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Autore: Nisi    25/04/2006    14 recensioni
Ed ora, cari lettori, se questa fosse stata una fanfic normale, Remus mi avrebbe dovuto baciare e poi musica di violini e roselline dappertutto. Ma invece questo è stato solo l’inizio di un lungo incubo. Voglio dire, come si può pretendere che una Metamorfomagus impiastra come la sottoscritta organizzi il suo matrimonio?
Ma infatti non lo ha preteso nessuno… e mi hanno affibbiato quella lagna francese per aiutarmi. Ho il forte sospetto che in realtà Ginny volesse sbarazzarsi di lei.
SPOILERINI DEL SESTO LIBRO!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fleur Delacour, Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Parliamo un attimo del Cappello Parlante, e cioè di quell’entità magica che ha il potere di decidere in che casa finirà ogni singolo, piccolo mago che approda ad Hogwarts facendosela sotto dalla paura.

Il ricordo del mio incontro con suddetto Cappello è uno dei peggiori della mia infanzia, anche perché che mentre mi stavo dirigendo verso la professoressa McGranitt per farla finita una volta per tutte, ho fatto uno scivolone pazzesco che mi ha mandato a gambe all’aria mentre tutta Hogwarts se la ghignava alle mie spalle. Gazza, ho scoperto in seguito, aveva ecceduto con la cera per i pavimenti, rendendo il marmo assolutamente infido e pericoloso, soprattutto per una persona che tende ad incespicare nei suoi stessi piedi.

Dovete sapere che il Cappello è una creatura estremamente indecisa: so per certo che avrebbe voluto smistare Harry Potter a Serpeverde, Hermione Granger a Corvonero e, secondo me, avrebbe voluto spedire Ron Weasley a Tassorosso.

E forse, anche Ginny sarebbe dovuta finire a Serpeverde a far compagnia ad Harry, viste le sue frequentazioni malsane del primo anno.

A me è successa più o meno la stessa cosa, forse in maniera più pronunciata: il Cappello era indeciso se mandarmi a Corvonero oppure a Tassorosso. Aveva anche ventilato l’ipotesi di smistarmi a Grifondoro. Per cui sono rimasta seduta su quel terribile sgabello per dieci minuti buoni con tutti gli sguardi degli studenti puntati addosso, mentre Hagrid aveva cominciato a scaccolarsi, il Professor Silente aveva preso a masticare caramelle al limone conversando amabilmente con la Professoressa Sinistra, il Professor Piton (che il diavolo se lo porti) aveva aperto un testo di Pozioni e Vicious si era addormentato contro il fianco cicciotello della Professoressa Sprite.

Il tutto mentre Minerva McGranitt mi fissava arcigna. Ecco spiegata almeno in parte la soggezione che mi prende quando mi trovo in sua presenza.

Dopo che il Cappello aveva fatto la sparata di mandarmi a Serpeverde, mi ricordo di aver pensato qualcosa del tipo: “Allora, ti vuoi decidere una buona volta?”

Detto e fatto: ed il grido “CORVONERO”! era echeggiato in tutta la Sala Grande, svegliando Hagrid di soprassalto che nel frattempo si era addormentato e russava rumorosamente.

Dentro di me, ho sempre pensato di essere più Tassorosso che qualsiasi altra cosa; questo perché è talmente facile avere la meglio su di me, soprattutto se si fa leva sul mio senso del dovere.

Come per esempio quando dopo la splendida cena, decido di mettere alle strette Molly Weasley, la quale a sua volta mette alle strette la sottoscritta.

Ho scelto la tecnica di accerchiamento del nemico appresa durante il famigerato corso per diventare Auror: prenderlo alle spalle quando meno se lo aspetta, possibilmente in un ambiente a lui familiare. Come da manuale, blocco Molly in un angolo della cucina.

“E allora … come la mettiamo?” abbaio minacciosa (non per niente, mio cugino era Sirius Black, Animagus in forma di cane).

Sono assolutamente inviperita per quelle parole che ha detto pochi minuti prima in sala da pranzo e che mi hanno incastrata.

Ho le mani appoggiate sui fianchi e guardo quella… traditrice come se le volessi lanciare una maledizione senza perdono.

“Tonks, cara, ti posso offrire una tazza di the?” mi chiede con voce tremante ed evitando accuratamente di guardarmi negli occhi.

Afferra il bollitore per metterlo sul fuoco, ma io glielo prendo dalle mani e lo piazzo con malagrazia sul tavolo: la tazza di the te la puoi anche mettere…

“Non lo voglio il the, Molly! Voglio una spiegazione! Perché mi hai rifilato quella…”

Non so neanche come definire Fleur. E’ così lontana dalla mia idea di strega seria e capace che rimango con le parole nascoste in fondo alla gola.

“Mi spiace, mi spiace, Tonks, non immagini quanto! Ma ti prego, cara, per favore, portatela dietro.”

“Molly, non so se lo hai capito, ma io quella non la sopporto!” ora sto agitando le braccia in aria e sto urlando con tutto il fiato che ho in corpo.

“Ti prego, Tonks, te lo chiedo per favore…” mi implora, supplichevole.

“E lei non sopporta me! Mi guarda sempre storto, per una cosa o per l’altra… No, no, no, non è possibile.”

Visto che con le buone è impossibile convincermi, Molly usa una delle armi preferite delle streghe mamme: il ricatto morale.

“Tonks, però quando hai avuto bisogno…”

Colpo basso, anzi, bassissimo, infatti sento una botta allo stomaco che mi lascia senza fiato mentre davanti agli occhi mi scorrono immagini di me stessa mentre piango come una fontana sul suo seno, di lei che mi asciuga amorosamente gli occhi, che mi offre una tazza di the, che mi stringe la mano incoraggiante, che fa il tifo per me, che invita Remus J. Lupin a pranzo casualmente quando sono invitata anche io.

“Perché, qual è il problema, quello vero, intendo? A questo punto, vorrei saperlo.”

Molly si morde il labbro nello stesso gesto che sono abituata veder fare a Ginny. Prima di parlare, cerca di soppesare bene le parole che sta per pronunciare: “Vedi, Tonks, Fleur è una cara ragazza…”

Si interrompe quando mi vede fare una faccia incredula e mi guarda severamente.

“Fleur è una cara ragazza, ma… non ha un gran rapporto con Ginny…”

Ho capito tutto! E’ lei la vera ragione di tutto questo putiferio.

“Vediamo se ho capito, Molly: Ginny non regge Fleur. Perché ha sposato Bill, perché ha un po’ di puzzetta sotto al naso, perché continua a spupazzarsi il suo fratello preferito sotto ai suoi occhi quando lei è stata mollata da Harry…” Prendo un profondo respiro prima di pronunciare la frase che, forse, equivarrà ad essere internata ad Azkaban, nel cuore di Molly Weasley.

“E perché è più bella di lei.” concludo in fretta, velocissimamente, proprio come fanno gli annunciatori delle pubblicità babbane quando devono elencare gli effetti collaterali di una medicina.

Le orecchie di Molly diventano rosso fuoco: “Come ti permetti! La mia Ginny è bellissima, molto più bella di quella… Flebo!”

Cuore di mamma ha parlato. Nella sua lista di priorità prima di tutto vengono i figli, poi il marito ed infine il resto del mondo.

D’altra parte, anche mia madre è così: sarebbe capace di affermare che io sono molto più attraente della witch model della Repubblica Magica Polacca Karina Verygnok.

“Senti,” esordisco nel tono più ragionevole possibile. “Fleur sarà odiosa, antipatica, rompiballe e tutto quello che vuoi. Ma non puoi negare che sia una bellissima strega. E’ in parte Veela, dopotutto!”

“Fo… forse è come dici tu.” mi risponde mentre le sue labbra incominciano a tremare: “La mia cucina non le piace, non mangia mai niente di quello che preparo io e…”

“Oh, Molly!” ora tocca a me consolarla, per cui cerco di abbracciarla (e quasi quasi la faccio finire con il suo abbondante didietro per terra) e le do tanti colpetti leggeri sulla schiena. Non quelli per far fare il ruttino ai bambini! Quelli per consolare qualcuno che piange.

Diciamo che con Molly e Ginny ho già dato, ed entrambe hanno pianto tra le mie braccia. A quando il resto del clan?

“La tua cucina è buonissima… Lei ha ancora bisogno di ambientarsi, non è abituata al nostro cibo” invento così, sui due piedi. “ Dalle tempo.”

“Tonks, sei proprio una brava strega, sei sicura che Charlie…”

“No, Molly!” rispondo severa. “Charlie non mi è mai piaciuto ed io non piaccio a lui. Io amo Remus!”

“Peccato…” scuote il capo asciugandosi gli occhi ancora umidi. “Avreste fatto una così bella coppia!” Già, soprattutto se è una brava persona come tutti i Weasley che ho conosciuto fino ad ora. (Bill =Figone vanesio; Charlie = volgare approfittatore baciadraghi; Percy = leccapiedi – e qui Nisi mi ha censurato - asservito al potere; Fred e George = due bastardi che credono di essere simpatici; Ron = un frustrato mica tanto intelligente; Ginny = una Mary Sue.)

Roteo gli occhi esasperata e la Signora Prewett coniugata Weasley riparte all’attacco: “Allora, starai tu con Fleur?”

Uno splendido pensiero mi attraversa la mente: “Sempre che Fleur sia davvero disposta ad aiutarmi… e non è detto che sia così.”

Evviva, una scappatoia!

* * *

Confido nel fatto che Fleur mi disapprovi su tutta la linea.

Non le piace come mangio, e questo si è visto.

Non le piace che spacchi tutto quello che incontro sulla mia strada (e questo lo ha affermato la somma dea Joanne nel sesto libro).

Non credo le piaccia il mio look. A questo ci sono arrivata semplicemente facendo due più due e cioè confrontando cosa indossa lei con quello che mi metto io.

Non credo che ad una Veela come lei faccia piacere farsi vedere in giro con una come me.

Poi, una parola sulla differenza di età: lei non ha neanche vent’anni, io ne ho più di venticinque, per cui ci sarebbe un terribile gap generazionale.

Io sono inglese e lei è francese e questi due popoli non vanno notoriamente d’accordo.

Ci credete che mi dispiace? No? Fate benissimo. Un politico babbano diceva che a pensar male si fa peccato, ma si indovina.

Ora, analizzata la situazione, non mi resta altro da fare che andare a parlare con la mia presunta aiutante.

Incrociamo le scope… In bocca al troll!

* * *

La trovo seduta sul dondolo, mentre pigramente si da lo smalto sulle unghie ed ogni tanto, con il grazioso piedino dà una spinta per far oscillare l’altalena.

L’aria del pomeriggio è afosa, tutto sembra immobile e rallentato dalla calura che circonda l’ambiente.

La osservo per un attimo. Non c’è che dire, è davvero bella. Bill è stato fortunato, almeno sotto questo punto di vista.

“Fleur, posso sedermi?”

“Per me…” stessa risposta, stessa indifferenza di una situazione precedente, anche se si spera in un diverso epilogo.

Con tutta la cautela di questo mondo, cerco di sedermi accanto a lei con un minimo di grazia, ma il risultato che ottengo è quello di crollare sul dondolo come un sacco di patate.

“Senti, Fleur…” le chiedo quando riesco a raddrizzarmi per darmi un minimo di contegno e lei ha finito di guardarmi con un’aria a metà tra il compatimento e lo schifato.

“Ouiiii?” mi risponde pigramente mentre agita con vigore la boccetta dello smalto.

“Io ti devo ringraziare, ma… sei sicura di voler perdere tempo per aiutarmi nell’organizzazione del mio matrimonio con Remus?”

“Ah, oui, bien sur! Io ho toooonto tampo…”

“Ti stancherai tantissimo, io sono una persona difficile…”

“Je suis forte et patiente, Tonks!”

Andiamo bene. Non recepisce il messaggio. Qua bisogna passare alle maniere forti.

“Andiamo, Fleur, io non ti sto nemmeno simpatica… e tu non stai simpatica a me! Perché hai detto di sì?”

Mi lancia uno sguardo tagliente mentre mi immagino che le sue unghie si trasformino in artigli.

“Scerto che non mi sei sempatica, Tonks. A me nessuno è sempatico, qui, tranne Bill. Però non sei quella mosciosa ascida di Scinny e non sei quella cassepieds di Molly che vuol farmi engrassare a tutti i costi. Tu non mi vuoi far engrassare, vero?”

Io scuoto la testa: “Non sono capace di cuocere neanche un uovo…” mormoro mio malgrado, stupita dalla reazione di Fleur.

Batte le mani contenta: “Très, très bien!”, e poi: “Magnifique!” esclama soddisfatta.“Faremo qualcosa di enteressante. Qui alla Tana si può solo mansciare e basta e il scibo engleeese è troppo grasso, pesoooonte e unto. C’est terrible! A propos, da dove iniziamo? Dal vestito, immascino. Domani andremo a Diagon Alley per trovarti un bell’abito bianco.” Fleur sembra calarsi nel suo elemento.

”Bianco? Ma il bianco mi fa schifo!”

“Bien, allora panna…”

“No, che orrore! Io il mio vestito lo voglio rosa fucsia come i miei capelli.”

“Rosa fu…. fu… Oh, sacre merde!” sbotta impaziente, non riuscendo a pronunciare quella parola “Non puoi vestirti di fu… di quel colore indesciante!”

“ E chi ha detto che non posso?”

“Moi!”

“A me di moi non frega proprio un accidente! Chi sarebbe moi per dirmi quello che devo fare?”

Fleur sbuffa esasperata: “Moi sono io! Non ti puoi mettere un abito di quel colore… cosa dirà Remus?”

Al solo pensiero del mio amore, sorrido beata: “Dirà che sono bellissima…” mormoro sognante.

“Tu es folle! ça va. Domani andremo a Diagon Alley a cercare un vestito desciante per te. Un abito rosa fu… non lo troverai mai.” ridacchia sadica Fleur.

“Invece sì!”

Sono una Corvonero, sono un Auror ed anche un Metamorfomagus… ed ho più esperienza di lei in certe cose.

Lei non mi conosce... ancora.

* * *

Fleur è in cucina che fa finta di far qualcosa per aiutare la suocera a preparare la cena.

Precisamente, sta cercando di valutare la dose di sale che va nella salsa di pane e quanti chiodi di garofano.

Sono appena passate le sei quando un gufetto multicolore con una crestina rosa fluo plana in casa e si appollaia sullo schienale della sedia di legno.

“Oh, è SydGufus, il gufo di Tonks.” esclama Molly mentre gli si avvicina per prendere il minuscolo rotolino di pergamena che porta fissato ad una zampetta con una cordicella rosa fucsia.

SydGufus fa di no con la testolina e vola in direzione di Fleur; si posa sull’antina aperta più vicina alla neo signora Weasley e le porge il messaggio.

“Che cosa vorrà mai quella empiastra?” mormora con aria annoiata mentre Molly fa del suo meglio per non dirgliene quattro.

Cara Fleur,

ti scrivo perché vorrei dirti che, per le prossime otto settimane, sarò di turno tra il Quartier Generale dell’Ordine della Fenice ed Hogwarts tutti i pomeriggi e tutte le sere.

Mi spiace tantissimo non poter preparare il mio matrimonio assieme a te, ma come vedi proprio non mi è possibile.

Grazie lo stesso.

Tonks.

Fleur rilegge il messaggio, poi va in soggiorno a prendere pergamena e piuma.

Scarabocchia quattro righe, poi rientra in cucina e assicura il plico alla zampa tesa di SydGufus che la fissa con i suoi grandi occhi.

“Vai pure, merci.”

Ed il gufetto parte a razzo, lasciando qualche piuma rosa shocking dietro di sé.

* * *

Remus è un mago dalle mille risorse: oltre ad essere un uomo colto, intelligente, comprensivo e decisamente attraente (almeno per me), sa massaggiare i piedi in maniera fantastica, infatti dopo essere tornata dalla disastrosa visita alla Tana, ho cercato di accorpare tutti i turni di guardia come Auror e quelli che mi spettano a Grimmauld Place di pomeriggio e di sera. Tutta questa manovra per evitare Fleur, visto che i miei momenti liberi coincideranno specularmente con il suo orario di lavoro alla Gringott.

Ora sono comodamente spaparanzata sul morbido divano del mio appartamento: la mia testa è appoggiata al bracciolo imbottito, i miei piedi sono in grembo al mago del mio cuore. Le dita di Remus si muovono sapienti e delicate, ed io sospiro di soddisfazione.

“Come mai sei tornata tardi, questa sera?” mi domanda mentre i suoi pollici lavorano sul mio tallone.

“Mmmmhhhh… bellissimo… Ho spostato un po’ di turni di guardia.” gli rispondo quasi soprappensiero. “Da domani sarò di turno il pomeriggio e la sera per qualche settimana.”

“’Dora, tu odi i turni serali. C’entra Fleur in questa tua decisione?”

“Ho sempre pensato che tu fossi un mago troppo intelligente per il tuo stesso bene, Remus.” ammetto dopo aver esalato l’ennesimo sospiro.

Mi bacia un alluce: “Mi fa molto piacere che mi trovi intelligente, piccola. Però non è da te comportarti così: perché non hai detto a Fleur che non hai bisogno del suo aiuto?”

Mi raddrizzo sul divano e fisso negli occhi il mio fidanzato: “Remus, gliel’ho detto, ma lei non ha fatto una piega e Molly mi ha incastrato facendomi sentire in colpa.”

Remus annuisce piano con un mezzo sorriso: “Molly ha un certo talento nel far sentire in colpa la gente.” commenta riferendosi evidentemente alle occhiatacce e alle allusioni che si è beccato da parte della Signora Weasley Senior nel corso degli ultimi mesi. “E tu non sai dire di no.” conclude sorridendo. “Ti posso preparare una tazza di caffè?”

Prima che possa rispondere, vedo che SydGufus è tornato ed ha un messaggio per me.

“Bentornato, Syd.” Prendo un biscottino dalla scatola di latta sistemata sulla mensola della cucina e glielo porgo. Verso un po’ d’acqua in una ciotolina (di plastica, onde evitare disastri) e slego la pergamena legata alla sua zampina.

Ritorno in soggiorno e mi siedo sul divano accanto a Remus: “Chi ti scrive, Dora?”

“Oh, Merlino! Quella mi ha fregato un’altra volta!” esclamo al massimo dello scorno.

“Cosa è successo?”

Gli tendo il messaggio e Remus legge ad alta voce.

Cara Tonks,

non ci sono problèmes perquoi ho dirito ad altre due setimane de ferie e ci possiamo vedere la matina.

Ci vediamo domani alle nove a Diagon Alley, davanti al negossio di lingerie di Chez Sabine.

Fleur Delacour-Weasley

“Credo che questa volta Fleur sia stata più furba di te.” osserva meditabondo.

Faccio piano piano di sì con la testa mentre Remus mi fa un sorriso di comprensione.

* * *

Grazie mille a Serintage per il suo beta reading e la pazienza con i miei orrori di distrazione.

Ciao a tutti e buon 25 aprile.

Mentre voi leggete questo aggiornamento, io sto pulendo i vetri. Non so se la cosa vi interessi, ma comunque…

SydGufus è la trasposizione gufica di Syd Micius, il gatto che stava dove abitavo: l'avevo battezzato a quel modo per il suo pelo a cresta, decisamente punk.

Sto già scrivendo il prossimo capitolo, nel quale si vedrà una Fleur piuttosto misteriosa e Tonks si toglierà qualche sassolino dagli stivali in pelle di drago.

Ora, i ringraziamenti.

Evan88. Non ti preoccupare, come si dice meglio tardi che mai. Comunque, una recensione fa sempre molto piacere, specie se è positiva e piena di complimenti. Ciao!

Suzako. Mi spiace farti venir fame, ma uno dei miei hobby è cucinare e nei miei capitoli ci infilo sempre qualcosa di culinario. Ginny è volutamente odiosa, ma non tanto dissimile da quella che ci descrive la beneamata JKR.

Lu: Si tratta di una delle mie solite figuracce: ho sempre la testa fra le nuvole, ti prego di scusarmi. Grazie mille, per i complimenti e per la comprensione. Personalità multipla? Why not? Visto che Tonks ha gli aspetti fisici multipli…

Chloe: Siamo sorelle: mangerei torte, ma poi lievito pure io, per cui le passo a mio marito! La tua mamma ti vuole tanto bene, o sbaglio? Anche la mia: nomignoli come scimmia, gioconda, giulia e giola (entrambi in milanese significano sciocchina) scema sono all’ordine del giorno. Anche se avrei un’età che richiede rispetto. Da queste parti di gente normale non è che ce ne sia molta, sai?

Calime: che nick carino, grazie per i complimenti…

Faith Sun: i consigli della signora Weasley sono per la prossima volta, ma capisco che Remus sia una gran bella consolazione. Glielo invidio anche io.

Corvonero19. Oh,che bello un collega! Tra tutti ‘sti Grifondoro e Serpeverde, qui non ci si trova più. Spero che questo capitolo ti piaccia. E grazie per la doppia recensione!

Miyu92. Credo che Ginny stia già dando segni di squilibrio (come si fa a saltare addosso a Tonks?) Concordo su Remus. Carillon: il gufo è arrivato, sta bene… anche in questo capitolo!

Ciao a tutti, un bacione a voi e buone finestre a me.

Nisi Corvonero

Avete notate il nome del negozio di lingerie? Indovinate chi me lo ha prestato..

   
 
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