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Autore: glenn    19/08/2011    0 recensioni
Ogni sogno perso ormai da tempo mi ha condotto dove sei tu.
“Grazie, Dora. Non voglio essere compatito, comunque.”
“Oh, non ti azzardare, eh! Se ricominci, non ho paura di usare qualche incantesimo che potrebbe fare al caso mio!”
“Oooh, tremo di paura!” - sghignazzò Remus.
“Così ti voglio, Remus! Finalmente! Hai un bel sorriso, tiralo fuori più spesso,no?”
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve! Allora, innanzitutto ringrazio Thiana per i suoi preziosi suggerimenti ^^
Poi, volevo scusarmi per chi segue questa storia se pubblico questo capitolo solo ora, ma sono stata impegnata
parecchio ultimamente e non sono riuscita a pubblicarlo prima...detto questo, spero che mi diciate che ve ne pare,
se vi piace almeno un po', ma anche le critiche negative sono ben accette, dopotutto non sono una scrittrice ^^
 Non mi resta che augurarvi buona lettura! A presto, spero :)

P.S. Scusate se è corto anche questo capitolo, ma più di così, per ora, non riesco a fare ( o meglio, a scrivere) :(







Era convinta che Remus fosse tornato in camera sua. O forse si era rintanato in biblioteca alla ricerca di uno dei soliti noiosissimi libri da leggere? Arrivata davanti alla porta della camera di lui, esitò un momento prima di bussare. Nessuna risposta. Se l'era aspettato, d'altronde. Ritentò. Ancora niente.
 
“ Remus, lo so che sei lì dentro. Si può sapre che ti è preso?! Non sei solo, hai noi, che non ti stiamo vicino per compatimento o per altro, ma perchè ti vogliamo bene! Mi hai capita, Remus? NOI TI VOGLIAMO BENE! E te ne vorremo sempre, mettitelo bene in testa!”
 
Una chiave girò nella fessura della porta, e questa si aprì. Quello che apparve era un Remus con una faccia alquanto..diversa dal solito. Sembrava avesse pianto – e Tonks non l'aveva mai visto piangere, anzi a dire il vero non l'aveva mai visto scomporsi in quella maniera – ma doveva aver lottato per non far uscire quelle dannate lacrime. Sembrava, se possibile, invecchiato di almeno 10 anni da quando si era allontanato dalla cucina. Tonks era quasi senza parole.
 
“ Oh, Remus...I- Io..”
 
“ Dora, lo so che mi volete bene, ma io rimango comunque quello che sono: un pericolo per tutti. E non puoi farmi cambiare idea.”
 
Lei gli rivolse un'occhiata truce, determinata a non dargliela vinta.
 
“ Oh, ma fammi il piacere. Sirius e James ti hanno accettato fin da subito, hanno continuato a volerti bene, e anche io. E anche Silente e tutti gli altri, Harry, i Weasley, Hermione, Moody..vuoi che continuo? Non pensavo fossi così stupido sai?”
 
“ Pensi che io sia stupido, eh?”
 
“ Sì che lo sei! Non vuoi accettare il fatto che ci sia qualcuno che a te ci tiene!”
 
L'ex professore distolse lo sguardo da lei. Non sopportava la vista dell'incarnazione stessa della sua felicità dargli contro in quel modo.
 
“ Dora, smettila, per favore. Almeno dalla stupidità si guarisce, mentre io sono e resterò sempre un mostro.”
 
“ Lo vedi?? Uno come te, così studioso e intelligente, pensavo avesse abbastanza testa da non farsi condizionare dai giudizi della gente là fuori!”
 
Lui la guardò basito, quasi sorridendo.
 
“ Ehm..Credevo di essere uno stupido per te fino a qualche secondo fa. Sono diventato intelligente tutto ad un tratto?”
 
“ Non fare lo spiritoso.” Tonks si appoggiò al muro di fronte alla porte, incrociando le braccia.
 
“ Dora, tu non puoi cambiare la mia natura, e neanche Sirius, e nemmeno gli altri membri dell'Ordine. Tantomeno i pregiudizi della gente.”
 
“ Ma i pregiudizi non sono una cosa positiva, Remus! Anche io, che ti credi, che non venga derisa per la mia poca usta? Non cado o inciampo mica di proposito!”
 
“ Il tuo è un problema molto diverso, facilmente risolvibile con un po' di attenzione in più.”
 
Sbuffando contrariata, lo guardò male per l'ennesima volta. Stava cominciando ad averne abbastanza.
 
“ Sono fatta così, è da quando ero piccola che ci provo, sai?”
 
“ Non è comunque paragonabile al mio, di problema. Per quanto questa guerra limiti certi aspetti della nostra vita, voi, dopo, questa vita potrete godervela. Io sono un rifiuto della società.”
 
“ Dopo questa guerra sono sicura che tutto andrà bene, ce la farai anche tu. Combatti nell'Ordine, per Morgana! E questo il Ministero non potrà certo ignorarlo, se vinciamo. In ogni caso, Moody e io  ti appoggeremo, e il dipartimento Auror è molto rispettato, lo sai. Non faranno obiezioni ad affidarti un lavoro di tutto rispetto, vedrai. O mgari Silente ti riprenderà ad Hogwarts! Tornerai a insegnare, e sarai di nuovo ammirato dai tuoi studenti. Sarai un eccellente professore che una volta al mese avrà una calda pelliccia sulla pelle. Con la pozione di Piton sei addirittura mansueto, meglio di così.”
 
Remus era rimasto ad ascoltarla, in silenzio. La guardava negli occhi, mentre lei parlava, e nei suoi occhi brillava una luce, un riflesso di colore indescrivibile. Una luce di speranza, determinazione, di amore. Di quest'ultima luce, però, lui non poteva sapere. E neanche lei.
Tonks voleva soltanto farlo tornare il Remus che lei aveva conosciuto, un po' noioso come al solito, calmo, pacato, gentile – perché era gentile soprattutto con lei? Più di una volta l'aveva sorretta e salvata da una caduta nell'ingresso o sulle scale – ma anche divertente, a volte.
 
“ Non lo so, Dora. Non so se vinceremo. Piuttosto preferisco morire.”
 
“ E se vinciamo? Potrai farti una famiglia! Anche Sirius..Insomma, saresti felice, no?”
 
“ Combatterò perché è giusto, per vendicare James e Lily, e tutti i morti innocenti, ma non so se sarà come dici tu, Tonks.”
 
Lei guardò per un attimo il soffitto, passandosi una mano tra i capelli. Ma perché si ostinava a non capire? O meglio, a non voler capire?
 
“ Certo che lo sarà! Almeno provaci, no? Lo stiamo facendo tutti! Sirius era innocente ed è fuggito da Azkaban. Tu sei un uomo – non una bestia, Remus, ma un uomo – e devi combattere anche per la vita che desideri avere! Puoi vivere anche adesso, ne hai tutto il diritto! Lo vuoi capire o no?”
 
Tonks non seppe mai cosa accadde nella testa dell'uomo che aveva di fronte in quel momento. A volte, ripensandoci in futuro, era arrivata a chiederselo, ma lui ogni volta sembrava divertirsi a tirar fuori l'animo da Malandrino e quindi il mistero, come al solito, rimaneva irrisolto.
Forse anche perché, in fondo, nemmeno lui sapeva cosa risponderle.
 
Fatto sta che, dopo qualche attimo di silenzio, Remus, che per tutto il tempo era rimasto in piedi di fronte a lei con gli occhi rivolti al pavimento, alzò lo sguardo e sorrise, un po' timidamente.
 
Lei parve rincuorata, almeno un po'.
 
“ Oh, vedi che se vuoi ci arrivi? E non devi farlo perché ho insistito oggi, adesso. Cioè, anche, ma soprattutto fallo per te stesso. Davvero, Remus, sei una delle persone più buone che abbia mai conosciuto. Sei buono dentro, quello che ti è capitato non l'hai voluto tu, e lo sai. Fidati, sono molto più bestie i Mangiamorte d i te.”
Gli sorrise. Era un sorriso ampio, sincero, pieno di luce.

  
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