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Autore: Reiranichole    18/08/2011    0 recensioni
Un’esplosione. Tutto si ridusse ad un esplosione; tra tutto quel frastuono avrei potuto perdere definitivamente anche la testa, il corpo, il cuore. Nessuno avrebbe visto realmente dove sarebbero finiti.
Scattai varie immagini di quel momento: una ragazza accovacciata lungo l’asfalto umido, di una strada non troppo trafficata; i piedi nudi ormai bluastri; i vestiti fin troppo corti, mostravano le sue giovani e vergini nudità.
La cosa più terrificante erano i suoi occhi: completamente spalancati. In una frazione infinitamente minima, tutto tornò a trenta giorni prima.
«Aiutami.»
Ecco come tutto finì; ecco come tutto iniziò.
Genere: Generale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Qualcosa di freddo mi sfiorava la testa; lentamente decisi di tastare l’oggetto. Era freddo, di consistenza metallica: in pochi secondi mi resi conto che si trattava di una piccola cordicella di metallo con una pietra ovoidale e liscia alla fine.
Involontariamente la tirai, e sopra di me si accese una luce. Nessuna lampadina, nessuna luce al neon. Non avevo mai visto una cosa del genere: la luce più splendente del mondo, ora risplendeva sopra la mia testa e mi mostrava dove fossi finita.
La stanza senza mura in cui mi trovavo era in perfetto ordine. Mi accorsi di essere da sola, ma la strana sensazione di essere osservata da qualcuno non mi abbandonava.
Mi alzai con cautela dall’angolo in cui mi ero risvegliata. Cercai di capire dove fossi, cercai di trovare una via di fuga.
Camminai per circa dieci minuti senza meta, in quello che mi sembrò un corridoio senza fine; a poco a poco, dal nulla spuntarono anonime foto con vecchie cornici di legno grezzo, che mostrano personaggi senza volto: disgustoso. All’improvviso una mano fredda ma consistente mi strinse con forza la spalla. Un urlo mi uscì spontaneo dalla bocca, ma una voce quasi angelica mi disse di tacere. Mi fece girare, con una lentezza snervante e finalmente la vidi. Di una bellezza sconcertante era li davanti a me. Non potevo credere ai miei occhi, non potevo credere a nulla.
E per l’emozione, svenni.
Ritornai in me, solo dopo quasi mezz’ora; questa volta mi trovavo su un comodo divano di pelle nera. La luce splendente che avevo visto poco prima del mio svenimento, era scomparsa. Ora sopra di me c’erano solo normali luci al neon, che trasmettevano alla stanza un’aria assolutamente fredda e un po’ spettrale.
Cercai di mettermi a sedere, ma una mano mi fermò, facendomi stendere di nuovo.
Dimmi che sto sognando… Dove diavolo sono? Chi sei? Cosa mi sta capitando?” domandai ad Elena, dando sfogo alla rabbia e alla preoccupazione.
Miryam, calmati. Qui con me sei al sicuro, te lo giuro! So che tutto questo ti sembra irreale e che non stai capendo cosa ti sta succedendo, ma se sei arrivata qui è perché ti sei fidata di me, e hai accettato il tuo destino. Sono qui per aiutarti, per salvarti e salvarmi.” mi disse Elena, cercando di calmarmi.
Cosa significa che ho ‘accettato il mio destino’? Io non ci credo in queste cazzate! Ti prego fammi capire; si mi sono fidata di te e tutt’ora mi fido, ma non farmi pentire di questa scelta, ti prego” le dissi, con aria sconfitta.
Ok, ne hai il diritto. Nel nostro ultimo “incontro” ti ho detto che dovevi fidarti completamente di me, e tu hai deciso di fidarti. Hai chiuso gli occhi aprendo cosi il portale che ci collega. E’ un portale tutto nostro, nessun’altro può conoscerlo o entrarci. Diciamo che è come una casa, di cui solo noi abbiamo la chiave, ci sei?” mi chiese, fermandosi un attimo per cercare di capire se avevo capito a mia volta. Le feci cenno di continuare.
Sapevo che avevi bisogno di risposte e io avevo bisogno di aiuto, ma parlarti solo attraverso le visioni o quei semplici flash non ti avrebbe aiutato, anzi ti avrebbe incasinato ancora di più le idee, quindi ho deciso di portarti qui, dove sapevo che potevi raggiungermi e vedermi, e capire che non sono solo frutto della tua immaginazione ma sono …diciamo reale. Da quando hai fatto quel sogno, hai iniziato ad avere tutta una serie di visioni vero? Te le ho mandate io. Mi devi aiutare. Quel sogno non è solo un “sogno”, è la realtà. E’ quello che succederà se tu non riuscirai a salvarmi la vita, o meglio, se non riuscirai a salvare la vita a quella parte di me che è ancora terrestre, all’Elena che hai visto al telegiornale. Ti chiederai allora chi sono io, se la mia parte umana è ancora sulla terra. Beh come ti ho già detto, io sono una Guida. Non sono l’anima di Elena, ma sono la parte che controlla tutto quello che succede nella vita di Elena, una sorta di “controllore” del destino. Il destino di Elena non deve andare in questo modo, lei non deve morire ora, né in questa maniera. Ma qualcuno si è messo in mezzo e tu devi aiutarmi ad ostacolarlo per assicurarle una vita lunga e sana”. Interruppe la spiegazione, si alzò e andò a prendere una piccola bottiglia d’acqua da un frigorifero che prima non avevo neanche visto.
Tutto quello che mi stava raccontando era sconcertante; non avevo senso.
Perché io?
Perché ora?
Cosa avevo di speciale per poter salvare questa ragazza?
Sicuramente c’era un errore, non avevo nessuna abilità per poter salvare la vita alla gente. Dovevo dirglielo. Appena uscita da quel vertiginoso tunnel di pensieri, tornai a prestare attenzione ad Elena, che si era seduta di nuovo di fronte a me.
Elena, io ho non..” iniziai a dirle, ma mi interruppe.
So quello che vuoi dirmi e chiedermi, e quello che stai per dire. Pensi di non essere in grado di poter risolvere questo compito. D’altronde tu cosa sei? Una semplicissima studentessa che tra poco più di qualche settimana dovrebbe partire in vacanza con il proprio fidanzato, no? Beh, lascia che ti dica una cosa: tu hai grandi abilità Miryam. Sei una donna forte, coraggiosa e il tuo altruismo può fare grandi cose. So che Elena per te è una sconosciuta ma ti senti già legata a lei. Devi poterla aiutare e in fondo al tuo cuore, tu lo sai. Se ti stai chiedendo come farai, bene a questo ci stavo per arrivare. Ti aiuterò io. Magari guardandomi cosi penserai che non ho dei poteri, non ho delle abilità, ma credimi: qualsiasi aiuto tu necessiti da me, in qualsiasi momento, lo avrai. Posso sembrarti un angelo con queste sembianze, ma sono molto potente e..” tutto quello che stava dicendo fece emergere nel mio profondo due aspetti del mio carattere che non avevo quasi mai conosciuto: la paura da un lato, quella che voleva solo chiudere il “portale” che mi aveva portato qui, e la vendetta per la vita di quella povera ragazza che nei miei sogni era stata trattata peggio di un animale e che non si meritava quella fine orribile.
Questa volta la interruppi io “Ok, fino ad ora sono stata qui ad ascoltarti e a cercare di capire quale fosse il mio ‘destino’ – anche se credimi – non potrò mai e poi mai capire come è potuto succedere una cosa simile. Ma mettiamo il caso, che io ti aiuti…cosa dovrei fare? Da dove posso iniziare? Non conosco nulla della tua parte umana, non conosco dove vivi, quanti anni hai, che scuola frequenti. Mi devi dare una grande mano Elena, devi aiutarmi a salvarti. Fidati tu, ora, di me”.
Ci guardammo per un tempo interminabile negli occhi, cercando di leggerci dentro, e forse era realmente quello che stavamo facendo: dentro di lei, leggevo solo una grande forza e una grande serenità. Non le chiesi mai cosa lesse dentro di me.
Come ti ho già detto, ti aiuterò in tutto e per tutto. Ti invierò attraverso i flash delle informazioni fondamentali per la ricerca di Elena sulla terra, ti terrò informata su tutti i suoi movimenti.” disse, con il tono più calmo che potesse usare in tutta quella caotica situazione.
Ma spiegami una cosa: mentre mi spiegavi tutto quanto, hai detto che il destino di Elena è stato ostacolato da qualcuno.. Immagino che sia qualcuno di esterno a tutta questa storia del destino e del controllo, vero?” mi interruppi, per vedere la sua reazione, che per delusione mia, rimase impassibile.
Al contrario, è qualcuno di interno. Naturalmente chi ha compiuto l’atto di ucciderla è qualcuno di esterno, ma il dirottamento del destino dell’assassino di Elena, è stato effettuato da qualcuno che ha i miei stessi poteri. Un altro spirito Guida.” ammise, con un pizzico di delusione nella voce.
Le cose non quadravano: chi mai avrebbe voluto la morte di una povera umana? Perché mai?
Poi un’idea mi colpi come un fulmine a ciel sereno.
…Se uccidono Elena sulla terra, uccidono te, vero? Uccidono anche il suo spirito Guida, giusto?” ma non seppe rispondermi.
Il silenzio ci avvolse e ci sommerse.
  
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