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Autore: soul_in the night    21/08/2011    1 recensioni
Conosciamo la storia di Avalon High, ma solo secondo quello che la protagonista, ovvero Allie, può vedere. C'è però una storia più profonda, più complicata dietro, la storia di chi si è nascosto dietro una maschera per proteggere Re Artù. La storia di Marco, che è stato costretto a passare per cattivo pur di continuare la missione a cui suo padre aveva dedicato la vita.
Purtroppo non ci sono fic su questo film che, nonostante abbia storpiato totalmente ciò che il libro diceva, mi è piaciuto molto. Spero che vi piaccia, le recensioni naturalmente sono sempre gradite.
Genere: Fantasy, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un nuovo arrivo,
un nuovo potenziale problema.

 
-Andiamo Marco, non puoi limitarti a rubarmi i soldi per il pranzo come ogni bullo?! Il mio armadietto mi serve, che ha che non va il tuo?-
Miles, caro Miles. Credi davvero di poter fare conversazione con uno che ti vuole davvero rubare l’armadietto?Naturalmente non era nelle intenzioni di Marco farlo, ma non poteva negare che gli sarebbe stato utile. Il suo armadietto era uno dei più lontani dalle classi: si trovava in uno dei corridoi nuovi della scuola, quelli in cui lo stile di Camelot si perdeva per lasciare spazio ad un’architettura moderna e anonima, senza personalità. L’architettura di una scuola come tante che non si perde nella leggenda. In ogni caso aveva un buon motivo per desiderare quello di Merlino, che si trovava alla distanza di solo un angolo da quello di Will. Sì, Will. Tutto quello che aveva fatto negli ultimi anni aveva avuto il solo scopo di proteggerlo. A costo di farsi odiare. A qualunque costo.
Non ci aveva pensato due volte quando Dj gli aveva chiesto di unirsi al suo gruppo, anzi, ne era diventato il capo. Anche se non ne condivideva il modo di agire, non poteva tradirsi cercando di quietarli. Si era comunque ripromesso che, quando avrebbe potuto smettere quella farsa, avrebbe lasciato perdere tutto quanto. Purtroppo però, quel momento non era ancora arrivato.
Tanto valeva allora continuare bene la recita.
-Beh, visto che me lo chiedi Miles… Per cominciare è troppo lontano dalla classe.-
Gli diede quasi fastidio vedere la smorfia divertita sulla faccia dell’altro. Ma in fondo se lo meritava e Miles non poteva certo sapere cosa si nascondeva sotto alla facciata. Non ancora perlomeno.
-Ma se non ci vai mai in classe!-
Vero, ma non posso farci niente se devo seguire Mr. Moore per la maggior parte del tempo. Proprio tu che dovresti essere un genio non hai mai pensato che le sue sono le uniche lezioni che frequento tutti i giorni?
Si stava stancando di quella sceneggiata e Will non si era ancora fatto vedere. Stava prendendo seriamente in considerazione l’idea di andarsene e lasciare la questione in sospeso, quando lo vide. Era lì, appoggiato al suo solito bastone, un’espressione soddisfatta sulle labbra. Quel sorriso vittorioso fece accendere in Marco una fiammella d’odio profondo insieme alla consapevolezza di non potersene andare senza aver fatto qualcosa di concreto. Senza troppa convinzione batté Miles contrò l’anta di metallo.
-Dammi la combinazione lattante!-
-1-2-3-4-5 – Divertente. Sarcastico. Il tipico ragazzo che nasconde le debolezze dietro all’ironia. Di sicuro non il modo migliore per farsi trovare simpatico. Però bisognava riconoscere che Miles non abbassava la testa davanti a nessuno.
Marco si guardò attorno. Moore se n’era andato ma adesso Dj e il suo gruppetto erano appostati proprio dietro l’angolo e si godevano la scena sbellicandosi dalle risate.
-Dammela o ti chiudo nell’armadietto-
-Oh, che originale! Il secchione nell’armadietto! Non siamo in un film degli anni ’80-
Di nuovo sarcasmo. Di nuovo l’impulso di andarsene e lasciarlo in pace. Ancora una volta però, c’era un ostacolo a bloccare la sua ritirata. Ma stavolta non aveva intenzione di andare fino in fondo. Stava pensando a fare una finta, ma proprio in quel momento scorse un movimento al limite del suo campo visivo. Eccolo, lì. Will Wagner. Diede un altro spintone a Miles, facendo attenzione a non fargli male. La sua esca ebbe l’effetto sperato.
-Lascialo stare Marco.- Era arrivato al suo fianco e lo guardava con aria di sfida. Non gli avrebbe mai permesso di disturbare qualcuno a quel modo e Marco aveva confidato in quello.
-Oh, guardate un po’ Will Wagner, il paladino dei deboli.- Proprio come un vero re dovrebbe essere. Sì, è davvero la reincarnazione di Artù. –Cosa c’è Will? Mi vuoi picchiare?
-Non rischio una punizione per te. Non ne vale la pena.-
Era esattamente la risposta che Marco si aspettava. Ormai conosceva Will, sapeva le cose che non avrebbe mai fatto. E colpire qualcuno era una di quelle, anche se si trattava di lui, che gli rendeva la vita impossibile da quando i loro genitori si erano sposati. Marco sapeva che lo odiava, ma almeno per ora non poteva fare niente per fargli cambiare idea.
-Quando vuoi…
Si limitò a dire quelle due parole prima di girare i tacchi e andarsene. Poi però cambiò idea e si rivolse a Miles. Tanto per non lasciare niente al caso…
-Lui non può proteggerti 24 ore al giorno- Disse con voce minacciosa. Aveva usato un tono basso, quindi non poteva essere sicuro di essersi fatto sentire anche da Will, ma, per una volta,  non era un problema. Voleva solo testare la tempra di Merlino e vedere come sapeva rispondere alle provocazioni.
-Caspita, sai che ci sono 24 ore in un giorno! Ti stai evolvendo!-
Quella frase lo fece ridere tra sé e sé. Merlino non doveva aver mai avuto bisogno della spada per ferire i nemici, e nemmeno della magia. Le sue parole dovevano essere taglienti in modo più che sufficiente.
Velocemente tornò sui suoi passi, svoltò l’angolo ignorando le esclamazioni di Dj e si fermò ad aspettare davanti alla classe di Moore.
 

***

 
Gomiti appoggiati al davanzale, viso rivolto verso la finestra. Era talmente assorto nei suoi pensieri che avrebbe anche potuto non sentire il suono della campanella.
La voce di Will invece gli arrivò alle orecchie forte e chiara. Stava parlando con una ragazza vicino al suo armadietto, poco distante da lui. Marco non l’aveva mai vista prima: era bionda e non troppo alta. Carina, sicuramente il tipo di Will se non fosse già stato occupato. Sembrava simpatica ma a Marco non interessava poi tanto. Non sembrava portasse problemi (n.d.a. quanto si sbagliava!), così non le prestò troppa attenzione.
Era un ragazzo strano. Nonostante avesse avuto qualche relazione negli ultimi anni, non era il tipo che passava le sue giornate facendo la classifica delle ragazze più carine. Almeno per il momento le sue priorità erano ben altre.
Forse quando questa storiafinirà potrò concentrarmi su altro. Adesso ci sono cose più importanti da fare. Mentre la sua mente scandiva quel pensiero, la sua mano andò a giocherellare con la collana dell’Ordine. Odiava tenerla nascosta, ma avrebbe rischiato di perdere tutta la fiducia che Moore aveva riposto in lui e non era proprio il caso di buttare all’aria il lavoro di due anni.

Il suono della campanella interruppe i suoi pensieri. L’ora di Storia Europea. L’ora di Mordred. Vide Will, Jen e Lance dirigersi verso la classe. La nuova li seguiva a poca distanza. Marco aspettò che entrasse in classe e poi la imitò. Moore stava distribuendo i libri e nel frattempo si prodigava in elogi di Will. Il ragazzo evitò di ascoltare tutte quelle bugie pronunciate dalla voce del suo nemico, che, lo sapeva benissimo, stava facendo il possibile per farsi adorare dai suoi studenti. Illuso. Sentì solo le ultime parole che pronunciò, perché in un certo senso le rivolse a lui:-… e gentile!- Ma bravo Mordred. Fai di tutto per sottolineare quanto sono diverso dal mio fratellastro mentre in realtà ti piace tanto vedermi insultarlo. Gli sembrò appropriato rispondere a tono all’insegnante:-Sto per vomitare!-
In quell’istante avvertì, tra i tanti occhi che aveva addosso, uno sguardo fisso su di lui. Si girò per vedere la ragazza nuova che distoglieva la sua attenzione.
-Che hai da guardare?-
Andò al suo banco in fondo alla classe e si sedette, osservando il suo libro di testo.
Re Artù. Bene, bene. Vediamo cosa ha Mordred da insegnarci.
Voleva aprire il libro per vedere di cosa avrebbero parlato, ma fu distratto da una risata proveniente dal lato opposto dell’aula.
-C’è qualche problema, signorina…?
-Pennigton, Allie Pennington.-
Pennington? Io li conosco: sono membri dell’Ordine. La loro è una delle poche famiglie a possedere il libro. In quel momento capì di essersi sbagliato: Allie avrebbe potuto rappresentare un problema per lui. Non voleva nemmeno immaginare ciò che sarebbe potuto succedere se Moore le avesse chiesto di portargli il libro o anche solo di conoscere i suoi genitori.
-Ah, questo spiega tutto.-
-Date il benvenuto alla nuova studentessa dell’Avalon High, Allie Pennington.- In risposta ci fu solo qualche saluto appena accennato. –Questo è il massimo che puoi aspettarti.-
-Già…-
-I suoi genitori sono professori di letteratura medievale all’università e hanno scritto il libro di testo che useremo questo semestre, nel quale studieremo Re Artù e la sua corte.-
-Bel voto sicuro - fece Lance dal suo banco dietro Wil, mascherando la battuta dietro ad un colpo di tosse.
-Pessimo commento- rispose a tono l’insegnante. La classe rise. Marco lo guardò con sguardo pieno d’ira. Tutto ciò che è successo negli ultimi anni è stato colpa sua e loro ridono alle sue battute. Non immagino nemmeno.
Si accorse poi che c’erano altre due persone che non prestavano attenzione a Moore. Allie si era seduta accanto a Miles e stava cercando di intavolare una conversazione civile. Lui a quanto pare non era della stessa idea perché sembrò abbastanza freddo nel risponderle. Marco sarebbe stato contento se i due fossero diventati amici, perché in quel modo non avrebbe più avuto motivo per avvicinarsi a Miles. Basta che Allie non entri in questa storia. È già abbastanza rischioso che Mordred sappia chi sono i suoi.
Moore nel frattempo aveva dato inizio alla lezione. Stava facendo il giro tra i banchi con in mano un elmo medievale. Ogni coppia doveva estrarre l’argomento su cui fare una ricerca. Marco non si curò troppo di ascoltare ciò che era capitato agli altri, ma la voce dell’insegnante lo costrinse a cambiare idea.
-L’Ordine dell’Orso.-
Era vicino a Allie e Miles e aveva appena consigliato loro di chiedere aiuto ai signori Pennington. Questo era un problema che non aveva preso in considerazione. Se Mordred fosse riuscito, tramite loro, a scoprire il giorno preciso della reincarnazione, sarebbe stato davvero difficile tentare di fermarlo. Naturalmente erano pochissimi a conoscere la data precisa del ritorno di Artù e quei pochi erano ben gelosi delle loro informazioni. Anche lui, pur avendo cercato per cinque anni e essendo venuto a conoscenza di tutte le scoperte del padre, non conosceva quell’unico ma fondamentale dettaglio.
Quasi non sentì Dj che gli diceva che avrebbero dovuto copiare la ricerca sulle armature di Camelot da qualche secchione. La sua mente era troppo occupata a elaborare soluzioni che però sembravano sempre più difficili.
Davvero Allie mi ha portato una nuova ventata di guai.
  
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