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Autore: elefiore    23/08/2011    2 recensioni
La protagonista è una giovane ragazza, , che stranamente si innamora di un ragazzo che odia nel profondo del cuore. Tra amore, odio e tradimenti, la nostra amica perde la testa per un uomo... un professore, a dirla tutta. Si sente confusa e non sa cosa fare ma l'aiuto di un' amica la aiuterà a risolvere tutto... più o meno.
Mi dispiace ma la storia è interrotta a tempo indeterminato. Chiedo scusa a chi la ha seguita fino ad ora.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non ci credo, ragazzi! Sono riuscita a scrivere un'altro capitolo :-) :-) :-)
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Ad un certo punto, l’effetto dell’incantesimo Testabolla finì. Hermione doveva rifarlo ma, se l’avrebbe fatto, la sirena avrebbe preso Draco e, sicuramente, nessuno a Hogwarts o avrebbe più visto… vivo.
In quel momento, la sirena sgranò gli occhi, vedendo qualcosa dietro alla ragazza, e nuotò via, lasciando Draco a lei, che si girò… e sorrise. Angelica era dietro di lei e stava cercando di aiutarla a portare
in superficie Draco. Finalmente, toccarono terra. Hermione tossì un paio di volte, poi provò a sentire se Draco respirava ancora. Niente… ma in quel momento arrivò Fred, di corsa.
«Cos’è successo?!»
«Che ci fai qui, Fred?»
«Ho visto l’incantesimo Periculum, Hermione. Che cos’ha sto deficiente, ora?»
«Non respira. Una sirena se lo voleva portare via e…»
«Che aspetti? Fagli la respirazione bocca a bocca, no? Visto che ti piace tanto stare con le labbra incollate alle sue!»
«Taci, Weasley!» fece lei, irritata.
«Come mi hai chiamato, scusa?» sibilò l’altro alzando il tono
«Ti ho chiamato Weasley! Perché? Non ti chiami così, forse?»
«Sai che odio essere chiamato per cognome, Hermione!»
«E tu sai che io odio quando insulti la gente quando sta male! Anche se si tratta di Draco!»
«E da quando in qua lo chiami per nome, eh?»
«Da quando mi ha fatto capire che mi ama, Fred!»
«Ma non ti rendi conto che ti sta solo prendendo per il culo?»
«E tu non ti rendi conto che sei soltanto geloso?»
«Beh almeno non sono uno che parla e parla solo di libri per poi non capirci niente!»
«E io almeno non sono altezzosa ma cerco sempre di avere tanti amici!»
«Io almeno non mi metto a baciare una tipa solo perché, o almeno così dici tu, mi ha salvato la vita!»
«Io almeno riesco ad amare seriamente e non per scherzo, come invece fai tu!»
«Io almeno non sono uno stupido Mezzosangue.»
«Io…» ma poi si accorse di quello che Fred le aveva detto «cos’hai detto, scusa?»
«Ho detto che non sono uno stupido Mezzosangue.»
«Mi stai dando della Mezzosangue?!»
«Sì. Perché? Non lo sei, forse?»
«Tu… TU, FRED WEASLEY, VIENI A DIRE A ME CHE SONO UNA MEZZOSANGUE?!?!» ringhiò, arrivata proprio al limite della sopportazione « TU CHE PARLI CON I BABBANI COME SE FOSSERO MAGHI
PURE LORO? SE NON SBAGLIO SEI UN TRADITORE DEL TUO SANGUE, CARO!»
«E a te che importa? Non dovrei parlarti, infatti! Eppure l’ho sempre fatto solo perché se non ci fossero stati Harry e Ron, tu saresti sola. Sola, senza amici e senza un briciolo di amore!»
«Il punto non è che non puoi parlarmi. È che non VUOI parlarmi. Quindi, se non vuoi parlarmi, puoi anche andartene! A me non interessa!»
«Pettegola!»
«Antipatico!»
«Secchiona!»
«Almeno non mi faccio bocciare!»
«Mezzosangue!»
E qui Hermione aprì la bocca per ribattere ma la richiuse. La aveva insultata. Le aveva detto quella parola per DUE volte nel giro di cinque minuti. Nemmeno Malfoy ne aveva mai avuto il coraggio.
«Sarò pure Mezzosangue, Fred, ma ti giuro che la prossima volta che mi chiami così…» fece, tentando di stare calma, ma venne interrotta.
«Che cosa mi fai, eh? Mi appendi alla torre di Astronomia per i polsi? Mi ammazzi? Mi prendi a calci?Eh?»
«No. La prossima volta ti odierò, Fred.»
«Mez-zo-san-gue.»
La terza volta in sette minuti? No, questo era troppo. Hermione sospirò.
«E io che pensavo di aver trovato la persona giusta, per una volta. Pensavo di essere riuscita ad innamorarmi di una persona che non mi avrebbe mai abbandonata.» disse con un filo di voce, le lacrime agli occhi
«Non sono io ad abbandonare te. Sei stata tu a tradirmi.»
«NON CI SIAMO MAI MESSI INSIEME! COSA PRETENDI, EH? CHE TUTTE LE RAGAZZE TI CADANO AI PIEDI E NON SI METTANO CON NESSUNO SE NON CON TE, WEASLEY?»
Riprese fiato qualche secondo mentre delle lacrime le rigavano il volto roseo.
«Perché sei così? Perché sei cambiato? Tu non sei il Fred che amo. Probabilmente sei la Parkinson con la Polisucco! Che fine ha fatto il vero Fred? Quello spiritoso, geniale, simpatico, che non mi insultava
nemmeno se costretto? Dov’è quel Fred? Dov’è il Fred di cui mi sono innamorata?» sussurrò, tra i singhiozzi.
«Per te non ci sarà più nessun Fred.» sibilò con disprezzo il ragazzo.
«Bene. Meglio. Almeno potrò dire di essere felicemente single… anzi penso che mi metterò con Malfoy. Chissà, forse, sotto sotto, può essere anche simpatico… ma non venire a piangere da noi se qualcuno ti
scarica. Non venire da noi se ti penti di avermi insultata così. Adieu! Non voglio più vederti, né sentirti, né sentir anche solo parlare di te.»
«E allora ok. Non preoccuparti, non ti disturberò più, Mezzosangue!»
«TI ODIO, FRED WEASLEY!»
«La cosa è reciproca.» concluse lui, andandosene.
La ragazza cadde in ginocchio e pianse. Lei non voleva lasciarlo andare, eppure lui l’aveva insultata! Dire che una persona è Mezzosangue, è il peggior insulto che le si può fare!
In quel momento, qualcuno le mise una mano sulla spalla destra. Lei si girò a guardare chi fosse.
«D-Draco…»
«Mi dispiace.» le sussurrò in un orecchio prima di abbracciarla. Lei ricambiò l’abbraccio. Aveva proprio bisogno di qualcuno che la consolasse.
«Ragazzi vi lascio soli...» sussurrò Angelica incamminandosi verso la Foresta Proibita.
«Hermione mi dispiace davvero.»
«Ora ti credo, Draco. Se tu non mi amassi, non saresti qui a consolarmi ma mi insulteresti e mi prenderesti in giro. Non saresti venuto ma saresti rimasto in dormitorio. Non dovevo dubitare di te.»
«Non importa, piccola.»
«Ma… come ti sei svegliato?»
«Angelica… ha usato l’Anapneo»
«Come ho fatto a non pensarci?» entrambi risero.

  
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