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Autore: AmeliaWitch    04/09/2011    5 recensioni
Sequel di “Credendoci davvero”
Quando un brutto scherzo del destino fa incrociare le vite di due persone così lontane e diverse, possono succedere cose inaspettate.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Hermione/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chiacchere, amarene ed equivoci
Buona sera a tutti!!!
Ringrazio tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite! Un grazie particolare a chi ha recensito...mi avete lasciato dei commenti bellissimi! Vi adoro!!! ^^
Ora vi lascio al capitolo, buona lettura!!!
                                                                     

Hermione si era appena finita di cambiare quando sentì il campanello suonare al piano di sotto.
Finalmente la sua curiosità sarebbe stata soddisfatta.
Prima di uscire dalla sua stanza , si diede un’ultima occhiata al grande specchio che brillava vicino all’armadio.
Aveva indossato un semplice vestitino color tortora con le maniche a tre quarti ed era riuscita  addirittura a sistemarsi i capelli che , dopo una difficile lotta contro il crespo, ora ricadevano in boccoli carini ed ordinati.
La ragazza sorrise al suo riflesso.

Almeno non sembrava una pazza...

Subito le tornarono in mente le parole del suo superiore.

Avrebbe dovuto trovare una soluzione al più presto. La speranza che lei continuasse gli studi era ben poca se non risolveva il problemino con il signor Plump.
Ma come riuscire a trovare chi facesse al caso suo? Aveva bisogno di una persona competente e che andasse bene al suo superiore…

La ragazza sospirò.

Non sarebbe stato facile …

Lasciata la camera, Hermione giurò di aver sentito,dalla camera dei coniugi Potter, la voce di James borbottare frasi sconnesse come “prima o poi lo crucio , poi lo faccio a cubetti e lo dò in pasto a Felpato”.
Ormai la sua curiosità era alle stelle. Non vedeva l’ora di vedere l’ospite che tanto disturbava il padrone di casa.
Si precipitò giù dalle scale, facendo gli scalini a due a due e si sporse verso la sala da pranzo già perfettamente apparecchiata.
 A stento si trattenne dal cacciare un urlo di terrore..
Seduto al tavolo, un uomo con dei lunghi capelli corvini, vestito con una camicia bianca dalle maniche arricciate , dei pantaloni verde scuro , come i mocassini, stava sorseggiando un aperitivo insieme ad Harry. Quell’uomo era Severus Piton.
Istintivamente arretrò.
Purtroppo per lei,alle sue spalle arrivò Lily che la afferrò, trascinandola oltre la soglia della stanza.
“Ecco qui anche Hermione!” esordì la rossa ,attirando sulla riccia gli sguardi dei due.
“Non sapevo che ci sarebbero stati anche i tuoi amichetti, Potter …” sibilò scocciato l’uomo,rivolgendo alla ragazza un’occhiata infastidita.
“Ma no! Hermione abita qui !” lo corresse Lily, sorridendo teneramente alla ragazza.
“Mh.” Rispose l’uomo , osservando ancora per un istante la ragazza.
Hermione si sentiva mummificata.

Sapeva che Harry e la madre erano rimasti in contatto con il professore di pozioni ma non si sarebbe mai immaginata di trovarlo alla loro tavola.
Maledetto signor Plump! Proprio oggi doveva decidere di cacciarla da lavoro?!

Mentre la riccia prendeva posto accanto ad Harry, sempre un po’ imbarazzata, fece il suo ingresso nella stanza un funereo James Potter.
La ragazza gli lanciò un’occhiata piena di comprensione.
Ora capiva, perché aveva quell’aspetto. Nonostante tutto quello che Piton aveva fatto per loro l’anno precedente,i rapporti tra il malandrino e il professore non erano mai migliorati, anzi.
La ragazza sospettava che il padrone di casa fosse terribilmente geloso dell’amico della moglie, e che , solo per amore di lei e suo figlio, ne accettasse l’esistenza.
Tuttavia quel pranzo  sembrava sconvolgerlo.
“Ciao.”
Fu l’unica parola che l’uomo proferì durante le portate principali. Piton non sembrò curarsene più di tanto, preferendo visibilmente parlare con Lily.
Nemmeno Hermione fu molto loquace. Era un po’ abbattuta , perché gli argomenti delle conversazioni  furono Hogwarts , a cui Piton avrebbe fatto presto ritorno e la preparazione di Harry per poter diventar auror. Insomma ogni parola le riportava alla mente la disavventura di quella mattina.
“ … invece Hermione sta seguendo i corsi di medi magia! Oggi è stato il suo primo giorno in reparto! ... a proposito non  ci hai detto come è andata!”
La voce di Lily la riportò alla realtà, terrorizzandola.

Lily Evans era impazzita?Che cosa aveva in mente? Voleva che raccontasse a Piton  la sua esperienza di studio, come ad un vecchio amico od uno zio? Avrebbe dovuto raccontare del suo disastroso inizio in reparto? Sicuramente quel pipistrello gigante si sarebbe preso gioco di lei … sempre che si fosse degnato di darle ascolto.

Hermione in silenzio fissò la padrona di casa che le sorrideva incoraggiante.
“In che reparto ti hanno mandato, Granger?” domandò Severus, con il solito tono tra l’ironico e  l’annoiato. Per la prima volta nella serata l’uomo aveva posato gli occhi su di lei.
Non aveva mai notato quanto scuri fossero gli occhi di quell’uomo. Forse perché la poca luce dei sotterranei non permetteva di vedere oltre il proprio calderone. In quel momento,appena si erano posati su di lei, le avevano ricordato due pozzi, pericolosi e bui. Le facevano paura. In fondo a lei aveva sempre fatto paura il buio.
Tuttavia, da valida Grifondoro si impose di non distogliere lo sguardo e rispondere.
“Mi hanno mandato nel reparto di tossicologia”
Un ghignò di puro piacere di disegnò sul volto di Severus. Hermione sentì il sangue gelarsi nelle vene.
“Conosco molto bene il direttore di quel reparto … era un Serpeverde.” l’uomo fece una pausa, per gustarsi l’effetto che le sue parole avevano sulla riccia ,poi aggiunse “Era uno molto meticoloso,preciso,usciva di testa davanti ad ogni tipo di disordine. Era prefetto insieme a Lucius. Non ho mai visto nessuno tormentare gli studenti più piccoli come lui … sarebbe stato uno degno di stima , se non avesse avuto quell’aspetto da bignè …”
L’uomo fece una smorfia di disappunto.
Hermione non riuscì a trattenersi dal pensare che,prima di fare il presuntuoso, l’uomo avrebbe dovuto guardarsi allo specchio, anche se la similitudine tra il signor Plump e un bignè era decisamente calzante.
“ … comunque è rimasto uguale negli anni ed è il terrore delle matricole del San Mungo…”ghignò Severus.
“Sono sicuro che Hermione non avrà nessun problema! E’ bravissima in tutto ed è un esempio di ordine e precisione!” intervenne Harry.
La riccia fu grata all’amico per quelle parole, anche se davanti ai suoi occhi scorrevano le scene della mattina.
Era in un bel guaio.
“Sarà … vedremo se ha imparato qualcosa durante le mie lezioni oppure ha dormito come tutte le altre capre di Grifondoro …”rispose mellifluo l’uomo.
“Se gli alunni non imparano la colpa è prima di tutto degli insegnanti …” borbottò James , uscendo dal suo mutismo.
Severus alzò un sopracciglio e arricciò le labbra. “Non è certo il mio caso. Le mie lezioni sono chiare e scorrevoli. Ovviamente l’arte delle pozioni non è per tutti …”
“Beh, io mi sono sempre impegnata e continuerò a farlo!” intervenne risoluta Hermione, guadagnandosi una sguardo pieno di gratitudine di Lily, che già temeva lo scoppio di un duello tra i due uomini.
“Mh … staremo a vedere …” borbottò Severus , distogliendo completamente l’attenzione dalla ragazza per rivolgerla alla pezzo di torta che Harry gli offriva.

Nonostante un tentativo di James , intercettato da Lily, di lanciare le amarene della torta addosso a Severus, il pranzo giunse al termine senza morti ne feriti.
Hermione, sollevata che quel pasto fosse finalmente finito, si offrì di aiutare Harry a sparecchiare , mentre Lily e i due uomini , che si lanciavano sguardi pieni di odio, conversavano seduti in salotto.
“Herm tutto ok?”chiese all’improvviso il moro.
“Certo … perché mai dovrei avere dei problemi?” rispose in fretta la ragazza, con una risata  che ,anche a lei, parve sfiorare l’isteria.

Perché mai doveva avere dei problemi nel sapere che aveva fatto scoppiare il reparto che era diretto da un bignè , Serpeverde , che odiava ogni tipo di disordine e disguido? Perché mai doveva essere preoccupata se quello le aveva chiesto , per rimanere ammessa ai corsi, una dichiarazione di un insegnante di pozioni o un alchimista sufficientemente qualificato nella quale si affermava , dopo aver svolto un periodo di praticantato, che era in grado di svolgere il ruolo di medimago?

Sospirò affranta.
Vedeva già ,nel suo futuro,una carriera  da cavia di Fred e George, per le nuove trovate dei tiri vispi.
“Adesso dimmi la verità.” Le ordinò determinato il ragazzo.
“Oggi il signor Plump mi ha sbattuta fuori, perché ho fatto esplodere una pozione nel laboratorio, sommergendo tutti i miei colleghi e i pazienti. Oh Harry è stato un vero disastro! Non puoi nemmeno immaginare come urlava e quanto era rosso!” confessò la ragazza, sedendosi affranta su una sedia della cucina.
“Cavolo è un bel guaio …” disse Harry  “ però deve essere stato un botto bello grande per sommergerli tutti … uno spettacolo!” aggiunse ,trattenendo malamente una risata.
“Harry non c’è niente da ridere! Rischio di essere sbattuta fuori! L’hai sentito Piton?! Ho fatto l’unica cosa in grado di far perdere il lume della ragione al mio superiore! In più, devo trovare qualcuno , con una certa competenza , che mi faccia una specie di ripetizione di pozioni e poi dichiari che non sono un’idiota totale! Sono spacciata!”singhiozzò la riccia,poggiando la fronte sul legno freddo del tavolo.
“Forse per questo c’è una soluzione …” mormorò il ragazzo , sibillino.
Senza dare nemmeno alla ragazza il tempo di capire le sue intenzioni, Harry lasciò la cucina.

Non aveva mica intenzioni di …

Quel pensiero fece scattare in piedi Hermione.

Doveva fermare quel pazzo di un Potter!

Come una furia si precipitò nel salotto.
“Non è assolutamente necessario il suo aiuto professor Piton! Harry ha esagerato io …” il resto della parole le morirono in gola.

Ma dove era Harry?

Una calore le invase le guance. Probabilmente doveva aver assunto un colore tra il fucsia e il viola prugna. Severus , come anche i coniugi Potter, la osserva accigliato.
“In cosa dovrei aiutarti io?”domandò l’uomo, puntando ,per la seconda volta quel giorno, i grandi occhi neri su di lei.
“Ma  niente … io … vedo … pensavo … ho sbagliato” balbettò la ragazza.
“Ho l’indirizzo di questo pozionista che collabora con il dipartimento degli auror. Pensi che  potrebbe fare al caso tuo?!” la voce squillante di Harry fece eco dalla cucina, facendola arrossire ancora di più.
Piton assottigliò gli occhi. “Perché hai bisogno di un pozionista?”
Le parole dell’uomo erano un sibilo per nulla amichevole.
“Hermione? Ecco dove eri finita … comunque per quella cosa …” disse Harry ,raggiungendo tutti in salotto, ignaro che ogni sua parola fosse già stata udita.
“Harry ho sentito. Grazie.” Lo fulminò la ragazza.
“Ma come mai cerchi un esperto di pozioni?” domandò questa volta Lily.
Tutti nella stanza la osservavano curiosi.
Prima che Hermione potesse formulare una scusa decente, con suo rammarico, prese la parola Harry, che pensò fosse determinato a rovinargli la vita.
“Non pensavo che volessi chiederlo al professor Piton … ma in effetti potrebbe andare meglio, visto che è un Serpeverde …”
“Harry ti prego …” lo supplicò Hermione, che sarebbe voluta essere inghiottita dalla terra in quel momento.
“Allora si può sapere Granger cosa vuoi da me?!” sibilò Severus, visibilmente infastidito dal non sapere quale fosse l’argomento della conversazione.
“Ecco …”
“Granger la parlantina non ti è mai mancata … spiegati.”
Sfortunatamente per lei , Harry –perdo –sempre- l’occasione-di-stare –zitto spiegò a tutti il problema che , a suo parere , sarebbe stato risolto presto visto le infinite capacità della sua migliore amica.
Hermione si appuntò mentalmente di fargliela pagare, nonostante la grande ammirazione che il moro aveva manifestato per lei e le sue capacità.

Come avrebbe fatto adesso? Delle lezioni private con Piton! Solo loro due … sarebbe morta di paura …

“Io non ho tempo per farti da balia ,Granger … se è vero quello che dice Potter ,ti consiglierei di cominciare a scegliere un'altra carriera. Plump di sbatterà fuori in un attimo.” Le disse l’uomo , ghignando.

Doveva trovar molto divertente quello che le stava capitando … Era stata una sciocca a pensare solo lontanamente che quell’uomo viscido e senza un cuore potesse accettare di aiutarla.

Con un groppo alla gola, segno che le lacrime stavano per uscire, la ragazza rispose “ Immaginavo che non potesse aiutarmi … comunque è stato solo un equivoco non mi sarei mai rivolta a lei. Per il resto, sono sicura di poter risolvere il problema con il signor Plump ... non credo che sceglierò di far altro nella vita solo perché un prepotente ce l’ha con me …”
Ancora sorpresa per non esser scoppiata in lacrime davanti a tutti, Hermione si congedò e si rifugiò nella sua stanza.
Lì , finalmente, si sfogò in un pianto liberatorio.

Non gliel’avrebbe data vinta …
   
 
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