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Autore: L_Fy    05/09/2011    2 recensioni
Cosa riserva il futuro all'umanità? La Terra sta lentamente scivolando verso l’autodistruzione e prima o poi le risorse primarie si esauriranno. Per tali motivi, in un futuro non troppo lontano, l'umanità si è vista costretta a partire verso le volte dell'universo, alla ricerca di un altro pianeta abitabile. E’ quindi questo il compito delle 4 enorme navi spaziali chiamate Orion che dopo essere uscite dal sistema solare hanno perso contatto con il loro pianeta madre.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Piattaforma Dream Rewind 1973 - Unknow place – incognito
 
Elijah fu svegliato da un penetrante aroma di caffè e da un senso di costrizione al petto. Quando aprì gli occhi si accorse di avere la gamba di Morales addosso e la scansò alla svelta, tornando finalmente a respirare normalmente. Dalla stanza attigua arrivava un basso mormorio di voci inequivocabilmente femminili ed Elijah, incuriosito, si incamminò in quella direzione, grattandosi la nuca e sbadigliando sonoramente. Quando entrò in cucina, Alicia e Cardinale interruppero immediatamente i loro mormorii e lo fissarono con un’identica espressione sul viso: sollievo. Evidentemente il tentativo di conversazione tra le due non stava dando i frutti sperati.
“Buongiorno!” esordì precipitosamente Alicia “Dormito bene?”
Elijah si versò una tazza di caffè, guardando sospettoso le due ragazze.
“Dormito benissimo, grazie. State ordendo una cospirazione per caso?”
Alicia e Cardinale si scambiarono un’occhiata dubbiosa e un sorrisetto di circostanza.
“No, no, nessuna cospirazione…” buttò lì Cardinale, sorridendo: si era appena fatta la doccia e le lentiggini risaltavano simpatiche sulla pelle liscia e pulita. Elijah non si ricordava di averla mai vista così rilassata. E carina.
“Vedo che voi due avete fatto amicizia alla svelta” disse Elijah buttandosi su una sedia, senza perdere il tono di voce da inquisitore.
“Già” rispose Cardinale, telegrafica “E’ un piacere scambiare ogni tanto due chiacchiere con qualcuno che non sia un Runner borioso, monotematico e, naturalmente, maschio”
“Pat in fondo è una brava persona” disse serafico Elijah “Potresti scambiare due chiacchiere anche con me, Morales e Garrie ogni tanto”
“Vorrei, ma non mi hanno ancora installato il programma di traduzione del linguaggio animale” sospirò Cardinale.
“Sfido io, nella tua testa non c’è più posto: l’hai imbottita troppo di pregiudizi, senza contare la sacca di veleno nel lobo frontale”
“Perché, a te l’hanno tolta? E che ci fa il tuo neurone con tutto quello spazio libero?”
“Quando avrete finito di scambiarvi dichiarazioni d’amore, mi versereste una tazza di caffè? Mi sta scoppiando la testa” li interruppe Garrie entrando in cucina mentre si reggeva la testa con entrambe le mani. Cardinale versò una tazza di caffè abbondantemente zuccherata e gliela infilò sotto il naso.
“Tieni, vecchia spugna. Puoi mollare la testa, sai, per quanto gas ci sia dentro non volerà via”
Anche Morales li raggiunse, canticchiando di buonumore.
“Garrie, che ti è successo? Sembri un passato di verdure” esordì con un’allegra voce tonante “Alicia, tu invece sei bella come un fiore anche di prima mattina”
“E io?” si lamentò Elijah facendo il broncio.
“Tu sei il solito facocero e Cardinale la solita bertuccia: versatemi un caffè e lasciatemi corteggiare questa ninfa dei boschi” rispose Morales prendendo una mano di Alicia e baciandone il dorso con eleganza. Arrivò anche Patterson, muto, con la faccia scura e lo sguardo omicida. Si lasciò cadere su una sedia che quasi si polverizzò sotto il suo peso.
“Caffè” ordinò senza nemmeno muovere le labbra.
“Guardate che non sono la vostra maledetta cameriera” si lamentò Cardinale, ma gli versò comunque una tazza di caffè e gliela porse, stando a debita distanza.
“Visto che ci siamo tutti, vi aggiorno sull’esito delle mie ricerche” disse Alicia alzandosi in piedi “Dunque, prima le cattive notizie: le piattaforme rimarranno aperte anche se voi siete ricercati vivi o morti; la sorveglianza sarà raddoppiata e alcune squadre di Runners di classe 1A sono state sguinzagliate per cercarvi. Vi hanno codificato come virus, quindi è probabile che veniate anche attaccati dai Disinfestatori. Ah, siccome c’è una taglia su di voi, c’è il caso che abbiate dietro anche cacciatori di taglie dilettanti”
“Fantastico” ringhiò Elijah, pensieroso “E il Re e la Regina non ci stanno cercando anche loro?”
“Non interrompere, Elijah” lo rimproverò Alicia, seria “C’è dell’altro: avete sette giorni di tempo a partire da oggi, poi i vostri corpi sulle Orion verranno prelevati dal CDI per essere disattivati. Tutte le armi nei depositi delle piattaforme sono state marcate, così se tenterete di usarne qualcuna verrete immediatamente localizzati. E, per finire, hanno messo un controllo su tutti  vostri digi-alias conosciuti e se tenterete di usarli vi rintracceranno”
“Con queste premesse, le buone notizie quali sono? Che possiamo essere investiti da un carro armato quando usciamo di qui?” borbottò Cardinale ma si zittì subito ad uno sguardo di rimprovero di Alicia.
“Passiamo alle buone notizie” continuò la ragazza “A quanto pare esiste davvero un modo per contattare questo Benedict che state cercando: sulla piattaforma “DR 1845 Far West” nel saloon di Kansas City c’è un barista che lo conosceva e che lo ha aiutato a coprirsi, proprio come io sto facendo con voi. Ora non sa dove sia, ma sta tentando di rintracciarlo e, appena lo trova, me lo farà sapere”
“Tutto qui?” brontolò piccato Garrie “Preferivo quasi il carro armato”
“Abbi fede, benedetto ragazzo” lo interruppe Alicia, esasperata “Per prima cosa, andremo a cercare delle armi illegali: Pat, immagino che sarai tu il supervisore in questo frangente”
Patterson si riprese quel tanto che bastava per annuire, poi risprofondò nel suo alcolico malumore.
“Non ne sappiamo ancora abbastanza di questa storia” decise Elijah, alzandosi e cominciando a passeggiare nervosamente “Alicia, non è che possiamo sfruttare il tuo megacomputer per fare delle ricerche più approfondite?”
“Accomodati pure. Il mio spacciatore di armi illegali non si muove prima di sera: avete tutto il giorno per vedere se sul computer trovate un aiuto”
“O una formula magica” concluse Garrie, scoraggiato.
*          *          *         
“Niente di niente di niente su tutta la maledetta rete” sospirò Cardinale, gettando sulla scrivania il mouse con un moto di stizza. Erano ore che pigiavano tasti e demolivano motori di ricerca per trovare qualcosa, senza giungere a nessun risultato. Patterson aveva dichiarato forfait dopo cinque minuti e si era rimesso a dormire, russando così forte da far concorrenza ad un trombone. Garrie aveva fatto avanti e indietro dal bagno un centinaio di volte prima di arrendersi all’evidenza e rinchiudersi nel bagno in pianta stabile. Morales, Elijah e Cardinale si alternavano alla tastiera, litigando e scambiandosi idee.
“Tutto fa pensare che questa storia sia stata insabbiata dal CDI” concluse Morales, depresso “Solo il governo ha la potenza di mezzi necessaria per far letteralmente scomparire 600 persone senza che nessuno ne sappia niente”
“Facciamo delle ipotesi” propose Elijah “Cosa accomuna questi 600 Runners?”
“Orion 4W, ma non sempre” elencò Morales “Erano tutti giovani, tra i 20 e i 30 anni, equamente divisi tra maschi e femmine, tutti moderatamente insofferenti alle regole, pochissimi di categoria 1A, pochissimi di categoria 4D. Nella media, insomma”
“Forse ci poniamo le domande sbagliate” mormorò Cardinale, dubbiosa “Forse dovremmo partire dal fondo per arrivare in cima. Il fondo siamo noi, gli ultimi scomparsi. Noi siamo un caso a parte perché siamo una squadra. E’ la prima volta che scompare una squadra intera. Cos’abbiamo di diverso dalle altre?”
“A parte il fascino travolgente dei suoi componenti? Niente, direi” rispose Morales, sarcastico.
“Siamo di Orion diverse, di categorie diverse…ritorniamo sempre lì”
“Eppure qualcosa ci deve essere” rimuginò Elijah mordicchiandosi le nocche della mano.
“Qualcosa che mangiamo?” chiese Cardinale, ironica “O forse abbiamo frequentato lo stesso asilo…” mentre lo diceva, sia lei che Elijah alzavano gli occhi di scatto, colti da illuminazione.
“Le scuole!” gridarono in coro, facendo svegliare Patterson di soprassalto.
“Che succede?” biascicò intontito “Chi mi ha messo un topo morto in bocca?”
“E’ la tua lingua, Pat, torna pure  a dormire” disse Morales, suadente mentre Elijah e Cardinale, spalla a spalla, si litigavano la tastiera e il mouse.
“Scuole, scuole…ah, cavolo! Scuole diverse!” Elijah per poco non sferrò un pugno al monitor, deluso.
“Eppure so che ci siamo vicini” lo incoraggiò Cardinale, risoluta “ Guarda anche le scuole di base, le materne, i nido..”
“Diverse, diverse, diverse” Elijah si bloccò, dubbioso “Un momento: tutti, dico, tutti abbiamo frequentato il nido. Non è strano?”
“No, se nasci su una piattaforma Orion non da genitori naturali ma dalla Fabbrica”
Una volta pronunciata quella parola, sulla squadra calò il silenzio: una parola che era una risposta chiara, semplice e terribile, stampata a grandi lettere negli occhi di tutti quanti loro.
“La Fabbrica!!” gridò Elijah scattando in piedi “Ma certo! Chi di noi ha genitori naturali?”
Cardinale e Morales scossero il capo, perplessi. Elijah si ributtò sul computer pestando sui tasti come un ossesso. Alla fine si lasciò andare contro la spalliera, assorto.
“Eccolo qua il nostro punto di contatto” mormorò esausto “Tutti siamo nati in una Fabbrica”
“Il 90% dei bambini adesso nasce nella Fabbrica” lo ammonì Morales.
“Sì, ma solo il 3% nasce senza richiesta da parte di aspiranti genitori. Quel 3% sono i Runners scomparsi, compresi noi, hijo”
“Così semplice…ma certo, dovevamo intuirlo” disse Cardinale, ispirata “Nessun Runners scomparso aveva famiglia. Dai 20 ai 30 anni è l’età media, e nessuno sulle Orion mette su famiglia prima dei 40, 45 anni”
“Niente famiglia vuol dire nessuno che ti cerca, se sparisci” concluse logico Morales. I tre si guardarono negli occhi, preoccupati.
“Se è vero, sembra che questo scherzetto sia stato programmato parecchio tempo fa: già dalla nostra nascita” concluse Elijah, sconvolto.
“Ma perché? Che ci fanno con i Runners scomparsi? Che vogliono farne di noi?” mormorò Morales. I compagni non risposero perché per la prima volta, non sapere la verità sembrava un’alternativa migliore della verità stessa.
*          *          *         
La sera era calata da poco quando Alicia rientrò dal lavoro, fresca e frizzante come una rosa.
“Buone notizie!” trillò entusiasta “Il mio spacciatore mi aspetta tra mezzora per le armi…che succede?” chiese vedendo i loro musi lunghi. Elijah le raccontò delle ultime scoperte ed il viso di Alicia si rabbuiò.
“Io ho genitori naturali” disse all’improvviso, decisa “Ed io ero nella vostra squadra prima di Cardinale. Non può essere stata una cosa programmata da così tanto tempo perché è un caso che voi cinque siate finiti insieme”
“Sono d’accordo” intervenne Cardinale “Ciò non toglie il fatto che la nostra nascita sia il punto di partenza su cui lavorare. Hai qualche contatto alla Fabbrica?”
Alicia scosse il capo, scoraggiata.
“La mia ex fidanzata lavora alla Fabbrica” intervenne Patterson, cogliendo tutti di sorpresa. Cardinale si girò verso di lui, la faccia una maschera di stupore.
“Tu….eri…fidanzato?!” trasecolò. Patterson le lanciò uno sguardo disgustato.
“Per chi mi hai preso, rospetto? Anche io ho delle necessità corporali. Ma ho solo quelle e quando Susan l’ha capito mi ha mollato e si è sposata con Brad, il mio rivenditore di esplosivo al plastico”
“Immagino che non siate rimasti in buoni rapporti, allora” concluse Elijah, sospirando.
“Con Susan, no. Ma sono in ottimi rapporti con il marito: è ancora il mio fornitore ufficiale, in incognito, naturalmente. Chiederlo a lui è come chiederlo a Susan, però senza la scocciatura di dover parlare con una donna”
“Io la devo vedere questa Susan” disse Cardinale che non si era ancora ripresa dalla notizia “Sicuro che quando veniva con te non soffrisse di sdoppiamento della personalità?”
“Susan è una brava ragazza” ammise Patterson facendo spallucce “Ho un bel ricordo di lei. A parte quando apriva bocca, si intende”
Alicia e Cardinale si scambiarono uno sguardo esasperato.
“Ok, Pat” intervenne Elijah “Tu contatta questo tuo spacciatore di tritolo e vedi di convincerlo a fare queste ricerche alla Fabbrica: chi ha fatto la richiesta per la nascita dei Runners scomparsi; chi sono i genitori biologici; oddio, magari usano gli stessi donatori per tutti…”
“Vuoi dire che potrei essere tuo fratello?” strillò Garrie, riprendendosi momentaneamente dalla sua catalessi “O il fratello di Morales? O…mio Dio, il fratello di Pat? Basta, io non voglio sapere più niente, preferisco de-digitalizzarmi con ancora intatta la mia identità”
Mentre Patterson si trascinava lentamente al videotelefono, il cercapersone che Alicia teneva attaccato alla cintura pigolò.
“E’ il mio fornitore di armi” spiegò dopo aver controllato l’apparecchio “E’ disponibile a mostrarci il suo intero arsenale. Tra mezzora. Andiamo io e te, Elijah?”
Il giovane fece un gesto circolare con la mano per comprendere tutta la squadra.
“Non mi muovo senza le mie zavorre” disse pacato con un sorriso “E poi, se fosse vero che abbiamo gli stessi geni…”
“Dio, che schifo!” esclamò Garrie disgustato “Se ci penso mi viene di nuovo da vomitare!”
“Forse non avete capito: non avete i digi-alias adatti per andare il giro su questa piattaforma” puntualizzò Alicia, ancora offesa per il rifiuto di Elijah di andare solo con lei.
“E chi l’ha detto?” sorrise angelica Cardinale “Mentre eri via mi sono permessa di inserirmi nel database del CDI e prelevare cinque digi-alias assolutamente innocui. Voilà fait”
“Cos’è, un vino francese?” chiese Patterson di ritorno dal videotelefono “Per Susan tutto ok: Brad farà in modo di farci avere quelle informazioni al più presto”
“Allora, andiamo” decise Elijah “Spero per tu mi abbia trovato un digi-alias adeguato, Cardinale”
“Purtroppo i ramarri non erano disponibili” disse lei con un sorriso mefistofelico “Ma se proprio vuoi che mi avvicini alla tua vera natura, posso provare con le capre…”
“Oh, non vorrei mai rubarti il tuo digi-alias preferito, dopotutto siamo amici!”
“Ci risiamo” brontolò Patterson avviandosi risoluto verso il de-digitalizzatore .
*          *          *         
“Presidente” chiamò l’interfono sulla linea d’emergenza. L’uomo, che era al telefono su una linea senza video, mormorò alcune scuse, chiuse la telefonata ed aprì la comunicazione con impazienza.
“Notizie della Tau Centauri?” chiese senza preamboli.
“Si sono mossi” rispose la voce atona “Aspettiamo un vostro ordine per attaccarli”
Il Presidente sorrise, assaporando l’eccitazione del momento.
“Fategli prendere le armi” disse alla fine, lentamente “E niente Disinfestatori: cerchiamo di fare un lavoro pulito”
“Certamente, presidente”
“Fateli sudare un po’, sparate qualche colpo…ma poi lasciateli andare”
“Signore?”
La voce dell’uomo sembrava genuinamente sorpresa. Masterson annuì con sicurezza, forte del suo potere di non dovere spiegazioni a nessuno.
“Lasciateli andare, ho detto. Ma senza farglielo capire: sono i Runners migliori in circolazione, non sottovalutateli”
“Ai suoi ordini. Vuole assistere alla missione?”
“Non me la perderei per niente al mondo” replicò il presidente, appoggiandosi allo schienale della poltrona “Sulla mia linea privata, in maxischermo. Avvisate il CDI all’ultimo momento in modo che arrivino anche loro, ma in ritardo”
“Lo consideri già fatto” pigolò l’interfono, poi la comunicazione si chiuse. Il presidente chiamò la segretaria senza smettere di sorridere.
“Convochi il consiglio” ordinò sbrigativo “ E porti una scatola di sigari”
 
  
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