Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: BurningIce    27/08/2011    11 recensioni
Sono Rose Weasley.
Popolare, direte voi. Essere la figlia di Ron Weasley e di Hermione Granger dovrebbe – e sottolineo dovrebbe – aiutare. Ma, nel mio caso, non è stato così. Sono anonima, tremendamente anonima, ed odio le feste e la gente superficiale che puoi trovarci. Passo giornate intere con i miei amati libri e …
Non ditemi che ci siete cascati, adesso.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Sono una ragazza perfettamente nella norma. O forse no.


Interrogatori in famiglia, coppie inopportune e dimenticanze imperdonabili



30 Dicembre 2021


Il vagone che ospita l’intera scolaresca Weasley-Potter, eccetto Dominique, impegnatissima a pomiciare con la sua nuova fiamma, non potrebbe essere più rumoroso di così.
Louis, Hugo e Lily stanno cantando a squarciagola l’inno della loro squadra del cuore, i Cannoni di Chudley, che probabilmente non vinceranno mai un campionato, né arriveranno prima del penultimo posto. Ma è la squadra di famiglia e, come ripete mio fratello in continuazione, le tradizioni vanno portate avanti.
Immagino che sia inutile precisare la mia assoluta indifferenza verso questa Sacra Regola, dato che il mio cuore appartiene unicamente ai Tornados; almeno la mia non è una squadra fallita. È stato un duro colpo per mio padre, una delusione seconda solo a quella relativa al mio Smistamento: ho ricevuto ben cinque Strillettere, cinque.
Stavo quasi per superare il record di Fred e James (le loro ammontano a diciotto), che in questo momento stanno tentando di accendere un’intera scatola dei fuochi d’artificio di zio George, mentre Molly urla che secondo lei dovrebbero farli esplodere direttamente nello scomparto dei Serpeverde.
Esatto, Molly, la figlia del Prefetto Perfetto Percy Weasley, è una ribelle, proprio come me: per questo andiamo molto d’accordo, anche se spesso ci ritroviamo rivali sul campo da Quidditch.
Ha cervello, sì, ma lo usa per progettare piani assurdi e distruttivi, presto messi in atto dai cugini.
C’è una piccola differenza, però, tra il mio comportamento ed il suo: i membri adulti della nostra famiglia sono completamente all’oscuro delle sue malefatte, della sua stretta collaborazione con Fred e James, persino del suo ciuffo biondo, che nasconde abilmente con la magia prima di tornare a casa.
A loro sembra quasi una figlia modello, una sorta di nuova Lucy, che ha ormai terminato gli studi e sta avviando una brillante carriera al Ministero; lei sì che era davvero insopportabile, con quegli occhialoni da secchiona ed i capelli rossi sempre stretti in due trecce disordinate, per evitare di nascondere la sua preziosa spilla da Caposcuola.
Patetica.
Purtroppo, al mio ritorno, dovrò rivedere anche lei: è il prezzo del Capodanno in famiglia.
Gli unici a non disturbare la quiete pubblica sono Albus e Roxanne, stranamente tranquilli ed addormentati, nonostante il tremendo baccano. Mi correggo, in qualche modo contribuiscono anche loro alla demolizione dei miei timpani: stanno russando come due draghi.
Nessuno, fortunatamente, mi ha fatto domande sul mio stato d’animo, nonostante sia piuttosto palese che sono davvero molto arrabbiata. E depressa, oltretutto.
Non è da me star seduta nel vagone di famiglia invece di organizzare bische clandestine dall’altra parte del treno: adoro il gioco d’azzardo.
Peccato che i miei migliori amici siano tutti decisi a procreare entro la fine dell’anno scolastico – ho sorpreso un’altra volta Scorpius ed Ophelia in atteggiamenti intimi – mentre io sono così sfigata da non aver mai dato il primo bacio.
Ho avuto un flirt, qualche mese fa, con un tale che mi riempiva in continuazione di languidi baci sul collo: l’ho mollato prima che potesse fare altro; evidentemente ho fatto bene, perché il giorno dopo si è consolato con Mary Came, una Tassorosso del settimo anno composta per il novanta percento da fondotinta e reggiseni imbottiti. Chissà che mostro si nasconde lì sotto. Ma la mia vita sentimentale in quasi sedici anni di vita si limita a questo: non mi è mai interessato molto dei ragazzi, se escludiamo quello stronzo di Zabini.
Solo dopo un’ora di viaggio Lily sembra accorgersi della mia presenza e si siede accanto a me.
<< Come mai qui, Rose? >> Chiede sospettosa. È una ragazza molto sveglia, quando non si tratta di esseri appartenenti all’altro sesso, per cui sembra perdere completamente la testa.
<< Volevo stare un po’ in famiglia >> Rispondo, lapidaria: la conversazione deve finire qui. Incrocio le braccia e comincio a fissare il paesaggio nebbioso fuori dal finestrino, ignorando il pesante sospiro di mia cugina. Di solito andiamo molto d’accordo, ma oggi non mi va di parlare con lei; in realtà non vorrei parlare con nessuno, ma la mia aria da condannata a morte attira lo sguardo di altri Weasley: meglio filarsela.
<< Vado a fare una passeggiata >> Dico distrattamente, abbandonando quel manicomio. Non so dove andare, così passeggio un po’ per il treno: magari troverò la famosa signora dei dolci e affogherò la mia rabbia nei Cioccocalderoni.
Ignoro il saluto del mio ex – può essere definito così? Credo di no – intento ad esplorare le profondità della camicia di quell’obbrobrio che si porta dietro e mi fiondo dentro il primo scompartimento che trovo: una pessima scelta, è occupato da Scorpius e Liam.
Ormai non posso più tirarmi indietro, così saluto entrambi con un cenno del capo e prendo posto accanto a Scorpius. Ci parliamo ancora, ho deciso di far finta di niente: non li ho perdonati, è ovvio, ma non voglio vendicarmi come al solito o fare qualche altra cazzata. Qualcuno potrebbe pensare – che assurdità! – che io sia gelosa di Scorpius. Così, per non destare sospetti, ho addirittura invitato Ophelia e Scorpius alla Tana, come faccio da un po’ di tempo a questa parte, dimostrandomi la più masochista nella storia delle adolescenti stupide.
<< Dov’è Ophelia? >> Domando con la mia solita innocenza. In realtà la richiesta sottintesa è: “come mai non state scopando senza preoccuparvi minimamente di quello che ne pensa la vostra migliore amica?”
<< Oh, è andata alla riunione dei Prefetti >> Mi risponde senza degnarmi di uno sguardo, continuando subito dopo un discorso molto interessante con Liam.
Come so che è interessante? Beh, dev’esserlo davvero molto per spingerli ad ignorarmi.

Illusa.

Evito di fargli notare che anche lui è un Prefetto – chissà perché, poi – e guardo di sottecchi Liam. Nessun vuoto allo stomaco, solo un leggero batticuore: la cotta per lui mi sta passando, è stata solo una brutta malattia mentale.
Anche se quegli occhi blu sono così splendenti, così
Basta, Weasley, basta. Ne eri quasi uscita, puoi farcela!
Mi volto verso Scorpius, evitando di guardare ancora Zabini, e mi sorprendo a fissare la sua mano che si immerge nei capelli biondissimi; biondissimi e morbidi, così morbidi che li accarezzerei in questo preciso istante. Hanno un colore incantevole alla tenue luce calda della lampada.
Putroppo il mio braccio ha già agito di sua spontanea volontà, così me lo ritrovo sulla testa del mio migliore amico, con la mano pronta ad afferrare una ciocca particolarmente dorata.
Realizzo solo un istante dopo che entrambi mi stanno guardando come se fossi pazza, così, ancora con la mano a mezz’aria, mi giustifico borbottando qualcosa sugli stupidi moscerini che si posano sulla testa della gente: una scusa vecchia di millenni, ma – almeno spero – efficace.
Non mi resta che fare qualcosa che rimarrà negli annali, qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto immaginare: prendere un libro a caso dalla borsa e cominciare a leggerlo per nascondere l’imbarazzo improvviso, che mi sta rendendo le guance simili a delle lanterne rosse. Sto diventando una rammollita. Non mi è mai capitato di arrossire per una banalità del genere.
<< Rose, stai leggendo? >> Esclama incredulo Scorpius, scoppiando a ridere. Nascondo in fretta il Manuale di Trasfigurazione Avanzata dentro la borsa ed alzo gli occhi al cielo, dandogli dell’invadente.
<< Fino a prova contraria sei tu ad essere piombata su di me senza alcun preavviso >> Controbatte divertito – ha anche il coraggio di essere divertito, lui – scuotendo leggermente la testa.
<< Bene, tolgo il disturbo! >> Urlo contrariata, allontanandomi a passo marziale.
Prima di chiudere la porta, sento Scorpius mormorare:
<< È strana, in questo periodo, chissà che le prende… >>
Sarà un capodanno da ricordare.
 

*

 
<< Ne vuoi ancora, cara? >> Nonna Molly mi tenta con la quarta portata di pasta, aggiungendo che non ho ancora mangiato abbastanza. Non rifiuto mai il cibo, così accetto: sembra felicissima, quasi come una bambina.
<< ‘erto nonna >> Esclamo con la bocca piena, incurante dello sguardo di fuoco che mi lancia mia mamma. Non sopporta molti dei miei atteggiamenti, non sono adatti ad una ragazza a modo. Per una volta lei e zia Fleur sono d’accordo su qualcosa.
Dominique non ha nemmeno toccato il suo piatto, offendendo profondamente l’orgoglio casalingo della nonna, che continua a borbottare mentre passa vicino a lei: “scomparirà se continua così”, “sta diventando uno scheletro”, “è proprio come sua madre”.
Mio padre, zio George, Fred, James e Hugo si stanno ingozzando senza curarsi minimamente degli ospiti, guadagnandosi le occhiate di disappunto delle rispettive mogli o madri.
Scorpius ed Ophelia hanno rifiutato educatamente quasi tutte le portate, forse disgustati dal nostro modo di mangiare, e noto con un tuffo al cuore che si tengono la mano sotto il tavolo. Ogni tanto Scorpius gliela stringe di più, altre volte la lascia e comincia ad accarezzarle la gamba: non riescono a trattenersi dai loro spettacolini porno nemmeno a tavola.
Mi accorgo che non sono l'unica a fissare i miei amici: papà sta fulminando Scorpius con lo sguardo. Ho un brutto presentimento.
<< Allora, Scorpius >> Ecco il suo interrogatorio: teme che un giorno ci metteremo insieme.

Come se fosse possibile.

Mia madre lo ammonisce, sussurrandogli qualcosa e mostrando la sua migliore espressione infastidita; Ronald Weasley, però, non è molto bravo a capire gli stati d’animo delle persone, perciò continua imperterrito:
<< Tu e Rose …? >> La domanda resta in sospeso, facendo chiaramente intendere quello che mio padre vuole sapere. Lascio cadere la forchetta con un tintinnio sinistro e sbianco come un cadavere: so già cosa ci aspetta.
<< Oh, no! No! >> Salta su Scorpius, con un’espressione scettica, come se l’ipotesi non potesse sfiorarlo nemmeno lontanamente. Mi ferisce per l’ennesima volta, senza esserne consapevole. Perché mi dà così fastidio la sua storia con Lia? Cerco di convincermi che ho paura di restare esclusa, con i miei migliori amici fidanzati, ma non ne sono molto sicura.
<< Io sto con Ophelia >> Precisa, guardandola e passandole un braccio attorno alle spalle. Non arrossiscono nemmeno un po’, ma in compenso si lanciano sguardi schifosamente mielosi, come Al e la sua nuova ragazza – una Tassorosso troppo bassa per essere vera – dall’altra parte del tavolo.
Dominique sbuffa rumorosamente, alzando gli occhi al cielo e voltandosi dall’altra parte: il suo orgoglio è ancora ferito, non sopporta che Scorpius abbia preferito Lia; Victoire, a conoscenza di tutto, le lancia uno sguardo eloquente. Non le piacciono le sconfitte, ma quando è sua sorella a subirle ne gode infinitamente.
Questa volta è James a lasciar cadere la forchetta, evidentemente schifato da tante smancerie. Osserva Ophelia per un attimo, poi si concentra sul suo pasticcio. Oggi sono tutti molto strani.
Non vista, questa volta è Lia a guardare James, forse incuriosita; mio cugino se ne accorge e le chiede, acido:
<< Cos’hai da guardare, Rosier? >>
Si odiano fin dal primo momento in cui si sono conosciuti, lui fermo sostenitore dell’orgoglio Grifondoro, lei convinta Serpeverde: è normale assistere a questi battibecchi.
<< Non c’è niente da guardare in te, Potter. Niente. >> Sentenzia, fredda come il ghiaccio, socchiudendo gli occhi grigi, forse dimenticando di avere di fronte l’intera famiglia di James.
Zia Ginny alza un sopracciglio, trattenendosi palesemente dall’intervenire, mentre mia madre scambia con zio Harry e con mio padre uno sguardo complice; non riesco a capire cosa gli passa per la testa, sarà la crisi di mezz’età.
Gli occhi di tutti sono puntati sulla mia amica, ma non quelli di papà. Lui non ha dimenticato la sua missione, perciò è ancora concentrato su Scorpius.
<< Beh >> Constata in maniera piuttosto stupida. << Bene, allora … ehm, buon appetito >>
Non ha trovato niente di meglio da dire, come al solito quando scopre che io e Scorpius non stiamo insieme – ovvero ogni anno – ed è visibilmente sollevato, perché ricomincia a mangiare con rinnovato entusiasmo.
<< Cosa ti aspettavi? >> Sibilo in sua direzione, piccata. Ignoro l’espressione sorpresa di Scorpius e assalgo il mio piatto, senza alzare lo sguardo. Non vedo l’ora che questo incubo finisca, voglio tornare ad Hogwarts; domani sarà il mio compleanno, ma non sono per niente entusiasta: si prospetta un’altra giornata terribile, se non considero la tipica partita di Quidditch del trentuno dicembre.
Per un po’ gli unici rumori che si sentono sono quelli prodotti dalle posate, fino a quando un gridolino di Dominique riscuote tutti: la nonna le ha appena offerto la torta di cioccolata e Domi odia le calorie, i dolci e tutto ciò che può nuocere al suo perfetto girovita. Non è semplice vanità, la sua, penso guardando Victoire, insopportabile proprio come Lucy.
Ha reso terribile la preadolescenza di sua sorella.
Perché la bellissima, splendida, magnifica Dominique Altea Weasley è stata grassa. Nessuno avrebbe potuto immaginare che la cicciona con gli occhiali sarebbe diventata un giorno la ragazza più popolare di Hogwarts.


<< Dominique, non toccare quell’orribile ammasso di grassi, ti farà solo male! >> Victoire, Caposcuola, settimo anno, capelli biondi e ondulati identici a quelli della madre, altissima e formosa, continuava ad ammonire sua sorella, che non poteva essere più diversa da lei: aveva un paio di grossi occhiali da vista blu, una felpa che tentava di nascondere invano la sua ciccia straripante e dei capelli cortissimi che non facevano che evidenziare il volto paffuto.
Dominique ritraeva la mano e smetteva immediatamente di mangiare, tenendo gli occhi bassi. Spesso, al primo anno, mangiavo al tavolo di Grifondoro, per proteggere mia cugina da quella brutta megera. Non proprio brutta, ma era pur sempre una megera.
<< Che c’è, Weasley, non riesci a fare entrare nient’altro lì dentro? >> Scorpius adorava prenderla in giro, nonostante i miei continui rimproveri; si scomodava addirittura ad abbandonare il tavolo Serpeverde, pur di divertirsi un po’ con lei, non sapendo che qualche anno dopo si sarebbe divertito con lei in modo ben diverso.
Gli avevo dato uno scappellotto e Dominique mi aveva guardata con gli occhi colmi di gratitudine.
Una torta al cioccolato torreggiava davanti a lei e sembrava dire “mangiami, mangiami” alla povera ragazzina, che non era riuscita a non cedere. Aveva afferrato una grossa fetta di dolce e l’aveva morsa avidamente, guardando Scorpius con aria di sfida.
Nellie O’Tusoe, truccatissima fin dagli undici anni, si era affiancata al mio migliore amico ed aveva salutato prima me, poi Dominique, apostrofandola poco gentilmente come “Veela che ha mangiato un Troll”.
Sul serio, era una battuta troppo articolata per essere sua e, dal sorriso furbo di Scorpius, capii immediatamente che era stato lui ad inventarla.
Tre anni dopo, quello stesso ragazzino arrogante – con qualche centimetro di altezza in più –  era rimasto sbalordito davanti alla bellezza di una presunta straniera dai lunghi capelli biondi e si era subito presentato alla ragazza, guadagnandosi uno “sparisci, sgorbio” davvero memorabile.
Più tardi avrebbe scoperto che quella stessa ragazza era Dominique Weasley, la grassona che aveva preso in giro per tre anni, completamente cambiata dopo l’estate trascorsa in Francia: io stessa avevo fatto fatica a riconoscerla, aveva perso ben trenta chili.


Sorrido a quel ricordo e mi volto istintivamente verso Victoire, che sta rimproverando Dominique per il suo abbigliamento poco consono: ha i jeans, che enorme reato. Lucy, ancora dotata di apparecchio, nonostante l’età, annuisce supponente. Ha sempre tentato di imitare Victoire, ma con scarsi risultati, visto il suo aspetto fisico: Percy Weasley con i capelli lunghi ed una minigonna.
<< Oh, ma state zitte, stronze! >> Sbotto alzandomi dalla tavola. Sotto il mascara, scorgo negli occhi di Dominique lo stesso sguardo di gratitudine di sei anni prima.
Lucy, indignatissima, mi volta le spalle, mentre Victoire sgrana gli occhi verde acqua; non è una reazione spontanea, la sua, penso proprio che lo faccia per mettere in evidenza il colore delle iridi.
Devo ignorarle, altrimenti rischio di finire ad Azkaban per il resto della mia vita.

*

Dopo il pranzo, la tradizione impone di riunirsi in salotto – non è un salotto vero e proprio, solo una stanza più ampia delle altre –  dove verranno continuati gli interrogatori a scapito dei figli o dei nipoti. Nessuno, nella famiglia Weasley, riesce a non impicciarsi nelle faccende altrui. Adesso tocca alla fidanzata di Al, che vorrebbe chiaramente sprofondare sottoterra; beh, sarebbe una cosa veloce se dovesse accaderle: non supera il metro e quaranta.
<< Ti chiami Faith, vero? >> Chiede nonna Molly, che già va matta per lei: ha divorato tutte le sue portate e non ha l’aspetto di un Asticello deperito, come ha più volte sottolineato guardando Dominique.
Faith annuisce con un sorriso timido ed il silenzio imbarazzante che si crea sembra metterla ancora più a disagio. Gli sguardi di Victoire, d’altra parte, non contribuiscono affatto a farla sentire tranquilla: mia cugina ha trovato una nuova vittima; mi chiedo come faccia Teddy a non accorgersi del pessimo carattere della sua fidanzata. In questo momento la sta stringendo teneramente, mentre Vic – così la chiamano tutti – ricambia accarezzandogli i capelli blu elettrico. Ancora una volta scopro di essere circondata da coppie felici, dolci e tenere; è una congiura per indurmi al diabete giovanile, ne sono sicura.
A pensarci bene, Azkaban sarebbe stato meglio di tutto questo; esco dalla stanza, diretta verso il giardino: gli gnomi, a volte, sono una compagnia migliore degli umani.
Fa davvero freddo fuori, comincia a nevicare. Adoro la neve, sembra cancellare tutto ciò che hai attorno, ti abbaglia, ti porta in un altro mondo. Un mondo senza migliori amici traditori, senza parenti ficcanaso e senza cugine stronze.
Prendo una vecchia Scopalinda dal capanno delle scope e sorvolo il giardino tra i fiocchi sempre più grossi; riconosco due sagome lontane, Scorpius ed Ophelia, che si stanno baciando sotto la neve. Sembra romantico e Malfoy – sì, adesso lo chiamo così – non fa mai cose romantiche per le ragazze che si porta a letto, anche perché le sue storie durano più o meno tre giorni. Ma questa ha superato la settimana di vita, deve essere davvero una cosa seria.
Improvvisamente ho una visione di quei due che brindano al loro matrimonio, mentre io sto a guardarli desolata al tavolo dei single, sorseggiando quel che rimane del mio drink.
Ehi, sto diventando fin troppo brava nei viaggi mentali!
Scuoto la testa ed evito all’ultimo momento un albero apparso praticamente dal nulla. Sono i miei migliori amici, è naturale che sia gelosa. Insomma, potrei rimanere sola per il resto dell’anno scolastico e magari finirei come quella sfigata di Crecy Canon: niente feste e solo libri.
Rabbrividisco al solo pensiero di sfogliare di nuovo un manuale scolastico e poi ricordo che non potrei mai finire come Crecy, perché lei, a differenza mia, ha un ragazzo.

L’ amore è fastidiosamente dappertutto.

*

Trentuno Dicembre, ultimo giorno dell’anno, freddo glaciale e regali di Natale in ritardo; ma, soprattutto, compleanno di Rose!
Scendo dal letto senza neppure guardare la sveglia – strano, in vacanza mi assicuro di non alzarmi prima delle dodici – e scendo le scale ancora in pigiama. L’albero di Natale è proprio davanti a me, con tutto ciò che comporta la sua presenza: una quantità spropositata di doni. È tradizione (i miei ce l’hanno con le tradizioni, ormai l’avrete capito) scambiarci i doni dopo mangiato, tutti insieme come un’allegra famigliola unita.
Come ho già detto, me ne sbatto altamente, perciò scavo tra i vari pacchi per trovare i miei, senza preoccuparmi di dove andranno a finire i regali che sto lanciando con infinita grazia dall’altra parte della stanza. Prendo il primo su cui scorgo il nome Rose e lo apro, strappando la carta quasi con furia: deve essere di zio George, è una scatola di dolcetti dai colori sgargianti, tra cui riconosco alcune Pasticche Vomitose.
Fantastico, questa è una scorta per tutto il nuovo anno; sarebbe magnifico rifilarli a Melissa, perché no, dubito che Liam avrebbe ancora voglia di baciarla con l’alito fresco di vomito.
Ne metto una in tasca – potrebbe servire da un momento all’altro – e nascondo con cura il pacchetto, in modo che nessuno si accorga della mia piccola incursione mattutina all’albero di Natale.
<< Rose … che stai facendo? >>
Avevo detto nessuno? Volevo dire “nessuno tranne quello stronzo di Malfoy”. Devo mostrarmi affabile, non sa che sono arrabbiata con lui e che sto progettando un piano per ucciderlo senza lasciare prove – o peggio, testimoni.
<< Ciao, Scorpius! >> Esclamo con una vocetta mielosa per niente credibile; fortunatamente ha ancora sonno, così non ci fa molto caso. Mi volto verso di lui per completare la scenetta con un sorrisone da amica vera e …

Cazzo.

Malfoy è in piedi davanti a me – e fin qui niente di strano – ed indossa solo i boxer. Ha i capelli ancora spettinati e gli addominali in bella vista; questi due fattori devono aver distrutto ogni singola cellula nervosa che ancora aveva il coraggio di vagare nel mio cervello pressoché inutile.
Sento che il sorriso si è trasformato in una smorfia di stupore, così mi affretto a girarmi nuovamente verso l’albero, con la scusa di rimettere a posto i regali. Gattono da una parte all’altra della stanza alla ricerca di quelli che ho scaraventato in aria e mi trattengo dal lanciare un’altra occhiata a Scorpius.

Ora è di nuovo Scorpius, vero?

Ignoro le insinuazioni dell’ultimo neurone sopravvissuto e mi dedico al mio compito, non senza sentirmi completamente ridicola.
<< Ho sentito dei rumori e sono sceso a controllare >> Mi spiega, anche se non gli ho chiesto niente.
<< Capisco >> Rispondo, forse un po’ troppo fredda. Cerco subito di riprendermi con la domanda più stupida del mondo e mi accorgo che è la seconda volta in due giorni che gliela rivolgo:
<< Dov’è Lia? >>
<< Oh, sta dormendo! >> Anche questa volta non sembra essersi accorto di niente: la fortuna mi sorride – avrà voluto farmi un regalo di compleanno.
<< Vuole riposarsi prima di partire >> Aggiunge, fissando il soffitto.

Fermi tutti. Partire? Per dove?

<< Wow … >> Esclamo, veramente poco entusiasta. << Dove andate? >>
Trascuro la sua dimenticanza nei confronti del mio compleanno e porto avanti la conversazione; ormai ho raccolto la maggior parte dei regali, devo far presto.
<< Ho pensato che far visita al Maniero sarebbe stato … ecco, carino! Andiamo via questo pomeriggio. >>
Carino.
Carino.
Allora ha davvero dimenticato il mio compleanno.
Mi alzo in piedi e sbotto: << Ma Scorpius, tu non fai mai le cose perché sono carine >> Mi fermo per dare la giusta intensità all’aggettivo, poi continuo, avvicinandomi a quella faccia da schiaffi – ed a quel corpo da urlo.
<< Che ti succede? >> Urlo, senza preoccuparmi di svegliare gli altri.
<< No, adesso dimmi che succede a te, invece! >> Sbraita, spaventandomi un po’. << Sei così egoista che non mostri nemmeno un po’ di felicità per i tuoi migliori amici! >>
Soffoco un singhiozzo e lo guardo negli occhi verdi, delusa ed arrabbiata.
<< E tu invece sei così egoista da non ricordare nemmeno che oggi è il mio compleanno! >> Grido, correndo su per le scale e sbatto la porta della mia stanza.
Dominique, svegliata dai miei toni soavi, mi guarda in modo strano, poi posa la testa sul cuscino e si volta dall’altra parte. La ignoro e torno a dormire, cercando di non pensare a quanto è appena accaduto.
Tre ore dopo, scarmigliata ed ancora assonnata, scendo in cucina. Questa volta, almeno, mi sono degnata di cambiarmi; è il mio compleanno, devo pur apparire decente, qualche volta. Mi accoglie un fracasso assordante, che dovrebbe assomigliare vagamente ad una canzoncina di compleanno. Sorrido, colta di sorpresa, ed abbraccio mia madre, che mi sta venendo incontro. È strano non litigare con lei, di solito ha sempre qualcosa di poco carino da dire su di me. Oggi, invece, mi mormora: << Sei bellissima, Rose >>
Ne dubito fortemente, ma la ringrazio lo stesso. Non mi sembra il caso di rovinare uno dei rarissimi momenti di armonia familiare, uno di quelli che si vengono a creare solo come conseguenza di strane congiunzioni astrali.
Dominique mi porge impaziente il suo gigantesco regalo. Mi siedo sul pavimento e lo scarto, prendendo in mano uno splendido abito bianco; l’unico problema è che non indosserò mai niente del genere.
Mia cugina sembra leggermi nel pensiero e si china a sussurrarmi una minaccia: “Oh, sì che lo indosserai.”
Alzo le spalle e continuo a riscuotere ciò che mi spetta: non c’è nessun regalo deludente, a parte l’agenda nera di Lucy (“ti ricorda tutto quello che hai da fare, è un consigliere prezioso”). Quando sarò ad Hogwarts la getterò nel fuoco del camino.
Il migliore è stato senz’altro l’ultimo modello di Firebolt, da parte di mio padre: a volte amo quell’uomo.
Scorpius, invece, non mi ha ancora dato niente, nemmeno un misero pacchetto. Ho il brutto presentimento che la nostra amicizia sia ufficialmente finita e mi ritrovo a pensare che sarebbe dovuto succedere, prima o poi – purtroppo.

*

<< Rose >> Scorpius mi ha raggiunta nel capanno delle scope; mi sono rifugiata lì con la scusa di preparare al meglio la mia Firebolt.
<< Io non ti ho comprato nulla … scusami, davvero … spero che questo basti. >> 
Non mi giro nemmeno a guardarlo, anche se non capisco cosa voglia dire con “questo”. Magari se si spogliasse …
Sto diventando una maniaca, devo smetterla.
Prima di poter pensare a qualsiasi altra cosa, mi ritrovo stretta in un abbraccio caldo; per un attimo dimentico tutti i litigi dell’ultimo periodo, la sua storia con Lia, il madornale errore nel dimenticare il mio sedicesimo compleanno. Quell’abbraccio è il più bello che abbia mai ricevuto, il più caldo, il più sicuro. Poso le mani sulle sue spalle e mi avvicino a lui, lentamente; il mio cervello si è praticamente scollegato, non riesco a controllarmi.
Scorpius mi posa un delicato bacio sulla guancia, pericolosamente vicino alla bocca. Per fortuna non ha capito le mie intenzioni, altrimenti sarebbe stata davvero la fine della nostra amicizia.
Chiudo gli occhi e mi stringo di più al mio amico, passandogli le braccia attorno al collo e sfiorando finalmente i suoi capelli dorati.
<< Sei perdonato, stupido! >> Esclamo, accorgendomi di avere la voce tremante. Che strano, non è la prima volta che mi abbraccia, eppure questa volta mi sembra speciale. Si stacca lentamente da me, provocandomi dei brividi sicuramente dovuti al freddo – senz’altro Rose, senz’altro – e mi sorride teneramente.
Prendo la Pasticca Vomitosa e gliela infilo in una mano, ricambiando il sorriso.
<< Caramella di compleanno? >> Domanda retorica, Scorpius adora i dolci; divora la Pasticca senza pensarci su, ancora sorridente.
Credevate forse che l’avrei perdonato? Ragazzi, io sono Rose Weasley.
Esco dal capanno, lasciandolo solo con i suoi problemi di stomaco; qualcosa mi dice che il suo viaggetto romantico sarà sicuramente rimandato.

<< Ehi, Rose, giochi? Maschi contro femmine! >> La voce esaltata di Lily mi giunge da lontano e la mia risposta non si fa attendere.
<< Spacchiamogli il culo, cugina! >>

*

Eccomi tornata, con un capitolo piuttosto lungo. Vi ho fatto aspettare un bel po', ma spero che ne sia valsa la pena e volevo pubblicarlo prima di andare in vacanza.
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va, è un immenso piacere come al solito ricevere le vostre recensioni!
Sperando di non avervi deluso, vostra,
Iv - Perchè Gialletta fa schifo come nome. :D

  
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: BurningIce