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Autore: Sunny    01/05/2006    53 recensioni
A vent'anni dalla scomparsa di Voldemort, il Mondo della Magia si vede ricomparire il suo Marchio Nero nell'oscurità della notte... ma questa volta in campo scenderanno anche nuove forze, più decise e più agguerrite che mai. Intrighi mortali, lotte all'ultimo sangue, amori inarrestabili e passioni travolgenti sconvolgeranno gli eroi della 'vecchia' e della 'nuova' guardia, in un mondo in guerra in cui il cuore ha la meglio anche sulla ragione...
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chap 20

Nenny… ti adoro tanto tanto!! ^3^

 

P.S.: la canzone “sfondo” è “Just One Moment More” di Mindy Smith. Doooolce… occhio alla carie! *__*

 

 

 

FIRE MELTS ICE

 

 

 

 

CAPITOLO 20: NON DIRE ADDIO

 

 

 

Hold me
Even though I know you're leaving
And show me
All the reasons you would stay                                            
It's just enough to feel your breath on mine
To warm my soul and ease my mind
You've got to hold me and show me love

 

 

***************

 

 

Katie sospirò piano, senza muoversi. Erano ore che se ne stava accucciata contro la parete umida di pietra, completamente svuotata, priva di ogni pensiero o idea valida, incapace di pensare ad altro che alla sua famiglia. Poteva solo immaginare cosa stessero passando… e Amelia, che era rimasta da sola a combattere contro tutti quei traditori, non sapeva nulla nemmeno di lei. Si sentiva così sola… sapeva di dover reagire, lo doveva a sé stessa prima ancora che alla sua famiglia, ma si sentiva stordita da tutto quello che le era capitato nel giro di poche ore. Non aveva ancora capito come diavolo usare le sue maledette capacità, ma aveva compreso che al contrario di come aveva sempre pensato, non erano affatto benefiche… almeno non in quel momento. E non sapeva come dominarle, il che era peggio che mai. E quelle persone… quella montagna muscolosa che aveva il muso più simile a quello di un cane rabbioso, quel viscido essere con i piccoli occhi neri che l’aveva costretta a tanto… era per loro che lavorava Alex? Dunque erano loro la causa di tutto quello che era successo in quegli ultimi angosciosi mesi? Domande, solo domande… ma nessuna risposta.

 

“Katie?”

 

La biondina si riscosse, e puntò lo sguardo sul ragazzo incatenato alla parete opposta. “Ti senti un po’ meglio adesso?”

 

Alex scosse leggermente la testa e strinse gli occhi, svegliandosi del tutto. Almeno riusciva a vedere, la pozione di Anthony qualcosa aveva fatto. “Si, non ti preoccupare… tu stai bene?”

 

Katie annuì e tornò ad appoggiarsi al muro. “E prima che tu me lo chieda… si, ho una paura matta, ma è l’ultima cosa che voglio far vedere. Ci manca solo che abbiano anche la soddisfazione, questi stronzi.”

 

Alex si concesse un breve sorriso… lo spirito incontenibile che l’aveva fatto innamorare non si era ancora spento, per fortuna. Era così strano ora, aveva una voglia folle di parlarle ma si sentiva divorato vivo dai sensi di colpa, non sapeva neanche come cominciare… ma doveva avere il coraggio di provare a rivolgerle la parola, augurandosi che lei fosse disposta al dialogo… in caso contrario, avrebbe solo dovuto accettare in silenzio perché tanto si meritava.

 

“Simon sta bene?”

 

Katie fece un sorriso triste. “Si, lui… lui sta bene ora. E’ costretto a portare gli occhiali perché non ci vede quasi più, e la cosa non gli piace per niente, ma va bene comunque perché è vivo. E’ questo che conta, lo sa anche lui.”

 

“Già.” Alex esitò per un lungo momento. “…ascolta…io…”

 

Katie gli mozzò il fiato in gola guardandolo coi suoi grandi occhioni azzurri… e in un certo senso gli facilitò il compito. “Prima… ho sentito che ti hanno chiamato Malfoy.” gli disse piano, senza alcuna accusa nella voce. “E’ il tuo… vero cognome?”

 

Alex annuì lentamente, cogliendo il suo imbarazzo. “E a tuo padre non piacerebbe nemmeno un po’.”

 

“Perché?”

 

“Perché mio padre era dall’altra parte del campo di battaglia quando i tuoi si sono scontrati con Voldemort, tanti anni fa. I War Mage hanno mandato lui e molti suoi amici ad Azkaban.”

 

Katie rimase per un momento in silenzio. “Alex… probabilmente ti sembrerà il momento meno adatto per questo, però…”

 

“…vuoi delle risposte.” fece stancamente Alex, come se si aspettasse quell’affermazione.

 

Katie si scansò dalla fronte un ricciolo ribelle umido di sudore. “Non ti chiedo niente che non sia giusto sapere… è solo che i-io non riesco neanche a guardarti così, e non ci capisco più niente… come hai potuto lavorare per questi mostri?”

 

Il ragazzo scosse la testa. “Hai tutto il diritto di chiedermi qualunque cosa.”

 

“Io voglio solo sapere… di chi è che mi sono innamorata veramente. Ho bisogno di capire se ho perso la testa per qualcuno che non è mai esistito nella realtà… o se amo il vero Alex… Malfoy.”

 

Il suo sguardo limpido e innocente costrinse Alex ad abbassare gli occhi per un momento. un momento molto doloroso. “Quello che vuoi sapere non ti piacerà.” le disse velocemente.

 

“Non mi importa.” Katie si tirò le ginocchia al petto. “Sono stanca di bugie… qualunque essa sia, dammi la verità una volta per tutte.”

 

“…hai ragione. Te lo devo questo.”

 

Alex non si sentiva assolutamente pronto per fare quello che stava per fare, ma sapeva anche di non poter rinviare le cose ancora. Così trasse un respiro profondo, e raccolse quel po’ di fiato in più che gli serviva per parlare con una voce meno strascicata per il dolore.

 

“Il mio vero nome è Alexander Malfoy. Mio padre si chiamava Draco Malfoy, lui e i tuoi genitori sono andati a scuola insieme… e si odiavano a morte. Poi c’è stata la guerra contro Voldemort, quando i tuoi erano appena entrati nei War Mage, quando tuo zio Harry ha fatto secco questo tizio… e mio padre è finito ad Azkaban, circondato dalla peggior specie vivente del mondo, i Dissennatori. E’ rimasto in prigione per oltre dieci anni, il mondo fuori si è perfino dimenticato della sua esistenza… ma lui era ancora vivo, e il suo compagno di cella era un tizio che condivideva i suoi ideali e molto di più… avevano lo stesso marchio di mangiamorte, i soldati di Voldemort. Quell’uomo aveva gli occhi neri come l’ebano… piccoli e crudeli… calcolatori. Gli occhi di una faina.”

 

Katie socchiuse le labbra. “E’… quel mostro di prima?”

 

Alex annuì, mascherando male una smorfia di dolore. Parlare con le costole rotte non era proprio l’ideale. “Si chiama Mortimer Lestrange. E fai bene a chiamarlo mostro, perché è quello che è.”

 

Katie si morse le labbra e appoggiò il mento sulle ginocchia, decisa ad ascoltare tutto senza interromperlo.

 

Alex esitò. “Lui… il suo unico chiodo fisso è sempre stato quello di rimpiazzare questo tizio, questo Voldemort… è diventata un’ossessione. E’ stato lui ad organizzare, dieci anni dopo, la fuga da Azkaban per sé e per i suoi seguaci… tra cui mio padre. Nessuno li avrebbe mai cercati qui… in questa specie di maniero sperduto della Cornovaglia, che oltretutto cadeva pure a pezzi… e da allora, ogni maledetto giorno, ha elaborato mille strategie diverse per prendersi il potere. Ogni giorno, da allora fino a quasi un anno fa.”

 

Katie aveva un’aria incredula. “…mi stai dicendo che quest’uomo ha passato quasi vent’anni della sua vita nell’odio e nel rancore… ogni giorno, senza mai fermarsi un attimo? Non ha neanche pensato di rifarsi una vita, di ricominciare…”

 

Alex fece una smorfia amara. “Ora capisci perché ti ho sempre detto che sei troppo ottimista sulla natura umana? La cattiveria esiste… esiste eccome.”

 

“E’ che… faccio fatica a capirlo, questo tuo mondo così buio e freddo.”

 

“L’ho sempre immaginato.”

 

Katie gli vide abbassare la testa, sconfitto, e maledisse quella catena che la teneva lontana da lui. “Ti prego, continua.” gli mormorò dolcemente. “Ho detto che non capisco il mondo in cui hai vissuto, ma voglio capire te… che n’è stato di tuo padre?”

 

“E’ stato in quel periodo… dopo la fuga da Azkaban… che lui e mia madre si sono conosciuti.” Alex appoggiò stancamente la testa contro la parete dietro di lui. “Non chiedermi come fosse, non me la ricordo neanche più… era bella, questo si. Una mangiamorte anche lei. Anche se, per quello che ho potuto capire, lo faceva più per inclinazione che per scelta… era l’amante di quella specie di animale che hai visto prima, il colosso tutto muscoli. Quello è Stephen McNair.”

 

Katie si accigliò. “Era innamorato di tua madre?”

 

“Quello non sa neanche che vuol dire amare qualcuno. Se la sbatteva perché voleva un erede, tutto qui… non è che avesse voglia di un figlio, gli serviva semplicemente qualcuno da addestrare, qualcuno che in futuro avrebbe continuato la sua stirpe di purosangue.” qui Alex fece una piccola risata improvvisa. “E guarda tu la sorte… grande e grosso com’è, o è impotente o è sterile, mai capito bene.”

 

Anche a Katie sfuggì un sorriso. “Diavolo, esiste un po’ di giustizia anche in questo mondo.”

 

“Non tanta. Uno come McNair non avrebbe mai ammesso di avere una deformazione così umiliante… dava la colpa a mia madre, diceva che era lei quella incapace di dargli un bastardo.”

 

Katie sentì il volto raggrinzirsi in una smorfia. “Che stronzo.”

 

“Mio padre in quel periodo accusava i colpi di tutti quegli anni ad Azkaban coi Dissennatori… non era molto sano di mente, ecco. Mia madre era infelice e aveva voglia di fuggire via… e per qualche strano scherzo del destino, sono finiti a letto insieme e sono spuntato fuori io. No, non fare quella faccia, biondina… non erano innamorati, non hanno trovato conforto l’uno fra le braccia dell’altra… sarà stata solo una sveltina finita male.”

 

Katie si morse le labbra… Alex poteva anche mascherarlo bene, ma parlare con tanto cinismo dei suoi genitori e del modo in cui lo avevano concepito gli doveva bruciare molto, di sicuro più di quanto non volesse dare a vedere. “Non puoi saperlo questo, però.”

 

“Quelli come i miei tu non li conosci.” Alex scrollò lievemente le spalle. “E’ andata com’è andata, punto. In ogni caso, mio padre di me non l’ha nemmeno mai saputo. Te l’ho detto, aveva il cervello mezzo fritto dai Dissennatori… si è… buttato giù dalla scogliera così, senza un motivo… quasi per gioco.” il ragazzo abbassò lo sguardo. “Ed è diventato lo zimbello di tutti qui.”

 

Katie sospirò rumorosamente e annuì, appoggiando la guancia al braccio. “Tua madre?”

 

“Mia madre era incinta di me. Stephen inizialmente credeva di essere riuscito ad avere questo cazzo di erede, ma gli è bastato vedermi per capire che non ero roba sua. L’unica cosa sicura che so di mio padre è che era identico e preciso a me, in tutto e per tutto. McNair non è idiota come sembra, ha fatto due più due…”

 

“…e ha capito che tua madre l’aveva tradito.”

 

Alex annuì. “All’inizio hanno cercato di tenere la cosa per loro, in fondo McNair aveva quello che voleva… però poi crescendo io sono diventato sempre di più la copia sputata di mio padre, per punizione mia madre prendeva botte a non finire… finchè un giorno si è rotta le palle, e ha confessato davanti a tutti che McNair non era mio padre, che perfino un pazzo era stato capace di avere un figlio con lei, mentre il grande mister muscolo non ne sarebbe stato mai capace.”

 

“E’ stata coraggiosa.”

 

“E’ stata pazza.”

 

“L’unica pazzia è stata quella di non mettere una fine a quel tormento molto prima, che ti aspettavi che facesse, che continuasse a prenderle fino…”

 

Alex la guardò dritta negli occhi. “Stephen McNair non è un uomo che si lascia prendere per culo, specie da chi considera un suo inferiore. L’ha ammazzata di botte alla presenza di tutti i mangiamorte… e di un bambino di sei anni che è riuscito solo a guardare senza fare niente.”

 

Katie strinse forte gli occhi. “Oh, Alex…”

 

Alex guardò altrove. “Non che prima fossi trattato bene, anzi… ma dopo divenne tutto un inferno. Portavo un cognome diffamato, dovevo pagare per questo… in più dovevo addestrarmi per essere il migliore, perché Stephen doveva riscattarsi agli occhi di tutti. Ero il figlio di una puttana e di un pazzo, ma lui doveva provare che perfino una nullità come me poteva diventare qualcuno coi suoi metodi da vincente. Mi trattava come un cane rognoso, continuava a ripetermi che mi avrebbe riservato quel trattamento finchè non mi fossi guadagnato la sua fiducia… quindi dovevo trasformarmi in una specie di pezzo di ghiaccio, una macchina senza sentimenti perché i sentimenti rendono deboli, proprio come i miei genitori.” Il ragazzo biondo sentì un improvviso bisogno di giustificarsi. “Lo so che ti stai chiedendo perché gli ho dato ascolto invece di fuggire via… il fatto è che ero stanco di essere trattato come feccia, volevo anch’io un po’ di rispetto… detestavo i miei genitori e quello che avevano fatto, detestavo il mio nome, detestavo la vita… detestavo tutto. Volevo solo smettere di guardare McNair dal basso verso l’alto… volevo poterlo guardare negli occhi senza più paura delle sue punizioni. Volevo essere il migliore, ma non per lui… per me stesso.”

 

Katie annuì lentamente. Ora il puzzle era chiaro e completo. “Per questo avresti accettato qualsiasi tipo di missione ti avrebbero assegnato… vero?”

 

“Si.” Alex incollò lo sguardo a terra. “Lestrange è ossessionato dall’immortalità che tu puoi dargli, ti voleva dalla sua parte fin dal principio. Il mio compito era di sedurti, di farti innamorare perdutamente di me… poi loro avrebbero fatto il resto, eliminando la persona a te più cara saresti stata come creta nelle mie mani, e io avrei potuto deviarti sulla cattiva strada. Un piano perfetto… peccato che il cacciatore sia diventato la preda.”

 

Katie inclinò leggermente la testa. “Non avevi previsto che ci saremmo innamorati reciprocamente l’uno dell’altra.”

 

“Non potevo immaginarlo… per anni sono stato abituato al distacco, al gelo, non credevo di essere più in grado di provare sentimenti umani… mi sentivo sicuro di giocare sul mio territorio. E poi pensavo che tu fossi diversa… che la tua famiglia fosse diversa. Che tu ci creda o no, non volevo far del male a tuo fratello e ho anche cercato di oppormi… ma non abbastanza.”

 

“Altrimenti già allora saresti finito così.”

 

“Già.” Alex azzardò uno sguardo nella sua direzione. “Ora… ora che sai tutto, sai anche perché devi scappare da me.”

 

“Scappare da te?” Katie sorrise, incredula. “Sei pazzo forse? Ora che so tutto, so anche di amarti più di prima.”

 

Alex si accigliò. “Ma hai capito bene tutto quello che ti ho spiegato?”

 

“Io ho capito solo di avere davanti a me la conferma di quello che penso… che la vita vale la pena di viverla se esistono miracoli come questi.” Katie stava parlando in tono accorato, e gli occhi le brillavano come non le capitava da tempo. “Alex, tu hai sofferto in modo disumano, eppure eccoti qui… capace di amare al punto di sacrificare te stesso… capace di provare un sentimento che per anni ti hanno insegnato a detestare. Tu sei stato più forte di tutti loro, volevi dare un senso alla tua vita e l’hai fatto, hai onorato le doti che il cielo ti ha dato… e hai fatto tutto con le tue sole forze.”

 

“No, non è vero.” Replicò subito il ragazzo. “Se tu non fossi entrata nella mia vita, io non avrei mai…”

 

“Proprio non lo capisci, zuccone?” Katie sorrise commossa. “Io ti ho solo aiutato a far venir fuori il vero te stesso, quello che non sopportava di essere una marionetta senza cuore… ma era tutto già dentro di te! Sei una persona magnifica, il tuo amore e la tua forza d’animo sconvolgenti sono stati la tua salvezza… e io ti amo infinitamente per questo… Alex Malfoy.”

 

Quanto avrebbe voluto correre da lei per abbracciarla, per baciarla, per farle sentire quanto gli batteva forte il cuore in quel momento… e maledizione, non poteva. “Amore mio… io non ti posso salvare, non posso fare niente per farti scappare da qui…”

 

“Non aver paura.” Katie sorrise con un’insolita sicurezza negli occhi azzurri. “Ne usciremo insieme… e ne usciremo alla grande. Ehi, l’hai detto anche tu… questa gente è tutto fumo e niente arrosto, prendi l’omone che pare una montagna… e deve avercelo piccolo come un pistacchio!”

 

Nella sua irrazionalità, nella sua improbabile capacità di far avverare quello che diceva, nel suo entusiasmo immotivato eppure così deciso, nella sua determinazione, nel suo ottimismo senza limiti… Katie Weasley era più unica che rara. Poteva sembrare pazza a dire quello che diceva in un momento come quello, a un passo dalla morte… eppure sembrava assurdamente credibile. E lo fece perfino ridere.

 

“Vada come vada, bionda… ricordati che ti amo. Solo questo.”

 

 

***************

 

 

“E’ una trappola, ma non abbiamo scelta. Se Katie è davvero in questo posto, noi andremo a riprendercela.”

 

Le parole di Ron avevano tutta l’aria di una sentenza definitiva e quasi letale, e per qualche attimo nessuno osò rispondere… evidentemente avevano percepito tutti quella sensazione. I Potter e i Weasley, assieme al maggiore Rogers e ad un paio di colleghi War Mage, si erano riuniti alla luce delle informazioni segrete riferite da Julie e Chad… e se quello che avevano saputo era vero, la situazione pur essendo più chiara si era fatta ancora più complicata, adesso che tutti i tasselli del puzzle erano posizionati in modo corretto.

 

Jack si arruffò i capelli senza farci caso. “Alex è stato davvero idiota a pensare che ci cascassimo una seconda volta. Adesso gliela facciamo pagare con gli interessi.”

 

“No.” Hermione scosse la testa con aria risoluta. “Mettiamo da parte Alex… parliamo della tenuta dove sarebbe prigioniera Katie. Ho fatto una rapida ricerca, certo non ho potuto approfondire in un quarto d’ora, ma in qualche modo dovrebbe appartenere alla famiglia McNair come ha detto il ragazzo. Su questo non ha mentito.”

 

“Su questo, ma là dentro può esserci di tutto ad aspettarci.” mormorò pensieroso Harry, appoggiandosi coi gomiti alle ginocchia e incrociando le dita. “Non possiamo escludere niente.”

 

“Senza contare che se sono arrivati a tenderci una trappola e ad agganciarci così spudoratamente, vuol dire che hanno un’idea precisa di tutti i nostri movimenti.” Concordò il Maggiore Rogers.

 

“Non sto dicendo che è un asilo nido, ma ho una mia teoria, e lasciatemela esporre prima di giudicarla.” Straordinariamente lucida e determinata, Hermione sembrava aver recuperato il suo invidiabile sangue freddo pur di poter riprendersi sua figlia. “Io credo in quello che ha detto questo Anthony… credo che Alex si sia rovinato con le sue stesse mani per Katie. Di questo mi sento quasi sicura.”

 

Jack fece una smorfia. “Mamma, ti sembra il momento dei sentimentalismi?”

 

“Tu chiamalo pure sentimentalismo, ma per me è realismo.” Hermione scosse la testa. “Sappiamo tutti quanto Katie sappia toccare il cuore della gente, e se Alex avesse scelto di andarle contro, di certo non avrebbe salvato Simon.”

 

Simon strizzò leggermente gli occhi e annuì. “Su questo sono d’accordo con mamma.”

 

Ron guardò prima sua moglie, poi Harry. “Quindi diamo per buone le informazioni che abbiamo… e anche questa specie di mappa?”

 

“Per quello che può valere,” azzardò Julie. “Anthony, il ragazzo, mi è sembrato sincero.” Chad annuì a sua volta.

 

Amelia si scansò la frangia dalla fronte, i suoi movimenti resi impacciati dal braccio possessivo che Jack le teneva attorno alle spalle. “Tanto che abbiamo più da perdere a questo punto? Se anche fosse una trappola, significherebbe che loro sono due passi avanti a noi… che sanno come pensiamo, che ci incastreranno qualsiasi cosa decidiamo di fare.”

 

Harry sospirò pesantemente. “Ha ragione lei. Pianificare ora serve a poco. Possiamo solo cercare di buttarci di schiena, in modo da non romperci la testa, ma sarà comunque un tuffo nel buio.”

 

Ron sembrava incapace di stare fermo. Continuava a camminare nervosamente avanti e indietro come una tarantola impazzita. “Ok, ok, dieci e lode in strategia militare… vediamo la pratica, adesso, però: come diavolo vogliamo procedere?”

 

Harry sentì lo sguardo di Ron puntato addosso… voleva da lui una soluzione. D’istinto Harry cercò gli occhi di Hermione. Era sempre stata lei il cervello del gruppo, fin da quando si erano conosciuti aveva sempre dato prova di saper ragionare meglio di lui nelle situazioni al cardiopalma, eppure in quel momento i suoi grandi occhi scuri lo guardavano quasi imploranti… anche lei voleva che fosse lui a prendere una decisione stavolta. Il rapimento di Katie li aveva sfibrati, toccava davvero a lui decidere da solo stavolta, forse per la prima volta in tanto tempo era più solo di quanto sembrasse…

 

“Papà?” provò a sollecitarlo Dan.

 

Ginny si morse le labbra. Non aveva perso di vista per un secondo i movimenti frenetici degli occhi di suo marito, riusciva a immaginare cosa provasse… forse un modo per aiutarlo c’era. “Harry, io la penso come Hermione.”

 

Ron si accigliò. “Hermione non la pensa, Ginny! Ha espresso un suo parere teorico, ma adesso è la pratica che ci vuole! Vorrei ricordarvi che sono quasi ventiquattro maledette ore che mia figlia è in mano a quegli invasati, non ho la minima intenzione di perdere un altro istante qui a…”

 

“Anch’io.”

 

Ron si bloccò di colpo, e voltò il viso in direzione del suo migliore amico.

 

Harry si massaggiò la fronte con due dita. “Sono d’accordo con quello che ha detto lei. Dobbiamo prendere per buone le informazioni che abbiamo, anche perché a questo punto li dobbiamo fottere sull’unico campo dove non ci possono stracciare.”

 

“Battaglia aperta?”

 

Harry si indicò la tempia con l’indice. “Cervello.”

 

Gli occhi di Ron furono attraversati da una fiammata di rabbia, e anche il suo passo in avanti sembrava la scintilla iniziale di un falò. “Ti vuoi mettere a giocare ai soldatini mentre Katie…”

 

“No, no!” Harry scattò in piedi, facendo anche lui un passo avanti. “Tu adesso te ne stai calmo e mi lasci spiegare… se facciamo a modo tuo, entrando là dentro come tanti pazzi e sparando incantesimi a destra e a sinistra senza capire niente, Katie ce la possiamo anche scordare! Dobbiamo usare il cervello, il che non significa solo scongiurare il panico, ma anche agire con prudenza!”

 

Ron lo guardò male, ma si limitò ad appoggiarsi di spalle al muro, incrociando le braccia e facendo una smorfia per far capire che era disponibile ad ascoltarlo.

 

Hermione si morse le labbra. “Harry, ti prego… dimmi qual è il piano. Rivoglio la mia piccola.”

 

“Se tutto fila come ho in mente io, la riabbraccerai prima dell’alba.” Harry le strinse la mano nelle sue, rivolgendole un sorriso incoraggiante. “Attaccheremo in massa il quartier generale stanotte… scateneremo l’inferno, e intendo quello vero, così ci attireremo addosso questo Lestrange e i suoi amici.”

 

Ginny sbattè le palpebre. “Vuoi… attaccare il quartier generale? Ma hai idea di quanti rinforzi avranno…”

 

Harry sorrise sornione, scuotendo la testa. “Non ho detto che voglio espugnare il castello, ho detto che voglio fare casino. Tanto casino. Ben venga se riusciamo a far fuori qualche traditore in più, ma il nostro obbiettivo è un altro.”

 

Ron parve interessarsi alla cosa, abbandonando le sue riserve. “…un diversivo?”

 

“…mentre noi e una piccola brigata ci intrufoleremo al maniero McNair, che a quel punto sarà sicuramente più sguarnito!” Hermione s’illuminò in volto. “Harry, è geniale!”

 

Ron si fece scrocchiare le dita e annuì. “Finalmente un piano decente.”

 

“E ha anche grandi probabilità di successo, ma c’è un problema.” Rogers si strinse nelle spalle. “E’ vero che siamo forti e abbiamo il vantaggio di coglierli di sorpresa, ma non possiamo dimenticare che loro saranno almeno il doppio di noi… considerando che arriveranno aiuti di ogni genere, Dissennatori inclusi.”

 

Harry sembrò incupirsi. “Siamo stati inferiori di numero in situazioni anche peggiori, e non per questo abbiamo ceduto al disfattismo.”

 

“No, no, non parlo di cedere… dico solo che la truppa avrà bisogno di una marcia in più… di una motivazione solida che porti tutti a dare il cento per cento durante l’attacco.” Rogers esitò. “Sentirsi guidati dai miti di sempre significherebbe tutto per quelli che si butteranno in questa impresa. C’è bisogno di voi su quel dannato campo di battaglia.”

 

Ginny vide Ron e Hermione irrigidirsi, e capì perfettamente cosa significasse quella ennesima batosta. Ma era altrettanto innegabile che il Maggiore fosse nel giusto. Esattamente come era crudele quella richiesta fatta a due genitori in pena per la propria figlia.

 

“Ha ragione lui.” mormorò piano, stringendo la mano di Hermione. “Se fosse per me, sarei la prima a correre in quel rudere a cercare la nostra Katie… ma se non rendiamo credibile il diversivo, se non facciamo come hanno fatto loro finora con noi… il piano rischia di saltare, e non potremmo salvarla comunque.”

 

Harry non osò emettere un fiato, si limitò a cercare lo sguardo di Ron. Non ebbe bisogno di gettare un occhio a Julie per capire che risposta avrebbe dato lui in una situazione analoga…

 

Non te lo chiederò mai di venire con me, Ron, anche se senza di te e Hermione abbiamo il cinquanta per cento di certezze in meno… ma non posso chiederti di fare quello che io non farei.

 

Hermione chiuse gli occhi per qualche istante, e annuì rapidamente.

 

Ron sbuffò e si passò una mano fra i capelli… gli ci volle un bel po’ prima che una risposta biascicata gli venisse fuori. “E va bene.”

 

Harry fece un piccolo sorriso. “Grazie.”

 

“Ehi, non ti illudere.” Ron scosse la testa. “Non mi schiodo da qui se prima non mi formi la miglior squadra di recupero per mia figlia… pochi, perché altrimenti questo piano strampalato salterà completamente, sempre ammesso che questo cazzo di Anthony faccia quello che ha detto… pochi, ma i migliori in assoluto.”

 

Harry si affrettò ad annuire. “Ho già pensato a…”

 

“Vado io.” il tono di Jack era stato tagliente e netto… non ammetteva repliche.

 

“E io vengo con te.” Gli fece eco Simon.

 

Hermione spalancò gli occhi. Già le era mancato un battito quando aveva sentito la voce del figlio maggiore, benchè sotto sotto era certa che si sarebbe dichiarato volontario all’istante… ma anche Simon… “Tu non ti sei ancora perfettamente ripreso…”

 

“Non se ne parla, tu non sei un War Mage!” ribattè alterato Ron, costringendosi a ignorare il fatto che almeno su Jack poteva e doveva fare affidamento.

 

A Harry bastò un’occhiata per riconoscere nello sguardo del nipote la stessa determinazione di una ragazzina che anni prima aveva spezzato tutte le convenzioni pur di non sottrarsi alla lotta contro il male al suo fianco. Non c’era storia. Simon era già dentro la squadra di salvataggio.

 

“Hai detto che vuoi i migliori, non i migliori War Mage.” Simon non si scompose minimamente, fatta eccezione la sua solita strizzatina d’occhi dietro gli occhiali. “Con tutti gli incantesimi che conosco, posso solo esservi utile. Lo sai tu, lo so io, lo sa mamma e zio Harry. In più sto benissimo, perciò non rompete.”

 

“Zia Hermione, non fare quella faccia. Stai tranquilla.” Dan mise su un sorrisetto sicuro. “Li accompagno io i due ragazzini, li tengo d’occhio per te.”

 

Ginny trasalì e guardò freneticamente Harry. Anche lui aveva lo stesso sguardo di panico mal celato… la situazione stava sfuggendo di mano.

 

Harry, fermali!

 

Harry aprì la bocca per interrompere ogni entusiasmo eroico… ma la richiuse nel momento in cui vide lo sguardo grato e quasi sollevato che Jack aveva rivolto al cugino. Ginny si morse forte le labbra…

 

No, Gin… non mi guardare così, io avrei fatto lo stesso… e anche tu, lo sai.

 

“Ehi, dobbiamo essere in numero pari perché la missione vada a finire bene.” Chad allungò le gambe sul tappeto e incrociò le braccia dietro la testa, mostrando così in tutta la sua gloria la maglietta con la scritta ‘ESPANDI IL TUO ESSERE, GUARDA CHE RISULTATI’ con la ormai consueta freccia rossa verso il basso.

 

Forse per la prima volta da che lo conosceva, Harry guardò il ragazzo meravigliato in senso positivo. “Non sei costretto a farlo.”

 

Chad gli strizzò un occhiolino amichevole. “Sarò anche un povero, misero Auror, ma qualcosa la so fare anch’io. E poi non ci dimentichiamo che sono campione nazionale del torneo di scorregge, in un momento di difficoltà potrei essere l’arma segreta.” Qui in parecchi sorrisero… solo Julie si morse forte un’unghia fra gli incisivi.

 

Simon si voltò a guardare suo padre, e spalancò le braccia con una smorfia di ovvietà sul viso. “Ecco, come volevi tu… hai i migliori. Siamo a posto adesso, no?”

 

Amelia annuì, senza muoversi dalla comoda posizione che la vedeva sdraiata di schiena sul petto del suo ragazzo. “Se farete baccano a sufficienza, ci darete il giusto margine di libertà per agire senza farci notare troppo.”

 

Jack stava quasi per annuire a sua volta… poi le parole gli morirono in gola quando si rese conto di cosa implicava quella frase appena udita. Senza troppa grazia afferrò Amelia per le spalle e la costrinse a guardarlo.

 

No.” ruggì.

 

Amelia non si lasciò intimidire. “Non mi seccare.”

 

“Sei uscita stamattina dall’ospedale…”

 

“Appunto, sono uscita perché sto bene.”

 

“Scordati che ti permetterò di…”

 

Permettermi?! Chi cazzo sei, il mio padrone?!”

 

Jack vide rosso. “Non ti lascerò rischiare di nuovo la vita, hai capito?!”

 

Amelia lo respinse, scattando in piedi. “Scusa tanto se te ne accorgi soltanto ora, Jack, ma questo è il mio lavoro! In più ti ricordo che non sei l’unico afflitto dai sensi di colpa per quello che è successo a Katie, non sei l’unico che l’adora, e non sei l’unico in grado di spaccare culi… perciò o vengo con voi consensualmente, o vi seguo per spuntare fuori appena vi ritroverete le chiappe in fiamme. Come preferisci, a te la scelta!”

 

Ron fu il primo a volersi intromettere nella discussione, ma Hermione fu più rapida. “Amelia, sei uno dei migliori War Mage che abbiamo, di sicuro quella con più grinta in assoluto, e se fossi in forma sarei io a supplicarti di aiutarci a ritrovare Katie…”

 

“Io sono in forma!” protestò la brunetta.

 

Hermione le rivolse uno sguardo severo che la zittì. “…ma se senti dolore anche solo ad un’unghia spezzata, tu non ti muovi da casa. E questo non perché non abbiamo fiducia in te, o perché non sappiamo quanto vali, quindi non fare quella faccia!”

 

Ron annuì lentamente. “Sai bene che per noi sei allo stesso livello di Katie. E io una figlia non la mando in battaglia se ha una percentuale anche minima di non farcela perché non sta bene.”

 

Amelia si ammorbidì sia nell’espressione del viso che nel tono di voce. “Lo so… lo so che vi preoccupate per me, e non finirò mai di ringraziarvi per tutto l’amore che mi date… però vi prego, vi scongiuro di fidarvi di me. Non farei mai pazzie, so di essere responsabile anche della mia bambina, conosco i miei limiti e non ho intenzione di superarli… vi prego, lasciatemi andare con loro. Non vi direi una bugia, sto bene davvero.”

 

Ron sospirò pesantemente e abbassò lo sguardo, evitando volutamente di incrociare gli occhi di Jack, e Hermione annuì come se le costasse farlo. “Grazie… grazie del tuo aiuto.”

 

Amelia sorrise con dolcezza. “Non è neanche la metà della metà dell’aiuto che ho ricevuto da voi in tutta la mia vita.”

 

“Siamo d’accordo, allora, andrete voi cinque.” Harry si schiarì la gola. “State bene a sentire, il piano è questo: aspetteremo mezzanotte, a quell’ora c’è il cambio delle sentinelle e il quartier generale è più vulnerabile.”

 

Il Maggiore Rogers s’intromise nel discorso. “Cioè li prendiamo d’assalto?”

 

“Da una parte.” Ron fece un sorrisetto improvvisamente furbastro. “C’è un cunicolo che non conosce nessuno… è dietro la palestra grande, quella al pian terreno. Alcuni di noi entreranno da lì, in questo modo si ritroveranno schiacciati fra due fronti.”

 

Harry inarcò un sopracciglio. “Ma di quale cunicolo parli?”

 

“E’ dietro la spalliera, si apre con tre colpi di bacchetta dall’interno o dall’esterno.”

 

“…scusa, ma tu come fai a conoscerlo?”

 

Per un attimo ad Harry sembrò di tornare indietro negli anni… la smorfia sfacciata di Ron e il viso furiosamente rosso di Hermione erano segnali che aveva imparato a riconoscere già da ragazzo.

 

“Voglio morire.” commentò avvilito Simon, passandosi una mano sulla faccia.

 

“E non sei l’unico, figliolo.” Harry scosse la testa e si concesse un breve sorrisetto.

 

Chad sollevò entrambi i pollici. “Con tutto il rispetto, paparino, ma lo zione è il mio mito.”

 

“Allora è deciso.” Dan aveva l’aria seria. “A mezzanotte in punto voi date fuoco alle polveri, e noi ci infiliamo quatti quatti nella tana del topo.”

 

“Si.”

 

Harry lesse chiara la nota di malinconia nella voce del figlio… intuì al volo quale fosse il problema. Come genitore aveva una voglia pazza di tenere i suoi figli stretti a sé fino a cinque minuti prima della missione… come uomo non solo capiva, ma dava ragione a Dan quando gli leggeva negli occhi il desiderio di spendere quelle ore con la persona che amava. A quei ragazzi si stava già chiedendo tanto… non poteva permettersi anche l’egoismo. Nemmeno quello del genitore amorevole.

 

“Sono… le sette, direi che fino alle undici e mezza possiamo essere tutti liberi di passare la serata con chi vogliamo, e… ci vediamo alle undici e mezza in punto alla Stamberga Strillante, dove voi ragazzi prenderete le passaporte per il maniero McNair e noi quelle per il quartier generale.”

 

Hermione annuì a cuor pesante. “Voi però non muovetevi prima di una buona ventina di minuti, se non di più… dobbiamo dare il tempo a questi di accorgersi di noi e venire.”

 

“Non avremo alcun problema, mamma, non fare quella faccia.” Simon cercò di comunicarle attraverso un sorriso più sicurezza possibile. “Conosciamo la strada. Anthony dice che c’è qualche trabocchetto piazzato qua e là lungo il percorso, ma sta’ pur certa che non sarà niente di irrecuperabile.”

 

“Non prendete niente sotto gamba, niente arroganza.” lo ammonì preoccupato Ron. “Questi trabocchetti non li conosceva nemmeno il tizio, Anthony… pretendo prudenza al duemila per cento, mi sono spiegato? Guai a voi se cercate di fare gli eroi.”

 

Amelia sospirò. “No, gli eroi no. Ma non illuderti, perché non ci fermeremo alla prima difficoltà.”

 

Cadde un silenzio carico di tensione e malinconia… e per la prima volta nessuno osò romperlo. Perché la realtà dei fatti era chiara: chiunque fosse riuscito a vedere l’alba del giorno dopo, avrebbe davvero potuto dire di essere fortunato.

 

 

***************

 

Give me just one part of you to cling to
And keep me everywhere you are
It's just enough to steal my heart and run
And fade out with the falling sun                                         

 

***************

 

 

“Jack, aspetta!”

 

Amelia rincorse il ragazzo per il piccolo giardino dove li aveva appena lasciati la passaporta, ma Jack marciò ostinatamente in casa sbattendosi forte la porta alle spalle. Lei maledisse per l’ennesima volta quell’impulsività che lo faceva agire prima ancora di pensare, e lo seguì senza esitazione né timore.

 

“Senti un po’!” protestò, entrando. “Io non…”

 

Senza capire né come né perché, Amelia si ritrovò imprigionata da un paio di labbra avide e possessive… ma c’era qualcosa che non andava in quel bacio. Era troppo passionale… violento, piuttosto. Jack non la stava baciando come al solito, le stava letteralmente impedendo di parlare e di respirare… e Amelia capì di essere caduta in trappola quando si ritrovò di spalle al muro, coi polsi inchiodati alla parete dalle sue mani grandi. L’istinto prese il sopravvento e le impose di cercare di liberarsi, dimenandosi con tutte le sue forze… ma per quanto lui dovesse ingoiare un gemito di piacere a sentire il contatto fra i loro due corpi, non le lasciò la possibilità di divincolarsi. Dopotutto era sempre stato più grande e più forte di lei.

 

Amelia si sottrasse al bacio, e gettò indietro la frangia dalla fronte con un gesto furioso della testa. “Lasciami immediatamente andare, razza di troglodita che non…”

 

“ORA BASTA!!”

 

La voce di Jack rimbombò nella stanza… gli occhi blu in tumulto, i capelli rosso fuoco che gli ricadevano scompostamente sulla fronte, i muscoli delle spalle tesi e frementi… era furibondo come poche volte l’aveva visto in tanti anni.

 

“Adesso resterai immobile e non dirai una sola maledetta parola, perché te lo giuro, Amelia, se fiati metterò in pratica uno dei duecento modi che conosco per lasciarti a dormire per due giorni di fila nel tuo letto, al sicuro, senza torcere un capello né a te né alla bambina, quindi sta’ zitta!!!”

 

Amelia lo guardò col fuoco negli occhi, ma non ebbe il tempo materiale per replicare.

 

“Brucerò all’inferno prima di permetterti di rischiare la vita ancora una volta! Tu non sai cos’ho passato io nelle ultime quarantotto ore, sapendo che per colpa mia non solo mia sorella era stata presa, ma che tu e la bambina potevate lasciarmi senza che potessi fare niente… no, Amelia, non ho intenzione di provare di nuovo quella maledetta sensazione, è no e basta!!”

 

“Io non…”

 

“NON HO FINITO!!!”

 

Amelia sussultò, suo malgrado, sentendo quell’urlo assurdamente violento.

 

Jack non allentò la presa sui suoi polsi, anzi. “E’ stata colpa mia, solo ed unicamente colpa mia, tocca a me riparare al danno che ho fatto… non ti metterò di nuovo in pericolo, Amelia, scordatelo! Non posso combattere se penso che tu e la bambina siete in pericolo, come diavolo ti aspetti che faccia?! Che concentrazione potrei avere?!”

 

“Posso smetterla di rimanere ad ascoltarti mentre detti legge?!”

 

“No!!”

 

“Beh, è un vero dannato peccato per quella specie di mongolfiera di ego che ti ritrovi, ma non me ne starò zitta un minuto di più!” Amelia non riuscì a liberarsi da quella presa ferrea, ma riuscì a essere ugualmente intimidatoria anche così. “Sto benissimo, sono pronta a combattere e ti assicuro che ne ho una voglia maledetta!!”

 

“Ma non lo puoi fare!!”

 

“E perché diavolo non dovrei?!?”

 

“PERCHE’ TI AMO, ECCO PERCHE’!!!”

 

Amelia rimase basita, incapace di proferire parola o di chiudere la bocca. Il primo ‘ti amo’… certo, gliene aveva sentiti dire tanti la notte che avevano concepito la loro piccolina, ma era la prima volta che Jack le diceva di amarla…

 

Mi ami…

 

“Tu non capisci.” Jack scosse la testa, le spalle gli si abbassarono quasi in senso di sconfitta… aveva smesso di urlare. “Prima di te, di noi… di tutto questo… lo sai meglio di chiunque altro, non sono mai stato capace di amare una donna nel vero senso della parola… ma con te è tutto diverso, io sono diverso. Ti amo, ti amo tanto che mi scoppia il cuore… lo sento battere forte come non ha mai fatto, ogni volta che ti guardo nemmeno respiro… e poi c’è nostra figlia… e il solo fatto che lei è te e me, che potrebbe avere i tuoi bellissimi occhi…”

 

Finalmente quella presa d’acciaio si allentò… Jack sembrava genuinamente scombussolato, malinconico, quasi triste. Amelia rabbrividì quando le accarezzò la guancia, e provò una fitta al cuore nel vedere quegli adorati occhi blu velati dal senso di sconfitta.

 

“Se tu fossi ancora solo la mia migliore amica, sarei io a supplicarti di accompagnarmi in questa missione, ma così no… così è tutto diverso.” Jack le accarezzò di nuovo la guancia. “Ti amo, è l’unica cosa di cui sono sicuro, l’unica verità che vorrei urlare al mondo intero… lo so che sei la migliore, ma sento un bisogno folle di proteggerti, di tenerti al sicuro.” il ragazzo rosso fece una piccola smorfia carica di umiltà. “Potrò anche essere disastroso come tale, ma sono un padre adesso… ho delle responsabilità. E così è come se mi portassi dietro anche mia figlia in battaglia.”

 

Piccolo, tu sei sempre stato così… vuoi essere il più forte di tutti, ma dentro sei tenero e hai bisogno di tanto amore… sei sicuro e insicuro di te stesso tutto insieme, daresti la vita per proteggere quelli che ami, e non ti rendi conto che è lo stesso per me…

 

Amelia fece un sorriso commosso e gli prese il viso fra le mani. “E’ proprio questo il punto, Jack… credi che io ti ami una goccia in meno? Potrei morire per quanto ti amo… e sento lo stesso bisogno di proteggerti che hai tu nei miei confronti. Non posso lasciare che l’uomo che amo e il padre della mia bambina vada da solo a una missione così difficile, restare a casa con le mani in mano non fa per me, lo sai… io voglio essere lì al tuo fianco e guardarti le spalle mentre tu guardi le mie. Siamo una squadra, no? Continueremo a esserlo.” dicendo così la brunetta si passò una mano sul pancione e sorrise largamente. “E con una mano in più può andarci solo meglio.”

 

Perché mi fai questo… lo sai che non vorrei mai andare senza di te, ma ho troppa paura per voi due… per una volta dammi ascolto, non metterti in pericolo…

 

Jack chiuse forte gli occhi. “Ti prego… io ti voglio al sicuro… ti supplicherò se lo vorrai, ma resta qui…”

 

“Sarò al sicuro solo accanto a te.” Amelia gli accarezzò le braccia solide, e provò ad allentare tutta quella tensione baciandolo dolcemente. Le ci volle qualche piccolo bacio a fior di labbra prima di ottenere una risposta vera e propria, ma alla fine lo sentì finalmente reagire. “Ti fidi di me?” lui annuì. “Ci proteggeremo a vicenda. Hai ragione quando parli di responsabilità, ma vedi… le ho anch’io come madre, e non posso permettere che mia figlia cresca senza il suo papà… io l’ho fatto e ho sofferto come un cane, non voglio che la storia si ripeta. E sai cosa? Questa piccola è me e te, giusto? Allora sono pronta a scommettere il cordone ombelicale che scalpita dalla voglia di accompagnare il suo papà dovunque lui vada.”

 

Jack alzò gli occhi al cielo e respirò profondamente, cercando di recuperare il controllo della sua emotività così duramente messa alla prova. Non ci era abituato, non aveva mai gestito un sentimento così grande come l’amore, e adesso ne aveva le mani piene… proprio in quel momento assurdo. Non riusciva a rendersi conto se lasciandola venire con lui si sarebbe comportato da egoista, o se in fondo era giusto quello che diceva lei… non riusciva a capire se era il momento di dare retta al cuore o al cervello, non riusciva a capirci più niente, si chiedeva solo come aveva fatto suo padre a permettere a sua madre di continuare quella vita di pericoli nonostante l’amasse tanto… per quanto folle potesse sembrare, sentiva un tale bisogno del consiglio di suo padre che sarebbe corso via anche in quel momento…

 

Amelia lo conosceva troppo bene per non capire cosa si nascondeva dietro quella maschera di dubbi e agitazione… in realtà non sapeva come aiutarlo perché quella era una risposta che doveva trovare da solo. Ciò non toglieva che le facesse una tenerezza immensa… così si limitò ad aiutarlo nell’unico modo che conosceva, seguendo il proprio cuore. Si sollevò sulle punte e appoggiò dolcemente le labbra sulle sue, circondandogli i fianchi con le braccia e accarezzandogli la schiena con tutta la dolcezza possibile. Fu un tale sollievo quando si sentì sollevare fra quelle braccia forti, baciare da quelle labbra esperte, stringere a sé con tutto l’amore che riusciva a percepire con una nitidezza infinita.

 

Baci… carezze… sussurri d’amore… suoni senza significato… qualsiasi cosa amplificava le sensazioni e i sentimenti dei due ragazzi, perché li rassicurava, ricordava a entrambi che erano ancora vivi, che erano uniti, che stavano bene… e che almeno per qualche ora ancora lo sarebbero rimasti, prima di tuffarsi nel buio con addosso nulla più del loro amore.

 

 

***************

 

Oh, please don't go
Let me have you just one moment more
Oh, all I need
All I want is just one moment more
You've got to hold me and keep me

 

***************

 

 

“Attenta ai gradini… tieniti a me.”

 

Mel sorrise e obbedì senza esitare. Simon l’aveva colta enormemente di sorpresa presentandosi alla sua porta quella sera, con tutto quello che stava succedendo al Mondo della Magia ma soprattutto alla sua famiglia, e chiedendole di lasciarsi bendare per seguirlo dove la voleva portare. Era un atteggiamento strano, surreale perfino… sembrava quasi che avesse dimenticato che il loro mondo stava andando a rotoli, che sua sorella fosse in pericolo di vita, Simon sembrava un altro… e Mel si era domandata silenziosamente il perché almeno un centinaio di volte da che aveva quella benda sugli occhi. Ma dopo quello che aveva sofferto e che ancora pativa, avrebbero dovuto solo ucciderla perché proprio lei si rifiutasse di fare qualcosa per lui. Fosse stata anche una pazzia, per l’amore della sua vita l’avrebbe fatta.

 

“Siamo quasi arrivati, eh.”

 

“Simon, dove stiamo andando?”

 

“Tra un attimo lo vedrai coi tuoi occhi, amore.”

 

“…piccolo, non ti capisco… c’è qualcosa che…”

 

“Che non va? Beh, tutto direi.” Simon fece un sorriso malinconico e ironico insieme, ma non lasciò la mano della ragazza e continuò a camminare piano con lei. “Se te lo stai chiedendo, non sono impazzito… voglio solo farti vedere una cosa. Ecco, ci siamo.”

 

Mel si morse le labbra quando sentì le sue mani amorevoli lasciare le proprie per sciogliere il nodo al fazzoletto che aveva sugli occhi. In pochi secondi la benda sparì, e le ci volle un po’ perché gli occhi si riabituassero alla luce… ma quando si guardò intorno rimase senza fiato.

 

Erano nella chiesetta che avevano scelto per sposarsi, e non c’era nessuno… ma tutto intorno a loro era di una bellezza indescrivibile: c’erano lucciole ovunque che illuminavano l’ambiente con la loro luce calda e soffusa, e fiorellini di ogni genere e colore fluttuavano nell’aria quasi avessero le ali. Una rosellina bianca le si posò con dolcezza sui capelli proprio mentre Simon faceva un piccolo sorriso dolce e infilava le mani nelle tasche.

 

Mel sembrava sul punto di commuoversi… si mosse nella chiesetta guardandosi intorno con le labbra socchiuse e curvate in un sorriso incredulo. Le ci volle qualche secondo perché potesse parlare. “Mio Dio… ma è… è bellissimo, non ho parole…”

 

Simon le circondò i fianchi con le braccia e le stampò un bacio sulla nuca. “E’ il mio modo di ricordarti che ti amo.”

 

Mel sorrise e si voltò per gettargli le braccia al collo, regalandogli un bacio carico di amore fino all’ennesima potenza. “Amore, sei… sei sempre così perfetto!”

 

Simon strinse gli occhi e si sistemò gli occhiali, gettandole un occhiolino allegro. “Te l’ho già detto mille volte, non ti fare illusioni… sono disordinato, e poi russo.”

 

Mel rise. “A quello mi ci sono abituata, per il disordine siamo in due. E poi sono io che te l’ho già detto mille volte… non mi stancherò mai di te, signor dragatore.”

 

Simon abbozzò un sorrisino e le passò un ciuffetto di capelli dietro l’orecchio, ma non riuscì a mantenere oltre il tono sereno con cui era andato da lei. Sospirò profondamente e cercò gli occhi azzurri del suo amore… non si poteva più rimandare. “Ehi, che fai il venti di questo mese?”

 

Mel inarcò un sopracciglio. “Perché?”

 

Simon le sfiorò il viso appena. “Perché mi piacerebbe che tu camminassi lungo questo corridoio… con il tuo bel vestito bianco… mi raggiungessi lì all’altare… e dicessi davanti a tutti che vuoi diventare mia moglie.”

 

Il sorriso enorme, luminoso e felice di Mel gli diede i brividi. Stai dicendo sul serio? Niente… niente più attese? Non dovevamo aspettare… che questa situazione finisse, che tornasse la calma…”

 

“Per domani sarà tutto finito.”

 

Lo so che mi odierai per questo, ma non possiamo cambiare quello che siamo né quello che il destino vuole da noi… scusami, scusami con tutto il cuore, amore…

 

“Domani?” Mel smise di sorridere… lesse nei suoi occhi scuri un’espressione enigmatica con una punta di malinconia che non le piaceva per niente… improvvisamente un brutto pensiero cominciò a farsi strada nel suo cervello. “C’è qualcosa che non so, non è così?”

 

“Si.”

 

Mel si morse le labbra. “Non deve essere una cosa bella se ti è così difficile raccontarmela…”

 

Simon la prese per mano e si sedettero su una delle panche. “Abbiamo un piano per riprenderci Katie, e allo stesso tempo mettere fine a quest’incubo.”

 

“…è una buona notizia…”

 

“Si, lo è… ma non ti piacerà.”

 

“Perché?”

 

Dio, fa’ di no… fa’ che sia solo un mio stupido presentimento paranoico…

 

Simon abbassò gli occhi per un istante. “Perché io vado con loro.”

 

No…

 

La ragazza scattò in piedi come una molla. “No!!”

 

“Mel…”

 

“No, io non voglio rischiare di perderti di nuovo! Non puoi farlo, no! Ti prego, ti supplico!!”

 

Simon si alzò e le appoggiò le mani sulle spalle, odiandosi con tutte le sue forse quando vide che i suoi occhioni azzurri si erano riempiti di lacrime. “Amore, io devo andare…” le mormorò, usando il suo tono più calmo e rassicurante. “C’è la vita di Katie in ballo… c’è tutto il nostro futuro… non potrei restare a guardare mentre gli altri si mettono in pericolo, sono direttamente coinvolto e se non mi rendo utile, sento che potrei anche impazzire… mi conosci, tu lo sai che è così. Lo sai che non ti ho mai detto bugie, e che non lo sto facendo ora… non voglio fare l’eroe… voglio solo fare quello che è giusto.”

 

Mel aprì e chiuse la bocca ripetutamente, sentendo le lacrime pungerle gli occhi. Niente, non riusciva a fermarle. “Hai sempre detto che il tuo più grande difetto è l’egoismo… bene, lo sono io stavolta, sono di un egoismo schifoso, e lo ammetto senza riserve!” gli urlò disperata, avvinghiandosi alla sua camicia. “Non sono disposta a morire di paura una seconda volta, quando ti ho quasi perso ho capito che la mia vita sarebbe stata un incubo comunque, non… non capisci che non me ne importa niente, se anche questo maledetto mondo si salvasse, senza di te per me sarebbe la morte lo stesso!!”

 

Amore, no…

 

Vedendola piangere, Simon la strinse forte a sé nell’abbraccio più protettivo e amorevole di cui fosse capace. “Stavolta sarà diverso… te lo giuro, amore, io tornerò da te. Questo non è un addio, domani a quest’ora festeggeremo tutti insieme la vittoria e niente si metterà più fra noi e la nostra felicità. Mi devi credere, amore.”

 

Mel singultò e si strinse alla sua camicia. “Che succede se non riesci a mantenere la tua promessa?”

 

Simon le accarezzò i capelli, guardando verso un punto imprecisato davanti a sé. “Nella mia agenda questa opzione non è contemplata.”

 

Mel si strinse convulsamente a lui, bagnandogli la camicia con le lacrime calde che le scivolavano sulle guance. “Guarda che se non torni da me… giuro che mi ammazzo.”

 

Simon rabbrividì all’idea, ma per il bene di entrambi camuffò quel brivido con una piccola risata. “Non potresti mai farlo.”

 

“Non ci credi?”

 

“No, amore…” Simon la scansò dolcemente per guardarla in faccia. “Hai fotografato gli eventi più importanti della tua vita… come faresti a fotografarti mentre ti suicidi? Dovresti solo trovare qualche anima pia disposta a farlo per te, ma dubito che ci sia un figlio di cane in giro disposto ad accettare un lavoretto simile.”

 

Mel gli diede una piccola spinta, sorridendo fra le lacrime. “Cretino, la mia macchina ha l’autoscatto!”

 

“Ma tu hai sempre detto che le foto con l’autoscatto mancano di qualità!”

 

Mel rise, quasi esasperata dalla tragica comicità del momento… si passò una mano sulla fronte fin nei capelli, mentre due grosse lacrime le scivolavano lungo le guance fin nel collo… poteva cercare di distrarla fino alla fine della serata, non avrebbe funzionato.

 

Simon si strinse nelle spalle. “Sono già tornato una volta dall’aldilà per te… tornerei ancora, tornerei sempre. E’ l’unica garanzia che ti posso offrire… non farmi andare sapendo che non hai accettato la situazione… ti prego.”

 

Anche perché se questo è un addio, non voglio pensare che le nostre ultime parole sono state di rammarico e accusa…

 

Mel alzò gli occhi al cielo e singhiozzò, un sorriso amaro dipinto sul suo volto. “Non mi lasci molta scelta.”

 

Simon le accarezzò il viso con dolcezza, lentamente… strizzò gli occhi e si sistemò gli occhiali, incapace per una volta di trovare quella calma interiore che doveva calmare lei e lui stesso. “Balla con me.” le sussurrò dopo un lungo momento.

 

Mel rise fra le lacrime. “Non c’è la musica… e poi tu non sai ballare.”

 

“Però sono un mago… posso rimediare a entrambe le cose.” Simon le cinse i fianchi con le braccia e si accoccolò col viso sulla sua spalla, canticchiando a bassa voce un motivetto senza senso. “Mh mh mmh… mh mmh…”

 

“…stonato…”

 

“…ehi, un po’ di silenzio, per favore, l’orchestra sta facendo il meglio che può…”

 

Mel sorrise fra le lacrime, e lo strinse fortissimo a sé. Chiuse gli occhi… non poteva vedere ancora. Non poteva vedere che tutto ciò che la circondava era perfetto, che l’uomo che amava era perfetto… perché se l’avesse visto ancora, se se ne fosse resa conto una volta di più, non lo avrebbe lasciato andare a rischiare la vita. Non di nuovo. Non a un passo dal loro sogno. Nemmeno per le motivazioni più giuste… no e basta. E ripetersi che quello non era un addio, mentre si muovevano dolcemente abbracciati nella più bella delle cornici, era diventato un mantra ipnotico nel vero senso del termine.

 

Peccato che funzionasse poco.

 

 

***************

 

Tell me that someday you'll be returning
And maybe, maybe I'll believe
It's just enough to see a shooting star
To know you're never really far                                           

***************

 

 

Sarah annuì lentamente, cercando di digerire tutte le informazioni senza che le sue emozioni prendessero il sopravvento. Impedì ad un singulto di uscirle dalle labbra coprendosele con la mano, e con un gesto alquanto nervoso si scansò un ciuffo di capelli voluminosi dalla fronte. Non poteva permettersi di perdere il controllo, assolutamente no… non dopo anni passati a imparare come mantenere il dominio di sé, no…

 

Accidenti a te, Dan Potter… ero un osso duro prima di incontrarti… hai abbattuto tutte le mie difese, e adesso mi metti alla prova fino all’ultimo…

 

Dan allungò la mano per prendere la sua. “Devi cercare di capirmi, perché lo sai che non sarebbe da me pregarti… è la mia famiglia. Ci sono dentro anch’io.”

 

Sarah si morse le labbra e scosse la testa. “La cosa buffa era il motivo per cui volevo venire armata di champagne come una cretina.”

 

Non parlare così… mi fai stare ancora peggio se non ho il tuo appoggio, non lo capisci?

 

Dan le sollevò il mento con le dita. “Ehi, guardami… questa non è una missione suicida, amore… torneremo, lo capisci?”

 

“Davvero?” Sarah lo guardò dritto negli occhi… tutto quello che voleva dire era nel suo sguardo. “Davvero?

 

Quel tono di amara malinconia raggelò la risposta di Dan.

 

Vuoi delle certezze che non posso darti…

 

Sarah incassò il colpo quando lo vide distogliere lo sguardo. Paradossalmente avrebbe preferito sentirlo mentire, sentirsi dire che sarebbe andata bene perché era tutto perfetto fin nei minimi dettagli… sarebbe stato assurdo estorcergli una bugia simile.

 

Perché la vita è così strana? A che serve regalarti tutta la felicità che desideri se poi te la deve strappare via?

 

“Non…” Dan cercò di vincere l’imbarazzo indicando la bottiglia di champagne. “Non ti va di dirmi cosa volevi festeggiare?”

 

Sarah rise amaramente, mentre si asciugava gli occhi con un fazzolettino. “Volevo darti una bella notizia. Per questo sono corsa qui prima ancora che tu mi chiamassi.”

 

Dan le rivolse un sorriso pestifero. “Guarda che infingarda… sai che sono curioso per natura, e la stai tirando per le lunghe! Ora che hai lanciato l’amo non lo puoi mica tirare indietro, sai… spara, voglio sentire tutto.”

 

E vorrei vederti sorridere senza lacrime o ironia…

 

Sarah si morse le labbra, per poi distenderle in un sorriso che non raggiunse i suoi occhi. “E’ appena stata divulgata la notizia, ma non sarà ufficiale prima della conferenza stampa di domani…”

 

Dan annuì furiosamente, e Sarah ne ebbe per un momento tanta tenerezza da arruffargli amorevolmente i capelli.

 

Eh si, amore… forse non te ne accorgi più, ma c’è un mondo che vive là fuori, e vive come facevamo noi prima…

 

“…sei il Cercatore della Nazionale, Potter.”

 

Dan s’illuminò, sorridendo incredulo… e un secondo dopo balzò in piedi e la prese fra le braccia. “Ma è una cosa meravigliosa!” esclamò. “Stai dicendo sul serio?! Sono quello titolare?? Ai prossimi Mondiali ci sarò davvero io?! Dio, questo è il massimo!”

 

Sarah sorrise, per una volta con sincerità. Si lasciò baciare e rispose al bacio con altrettanto trasporto, passandogli le mani fra i capelli perennemente spettinati e accarezzandoglieli… e fu proprio quando sentì di aver perso le redini del proprio autocontrollo che lui si interruppe e si fece indietro, guardandola con aria mortificata.

 

“Sarah…”

 

Non puoi piangere…

 

Sarah si asciugò le lacrime rapidamente, abbozzando un sorriso nervoso. “Te l’ho sempre detto che tu sei la mia croce e la mia delizia… guarda cos’hai fatto al mio sistema nervoso, una volta funzionava bene…”

 

Dan le offrì un piccolo sorriso, ma non si lasciò incantare dalla falsa allegria di quella battuta… pronunciata con la voce di pianto più triste che le avesse mai sentito.

 

“Autocontrollo zero, e dire che ero una maestra in queste cose…”

 

“Ma a me piaci libera di essere te stessa.” Dan le accarezzò il viso. “Se hai voglia di piangere… se ti fa bene, fallo. Una sola cosa, però: non ci stiamo dicendo addio, mi hai capito? Questa missione è come… è come una partita di quidditch, una di quelle belle toste. Se la affrontiamo con un buon gioco di squadra, sfruttando il nostro talento, ne usciremo vincitori.”

 

Sarah sorrise. “I giocatori di quidditch non rischiano di essere uccisi durante le partite toste.”

 

“Su questo hai ragione.” Dan fece scoccare la lingua in modo allegro. “Io ho rischiato la pelle in una banalissima partita contro delle mezze calzette.”

 

Ti odio… ti odio quando fai così, quando non riesci a farmi mantenere il punto!

 

Suo malgrado, Sarah rise… lo guardò sorridere e non potè evitare di imitarlo. “Sei un dannatissimo irresponsabile…”

 

“Mh, noto che tu e mia madre cominciate ad andare molto d’accordo.”

 

“Si, eh?”

 

Dan le fece l’occhiolino, prendendole la mano nella propria. “Tornerò da te… da te, e dalla mia maglietta coi colori dell’Inghilterra.”

 

Sarah si accoccolò sotto la sua spalla, lasciandosi abbracciare. “Solo questo ti mancava per camminare a due metri da terra.”

 

Lui le arruffò bonariamente i capelli. “Non l’abbiamo sempre detto che sono il migliore?”

 

Lei gli scansò la mano, intrecciando le dita con le sue. “Sai… il signor Mitchell mi ha offerto di lavorare per lui come segretaria particolare. Dice che ho svolto un ottimo lavoro finora, e che anche se capisce le mie motivazioni, non ha intenzione di rinunciare a me.”

 

“Sul serio?” Dan la guardò in faccia, stupito e palesemente emozionato, poi le sorrise largamente e tornò ad abbracciarla. “Ma è fantastico! Ti rendi conto di quant’è bello il futuro che ci aspetta quando rimettiamo a posto questa situazione?”

 

E tu ti rendi conto di come non avrebbe più senso niente se tu non tornassi?

 

Sarah chiuse gli occhi… non aveva il coraggio di guardarlo negli occhi. “Sei sicuro… di voler rischiare tutto proprio adesso?”

 

Dan sospirò profondamente. “Domani ci riprenderemo il nostro mondo. Tutta la mia famiglia sarà schierata in prima linea a combattere… e Katie rischia la vita. Non riuscirei a sopravvivere col rimorso di non essere stato dov’è giusto che sia.”

 

Sarah ingoiò le lacrime e si accucciò sotto il suo mento. “Proprio di uno con tanto coraggio dovevo andarmi a innamorare.”

 

Dan le baciò le dita che aveva intrecciate con le proprie. “Tu sottovaluti il lato positivo… quando tutto questo sarà finito, io e te non faremo neanche più notizia. Passeremo pressocchè inosservati.”

 

“E’ vero.” Sarah tirò su col naso. “Anche se ora come ora preferirei sputtanare le nostre carriere, e tenerti qui con me.”

 

Dan le accarezzò i capelli lentamente. “Lo so.”

 

“…promettimi solo una cosa.”

 

“Tutto quello che vuoi.”

 

“Quando uscirai da quella porta stanotte… non dirmi arrivederci. Non dirmi nemmeno ciao.”

 

“Posso dirti che ti amo?”

 

“No.” Sarah aveva la voce spezzata dal pianto. “Non… dire niente, va bene?”

 

“Va bene.” Dan sprofondò il viso nei suoi capelli soffici e profumati, cercando lui stesso un po’ di calma per placare i battiti tumultuosi del suo cuore. “Tutto quello che vuoi, amore.”

 

Io voglio che tu resti qui… voglio che resti vivo…

 

 

***************

 

It's just enough to see a shooting star
To know you're never really gone
Oh, please don't go
Let me have you just one moment more
Oh, all I need
All I want is just one moment more

 

***************

 

 

Chad si grattò la tempia e inclinò la testa. “Jay, mi stai facendo venire il mal di testa… non potresti star ferma per cinque minuti?”

 

Decisamente no, abbiamo il tempo contato.”

 

Anche perché se mi fermo un attimo, corro il rischio di pensare… ed è l’ultima cosa da fare, ora come ora.

 

Julie si raccolse con movimenti frenetici i lunghi capelli ramati in una specie di crocchia per comodità, così che non le ricadessero continuamente sul viso mentre faceva avanti e indietro dall’armadietto delle pozioni curative di sua madre. Per quanto fosse una ragazza dotata di una sua naturale leggiadria, in quel momento stava conficcando con troppa energia vasetti e bottigliette nella borsa a tracolla sul letto.

 

“Si, è vero, però sai… mi fai avvertire un leggerissimo senso di angoscia se fai così, forse affrontando la cosa diversamente…”

 

“Per favore, stai zitto un attimo!” Julie gli piantò un dito contro il petto, facendolo arretrare. “Ho soltanto due minuti per finire di preparare questa, scaduti i quali ho intenzione di sedurti senza pietà per le prossime tre ore di fila, perciò mi serve concentrazione!”

 

“Ecco, questo mi sembra un ottimo progetto…” Chad fece un sorriso idiota largo e appagato… ma tornò quasi serio un attimo dopo. “…si, però, amore…”

 

Io lo capisco che è il tuo modo di sentirti utile, ma francamente…

 

“…che mi stai facendo a fare quel borsone? Sono le pozioni curative di tua madre, né io né gli altri le sappiamo usare…”

 

Julie scosse sbrigativamente la testa e appoggiò la mano su un fianco. “Questo lo so, biondo, sveglia… altrimenti perché verrei con voi, scusa?”

 

…la mia perversa immaginazione mi sta dicendo che la mia donna vuole seguirmi in questa follia, che buffo scherzo ti gioca la paura quando ti strizza gli intestini…

 

“Chad… smettila di ridere, imbecille!”

 

Proprio non ci arrivi, vero?

 

Chad provò a ricomporsi… fallì più di una volta. “No, scusa… per un attimo ho creduto di averti sentito dire…”

 

“Maledizione, non sto scherzando!” 

 

Il sorriso sparì dalla faccia del ragazzo. “Tu vorresti…”

 

“Io voglio.”

 

Niente condizionali, non ti sto chiedendo il permesso… e non fare quella faccia, accidenti a te… lo sai come sono, lo sai cosa farei per quelli che amo, lo sai che darei anche l’anima per te… quindi non mi guardare come se ti stessi dicendo che gli asini volano, perché mi conosci e avresti dovuto saperlo prima ancora che io te l’avessi detto.

 

Chad s’infilò un dito in un orecchio. “Scusa tanto, devo avere la Tromba di Eustachio imbottita di cerume… potresti ripetere, per favore?”

 

Julie strinse gli occhi. “Questo tuo gioco non mi diverte più.”

 

“Nemmeno il tuo.” Per la prima volta completamente serio e perfino cupo in volto, il ragazzo si alzò in piedi e puntò lo sguardo dritto in quello di lei. “La squadra è già al completo, non abbiamo bisogno di avere altri...”

 

“Altri cosa, esattamente?” Julie avanzò rabbiosamente, sputando fuori le parole con più stizza di quanto non credesse. “Altri cosa, altri problemi?”

 

Si, cazzo, si! Per me è un problema coinvolgerti, è così difficile da capire?!

 

“…elementi che di guerre o battaglie non ne hanno mai nemmeno sentito parlare.” Replicò a muso duro Chad, incrociando le braccia sul petto.

 

Col voluto intento di non essergli inferiore nemmeno nell’atteggiamento, Julie lo imitò. “Ah, ma certo… perché mio fratello e Simon vi sono d’impiccio, dico bene? In fondo sono due inetti…”

 

“Perché diavolo mi metti in bocca parole che non ho detto?!”

 

Julie alzò la voce per coprire la sua. “…e soprattutto che dovrei venire a fare io, dopo tutto sono solo l’unica che se ne intende di pronto intervento in caso di ferite che sicuramente vi procurerete!”

 

…vedi perché non volevo pensare, accidenti a te…

 

Chad scosse la testa. “Ci arrangeremo…”

 

“Siete solo in cinque, non in cinquanta.” Julie inarcò un delicato sopracciglio. “Io forse non sono un Auror né un War Mage, ma facendo due rapidi calcoli mi viene alla mente che non ce l’avete una squadra di riserva se due di voi restano feriti contemporaneamente… sto portando con me le pozioni più efficaci e rapide ad agire che abbia mamma, voi non le sapete usare mentre io si… si dà il caso che abbiate più bisogno di me di quanto non ammettiate.”

 

Ti detesto quando usi il cervello!

 

“Questo…” Chad scosse la testa, infuriato e ostile. “…questo non è giusto!”

 

Julie emise uno sbuffo ironico, e riprese il suo via-vai dall’armadietto al borsone. “Prenditela con mio fratello, che preferiva guardare i culi delle vicine di casa dalla finestra quando mamma ci insegnava a usare questa roba.”

 

Chad riuscì finalmente a bloccarla trattenendola per un polso. “Non ti importa che saperti nei guai non mi farà star bene?”

 

Colpo scorretto… ho detto che non voglio pensare a niente…

 

Julie sospirò e scosse la testa. “E a te non dispiace che sapere te e gli altri in pericolo possa farmi ancora più male?”

 

Chad trasse un sospiro profondo. “…si, questo lo capisco… ma ho paura di perderti. Jay, sei troppo importante per me.”

 

“Amore, è lo stesso per me.” Julie gli passò una mano sulla nuca per attirarlo a sé, stampandogli un piccolo bacio sulle labbra. “Proteggiamoci l’un l’altra… se siamo vicini stiamo più tranquilli, e se stiamo più tranquilli siamo più forti. E non fare quella faccia, guarda che è vero… è una cosa che ho imparato dai miei genitori, un metodo sperimentato fin dai tempi della preistoria.”

 

Perciò vedi di fartelo piacere, perché io non desisto.

 

Ma sai che quando fai così sei terribilmente identica a tuo padre?

 

“Parlando dei tuoi genitori, mi fai venire in mente…” Chad fece una smorfia. “Tuo padre già mi amava da morire adesso… figurati un po’ quando saprà che ti ho portato con noi.”

 

Julie sorrise in quel suo solito modo furbetto e seducente, ben sapendo che così avrebbe abbattuto qualsiasi muro. “Pensa invece a quando riceverai il suo sentito grazie per aver protetto l’infermiera della spedizione vittoriosa…”

 

Chad fece un sorriso di amara sconfitta e scosse la testa.

 

Tanto non c’è verso se ti metti una cosa in testa, vero? E poi hai pure ragione, questo è il bello…

 

Julie gli sbottonò dolcemente i bottoni della camicia, evitando volutamente il suo sguardo. “Perché sarà vittoriosa… no?”

 

Domanda tabù…

 

Non volevo dirlo ad alta voce…

 

Chad inspirò profondamente e mise su un’espressione sicura e paradossalmente strafottente. “Ehi, ma questo mi pare chiaro… perché, avevi qualche dubbio?”

 

Julie provò a rispondere al suo sorriso. “No… no, per niente.”

 

E non voglio averne.

 

Non farmela più questa domanda, Jay…

 

 

***************

 

Oh, please don't go
Let me have you just one moment more
Oh, all I need                                    
                                  
All I want is just one moment more
You've got to hold me and maybe I'll believe

 

***************

 

 

Pur provando una sensazione di piacevole solletico, Amelia si limitò a sorridere senza aprire gli occhi… non aveva voglia di interrompere o distrarre Jack dal suo dolcissimo intrattenimento. Le stava accarezzando placidamente il pancione, a volte si soffermava per sussurrarle paroline allegre o tenere a fior di labbra, e lo divertiva cercare la risposta della loro bambina in un calcetto o anche in un movimento appena percettibile. E la cosa brutta per Amelia era proprio l’impossibilità di godersi a pieno quel momento… provava mille emozioni tutte insieme, e purtroppo la precedenza ce l’avevano paura, dolore e angoscia… come se il cielo le avesse regalato un attimo di paradiso prossimo a subire un ciclone devastante. Erano a un passo dalla felicità, per la prima volta nella loro vita… ma erano anche a un passo dalla devastazione completa. Quale delle due situazioni avrebbe prevalso?

 

Per Jack era paradossalmente l’opposto. Nel suo cuore, che batteva forte come non gli era mai capitato prima, più di qualunque paura c’era una gioia indefinibile… era la prima volta che poteva godersi il frugolino in arrivo sapendo che fosse sua. La sua bimba. Sana e salva a dispetto della vita ostile, forte e tenace come la sua mamma. La sua mamma… c’era voluto del bello e del buono per convincere Amelia a non ricoprirsi fino al collo, come faceva sempre dopo che avevano fatto l’amore, ma quella timidezza era parte di lei… una parte che nessuno al mondo conosceva a parte lui, perché era davvero solo per Jack che lei si mostrava senza quella corazza che portava da che era piccola. L’ennesima novità dell’amore per lui… si era riscoperto protettivo e più dolce, come quando prima l’aveva convinta a lasciarsi guardare a suon di carezze e sussurri d’amore. Era incredibile che avesse temuto fino a poche ore prima un sentimento che ora non avrebbe ceduto per niente al mondo. E la prova era lì, sotto le sue mani… e tirava calcetti vispi che gli facevano battere il cuore all’impazzata per la gioia.

 

“…ma senti che calcioni che tira?” Jack sollevò la testa e sorrise. “Mi sa che ha preso da te… sei tu che di notte scalci.”

 

Amelia allungò la mano per scansargli dalla fronte i capelli umidi. “Io direi piuttosto che si sta vendicando perché papà prima le ha rotto le scatole…”

 

Jack ridacchiò. “Ooh, certo… povera mamma, come subiva…” entrambi risero. “Sai che ti dico? Sento che questa bambina avrà i tuoi occhi.”

 

“Si?” Amelia continuò ad accarezzargli morbidamente i capelli e la testa. “E come fai a dirlo?”

 

Jack fece quella sua solita smorfia furbetta che lei tanto amava. “Perché altrimenti dobbiamo riprovare subito con un altro figlio.”

 

Amelia scoppiò a ridere. “Ma ci tieni così tanto?”

 

Jack si rilassò, appoggiando la testa sul suo petto e intrecciando le dita con quelle di lei. “Tu non sai quanto.”

 

Amelia riprese ad accarezzargli la testa. “Allora bisogna proprio chiedere alla bimba di impegnarsi.”

 

Jack socchiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal suo respiro e dal battito forte e regolare del suo cuore. “Mmh… dovremmo cominciare a trovarle un nome, non possiamo continuare a chiamarla bambina in eterno.”

 

“Oh, io so come vorrei che si chiamasse…”

 

“Davvero?”

 

“Mh mh… lei è Joy.”

 

“Joy?”

 

“Si… come la gioia che ha portato nella mia vita quando la credevo finita, la gioia che ha significato sapere che una parte di te sarebbe rimasta sempre con me… e poi la gioia di quello che è successo fra me e te. Gioia… è questo che deve significare per noi questa bambina.”

 

Jack sollevò la testa e le rivolse un largo sorriso appagato. “Mi piace come nome Joy… netto, chiaro, deciso, forte… e poi senti come suona bene Joy Weasley.”

 

“Allora ti piace?”

 

“A me da morire.” Jack tornò giù, all’altezza del pancione. “Ehi, amore! Ti piace il nome?” Amelia rise divertita. “Beh, chi tace acconsente, quindi… è ufficiale, nostra figlia si chiamerà Joy.”

 

Amelia sorrise e si stiracchiò i muscoli. “Mmh… è tutto così… magico.”

 

Jack ridacchiò e le baciò la punta del naso. “Mi rendo conto che uno come me non si trova facilmente, non hai bisogno di ripeterlo…ohi!”

 

Amelia gli tirò i capelli, scoppiando a ridere insieme a lui un attimo dopo. “Sei proprio uno scemo.”

 

Jack piegò le labbra in un sorrisino compiaciuto, ma gli bastò poco per tornare più serio… si soffermò a guardarla negli occhi, quegli occhi da cerbiatta che aveva sempre amato e che ora trasudavano felicità pura e semplice, e scansarle i capelli dalla fronte per guardarglieli meglio fu quasi naturale.

 

“Perché mi fissi così?”

“Perché sei bellissima…”

 

Amelia rise e scosse la testa. “E’ vecchia questa, Jack, devi trovarne un’altra…”

 

“O magari tu dovresti piantarla di sminuirti.” Jack le scoccò un occhiolino. “Perché non provi a vederti come ti vedo io?”

 

“E come mi vedi tu?”

 

“Bella da morire.”

 

Amelia abbassò timidamente lo sguardo, mentre un sorrisino timido le compariva sul viso, e prese a seguire con le dita i muscoli del suo braccio destro. “Sei tu che mi fai sentire bella.” gli sussurrò piano.

 

Jack si sollevò su un gomito, senza smettere di guardarla negli occhi. Amelia arricciò il naso e sbattè gli occhi, incapace di leggere cosa gli passava per la mente dietro quello sguardo enigmatico, e provò a sbloccarlo con una risatina… ma niente. Lui sembrava deciso a fissarla in quel modo strano.

 

“Si può sapere che hai adesso?”

 

Un sorriso strano… allegro, vivace…

 

“Sposami.”

 

…devo essere morta e finita in Paradiso.

 

Gli occhi di Amelia avevano assunto le dimensioni di due angurie. “Che diavolo…”

 

Jack scosse la testa. “Guarda che non sto scherzando.”

 

Ok, perfetto… sto sognando?

 

Amelia ci mise qualche secondo per chiudere la bocca. “Tu… tu ti rendi conto di quello che hai appena detto, vero?”

 

“Ah-ah.” Jack scrollò una spalla. “Si, ho capito che vuoi dire, non sono in ginocchio e non ho l’anello col diamantone da mille galeoni sopra… ma tanto tu sei diversa dalle altre. Le altre ragazze da piccole andavano a letto con le treccine e pianificavano minuto per minuto il loro matrimonio senza nemmeno sapere che cosa significasse… tu quando andavi a letto lo facevi con me, e ci raccontavamo le storie di mostri e vampiri… e non ti metteva paura niente, ti ricordi? Riuscivi sempre…”

 

…non è lui, è l’unica spiegazione… sta parlando di una cosa di cui non voleva nemmeno sentir parlare fino a una settimana fa, e con una naturalezza che non è sua…

 

“…perciò niente proposta in ginocchio.” Jack le prese una mano e gliene accarezzò le dita. “Il mio Koala non ha bisogno di queste idiozie… giusto?”

 

…a meno che…

 

Amelia sospirò pesantemente e abbassò gli occhi. “Jack, io non voglio che tu ti senta obbligato a sposarmi per la bambina. Joy è e resterà sempre e comunque figlia tua, basta che tu la riconosca e porterà il tuo cognome.”

 

“Ehi…”

 

“Lo capisco, mi sono comportata male con te… hai paura che ti porti via tua figlia, ma ti giuro che non succederà mai.”

 

“Non te lo sto chiedendo per Joy, te lo sto chiedendo per me.” Jack le sollevò il mento con un dito e la guardò negli occhi… tra le mille emozioni vi lesse chiaramente la paura di credere a un’illusione. “Amelia, non sono mai stato innamorato in tutta la mia vita, e ora lo sono così tanto che a volte mi chiedo se sono pazzo o sano di mente. Sai che mi succede quando non sono con te, o mentre tu ti appisoli sotto di me e io resto a guardarti?” lei scosse la testa e lui le accarezzò la guancia. “Penso a come saresti bella con l’abito bianco… penso che dobbiamo trovare il modo di allargare casa, perché nostra figlia deve avere un mucchio di fratelli e sorelle… penso che vorrei altri dieci figli da te se ogni volta è così bello. Penso che vorrei che tutto il mondo lo sapesse a chi appartieni tu e a chi appartengo io… non so come la vedi tu, ma per me questi sono buoni presupposti per un matrimonio.”

Amelia tirò su col naso e si asciugò la lacrima che le era scivolata con impertinenza sulla guancia.

 

Allora fai sul serio…

 

Jack le arruffò i capelli. “Sei proprio una ragazzina! Io sto qui da un’ora a farti la dichiarazione, e tu manco a fare un cenno con la testa per dirmi se accetti o no!”

 

“…sei scemo, sei tutto scemo tu!” Amelia gli gettò le braccia al collo e lo trascinò in un bacio travolgente… emanava gioia ed entusiasmo come non le era mai capitato prima, e mentre si abbracciavano come se non volessero separarsi mai, il chiodo fisso in testa restava quello… non poteva che essere un sogno. Tanto meglio non svegliarsi più.

 

Jack ridacchiò contro le sue labbra. “Lo prendo come un si.”

 

Amelia annuì e non ne volle sapere di staccarsi da lui, anzi… nella serie di baci famelici e appassionati che seguirono si aggrappò alle sue spalle e al suo corpo, decisa a non permettergli di allontanarsi un millimetro da lei. Da che era piccola aveva imparato a non credere alle favole e alle loro stupidissime bugie sui bei finali scontati… eppure adesso la vita le stava dimostrando il contrario. Dunque si era sempre sbagliata… oppure…

 

…è una nuvola di fumo quella che sto stringendo?

 

Jack la sentì irrigidirsi vistosamente fra le braccia, e si fece indietro per guardarla. “Qualcosa non va?”

 

Amelia ingoiò il vuoto e si morse forte le labbra.

 

“Ehi…”

 

“Giurami che non morirai.”

 

Jack si accigliò.

 

“Avanti!” Amelia lo respinse indietro, guadagnando abbastanza posto per mettersi seduta. “Devi giurarmelo, devi giurarmelo su quello che ti è più caro… per favore.”

 

Jack rimase in silenzio per un lungo momento. “Non ho la minima intenzione di morire… e non ho la minima intenzione di lasciare che succeda qualcosa a te e nostra figlia.”

 

Amelia scosse la testa. “Non… non è abbastanza. Io non sono il tipo che sarebbe capace di sopravvivere.”

 

Jack avvertì il tremolio nella sua voce, e le accarezzò il viso. “Nemmeno io. Ma non ti posso promettere quello che non dipende da me.”

 

“Almeno giurami che starai sempre attento… e responsabile, senza… senza più colpi di testa, va bene?”

 

“Promesso. Sarò di una serietà irriconoscibile, dico davvero.”

 

Amelia si accoccolò contro la sua spalla, lasciandosi abbracciare. Chiuse gli occhi e ricacciò indietro le lacrime, ma proprio non riuscì nell’intento. “Jack, la vita mi ha già tolto tanto… non voglio continuare a perdere sempre quello che ho… giurami che non ci succederà niente. Ti prego.”

 

Jack le baciò la testa e l’avviluppò fra le sue braccia, cercando di contenere quel pianto mesto. “Giuro su tutto quello che vuoi che andrà tutto bene… che domani sera, a questa stessa ora, saremo a casa dei miei a dare la bella notizia… a festeggiare la vittoria, e il nostro matrimonio in arrivo. E’ una promessa, piccoletta.”

 

Amelia annuì contro il suo petto e si nascose ancora di più nel suo abbraccio, stringendolo più forte che poteva.

 

E giuro sulla mia testa che proteggerò te e la bambina finchè avrò fiato in corpo. Dovesse costarmi la vita.

 

 

***************

 

So hold me                                                                           
Even though I know you're leaving…

 

***************

 

 

“Credi davvero in quello che hai detto prima, Harry?”

 

Con un senso di profonda tenerezza Harry fissò Hermione, raggomitolata nell’abbraccio del marito, e provò la sensazione di avere un nodo allo stomaco. “Certo. Sono fermamente sicuro che Katie stia bene mentre parliamo.”

 

Ginny annuì. “Lo penso anch’io.”

 

Deve essere così.” Ron finalmente sollevò lo sguardo da terra… avrebbe potuto incenerire qualcosa. “Altrimenti giuro che non lascio pietra su pietra di tutto questo maledetto Stato.”

 

Ginny s’inumidì le labbra. “Io invece sono pronta a scommettere la casa che riusciremo a salvare Katie e il Mondo della Magia ancora una volta.”

 

Harry fece un sorriso amaro. “Non condivido l’entusiasmo, ma si.”

 

“Proprio tu che sei al comando dovresti trasmettere quanta più positività possibile.”

 

Hermione tirò su col naso. Parlò con una voce nasale che non sembrava neanche la sua… aveva pianto tutte le sue lacrime in quelle ventiquattro ore. “Stiamo per affrontare un nemico ben organizzato, e peggio ancora invece di proteggere i nostri figli li stiamo mandando dritti nella bocca del leone… io non riesco a emanare positività al momento.”

 

Ginny sorrise con amarezza, e si passò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. “Allora forse è per questo che io ci riesco meglio, perché faccio pratica da anni. Diciamo… da quella notte di secoli fa quando il mio ragazzo, mio fratello e la mia migliore amica mi dissero che andavano a scrivere l’atto finale di una guerra che durava da prima che nascessimo, ma che no, io non avevo motivi per preoccuparmi.”

 

Hermione la guardò e si strinse nelle spalle, comprendendo perfettamente il senso del discorso e privando perfino un senso di mortificazione, ma Ron negò chiudendo gli occhi. “Era diverso allora…”

 

“No, non nella sostanza, posso assicurarti che non lo era per niente.” Ginny scrollò le spalle. “Sentite, non prendiamoci in giro… abbiamo tutti paura. Abbiamo paura per i nostri ragazzi, io sono la prima che ne muore al pensiero che non possono essere insieme a voi, e che debbano andare da soli… ma non c’è alternativa, giusto? Come non c’era quella notte, non c’è nemmeno stavolta. Possiamo solo aggrapparci alla speranza… pregare che tutto vada bene. Altrimenti inventatevi voi una soluzione, perché a me scoppia la testa già da ore, ormai.”

 

Harry cercò la sua mano e la strinse… le rivolse un piccolo sorriso grato e annuì. “Hai ragione tu… e per quanto assurdo sia dirlo in questo momento, la vita ci ha restituito quello che abbiamo dato. Ci siamo sempre buttati nella mischia senza pensare a come si sentivano quelli che ci stavano intorno… e ora spetta a noi provare quelle sensazioni.”

 

Ginny fece una piccola risata ironica. “Vorrei poter dire che vi sta bene, ma ancora una volta la prendo in quel posto anch’io.”

 

Non c’era niente da ridere… non era il momento… eppure un sorriso riuscirono a farlo tutti. Magra consolazione, ma almeno erano insieme anche questa volta. Come sempre.

 

Hermione si asciugò una lacrima tardiva dalla guancia. “Grazie, Ginny… mi dispiace se sto alternando momenti di razionalità allo sconforto più assoluto, è solo che… solo che sono quindici meravigliosi anni che c’è un piccolo angelo a ricordarmi che non si deve mai smettere di avere speranza nella vita, e adesso che non c’è, i-io da sola non… “ la voce le si ruppe per la commozione, e Ron la strinse di più a sé, baciandole la fronte.

 

Ginny si morse le labbra per non cedere anche lei. “Beh… ci siamo appoggiati tutti a Katie per un sorriso in più. Meno male che domani torna da noi, ne ha di arretrato da colmare.”

 

Hermione sorrise e annuì, aggrappandosi ancora di più al marito. Ron guardò la sorella con gli occhi colmi di gratitudine… era il miglior aiuto in cui potesse sperare in quel momento così duro.

 

Per dei lunghi minuti l’unico suono che si poteva sentire nell’aria era quello di un fastidiosa zanzara che svolazzava dappertutto. C’era così tanto da dire, e allo stesso tempo era così difficile esprimere quello di cui veramente avevano tutti paura… che di lì a ventiquattro ore quell’unica, grande famiglia potesse subire delle perdite era un pensiero insostenibile. E maledettamente realistico. Perciò nessuno osò più dire niente.

 

Finchè Harry non scoppiò a ridere della grossa.

 

Gli altri tre lo guardarono stupiti, ma fu Ginny a parlare. “…tesoro?”

 

Harry scosse la testa, senza smettere di ridere. “No, è che… non mi guardate così, non sto dando di matto! E’ solo che mi sono appena reso conto… che la riuscita del nostro strampalatissimo piano, nonché il futuro delle nostre famiglie e del nostro mondo, sono affidati… a un cunicolo scoperto da voi due mentre facevate le vostre porcherie.”

 

Nella sua assurdità, quella risata fu contagiosa… Ginny fu la prima a seguire il marito, Hermione fece altrettanto coprendosi il viso, e perfino Ron ridacchiò per la prima volta nella serata. “E’ inutile che sfotti, questa è tutto invidia… c’è chi ha più fantasia di altri e chi no, che vuoi farci.”

 

“Io spero solo che la mia stanza sia rimasta immune dalla vostra opera dissacrante.”

 

Ron ci pensò su. “Aspetta che non me lo ricordo mica…”

 

Hermione gli sferrò un buffetto sul braccio. “La vuoi finire?”

 

Ron fece una smorfia. “Dissacrata o no, che ti importa… tanto alla fine di questa storia le tue cose te le trasferisci nella stanza del generale.”

 

Harry arricciò il naso. “Ho capito, anche la mia stanza è stata battezzata. E chi ci mette più piede…”

 

“Mmh, generale Potter… suona bene.” Ginny ridacchiò. “Mi piace l’idea di essere la moglie di un pezzo grosso.” Harry le arruffò i capelli.

 

Hermione partecipò al momento di leggera allegria, ma le venne quasi istintivo portare gli occhi all’orologio appeso al muro. “Sono le undici.”

 

L’aria si fece tesa e densa come se l’ossigeno si fosse solidificato.

 

Harry tirò un sospiro profondo, poi lasciò la mano di Ginny e si mise lentamente in piedi.

 

“E’ ora di andare.”

 

 

***************

 

 

Katie alzò di scatto la testa quando sentì la porta della cella scricchiolare e poi socchiudersi con una estenuante lentezza. Subito cercò con lo sguardo Alex, che si inumidì le labbra e annuì, e con le dita strinse forte gli anelli delle catene in cui erano imprigionate le mani… era meglio che non si vedessero troppo. Altrimenti avrebbero notato che Anthony aveva allargato quegli anelli abbastanza da renderli praticamente inutili.

 

Allora è proprio arrivato il momento di giocarcela tutta…

 

Niente paura… la paura ti frega, resta calma e respira. Ce la possiamo fare.

 

Che avesse paura o meno non aveva più senso… Katie deglutì rumorosamente e chiuse gli occhi per un momento, soffiando forte fuori l’aria dai polmoni. Doveva star calma, c’era in ballo la sua stessa vita…

 

La porta si spalancò definitivamente con un brusco rumore metallico.

 

E’ cominciata…

 

 

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>____<  Mi rendo conto che non mi meriterei nemmeno un salutino piccolo per il ritardo… ormai sto diventando proprio una malefica in fatto di aggiornamenti! Per di più, questo chap mi è venuto pure male… sono tre giorni che lo leggo, lo rileggo, lo ritocco, ma niente… mi è proprio venuto il blocco dello scrittore! Che tempismo, giusto ora…! x____x In realtà avrei perso ancora una settimana a cercare di modificare quello che non mi piace, però non era giusto farvi aspettare ancora, e così… sorry! Però c’è da dire che questo chap, per quanto più lento e quasi ripetitivo, ci serviva… insomma, per citare i gemelli Weasley… “In quattro vanno giù… ma torneranno in quattro?” O.o Per chi non torna… beh, si meritava di salutare adeguatamente, ecco. ç______ç In più finalmente abbiamo avuto l’onore di conoscere l’albero genealogico di Alex (!!), e il nome della futura piccola Weasley… già immagino che starete dicendo “No, si scrive Joey…” ^____- Nu nu, Joey sarebbe un diminutivo, Joy è letteralmente l’equivalente inglese del nostro Gioia. Stessa pronuncia, scritture diverse. ^_____-

 

Comunque! Ho prospettive piuttosto positive per il futuro… considerando che passerò un mese in un’altra città (dai miei zii) continuando a lavorare come uno schiavo sottopagato, ovviamente… dopo Maggio arriva Giugno, il che significa… che la scuola per cui lavoro dovrebbe chiudere per la pausa estiva (spero, almeno!) e io avrò più tempo per finire FMI! E si, perché a occhio e croce saranno rimasti… mmh… cinque, sei chaps al massimo… tutti di azione! Voglio impegnarmi per bene, perché ci tengo a finire la storia prima di Agosto. Giurin giurello, mi applicherò! ^______-

 

E ora, spazio ai miei adoratissimi special thanks, ultimamente così trascurati (…scusaaaaate… #________#)… saranno un po’ più brevi perché siete in tantissimi (vi adoro e non vi merito!) e mi preme di aggiornare! °^___^° E si comincia con…

 

Martina: grazie mille! *^____^* Ora prendi fiato, perché dalla prossima cercherò di farvelo mancare per bene! ^___- Un bacino!

Vale82: ti ringrazio moltissimo! La tua recensione è stata proprio una carica di ottimismo! XD Spero proprio di continuare a meritare la tua fiducia anche in seguito! ^___- Un baciotto!

Daisy05: tesorissima!! Come sta la schiena? *.* Povera stella, sei ruzzolata giù… Dan nudo e infiocchettato aiuterebbe a star meglio? ^_____- Almeno stavolta te lo sei goduto un po’! E poi… figo il mondo alla rovescia, eh? E’ divertente scombinare i ruoli! XD Un bacio fortissimissimo, e due alla schiena dolorante!! ^3^ Ti voglio tanto bene, tieni duro!

Sirius4ever: grazie carissima! *^___^* Questo chap è stato relativamente più calmo (mia sorella dice anche un po’ angosciante…) poi dalla prossima… fight di nuovo! O.O Cercherò di non fare la solita ritardataria… EFP permettendo, eh! ^_____- Un bacissimo!

Elena: non sai che gioia leggere la tua recensione… ero lì che me la rileggevo e sorridevo tutta contenta! ♥______♥ Qualche volta mi rileggo le mie vecchie storie e mi viene da dire che scrivevo così così, perciò con FMI mi sono impegnata di più e quando tu mi hai detto che mi trovi migliorata… gaudio e tripudio! XD In cambio… Anthony barbuto e fornito di cappello direttamente alla signora, prego! ^__________- Un bacio grandissimo!

Alewen: …figurati che ansia qui, allora! ^____^ Che poi confesso che questo chap mi doveva venire molto meglio, ma almeno rende più o meno l’idea… dalla prossima volta darò il 200%, considerando che da ora in poi l’ansia si vende a pacchetti! ^______- Bacione!

Elly: tranquilla, cicci, Ron &co. saranno sempre in mezzo, dal prossimo chap più che mai… tieni conto che seguiremo contemporaneamente due campi di battaglia diversi, per cui… O.o Dunque, ufficialmente sono segretaria presso una scuola privata, ufficiosamente sono uno schiavo sottopagato… -_____-* ahimè! Un bacio forte forte, alla prossima!

Cloe Sullivan: gnappetta salvata! ^_____- Per la nascita dobbiamo aspettare un po’, tieni conto che sarebbe veramente troppo prematura adesso… Per il mio lavoro, leggi pure nella risposta che ho dato a Elly (qui sopra), mentre per i complimenti… grazie infinite da me e dalla Nenè! ^____- Un bacio grandeee!

MitsukiAngel: ma grazie carissima!!! *^______^* Sono molto felice di averti appassionato tanto… resta in giro, che presto Ron lo vedremo ancora all’opera! ^_____- Un baciotto, e grazie ancora!

Hiromi: eh si, cara, lo so fin da prima di scrivere il prologo di FMI chi è che ci deve salutare… certo, quando sarà il momento di mettere nero su bianco… non vorrei essere al mio posto! #_____# Per quanto riguarda Katie… contorto com’è, il maledetto Lestrange una scelta gliel’ha data eccome: Katie lo sapeva che potenziando lui avrebbe creato lei stessa il nemico da mandare contro i suoi genitori, mentre se avesse scelto di salvare la sua famiglia, avrebbe perso Alex… povera, scelta dura, eh? O.o Un bacino grande!

Giugizzu: tranquilla, carissima, c’è Hermione che in quanto a esaurimenti nervosi al momento non la batte nessuno! XD Crepi per tutti gli in bocca al lupo (che sono stati fruttuosi! ^____-) e un bacio fortissimo, anche da parte di mia sorella che ti ringrazia!

619: beh, ci siamo andati vicinissimi, allora! La “mia” Katie non ha gli occhi castani (ha quelli azzurri – quindi più chiari – del papà), però i suoi capelli sono mossi/tendenti al riccio (tutta la mamma…) …direi che ci siamo andati proprio vicini vicini! ^_______- Un salutone!

Funkia: …uh tesora, anche tu in love col tuo migliore amico! Beh, Amelia docet, tutto può succedere… ecco, magari evitando il pupo perché presumo che tu sia un po’ più giovane della Amy! ^____- Un bacio forte!

MandyJJ: mia fedele compagna evanescenziana! *^_____^* Mi sa che mi odierai abastanza nei prossimi chaps… può compensare il fatto che saranno pieni delle più belle canzoni del nostro gruppo preferito? XD Un bacissimo!!

Ruka88: tesorina, di cose brutte ahimè ne vedo arrivare un po’… in cinque o sei chap, questi figlioli se la dovranno davvero sudare! Però almeno… Jack ha chiesto ad Amy di sposarlo! XD Questo compensa un po’? ^_____- Un bacio grandissimo!

Anduril: …mi hai fatto venire in mente che uccidendo uno o più dei miei personaggi, in effetti commetto un crimine… dunque li salviamo tutti? *^______^* Nuuu, devo mantenere la mia aria da lupo cattivo… °______° …quant’è difficile! -_____- Grazie ancora tesoro, e mi dispiace infinitamente del ritardo! Un bacio fortissimissimo!!!!

Caillean: …come direbbe Johnny dei Fantastici 4… sono bastarda “Accendi-Spegni”! ^____- A tratti scopro anche di avere un piccolo, piccolissimo cuore… e Action Harry è in arrivo dal prossimo chap! ^____- Un bacione!

Lazyl: grazie per la tua comprensione, tesoro! ^3^ Fare la segretaria/schiavo e studiare non è che proprio sia facilissimo, però si fa… esattamente come dovrò avere il coraggio di eliminare uno dei miei personaggi, ahia! @_____@ Mia sorella ti ringrazia molto per i complimenti! E io… beh, io per aiutarti a viverla più serenamente, ti dico che almeno fino al prossimo chap non dovrebbe esserci la “famosa” perdita… ^____- Un bacio gigante!

Saty: amorina, scommetto che in questo momento sei lì a raccogliere le more che ormai ci strabordano sui cespugli! ^_____- Love, grazie per la bellissima recensione, sai quanto tengo al tuo parere… e poi sei sempre così gratificante! ♥ Ohi, questo chap a dire il vero in certi punti lo avrei volentieri dato alle fiamme… c’è di buono che secondo me a quest’ora avrai mandato un sicario per prendere Mel alle spalle e rubarle il futuro maritino! XD E la prossima volta… furious action! ^____- Un bacio enorme e un abbraccio forte fortissimo!!

Selphie: per il chap vi ho fatto aspettare una cifra, ma almeno adesso il nome della pargoletta si sa! ^____^ E anche Alex, finalmente ci ha raccontato di sé… adesso che non ci sono più segreti, ci possiamo dare alla guerra aperta! O.o Incrociamo le dita! ^___- Un bacissimo!

ValeWolf: che carini i mini-Weasley, eh? Lovosi loro, vogliono sposarsi! ♥ E ci hai azzeccato, tesoro, perché a Chad lo zio acquisito garba parecchio, come si è potuto notare! ^_____- Io sono iscritta a Scienze della Comunicazione, e… beh, love, magari potessi fare la scrittrice! Ma sai quanta strada c’è fra me e un libro… ih! Almeno mi sfogo con le fanfics! ^____- Un bacissimissimo!

Syssy5: speriamo innanzitutto che stavolta ti sia arrivata la mia mail, perché quando te l’ho spedita la prima volta… dopo un giorno mi è tornata indietro! ç_____ç Incrociamo le dita… Cara, ahimè, siamo agli sgoccioli di FMI… dovrebbero mancare cinque o sei chaps, all’incirca. E dal prossimo (questo mi è venuto maluccio, si poteva fare molto meglio) vedrai una serie di furie scatenate all’opera su vari fronti… incrociamo le dita per loro! Un bacio fortissimo!

Avana Kedavra: la mia piccola filosofa! ^____- Grazie per la fiducia, e stai tranquilla che anche se ogni tanto mi risucchia qualche buco nero… non è facile liberarsi di me! ^_____- E posso consigliarti di abituarti a Harry-Grande Capo? Sta mettendo in piedi una vera rivolta, quindi… gli dovremo fare il saluto quando passa, prima o poi! ^____- Un bacio galattico!!

Rachele90: non è strana per niente, io adoro le recensioni e adoro anche la tua sonnacchiosa! ^______- Prima o poi vedrai che tutto si sistema… ecco, magari come è una bella domanda… O.o Un bacio!

Miky Black: ti voglio bene anch’io, cicci! ^_____^ Anche se sono ufficialmente sotto minaccia! ^______- Quali altri due piccioni ti interessavano, per curiosità? *.* Un baciotto!!

FedeHermy: qualsiasi recensione è graditissima, anche di un rigo, e certo che sei all’altezza, altro che scemenze! *^___^* E ci hai pure preso, perché visto… Dan è in nazionale!! XD Wow, mi hai fatto anche pubblicità… ma sei un amore!!! Ti abbraccio forte forte e ti mando un bacione, perdona il ritardo dell’aggiornamento! Smack!

Angele87: la mia dolce metà!!! ♥______♥ Ti ho lasciato in crisi d’astinenza, povera stella… e abbiamo anche un thread in sospeso, quello nuovo che hai aperto tu! *Dov’è il nostro Harry…* O.o Lovosa, se ti conosco almeno un po’, stavolta ti ho fatto scappare la lacrimuccia, benchè il chap sia piuttosto mediocre… T____T Ma dalla prossima volta ci si rimbocca le maniche… e se mena da tutti i latiiii!!! XD Un kissone immenso, ti voglio tantissimo bene!!

Harrydipendente: meno male che ogni tanto c’è qualche anima pia, come te, che mi fa sentire meno in colpa per aver aggiornato con così tanto ritardo! *^___^* E ti adoro anch’io! Visto, adesso puoi anche chiamarla per nome la pargoletta Weasley! ^____- Un bacio foooorte forte!

Giuggy: ciao amica!!! Da quanto tempo! Mi mancano tanto le tue fanny… me lo fai qualche disegnuzzo, che devo stare un mese fuori casa e mi mancherà il muro della mia stanza con tutte le tue fanny? *.* E se finora ti sei angosciata… pensa a quello che deve ancora venire! O.o Ti voglio bene anch’io, un bacio grande grande e puccioso! ^3^

Euridice: …tu non puoi avere idea di quante risate mi sono fatta quando leggevo il tuo pezzetto su Vera e il suo hobby preferito mandato a monte dalla tua odiata bionda… XD sei troppo forte!!! Manderemo a Vera un bel pigiamone comodo comodo… e a te spedisco di filato Alex, ti faccio vedere che anche tredici ore di lavoro te le scordi se te lo ritrovi zompettante per l’ufficio! ^____- E concordo, auguri a Sarah per la sua nuova carriera di…mantenuta dell’anno! XD Sei veramente fortissima… tieni duro al lavoro, adesso so anch’io quant’è tosta quando ti mettono sotto torchio! #______# Un bacione enorme e solidale!

Maverick: prima di tutto, per ovvie ragioni adoro il tuo nick! *^____^* Ma sei dolcissima!!! ♥♥ Non so come ringraziarti per le cose bellissime che mi hai detto… sono proprio quella carica in più che ci vuole per scrivere! GRAZIEEEEEE!!!! ♥♥♥ Ti voglio veramente benissimo, spero di non deluderti! Un bacione!

Phoebe80: stella! Come stai? Tesora, tu puoi corrompermi sempre, sai che ho la resistenza scarsa quando si tratta delle mie amicissime! ^_____- Anzi, aspetto anche il nome che volevi farmi e la notiziola che mi volevi dare… dato che ormai msn è un ricordo per me *sigh*, mandami una bella mailozza! E perdona la mediocrità di questo chap… mi impegnerò al massimo nel prossimo, prometto! *^___^* Un bacio forte forte forte… forte!

Sharkie: nuuu, non mi impazzite di astinenza!! *.* E’ vero che il chap non è un granchè, però ci sono tante belle informazioni nuove di zecca! ^___^ Tra cui il nome della piccola Weasley, che non è poco… quanto al tuo Convertito… martedì vado alla posta e te lo mando per posta celere! ^____- Un bacione!

Heather: ciao tesora! Sono proprio una sconsiderata, manco da uan vita dal vostro forum… uffa, è un periodo che a casa ci sto solo per dormire! U.U No, come hai visto Alex non è morto in questo chap… non mi sento di garantire per nessuno in futuro, però… ma tu tieni duro, non mi collassare! *^___^* Pensa al lato positivo, il Koala e compagno vogliono mettere su casetta! XD Un bacio fortissimo!

Marikotter: grazie carissima, sei sempre molto buona! Eh, certe volte non scrivo poi così benissimo (figurati poi che io sono una perfezionista di quelle doc!), ma mi impegno molto perché voglio che agli altri arrivi sempre qualcosa… incrociamo le dita e speriamo di riuscire a tenere tutti sul filo del rasoio dalla prossima volta! ^_______- Un baciotto!

Giuggia89: la pensi anche tu come me, allora… i chaps li vorresti tutti finiti, però poi ti viene la malinconia a pensare che è finita la storia… è così anche per meee!!! #_____# Eh si, concordo con te… Anthony come Blaise ci sta tutto! ^_____- Per il finale… tranquilla, lo facciamo bello potente… e si, prepara anche i fazzoletti! O.o Un bacio enorme!

Alexi82: wow, sono felice di emozionarti tanto! E speriamo di non deluderti nemmeno in futuro! *^___^* Un bacio anche a te!

Inzaghina: ciau amica! XD Ti sei goduta la dichiarazione di matrimonio (tecnicamente una doppia dichiarazione, anche se Simon la sua l’aveva già fatta a suo tempo… ^___-)? Perché tempi duri si avvicinano… anche per Alex e Katie, e non dico altro! ^_____- Un bacio fortissimissimo, e grazie per essere una fan di BAWM!

True90: ma grazie mille!!! XD Quando qualcuno come me (in stile non caccio una lacrima manco se m’ammazzano…) mi dice che si è commosso per la mia storia… mi commuovo anch’io, perché vuol dire che arriva tutto l’impegno e il trasporto con cui mi dedico a scrivere… è il complimento più bello e incoraggiante! ♥ Ti abbraccio fortissimo, un bacio graaaaaaande grande! *^____^*

Lily: proprio come me… anch’io sono curiosa di vedere se riesco a tener testa alla storia proprio come ce l’ho in mente, scrivendola al massimo delle mie possibilità… e allo stesso tempo mi dispiace perché una volta finita mi mancherà tanto! #_____# Alle tue domande molte risposte sono arrivate nel chap, le altre… un po’ alla volta saprai tutto! ^_____- Un bacissimo!

Phebe_2004: grazie mille! *^____^* Un abbraccio!

Vale: chicca!! Spero proprio che la mia mail ti sia arrivata! *^___^* Sono sempre felicissima quando ti sento entusiasta dei miei chaps… questo non mi ha soddisfatto molto, ti dirò, ma non mi andava di prolungare oltre le attese. C’è di buono che l’unica cosa che mi è venuta bene è stata la sospirata dichiarazione di matrimonio… mi sono messa a pensare come Jack per un momento, e lui la voleva così! XD Amicissima, spero proprio di non deludere le tue aspettative, perché dalla prossima volta si parte con l’azione e là… sono bip acidi! ^___- Un bacio smisurato, ti voglio tantissimissimo bene! *^____^*

Kim: my infinity love!!!!! ♥ Ecco, conoscendoti, a prescindere se il chap è venuto bene o meno, ti sarai squagliata tipo candelina di cera… ci pensa Sunny tua, ti spedisco a casa Dan con la maglietta della nazionale (e nient’altro… XD) Io e te dobbiamo riuscire a beccarci, anche se sarò in un’altra città gli zii qualche volta la connessione me la fanno scroccare, se non ricordo male hanno la liena Flat… così ti aggiorno pure sulle novità nell’ambito BTD! ^_____- Ti adoro luvvina!

Ale: tesora! Che cosa triste, avevp recensito tutta carina la tua storia, ma l’ho fatto il giorno che EFP è collassato… avevo recensito anche la storia di Meggie quel giorno, e giustamente… puf, recensioni sparite! Dammi il tempo di preparare le valigie (causa partenza) che ci riprovo… sperando che non mi svanisce il sito di nuovo! @_____@ Ehi, sono felice che Alex si sia meritato la tua attenzione! ^____- Un baciottolo forte!

Topomouse: si si, al momento buono non vorrei essere nei panni dei cattivoni… beh, nemmeno in quelli dei buoni, eh… ^____- E Katie è proprio “enfatica”, particolare in tutti i sensi… più unica che rara, insomma. Salutissimi!

Kaho_chan: mai previsione del tempo fu più azzeccata, il Ciclone Jack ha travolto Londra! *^______^* Brava la mia tesora, meglio del meteo! ^_____- Eh si, Katie e Alex sono decisamente nei guai… ma hanno in mente di reagire anche loro. Reagiscono tutti qui!!! XD Sarà un bel casino, ma vedremo di attrezzarci per un finale col botto… o almeno, ci si prova! ^____- Un bacio grande grandissimo!!!

Marty92: indaffarata anche tu, eh? Ahimè, tra scuola e università… i prof ci vogliono stecchire! ^____- Mi dispiace per l’attesa, ma scommetto che mi puoi capire… per quanto riguarda il video, la canzone è “I’ll Be”, di Edwin McCain. Bella, eh? *_____* Un bacione!

Hilary: e io posso dirti che ti ringrazio infinitamente? *^______^* Grazie, sei stata carinissima! Un bacio e un abbraccio!

Cho_Potter: ahimè tesora, questo chap non solo non mi è riuscito granchè, quanto per ovvie motivazioni (alcune cose dovevano essere dette in un punto della storia, quindi meglio ora che dopo…) è stata rimandata la battaglia finale… ma la prossima volta, vedremo di spaccare tutto! ^_______- Un bacio schioccoso!

Carol87: Jack ha la sua stella protettrice in cielo, speriamo che resti fortunella anche in seguito… ^_____- Un bacio fortissimo e grazie ancora!

Meggie: altro che frusta, love, semmai devo ringraziarti per il tuo futuro regaluzzo! ^___- Ahia, tu riesci a pentirti solo per tre secondi di far fuori un personaggio? Io sono tre secoli che me ne pento! #_____# Devo proprio affinare la mano avvelenata… ^_____- Alex, povero, concordo che sia sempre molto SUDT… chissà come SUDTerà nei prossimi chaps! XD Ti voglio benissimo, ciao tesorina! ^3^

Roby92: tranquillissima, parli con una che di corsa ci va perennemente! ^____- Ahimè, sento odore di kamikaze nell’aria… O.o Stringi i denti, che la fine della scuola si avvicina! ^____- Un bacino!

Dark_Iori: timore fondato, e ora che siamo a 961 sono ancora più svenuta di prima! XD E in mezzo a tutti i lumini che hai acceso… arrivo io per abbracciarti forte forte! *^____^* Eh eh, ora come ora un editore mi amnderebbe a spasso (non ne parliamo la Rowla), ma sognare ad occhi aperti non costa nulla, e se qualcuno rende il tuo sogno più bello… è più bello ancora! XD Grazie mille millissime, un bacio di quelli giganti!

Necro: wow, grazie per i complimenti, ma mi sa che ci sono fanwriter moooolto più crudeli di me… beati loro che ci riescono anche con più disinvoltura, aggiungerei! ^____- Salutoni!

Giulietta89: grazie mille, cara! Anch’io sono contenta che Amy stia bene! ^_____- La canzone che cerchi è “I’ll Be” di Edwin McCain. Bellissima, eh? Bacioni!

Salmy: oh mamma, dopo una recensione così bella mi sento doppiamente in colpa per il ritardo dell’aggiornamento! O.o Ahimè, il problema è che ultimamente ne ho avuti di casini, anche in famiglia, con studio e lavoro… uuuff! Ma se vuoi, puoi lasciarmi il tuo indirizzo di posta e così ogni volta che aggiorno ti spedisco una mail…almeno così economizziamo sulla bolletta del telefono! *^_______^* Un bacio forte, e grazie ancora!

Deepderk: come ti capisco, anche io ultimamente mi sento Bee-Beep, lo struzzo velocipede sempre di corsa! XD Ma grazie per avermi dedicato un momentino del tuo tempo, è sempre un onore! Un baciotto! *^___^*

Judie (e Sovvy): ciao mammina, ciao Sovvy! XD Spero che la mia ultima mail ti sia arrivata! Ma già vi immagino, tutti indaffarati e alle prese con queste mille novità… ehi, pensatemi ogni tanto, tutti e due! °^____^° In vostro onore, Chad è riuscito a sfoggiare la magliettina di turno anche stavolta… ^____- E dalla prossima vi faccio divertire, tante botte, tanti denti volanti, ma bollino rosso per questo nipotino onorario, sposissima, altrimenti come la mettiamo… la zia Sunny che esempio dà! *.* Mi raccomando, fate i bravi! Vi voglio benissimo, e quando mi volete… sapete dove trovarmi! Smack smack! ^3^

Larya: grazie per le congratulazioni!! *^____^* Mi devo proprio scusare per il ritardo infinito… almeno ci sono Alex e Katie tutti pucciosi! Questo mi salva in corner? ^_____- E i grandicelli, beh… troveranno mai pace? Si accettano scommesse! XD Un bacissimo!

Maga Magò: ciao tesorina!! *^____^* Eh eh, sono ancora viva… sono al massimo della forma, ma qualcosa sono riuscita a sfornare. Meglio che niente proprio! -____-* E se non altro, ti ho coccolata con tanti bei momenti di Amy/Jack love love… mi sono fatta perdonare abbastanza? ^____- Grazie ancora per le tue parole dolcissime, ti mando un bacio grande e ti abbraccio forte forte!

Candygirl6: …in una parola… GRAZIEEEEE!!!! *^______^* Una recensione come la tua è una gioia e un vero e proprio premio per un fanwriter… fa trapelare tutto il tuo interesse per la mia storia, e immaginati che gioia significa questo per me! Pensa che mi mortifica il fatto di averti tenuto sulle spine aggiornando solo ora! °^____^° In più ti adoro per il solo fatto che studi cinema… avrei voluto farlo anch’io (confesso di non aver buttato la spugna, eh…)! XD Per quanto riguarda le domande nella mail (che non mi è mai arrivata, in genere rispondo sempre a tutte… ma credo anche di sapere il perché, il mio vecchio indirizzo di posta è morto con la vecchia adsl…), posso riassumerti le risposte in una spiegazione facile e veloce: quando ho scritto BAWM (intendo I, II, III e alcuni Missing Moments) non prevedevo di scrivere un prequel (infatti all’inizio del Capitolo Zero ho specificato che c’erano delle incoerenze di date… mi sono appellata alla clemenza dei lettori! ^___-)… non ti dico con FMI, che non era proprio in programma! E’ stata frutto di un’ispirazione che si è materializzata dal nulla e si è composta tutta in una giornata. Così, per “presentare” i nuovi personaggi e far sì che i lettori si affezionassero anche a loro, mi sono data ai Missing Moments. Ecco svelato il motivo di quelle imprecisioni! ^_____- Ancora grazie di tutto, un bacio fortissimo!

Lady Numb: la mia amicissima anti-Alex! XD Beh, stavolta il ragazzo si è sbottonato, ci ha raccontato tutta la sua vita… ricorriamo in appello per un perdono in extremis? ^______- Ma per fortuna, Chad il Magliettaro è sempre dietro l’angolo per strapparci un sorriso anche ora, che non c’è molto da ridere… O.o Ti abbraccio forte forte… niente più raffreddore, mi raccomando! ^____-

Mercury: grazie carissima! *^_____^* Vedrò di aggiornare il più in fretta che posso, ok? Baci!

Ily: ti ringrazio tantissimo! ^___^ La tua curiosità presto sarà appagata, non temere… bacioni!

Karien: tesora! *^____^* Eh eh, non mi tentare, che mi fai venir voglia di farla secca subito subito la Vera… e non ci dimentichiamo Taventoon, eh! ^_____- Un bacione enorme!

Maki91: inutile? Io adoro le recensioni, sono il mio pane quotidiano… perciò adoro anche la tua, in qualunque momento arrivi! *^____^* Mi hai detto delle cose bellissime… e adesso sono io che non so come ringraziarti! °^____^° Spero davvero tanto di non deludere le tue aspettative, ti ho coinvolto tanto e adesso regalarti un finale travolgente mi sembra il minimo! Ancora grazie, un bacio fortissimo… e anche un grande abbraccio! ^____^

Gattone: grazie! XD Eh eh, una volta ero precisa e brava ad aggiornare, da quando ci si sono messi lo studio e il lavoro sono diventata una discolaccia con gli aggiornamenti… perdono! Baci e grazie mille!

Jack87: grazie infinite! XD Tieniti sintonizzato, che dalla prossima volta ci diamo dentro con l’azione! ^_____- Salutissimi!

Emily Doe: ti adoro anch’io! E ti capisco quando ti sento di corsa fra un libro e l’altro… vivo una situazione simile ogni santo giorno! -_____-* Grazie mille per tutto, un bacissimo studioso! ^____-

Kleu87: grazie! *^____^* Noo, non soffrire… eccolo qua l’aggiornamento, meglio tardi che mai! ^____- Bacetti!

 

 

…dunque, normalmente a questo punto ci sarebbe lo spazio in cui io tutta contenta ringrazio ancora *in versione cinese, con tanto di inchino* e invito a non abbandonarmi e recensire ancora… ma tra i ritardi e la mediocrità del chap no, non si può proprio fare stavolta. Ma… ih ih ih… c’è da mettere in conto anche che tutte queste belle recensioni mi fano venire il senso di colpa che non aggiorno, e così mi metto sotto e sono capace di fare anche le due di notte (come adesso…) per poter finire i chaps… quindi, in definitiva… se mi lasciate un commentuzzo, aderite alla campagna “Adotta un piccolo fanwriter a distanza” e mi fate contenta/lavorare più in fretta! XD  (…per chiunque sta pensando che sono una gran parac***, si, ha fatto centro in pieno… XD)

 

Adesso però… nanna, che si è fatto tardissimo! Ci si risente la prossima volta con “Morte al nemico!”, possibilmente in tempi più brevi… vi voglio benissimo, grazie ancora a tutti quelli che perdono un momento del loro tempo a leggere quello che scrivo! Smack smack!! ^3^

 

Sunny (assonnata, ma finalmente con l’animo in pace… ^____-)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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