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Autore: Jay Boulders    06/09/2011    30 recensioni
Fatti accaduti nell'intervallo di tempo che va dalla morte di Voldemort, ai famosi Diciannove anni dopo.
«Signor Paciock! Signor Paciock!» la professoressa McGranitt si destreggiava a destra e manca tentando di ristabilire l’ordine, «Riporti immediatamente la spada di Grifondoro nell’ufficio del preside! Non è un giocattolo, lei e il signor Finnigan siete pregati di smetterla di giocarci!... Oh signor Gazza la prego la smetta di spazzare a terra! Per Merlino non vede che non è una priorità al momento!» tuonò la donna mettendosi le mani tra i capelli.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il pranzo trascorse scandito dalle domande della signora Weasley su come si fosse svolta la proposta, se avessero pensato ad una data e dove avrebbero voluto che il matrimonio avesse avuto luogo.

Finito di mangiare, decisero che fosse una buona idea spostarsi in giardino per godere della fresca brezza portata dal mare.

Ron, come prestabilito, si diresse verso la spiaggia col signor Granger per il loro discorso a quattr’occhi.

Hermione vide la signora Weasley parlare amabilmente con sua madre, presumibilmente riguardo il matrimonio.

Si avvicinò ad Arthur Weasley.

«Signor Weasley potrei… parlarle di una cosa?»

«Oh, ma certo Hermione» rispose positivamente, seppur sorpreso. Fecero due passi poco al di fuori della villa, vedendo in lontananza Ron e il signor Granger parlare in spiaggia.

«Tranquilla, non gli farà nulla. Sa che sei in buone mani. Piuttosto, di cosa avevi piacere di parlarmi?»

«Stavo ripensando che in questo stesso periodo, prima che iniziassimo il nostro quarto anno, andammo ad assistere a quella partita della Coppa del Mondo di Quidditch, ricorda?»

«Oh, ma certo. Gran bella giornata. Beh, a prescindere dal modo in cui si era conclusa, ovviamente» osservò pacato l’uomo.

«Ecco… se non sbaglio si svolge ogni quattro anni, quindi…»

«Esattamente, attualmente si sono gia svolte le eliminatorie, e i quarti. Le semifinali termineranno a breve, se non erro proprio domani ci sarà la finalissima. Piuttosto, non sapevo fossi affascinata dal Quidditch, come mai questo interesse?»

 

*

 

Ron camminava teso accanto l’uomo. Lo vide improvvisamente fermarsi ed ammirare il panorama.

«Così glielo hai chiesto» osservò lui.

Il ragazzo annuì pur sapendo che si trattava di una semplice constatazione.

«Signor Granger… mi spiace non averne parlato formalmente con lei. Non è stato per mancarle di rispett-»

«La renderai felice, vero?»

«E’ mia intenzione farlo»

«E se non ci riuscissi?»

Ron sospirò, fece poi qualche passo deciso verso l’uomo, «Signor Granger, la proteggerò, la renderò felice e farò di tutto affinché possa portare avanti le sue aspirazioni, i suoi sogni. Non c’è nient’altro che voglio, vedere Hermione sorridere…»

«E’ un qualcosa di unico» riprese l’uomo.

Ron sporse la mano, «La prego, ci dia la sua benedizione. Mi permetta di… renderla felice»

L’uomo lo squadrò a fondo, gli afferrò poi la mano con vigore, «Se non lo farai, sai che dovrai vedertela con me. Non c’è bisogno che te lo ripeta. Quindi se sei un uomo rispetta la promessa che mi hai fatto oggi»

«Manterrò la mia parola» annuì convinto lui.

 

*

 

Nel tardo pomeriggio, i Granger e i Weasley convennero che fosse l’ora di andare.
Si salutarono calorosamente.

Ginny ed Harry si offrirono volontari a riportare i genitori di Hermione a casa.
Quest’ultima avrebbe giurato che lo avessero fatto di proposito per lasciarli un po soli.

Si ritrovarono così abbracciati sul divano.

«Mio padre ti ha minacciato con le sue spade anche oggi?» domandò la ragazza scivolando verso il basso con la schiena, per andare a poggiare il capo sulle gambe del ragazzo, che prese ad accarezzarle i capelli.

«Ora che mi ci fai pensare no»

«Cosa vi siete detti?» domandò curiosa.

«Cose da uomini» tagliò corto lui.

«Oh, andiamo!» protestò la ragazza.

«Gli ho promesso una cosa. E prima che tu possa chiedermi cosa, sappi che non risponderò»

«Ma non ci devono essere segreti tra noi!» ribatté contrariata.

«Niente da fare. Piuttosto, mi sembra che sia andato tutto bene» constatò lui soddisfatto.

«Domani mattina passiamo alla Tana per dirlo a George e Bill. Tua madre ha detto che non dirà nulla, anche se dubito ci riuscirà» rise lei.

«Non possiamo andarci con calma nel pomeriggio? Avevo in mente di rimanere a letto fino all’ora di pranzo con te!»

«Sai che non accadrà, vero?»

«Perché uccidi le mie speranze in modo così crudele?»

«Mmh andiamo a dormire? Sono un po stanca, tutta questa giornata è stata…»

«…stressante. Puoi dirlo forte!»

Ron si alzò prendendola in braccio.

«Che fai?» domandò lei sorridendogli mentre si muoveva verso le scale.

«Porto la mia fidanzata a letto. Ti consiglio di sfruttare l’occasione, tra qualche anno diventerò vecchio e stanco e non riuscirò a stare in piedi neanche da solo»

«Mmh allora ti sfrutterei anche per una tappa intermedia in bagno. Vorrei farmi un bagno»

«Ottima idea, quella vasca così capiente e allettante…»

«Non eri tu a dire che lavarsi era sopravvalutato?»

«Riesci a rendere tutto così… invitante» disse guardandola da capo a piedi e ricevendo un colpetto in testa.

 

*

 

La mattina successiva si ritrovarono di buon ora in cucina, pronti dopo aver fatto colazione mentre Harry e Ginny dormivano ancora profondamente.

«Era necessario alzarci tanto presto? I miei fratelli non scappano mica…» protestò scocciato lui.

«E’ da un ora che ti lamenti, Ronald»

In quel momento, videro un piccolo gufo grigio alla finestra.

Hermione si avvicinò prendendo la lettera, e riconoscendo distintamente il sigillo, «E’ di Hogwarts»

«Sarà da parte della McGranitt»

 

Alla gentile attenzione della signorina Hermione Jean Granger,

Avendo soppesato la richiesta da lei avanzata nei giorni passati, siamo lieti di comunicarle di aver positivamente risposto ad essa.

Con questa missiva, speriamo di illustrare in modo chiaro ed esaustivo le norme che regolamenteranno la sua frequentazione all’Accademia di Magia e Stregoneria di Hogwarts, per l’anno scolastico in partenza a breve.

 

  • Le sarà possibile usufruire in via del tutto eccezionale della possibilità di smaterializzarsi entro i confini del castello, al fine di raggiungerlo in tempi del tutto minori rispetto ad altri metodi di spostamento.
  • La suddetta smaterializzazione, potrà essere effettuata solo e soltanto nell’ufficio della Preside, affinché altri studenti non sollevino obiezioni al riguardo. La preghiamo pertanto di visualizzare bene il luogo indicato prima della smaterializzazione, per evitare disguidi.
  • Le sarà permesso frequentare le lezioni, e pernottare a casa sua. È quindi esentata dal trascorrere le domeniche al castello, purché prive di lezioni straordinarie o ricorrenze particolari.
  • Ogni ritardo non giustificato, sarà preso in considerazione ai fini dell’annullamento delle norme sopra descritte.

 

L’attuazione di tutto ciò, sarà portata avanti soltanto se il rendimento scolastico non subirà cali drastici rispetto alle sue medie passate, la invitiamo pertanto a concentrarsi sullo studio affinché riuscirà a totalizzare dei punteggi gratificanti nei M.A.G.O. che intenderà prendere.

La invitiamo inoltre a non divulgare i motivi dietro i quali le è stato concesso tutto ciò, per non creare disparità con gli altri studenti.

La attendiamo il giorno 1° settembre a prendere parte al banchetto di apertura del nuovo anno scolastico.

Con stima,
Minerva McGranitt
Preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Post Scrittum: Mi è giunto nella serata di ieri un gufo da parte di Molly Weasley, le faccio pertanto le mie più sentite congratulazioni ed un buona fortuna per l’enorme impegno di cui si è fatta carico.

«Che vorrebbe dire?» domandò seccato Ron.

«Che il matrimonio è un impegno ovviamente» tagliò corto lei, «Forza, sei pronto?»

«Se proprio dobbiamo…»

 

*

 

«Mamma! Dove sono le mie mutande?» domandò saltellando a piedi scalzi George, mentre la madre frugava nella cesta del bucato.

«Oh, quanto riesci ad essere disordinato?»

Il cigolio della porta, avvertì dell’arrivo di Ron ed Hermione in casa, che andarono a salutare i presenti.

«Ehi fratellino! Capiti giusto a proposito, devo farti vedere dei nuovi prodotti per l’inaugurazione della prossima settimana»

«Ok… c’è Bill?»

«E’ di sopra anche lui» rispose velocemente il gemello.

Hermione fece un cenno elusivo al ragazzo, che seguì il gemello su per le scale.

«Oh, cara. Arthur è qui fuori, mi ha chiesto di dirtelo non appena foste arrivati»

Hermione ringraziò la donna ed uscì nel cortile.

 

*

 

Ron, seduto nel letto della camera di Bill, agitava le diverse boccette che aveva di fronte.

«Un filtro della verità, pastiglie vomitose in versione liquida da poter versare nelle bevande e dulcis in fundo… una spruzzatina di quel profumo, e terrai lontano chiunque per ore!» elencò fiero il ragazzo, «Sono campioni gratuiti, puoi prenderli. E provali su qualche gnomo, Bill dice che ce ne sono molti in giardino, vero fratello?»

«Troppi direi» confermò il ragazzo ripiegandosi una maglietta.

«Ehi, non dovrebbe pensarci la tua mogliettina a quelle cose?»

«E’ incinta, George»

«Appunto, in due si fa prima!»

«Ehm… dovrei dirvi una cosa» si intromise improvvisamente Ron.

«Harry si è infilato nel tuo letto nel cuore della notte e ci ha provato?»

«George!» lo riprese Bill, «Lascialo parlare. Che succede? Tutto bene a Villa Conchiglia? Non… non l’avrete bruciata o fatta esplodere, vero?» domandò assalito dal timore.

«Per chi ci hai preso? Un’orda di piromani?!» protestò offeso il ragazzo.

«Cos’è successo allora, Ronnino piccino?»

 

*

 

Hermione entrò lentamente nel capanno degli attrezzi, trovando il signor Weasley intento a studiare una vecchia moto.

«Oh, Hermione. Vieni entra»

La ragazza si avvicinò osservando il veicolo, «Questa è…?»

«Proprio lei. La moto di Sirius. Harry mi chiese di aggiustarla, eh be… credo sia arrivato il momento di… provarci almeno. Ma sono a buon punto ti dirò! Sarebbe certamente una bella sorpresa natalizia»

«Senza dubbio! È veramente un bel gesto»

«Oh, sciocchezze. Il minimo che io possa fare dopo tutto ciò che ha fatto… insieme a te e Ronald, ovviamente. Ma riguardo il motivo per cui sei qui, tieni» disse porgendole una vecchia ruota di bicicletta.

«La passaporta?» domandò lei.

«Esattamente, e si attiverà esattamente tra…» tirò fuori l’orologio dalla manica della camicia, «Quattordici minuti. Sarà bene che iniziate a prepararvi, per quanto riguarda i biglietti potete ritirarli direttamente lì a nome mio»

«Signor Weasley… quanto le devo per-»

«Non voglio neanche sentire cose del genere. E’ la prima volta che ti rivolgi a me, e ne sono stato felice. Senza contare la splendida idea che hai avuto. Non mi devi assolutamente nulla. Non ci sono debiti in famiglia»

«Allora… grazie… senza di lei non avrei saputo cosa fare»

«Avresti comunque trovato una soluzione, non faccio fatica a pensarlo. Diciamo che ho velocizzato il tutto grazie alle mie conoscenze. Ora prendi questa e passate una buona giornata»

 

*

 

«Matrimonio??» domandò George.

«Vi sposate?» disse sorridendo Bill.

«Un matrimonio preclude il fatto che qualcuno si sposi, di solito…» rispose Ron a disagio.

«Per Morgana, fratellino! Hermione non sarebbe scappata di certo, perché tutta questa fretta?»

«Ognuno ha i suoi tempi» rispose Bill, «Senza contare che non sono per niente stupito. Il figlio più giovane sarà il secondo a sposarsi!» disse soddisfatto stringendogli la mano.

«Sempre se in questi mesi Percy non troverà qualcuno disposto a sposarlo in tempi lampo»

Calò un silenzio tra i tre, seguito da una risata fragorosa da parte loro.

Hermione bussò allo stipite della porta, affacciandosi all’interno della stanza.

«Ecco la mi cognata preferita! Senza offesa per Fleur, Billy» applaudì George facendo baccano.

«Suppongo lo sappiate» sospirò lei rassegnata dalla reazione del gemello.

«Bel colpo Hermione!» disse Bill facendole l’occhiolino.

«Smettetela di prenderla in giro» intervenne Ron avvicinandosi a lei.

«La difende! Visto Bill? Ronnino difende l’onore della sua fidanzata come un cavaliere senza macchia e senza paura!»

«Tua madre mi ha detto di darti la tua biancheria, George» disse la ragazza porgendogliela, «E’ piegata in ordine di colore e grandezza, e mi ha chiesto di dirti di non perderti i boxer la prossima volta»

Il ragazzo rimase in silenzio mentre Ron e Bill ridevano di gusto elogiandola.

Poco dopo, li salutarono e scesero insieme di sotto.

«Torniamo direttamente a casa?» domandò Ron una volta arrivato nel cortile della Tana.

«A dire il vero, no» rispose la ragazza prendendo la vecchia ruota poggiata contro il muro della casa.

«Vuoi fare un giro in bicicletta, amore? Perché mancano un po di pezzi» disse osservando l’oggetto.

«Molto divertente, Ronald. È una passaporta»

«Una passaporta…?»

«Devo illustrarti cosa sia?»

«So cos’è!» rispose lui imbronciato, «Perché ne hai una in mano? E soprattutto dove porta?»

«Troppe domande» disse porgendogliela ed invitandolo ad afferrarla.

«Ma almeno dimm-»

L’oggetto iniziò a girare vorticosamente su se stesso, trascinandoli via e facendoli riapparire in una radura.

Ron si ritrovò inginocchiato a terra, con evidente disorientamento.

Hermione rimase in piedi a stento, ma con una certa soddisfazione.

«Mis… Miseriaccia! Potevi dirmelo che stava per attivarsi!» disse alzandosi da terra mentre si scrollava di dosso la polvere.

«Secondo te quale sarebbe stata l’utilità di farti afferrare una passaporta non attiva?»

Il ragazzo si guardò intorno, non riuscendo ad identificare il luogo in cui si trovavano.
Riusciva soltanto a sentire dei rumori proveniente dalla stessa direzione, poco lontani da loro. E gruppi di persone passargli accanto, dirigendosi verso il punto da cui proveniva il baccano.

«Ma dove…?»

Hermione gli si avvicinò incerta afferrandogli la mano ed iniziando a camminare mentre lo vedeva guardarsi attorno confuso.

Dopo aver superato una piccola collinetta, videro a valle un enorme stadio che si ergeva in mezzo al nulla, contornato da bancarelle, tende, e stormi di persone vestite con colori accesi e sgargianti.

La ragazza si voltò verso di lui, lo vide con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata fissare quel quadro che gli si parava dinnanzi.

«Questo… è quello che… penso?» domandò continuando a guardare quasi incantato.

«Si… credo. È la finale della Coppa del Mondo…» rispose impacciata lei.

Finalmente lo vide voltarsi, aveva uno sguardo che non gli aveva mai visto prima.

«Cosa… perché…?»

«Perché… mi hai riempito di attenzioni… promesse e sorprese da quando stiamo insieme, e… volevo fare anch’io qualcosa per te» ammise imbarazzata.

il ragazzo rimase colpito da quelle parole, sospirò profondamente, «Dio Hermione… se non te lo avessi gia chiesto ti avrei domandato di sposarmi in questo preciso istante…»

«Sei felice di… essere qui? So che l’ultima volta la giornata non si è conclusa al meglio… però prima che arrivasser-»

La zittì completamente pressando ogni centimetro contro il suo corpo, e baciandola con un trasporto tale da farla sussultare.

Quando l’ossigeno iniziò a scarseggiare per entrambi, si separò rimanendo comunque accanto a lei.

«Miseriaccia… nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me…» ammise commosso, «Nessuno ha neanche mai pensato di voler fare qualcosa solo per me…»

«Era ora che qualcuno lo facesse allora» gli sorrise radiosa.

«Ti amo da impazzire, Hermione Granger. Lo sai, vero?»

Sentì il viso arroventarsi dal calore, «Iniziamo ad andare? Dobbiamo ritirare i biglietti. Ah il rientro è previsto in serata, ho preferito evitare di dormire qui dato che abbiamo passato l’ultimo anno dentro una tenda»

«Perfettamente d’accordo con te, anche se questo non accade spesso»

   
 
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