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Autore: Red S i n n e r    31/08/2011    2 recensioni
Kagome sorrise di quella premura gentile e smise di piangere quando le loro labbra si incontrarono, in un bisogno di dimenticare cose per costruirne altre.
Dimenticare lacrime e dipingere sorrisi felici, tondi e perfetti come le perle di un rosario.

{Tratto da "You're eyes have always shone in the darkest nights (my perfect pearl)" - quarantaduesima drabble su Kagome.}
In ogni drabble, una storia; in ogni drabble, un personaggio.
Enjoy.
[Raccolta completata, grazie mille a tutti!]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Come le perle di un Rosario.
Quarantaduesima perla:

You're eyes have always shone in the darkest nights
(my perfect pearl).



I suoi occhi vagavano placidi, accarezzando la carezza gentile del vento sul mare d'erba che si estendeva ai suoi piedi. I suoi occhi vedevano il rifrangersi delle luci del tramonto, come tante onde appassionate, e la luce le moriva addosso, accarezzandola con dolcezza.
Le dita chiare maneggiavano con cura fili e perle, in un gioco di incastri, e il suo sospiro calcava piano le sue labbra, quasi non volesse disturbare.
Nel silenzio di un tramonto qualunque, con nessuno a guardarle le spalle, non aveva paura (perché non c'era più nulla da temere) e infilava perle in un rosario, pensando alle vite che erano sparite, a tutto il sangue che era stato versato.
Ormai non ne rimaneva più traccia: né delle vite, né del sangue, sembrava che la terra avesse divorato tutto, ingorda. E per un attimo un tremito le scosse la pelle, come di freddo nelle ossa; solo il sole macchiava il prato di rosso e lo faceva ogni giorno, come se volesse ricordare al mondo tutte le colpe, il sangue. Tutte le urla portate via dal vento.
Era la fine, e non solo di un giorno, era la fine di molte cose che si accalcavano sulle mani della ragazza, pronte ad essere sistemate ordinatamente in un filo argenteo, pronte ad essere impilate sistematicamente come perle lucide.
I capelli scuri le ricadevano sulla fronte e, sforzando l'udito, poteva quasi riuscire a catturare vecchie urla e risate assassine, tutto un passato oscuro che le si svolgeva davanti, come fosse una collana senza chiusura e le perle fossero libere di scivolare via ed urlare al mondo il loro dolore, come fossero vite spezzate.
Chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo, mentre un sole gentile e malinconio le accarezzava le guance bagnate di sudore freddo.
Aprì gli occhi proprio mentre la luce cambiava di intensità, trasfomandosi in oro puro, benedicendo tutto ciò che incontrava, e il cielo si tingeva di viola e uno spruzzo d'azzurro.
Il prato era solo un prato e non c'era nulla di cui aver paura, si disse mentre infilava l'ultima perla, l'ultima vita, l'ultimo dolore.
Si alzò in piedi e legò la collana con un nodo stretto (perché niente potesse fuggire) e camminò sicura verso il bosco.

Il bosco era pieno di ombre che si allungavano, torbide, sul terreno duro, ma i
suoi occhi erano d'oro, conservavano la pacata malinconia del tramonto e la sua benedizione silente, e non era difficile vederli perché in tutte le sue notti più oscure avevano sempre brillato.
Si sorrisero, perché alle volte non c'era nient'altro da fare, e lei sfiorò piano il suo collo quando gli tolse perle che sapevano di passato e di ricordi non condivisi. Lo liberò di un passato gravoso e gli regalò altre perle, altri ricordi, per non dimenticare vite spezzate, cercando di vivere lo stesso, con un passato comune ad abbracciarli, con gli occhi di lui che conservavano la dolcezza nostalgica di un sole sempre diverso.
Le lacrime scesero sul suo volto, inaspettate, calde e lucenti come perle rischiarate dal sole e lui le raccolse tutte nella piega delicata del pollice, attento a non farle male. Kagome sorrise di quella premura gentile e smise di piangere quando le loro labbra si incontrarono, in un bisogno di dimenticare cose per costruirne altre.
Dimenticare lacrime e dipingere sorrisi felici, tondi e perfetti come le perle di un rosario.

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Argh... è l'ultima. E l'ho scritta con un groppo in gola e il batticuore, mi ero affezionata a questa raccolta e a tutti voi che mi avete sempre seguito.

Grazie, grazie mille. Non immaginate quanto questo sia stato importante, per me, e quanto mi mancherà aggiornare questa raccolta di drabble. *sniff*
Alla fine non sono riuscita a scrivere una drabble, ma una flash (o almeno credo, non mi va di vedere le parole esatte).
Spero vi sia piaciuta e grazie ancora!
Ci vediamo in giro, in questo fandom o altrove (navigo un po' ovunque, lol).
Alla prossima,

Red.

   
 
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