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Autore: James Juniper    26/04/2006    1 recensioni
Cosa può succedere in una serata di pioggia? Molto più di quel che si può immaginare,e Draco se ne accorgerà.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Wish

Wish

di James Juniper

 

tradotto da freya

 

cap.13

n.t: finalmente, Dio ha esaudito le nostre preghiere, concedendo l’ispirazione all’autore…preghiamo che continui.

 

Draco si svegliò al rumore dello sbatacchiare dei piatti proveniente dalla cucina. Draco gemette a causa dell’ormai frequente mal di testa. Harry non era mai così rumoroso, quando preparava la colazione.

Intontitamente, scese i gradini ancora in pigiama. Ancora ad occhi semichiusi, entrò nella cucina.

“Buongiorno, sexy.” Disse Blaise, facendo le fusa e provocando un’occhiataccia da parte di Draco. Nel suo sonno, Draco aveva felicemente dimenticato della presenza del demone che, ora, risiedeva in casa sua.

Dov’è Harry?”

Blaise scrollò le spalle, arrivando ad una grande ciotola. “Ho detto che desideravo delle fragole, e lui è andato a prenderle.”

Draco sapeva che l’angelo avrebbe fatto qualsiasi cosa per chiunque, al minimo capriccio. Era estremamente facile prendere vantaggio su lui, qualcosa che poteva esser molto pericoloso, col genere sbagliato di persone.

“Ascoltami,” ringhiò Draco, afferrandolo per il braccio. “Se fai qualsiasi cosa…approfittarti di lui o imbrogliarlo in un qualche modo…”

Blaise schiaffeggiò via la mano.

“Tutti, hanno la libera volontà, pari angeli, sai? Harry non deve fare nulla per chiunque, a meno che lo voglia.”

Draco lo guardò. Questo, era vero.

A meno che,” continuò Blaise. “Harry non ti debba un desiderio…ma da quello che so, tu hai già mandato a monte quello, così—”

Draco l’afferrò per la gola.

“In caso che tu l’abbia dimenticato, io comando qui. Dammi alcuna ragione e striscerai di nuovo fuori, messo peggio di quel che potrebbe farti Lucifer!”

Blaise, assennatamente, non disse nulla, limitandosi a fissare il pavimento. Sapeva perfettamente che era colpevole, e che non meritasse l’ospitalità che gli aveva offerto. Sapeva anche che, se non fosse per Harry, Draco l’avrebbe buttato fuori. Da questo, il fatto che non poteva tradire l’angelo, non quando era l’unica cosa che lo salvava da una morte dolorosa, cortesia del diavolo.

Draco sembrò rendersi conto che Blaise aveva capito, e rilasciò la camicia.

“Ho fatto dei toast.” Disse piano Blaise. “Sono un po’ bruciati, ma—”

“Grazie.” Disse Draco, afferrandone uno. Dopo un morso, in bocca aveva tutto meno qualcosa che era mangiabile, ma l’occhiata grata che Blaise gli diede, lo fece decidere di non risputarlo fuori.

Harry ritornò con abbastanza fragole da alimentare una famiglia di sette persone, tre pasti al giorno, per una settimana.

Felicemente, Blaise ci si gettò sopra, e entro un’ora, ne erano rimaste poco meno della metà.

Se continui così, sarai corto e grasso.” Commentò Draco, provocando un lancio di fragole da parte di Blaise.

Ci fu una bussata alla porta, e i tre, gettarono un’occhiata all’un l’altro .

“Bene, sicuramente non è un demone,” mormorò Blaise. “Demoni, dimenticano sempre di bussare.”

Draco andò alla porta, aprendola solo di qualche cm. “hai torto.” Disse a Blaise. “Cosa vuoi?” Chiese a Sirius, che stava guardandolo come se intendesse attaccare.

Remus lo spinse a parte, rivolgendosi a Draco. “Volevamo esser sicuri che per Harry fosse tutto a posto, e parlargli un poco.

Draco lanciò a Sirius un’occhiataccia da sopra la spalla di Remus. “l’attaccherai di nuovo?”

Remus guardò il demone. “No.” Rispose, un tono definitivo nella sua voce. Draco accettò la sua risposta e li fece entrare.

“Ciao!” Li salutò Harry ondeggiando la mano, felicemente, al demone e all’angelo. Remus sorrise in ritorno e si sedette accanto a lui.

Blaise fermò di mangiare, fissando lo sguardo su Sirius. Questo, lo ricambiò con un sorriso maligno indietro.

“Vi conoscete?” Chiese Remus, alzando la tensione nell’aria che i due demoni avevano creato tra loro.

“No.” Disse Sirius, sedendosi accanto a Remus.

Blaise, rilasciò unuhmp’ poco dignitoso e si alzò in tutta la sua corta gloria. “Bugiardo! Il giorno in cui sono diventato un demone, tu eri presente!”

Sirius scrollò le spalle. “Ho frequentato molte iniziazioni di demoni. Non posso ricordarle tutte.”

Blaise gli lanciò un’occhiataccia. “Eri il favorito di Lucifer, e poi sei scappato con questo…questo fai-una-buona-azione, gettando tutto l’inferno in un baccano! Suppongo che dovrei ringraziarti, però, sono riuscito a salire alcune posizioni, da quando te ne sei andato.”

Sirius sorrise furbamente. “Prego. Ma io, ancora non ricordo il nostro incontro.

Blaise incrociò le braccia. “Divertente, perché io sono abbastanza sicuro che tu sia quello che mi seguì alla mia stanza e poi mi sco—“

Sirius sigillò la bocca di Blaise con la mano, facendolo ingoiare per la paura. “Non so di quello che stai parlando.” Ringhiò Sirius, sedendosi di nuovo dall’altra parte della tavola.

Blaise, impaurito, non disse più nulla. Gli altri, guardarono divertiti e un poco confusi. “Vuoi delle fragole?” Chiese allegramente Harry, spingendo contemporaneamente la ciotola verso Sirius, Che attaccò i frutti con la stessa voracità di Blaise.

 

 

“Così,” disse imbronciatamente Blaise a Sirius, che sedeva reclinato in una sedia nel cortile posteriore, via da tutti gli altri. “Che cosa, per l’inferno, è successo?”

Sirius lo guardò stranamente. “Quella era forse una freddura?”

Blaise corrugò le sopracciglia. “No.”

Sirius scrollò le spalle. “Non c’è bisogno di conoscere il nostro passato, preferirei che tu non ne parlassi, specialmente davanti a Remus.

Blaise sospirò, sedendosi accanto a lui. “Lo valeva?” Gli chiese.

“Valeva?”

“Esser bandito sulla terra, per quell’angelo. Ne valeva la pena?”

Sirius esitò per un momento, prima di rispondere. “Si.”

Blaise calciò l’erba. “che cos’è accaduto, precisamente? Voglio dire…un giorno sei praticamente un principe dell’inferno, ed il prossimo stai correndo via con il bianco. Che cosa è accaduto?”

Sirius sospirò, tendendo un po’. “Non so se potrò realmente spiegarlo. Solo, lui…mi fa sentire cose, immagino. Voglio dire, noi demoni, non abbiamo molte possibilità di provare quell’emozione, ma è impossibile da evitare, quando sono con lui. Come una droga, suppongo, sia diventato ossessionato.

“Ossessionato?”

“Ossessionato, assuefatto, non so. Solo, è bello.”

“Ancora, non è come se tu non potevi ritornare. Lucifer ti avrebbe ripreso. Inferno, probabilmente ti avrebbe dato una promozione!Corrompendo un angelo e tutto.

Sirius rise. “Penso di esser io quello che è stato corrotto. Disse pigramente lui. “Non potevo ritornare. Non mi sono mai pentito d’esser cacciato dal Cielo, ma quando l’ho visto, l’ho fatto. Quasi desiderai di poter essere ancora là, solo per poterlo vedere.

Blaise lo fissò. “Merda, non sapevo che gli angeli avevano un simile potere. Pensavo che solo a noi, fosse concesso di tentare.

Sirius rise nuovamente, battendolo sulla spalla. “Lo so. E’ strano. Era sua l’idea di venire sulla Terra.” Poi, divenne nuovamente solenne. “Quando Lily e James morirono, capii che sarebbe cambiato tutto. Anche se volessi tornare, sapevo che non avrei mai potuto lasciarlo.

Blaise rimugino. “Bene, quello è bello per te. Lottare gli orrori che passano il vostro portale e, poi, facendo qualunque cosa che vi piace nel frattempo. Non riesco a vedere perchè non ci siano più demoni che fanno quello che hai fatto tu.

Sirius aggrottò le sopracciglia. “Lucifer mi permise di andarmene. Tutto quello che ha fatto, è prendere una parte del mio potere e il lato sinistro del mio corpo non è quello che era…se si fosse trattato di qualcun altro, l’avrebbe distrutto.”

Perché ti ha permesso di andartene, allora?”

Sirius, pensierosamente, si risedette. “Non lo sai? Lucifer è stato attraverso la stessa cosa.

 

 

Blaise stava sentendosi misero. Probabilmente, a causa d’esser accanto a due coppie ogni giorno. La depressione comprimeva il suo cuore apparentemente non esistente, anche se non era sicuro del perché stava sentendosi così all’improvviso. Lui, era  una creatura umana, che non aveva trovato nessuno in cui potesse aver fiducia o che avrebbe fiducia in lui. Era diventato un demone, ed ancora, era la stessa cosa. Omettendo il fatto che ora stava patendo la collera del diavolo, ed era tutto per la sua colpa. Quando aveva venduto la sua anima, gli era sembrata una buona idea. Ora, desiderava aver dato la sua anima a qualcun altro. Come una bella ragazza o qualche cosa.

“Sai che Lucifer non abbandonerà.” Mormorò Blaise, dopo aver bevuto il suo latte. “Probabilmente, spedirà demoni ancora più potenti. Non è sicuro, per Harry rimanere qui. Sarebbe più sicuro in Cielo, via in un luogo in cui i demoni non possono arrivare.

Draco, pensò su quello che il piccolo demone disse. “Lo so,” rispose. “Ma non riesco neppure a pensare di vederlo andare via.

Cos’, affronterai l’Inferno e tutto quello che implica perché vuoi poter continuare a vedere Harry qui?” Chiese Blaise incredulo.

Draco gli sorrise. Non aveva mai avuto qualcosa per cui fosse disposto a lottare. Certo, aveva lavorato sodo per arrivare dove era, ma era stata una combinazione di fortuna, strategia e manipolazione. Non era mai dipeso dal fatto che i suoi piani andassero bene. Ma, ora, aveva Harry; l’angelo era un qualcosa per cui era disposto a lottare. Qualcosa che, era sicuro, non voleva perdere. L’Inferno o qualunque cosa verrà, dovrà prima ucciderlo, prima di toccare Harry.

“Merda,” bestemmiò Blaise, infelicemente. “Perché diavolo devo esser circondato, all’improvviso da innamorati idioti? Questo è peggio del tempo in cui Lucifer—”

“Blaise, piantala e taci.”

Imbronciatamente, Blaise ubbidì.         

  
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