Poi scoppiò in una risata.

-Sai ragazza, sei diretta come lo era tua madre e coraggiosa come tuo padre. E sai una cosa? Sono sicuro che nel corso del tuo viaggio rincontrerai tuo padre, il quale mi piacerebbe rivedere. Quindi ho deciso che vi aiuterò-

-Che cosa?!?- esclamarono tutti.

-E' quello che ho detto. E poi devo ammettere una cosa: Jack non sarà molto sveglio e non avrà la spiccata capacità di tenersi una nave, ma in quanto ad avventure interessanti ha sempre avuto buon fiuto-

-Grazie- rispose quello.

-Per finire, solo un'altra persona ho conosciuto alla quale ho sentito difendere Jack come hai fatto tu poco fa e quella era Elizabeth. Sei proprio degna figlia di tua madre e, sinceramente, mi spiace molto per la sua morte-

-Barbossa, non credo di seguirti- rispose lei.

-Consideralo come un favore personale. Prendetelo come un'opera buona per ripagare Will ed Elizabeth di tutti i loro sforzi. Mettetemi al corrente del vostro viaggio e a quel punto potrò aiutarvi come meglio posso-

Nessuno fiatò. Poi fece cenno ai suoi uomini di risalire sulla Perla. Dopodichè si avvicinò a Kathy e la aiutò ad alzarsi. Kaleb lo osservava, mentre teneva una mano sull'elsa della spada.

-Mi scuso per le frustate, miss Turner, ma devo mantenere la mia figura di spietato pirata davanti alla mia ciurma. Se avessi saputo...-

-Scusa Barbossa, ma ti preferisco quando sei spietato e rozzo, come mia madre ti raccontava-

Lui sorrise, anche se in quel gesto c'era qualcosa di sadico.

-Bene, allora vedrò di comportarmi come tale-

Dopodichè si avvicinò ad Anderson.

-Mi scuso della ferita. Credo di averla riconosciuta: lei è Cornelius Anderson, il dragone del Mare del Nord, uno dei quattro capitani eletti dal Consiglio della Fratellanza, i quali hanno l'incarico di salvaguardare la sicurezza di quest'ultimo e mantenere l'ordine nei mari. Dico bene?-

-Si, dice bene capitan Barbossa, anche se mi chiedo come fa a sapere tutte queste cose sul mio conto-

-Oh, io la conosco meglio di quanto crede, visto che, insieme a quella testa di calamaro di Jack, l'abbiamo eletta a capitano del Mare del Nord-

-Oh mio Dio. Voi due fate parte del Consiglio?-

-Esatto- rispose Jack, non molto euforico.

-Chi l'avrebbe mai detto?-

-Allora, vogliamo collaborare?-

-D'accordo- rispose Anderson e i due si strinsero la mano. 

  
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