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Autore: L_Fy    05/09/2011    11 recensioni
Cosa riserva il futuro all'umanità? La Terra sta lentamente scivolando verso l’autodistruzione e prima o poi le risorse primarie si esauriranno. Per tali motivi, in un futuro non troppo lontano, l'umanità si è vista costretta a partire verso le volte dell'universo, alla ricerca di un altro pianeta abitabile. E’ quindi questo il compito delle 4 enorme navi spaziali chiamate Orion che dopo essere uscite dal sistema solare hanno perso contatto con il loro pianeta madre.
Genere: Azione, Science-fiction, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Piattaforma DR 1845 Far West
 
Davanti a loro si estendeva la solita e ben conosciuta prateria inframmezzata dalle pacifiche figure di  una mandria di bestiame. Stava calando la sera e il cielo era striato da nuvole rosa e arancioni, ma c’era ancora abbastanza caldo da far sbuffare Patterson che infatti si tolse prontamente la pesante camicia di flanella a quadrettoni che Cardinale aveva perfidamente affibbiato addosso al suo digi-alias.
“Tempo un’oretta e ti verrà freddo così a torso nudo” lo ammonì Morales, serio.
“Tempo un’oretta e sarò ubriaco come un tronco d’albero e del freddo non me ne accorgerò nemmeno di striscio” rispose Patterson, incurante “Allora, riditemelo: di chi è stata l’idea di tornare qui?”
“Mia” rispose tranquilla Cardinale: dopo una durissima riabilitazione era ancora piuttosto magrolina e debole ma i fisioterapisti erano entusiasti di lei (anche se faceva sudare loro sette camicie nello sforzo di sopportare la sua incontenibile veemenza). Era comunque bella in maniera scandalosa ed Elijah non riusciva a smetterla di sorridere ogni volta che la guardava.
“E perché siamo qui?” domandò di nuovo Patterson immusonito.
“Ve lo dico mentre ci avviamo: seguitemi” disse Cardinale voltando loro le spalle.
“Con quel sedere, ti seguirei in capo al mondo, gioia” la beffeggiò Garrie e Cardinale, invece di sparargli su un alluce come avrebbe inevitabilmente fatto fino a due mesi prima, si girò a fargli un sorriso bianchissimo e accentuò l’ancheggiare dei fianchi con la grazia allusiva di una ballerina di hula. Sentì i compagni schiamazzare dietro di lei e lo sguardo caldo di Garrie sulla schiena, come un raggio potente di sole. Bè, sono migliorata nei rapporti sociali, eh? pensò fra sé e sé ridacchiando.
“Allora, vi spiego perché siamo qui, ma devo partire un po’ da lontano. Vorrei ricordare a tutti che su questa piattaforma abbiamo passato un sacco di tempo, nel bene e nel male…”
“Più nel male che nel bene, tesoro. Solo tu ed Elijah avete pattugliato, qui” la interruppe Morales velenoso “I ricordi del resto della squadra non contemplano il raggiungimento dell’orgasmo, ma solo sbronze colossali, paura ed astinenza”
“E’ qui che ci ha portato Benedict” continuò Cardinale, imperterrita “Ed è qui che vi ho portato per salutarlo un’ultima volta. Che ne dite?”
Gettò loro il cestino di vimini che aveva in mano e Patterson lo afferrò al volo, togliendo dal suo interno una bottiglia di wishky.
“Beveraggio serio, questo! Rettifico quanto detto prima: con questa roba sottomano, tempo dieci minuti e sarò ubriaco fradicio!” esclamò esaltato rivolto a Morales.
“Vorrei proporre un brindisi a Damon e Alicia, che nonostante la loro nota e triste povertà neuronica hanno comunque contribuito a fare in modo che fossimo qui a raccontarcela, una volta di più…A Damon e Alicia!”
“Salute!” tuonarono gli altri, rifornitisi ognuno di una bottiglia.
“Un brindisi ai dottori Brown e Jones che mi hanno rimessa a nuovo pronta a tartassarvi come e più di prima!”
“Salute!” tuonò Patterson con entusiasmo insieme agli altri ingollando metà bottiglia in un sorso.
“Un brindisi anche a un certo tenente O’Brian, che ha immolato il suo povero corpo ad una nobile causa…” continuò Cardinale con la bottiglia levata alta sopra la testa.
Garrie sembrava spiazzato: si trovò il malizioso sguardo di Cardinale addosso e due feroci dentini appuntiti gli strapparono via un pezzetto di cuore alla vista di quel sorriso tenero tutto per lui.
“Non è vero…” balbettò abbagliato “In realtà io ho provato a convincere la dottoressa a farti fuori…non mi ha voluto ascoltare…”
“Sei un maledetto raccontaballe” lo sbugiardò Cardinale, immediatamente “A parte tritarle il cuore in tanti minuscoli pezzettini, hai obbligato la dottoressa a fare i tripli turni di lavoro pur di salvare la mia pellaccia. Ti devo molto, Garrie-O. Un brindisi non te lo leva nessuno”
Fluida e naturale, Cardinale si avvicinò a Garrie: l’intenzione era di dargli un bacio sulla guancia, ma con un movimento veloce Garrie le cinse la vita in una specie di mossa di tango.
“Che fai?” trasecolò Cardinale, sorpresa.
“Ti do una sprimacciata. Se non ne approfitto adesso che sei tutta intera…” mormorò a titolo di spiegazione Garrie, strizzandole l’occhio con un sorriso irresistibile.
“Che coraggio!” rise Morales alzando la bottiglia per aria.
Una meteora di pensiero (…e che bocca…) attraversò la mente di Cardinale che ripiegò in fretta su un fraterno bacetto sulla guancia liscia di rasatura, vergognandosi dei suoi pensieri promiscui. Mentre i compagni schiamazzavano rumorosamente alle sue spalle ed Elijah sorrideva a denti stretti come se avesse ingoiato un limone, Garrie la lasciò andare; Cardinale gli mollò una sberla fiacca ridendo.
“Tenente O’Brian, si vergogni! Ed eviti certe manifestazioni davanti al mio fidanzato!” protestò sbattendo leziosamente le ciglia.
Garrie scrollò le spalle con noncuranza ma il suo solito sorriso ironico era incrinato da una specie di sotterranea malinconia.
“Il tuo fidanzato, puah! Quell’imbecille non è nemmeno nel paraggi…Oh, ma sei qui, Elijah! Qual buon vento!”
“Non ti ammazzo solo perché la mia fidanzata sta brindando alla tua salute” lo informò Elijah altezzoso “Comunque, d’ora in avanti guardati alle spalle, O’Brian”
“E’ da un pezzo che cammino rasente i muri quando so che sei nei paraggi. Quanto a voi, madamigella Cardinale, un giorno finiremo il discorso testé iniziato. Quando quello stoccafisso del vostro fidanzato sarà fuori per lavoro” sentenziò convinto a voce alta, strizzandole l’occhio irriverente.
E Cardinale, ancora piena di euforico ottimismo, gioia di vivere e adrenalina ebbe un ricordo-lampo (Vuoi davvero convincerti che non c’è niente tra te e Garrie?).
“Salute a Garrie, prima che Elijah lo faccia fuori!” borbottò Patterson già mezzo ubriaco.
Cardinale bevve un altro sorso, leggermente imbarazzata dallo sguardo fisso di Elijah su di sé. Gli sorrise per tranquillizzarlo, materna, e continuò i suoi brindisi.
“Ma non ho ancora finito…C’è una certa persona che si merita un saluto come si deve. Non fosse stato per lui, non avremmo potuto salvare il mondo come bravi supereroi. Un arrivederci, a quanto dicono le scritture…Un brindisi a Benedict, dovunque sia!!”
“Salute!” gridarono tutti con sincero entusiasmo e una punta di vaga tristezza.
“Ho un paio di altre sorpresine per voi” disse Cardinale dopo essersi quasi affogata con un lungo sorso di liquore che le aveva fatto lacrimare gli occhi “Primo: in segno di gratitudine nei nostri confronti, il generale Scott ha regalato questa piattaforma alla squadra Tau Centauri e a tutta la sua discendenza”
“Una DDW tutta nostra…WOW!” esclamò Garrie con gli occhi brillanti di gioia infantile “Potrò farci il mio, come dire?…pied-à-terre…”
“…sarebbe meglio definirlo scannatoio” lo punzecchiò Morales.
“Bellissima sorpresa!” disse Elijah, entusiasta “Com’è che non ne sapevo niente?”
“Non sei mica il solo ad avere dei rapporti stretti con il generale…” ribatté Cardinale allusiva, e Patterson, Garrie e Morales si strinsero in coro in un “OOOHHHH!!!” che fece tremare la terra.
“Farò finta di non aver sentito” disse Elijah sostenuto.
Cardinale sorrise sotto i baffi, prendendolo per mano.
“Ed ecco qui…la seconda sorpresa!!”
Erano arrivati davanti alla radura isolata dove avevano scavato la loro inutile fossa, tanto tempo prima. Davanti ai loro occhi stupefatti, stava una enorme vasca idromassaggio, grande come una piscina, piena fino all’orlo di acqua calda e invitante schiuma profumata.
“Non ci credo…” esordì Morales senza fiato “Ma questa è…”
“La Jacuzzi di Pat!!” finì per lui Garrie.
“Ebbene sì” confermò Cardinale coraggiosamente, arrossendo “Io…hem…adoro fare il bagno con la schiuma”
Prima ancora che terminasse la frase, Garrie, Morales ed Elijah si stavano già togliendo le scarpe e Patterson l’aveva afferrata per le braccia, immobilizzandola.
“Davvero un’idea favolosa, amore mio” disse Elijah acchiappandola per i piedi.
“Non hai indumenti addosso che si rovinino col lavaggio, vero?” continuò Morales, bloccandole le ginocchia.
“Ti avviso che  questa camicina che hai in acqua diventa trasparente…” terminò Garrie aiutando Patterson con le braccia.
Cardinale sfoderò il suo migliore sguardo da zitella proibizionista, ma lo scintillio negli occhi smentì platealmente la sua severità.
“Andiamo, ragazzi, che volete fare!!” strillò lo stesso, seria “Non possiamo mica tuffarci vestiti come un branco di stupidi adolescenti terrestri! Siamo Runners! Siamo la pluridecorata squadra Tau Centauri, quella che finirà sugli olo-libri di storia quando tireremo tutti quanti le cuoia! Quella che sarà presa ad esempio dalle generazioni future come modello di onestà e correttezza!!Andiamo, un po’ di serietà!”
“Al mio tre ragazzi!” sghignazzò Elijah, vendicativo.
“Pronti? Tre!”
 
La quadra Tau Centauri si buttò con perfetta sincronia nella vasca che li aspettava ignara: per un attimo il loro contorno si stagliò buio contro l’arancio del tramonto e chiunque fosse passato di lì non avrebbe capito, in quel groviglio ridanciano di membra e arti, dove finiva uno e dove iniziava l’altro.
Proprio così.
 
  
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