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Autore: echelon1985    06/09/2011    5 recensioni
La vita in una piccola città é fatta così, come essere sotto un grosso microscopio
Era esattamente così che si sentiva David, sotto un microscopio, quando quella mattina era uscito
dalla sua nuova casa ancora piena di scatololi per andare nella sua nuova scuola.
Poteva sentire gli sguardi delle persone addosso anche se aveva camminato
a testa bassa praticamente tutto il tempo, prestando ben poca attenzione a
quello che gli succedeva intorno, estraniato dalla musica delle cuffiette nelle orecchie.
Qualcuno lo aveva perfino fermato, chiedendogli se fosse 'il ragazzo nuovo'.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: My Chemical Romance, Simple Plan, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Allora, eccoci qui col primo vero capitolo di questa storia.
Per il momento non mi dilungo in spiegazioni e commenti, ci sarà tempo
nei capitoli a venire.
Hope you enjoy it!




Do you ever feel out of place?






I ragazzi avevano chiacchierato ancora un pò seduti per terra nello
spiazzo, osservando di tanto in tanto gli altri studenti che affollavano
il cortile, nella speranza di scorgere un viso nuovo.
Non era successo però, e la campanella aveva definitivamente messo
fine al loro momento di relax mattutino.
Tutti i ragazzi si erano diretti nelle rispettive classi, si, perché nonostante
avessero più o meno la stessa età si trovavano ad andare tutti in classi diverse.
Quinn aveva raggiunto la sua al secondo piano, prendendo posto in
uno dei banchi di mezzo come ogni anno, nè troppo indietro da essere
considerato uno dei casinisti, ma nemmeno troppo avanti da essere
troppo scoperto.
Aveva intuito subito di essere stato 'quello fortunato' quando tutti i banchi
si erano riempiti di persone che conosceva, ed uno solo era rimasto vuoto,
quello immediatamente accanto di lui.
Era chiaro che mancava uno studente all'appello.
Si era voltato verso la porta, per vedere quando quel nuovo ragazzo
sarebbe arrivato.
C'era così tanta curiosità intorno a quell'arrivo, in particolar modo proveniente
da Pierre, che stava contagiando anche lui.
Non sapeva esattamente come immaginarselo, giravano così tante
voci su di lui che non riusciva a crearsi un'aspettativa precisa.
Aveva dovuto aspettare almeno qualche minuto prima di vederlo entrare.
Un ragazzino bassino, con i capelli nerissimi e una leggera frangia a coprirgli
la fronte, e gli occhi più grandi che avesse mai visto, cerchiati con una leggera
linea di matita nera.
Era vestito completamente di nero, con dei polsini dello stesso colore a
coprirgli entrambi i polsi, ed un piccolo cerchietto a brillare al centro del
suo labbro inferiore.
Era entrato guardando dritto davanti a sè, e si era seduto nel banco come
se non ci fosse stato nessun'altro nell'aula.
Quinn si era voltato cercando di attirare la sua attenzione, salutandolo.
L'aveva visto alzare piano gli occhi su di lui, senza però rispondere, così si era
presentato, porgendogli la mano che però l'altro non aveva stretto.

"Io sono Quinn.."
"Ciao"

Il biondino si era aspettato almeno che gli dicesse il suo nome, ma l'altro
si era semplicemente limitato a riportare gli occhi in basso.
Ne era rimasto un pò perplesso, ma non aveva avuto il tempo di rifletterci
perché il professore della prima ora aveva fatto il suo ingresso in classe,
recuperando il registro di classe rosso per fare l'appello.
Cosi' aveva scoperto che il ragazzo nuovo si chiamava David, e che aveva
uno strano cognome dal suono francese che Quinn non avrebbe mai
saputo ripetere.
Quando era entrato aveva notato che non aveva niente con sè a parte
un quaderno ed un paio di penne, e quando il professore aveva detto di
aprire il libro a pagina 12 si era voltato nuovamente verso di lui.

"Puoi leggere con me se vuoi"
"Grazie"

Il biondino aveva aspettato che avvicinasse un pò la sedia alla sua ed aveva
aperto il libro, che aveva immediatamente inghiottito l'attenzione del moretto.
Quinn aveva come l'impressione che non gli importasse davvero un accidenti
delle parole stampate là sopra, ma che volesse semplicemente non incontrare
lo sguardo di nessuno.
David era stato costretto per forza di cose a stare seduto accanto a Quinn
per quasi tutta la mattinata, ma neanche una volta gli aveva rivolto la
parola di sua spontanea volontà.
Il biondino era vagamente sconcertato dal suo comportamento, eppure
non sapeva perché, ma non gli dava l'impressione di essere una cattiva
persona, gli sembrava solo completamente fuori posto.

Quando la campanella del pranzo era suonata il moretto si era alzato per
raccogliere le sue cose, e Quinn aveva fatto lo stesso, poi si era voltato
per chiedergli se volesse unirsi a lui ed ai suoi amici, ma il moretto era
già sparito, come se si fosse dissolto nel nulla.
Il biondino aveva lasciato l'aula un pò perplesso, quel ragazzo era strano
forte.




David era uscito velocemente dall'aula, per evitare che l'altro ragazzo
provasse a fare amicizia con lui, ed aveva preso le scale per raggiungere
il tetto.
Lo faceva sempre nell'ultima scuola in cui era stato, il tetto era uno di
quei posti dove non andava mai nessuno, dove potevi stare da solo, con
l'unica compagnia del tuo pranzo e della musica che veniva fuori dall' ipod.
Musica e solitudine, era tutto quello di cui aveva bisogno.
Si era steso sul pavimento di cemento, godendo della sensazione di calore
che il materiale aveva assorbito dal sole, ancora non troppo caldo, ed
aveva chiuso gli occhi, canticchiando tra sè e sè la canzone dei green day
che stava ascoltando.
Se qualcuno l'avesse visto avrebbe pensato che era molto strano, e molto
solo, ma a David andava bene così.
Non era interessato a legarsi alle altre persone, a nessuna persona, almeno
non più.






Quinn era sceso al primo piano, dove si trovava la mensa, e si era diretto
al solito tavolo dove pranzava tutti i giorni con i suoi amici.
La scena era sempre la stessa, praticamente dal primo anno di liceo.
Si sedevano nel tavolo d'angolo accanto alla finestra, Bert e Quinn si concedevano qualche
momento di intimità, Gerard e Frank si spartivano i loro pranzi come
una vecchia coppia, Pierre si lamentava di quanto fosse annoiato con la testa
poggiata sul tavolo e tutti insieme parlavano dei programmi per il pomeriggio o la sera, e molto
più raramente, di scuola.
Quel giorno l'argomento di discussione era un altro.
Il biondino aveva preso posto accanto a Bert, lasciandogli un leggero bacio
sulle labbra.

"Indovinate un pò chi é stato il fortunato a finire in classe col nuovo ragazzo?"

Quella informazione aveva attirato immediatamente l'attenzione di Pierre.
Aveva puntato i suoi occhi su Quinn, aspettando che l'altro dicesse
qualcosa, invece di fare gli occhi dolci a Bert.

"Cazzo non potete rimandare? Allora?"
"Allora che?"
"Com'é?"
"A dire il vero é un tantino strano"
"Strano nel senso di sfigato o nel senso di misterioso?"
"Strano nel senso che a malapena parla, e non ti guarda mai in faccia"
"Ma é carino?"
"Molto più che carino"

Lo scappellotto di Bert gli era arrivato dritto alla nuca, facendogli fare un
piccolo urletto per la sorpresa che aveva fatto ridere gli altri.

"Che diavolo vuoi?"
"Smettila di fare apprezzamenti su altri ragazzi mentre ci sono io"
"Ho detto che é carino, mica che ha un gran culo"
"E ce l'ha?"

Bert aveva fissato lo sguardo su Quinn alla domanda di Pierre, sfidandolo
con un mezzo sorrisetto a rispondere, ma il biondino aveva scosso la
testa divertito

"Non posso rispondere senza che Bert mi rifili un altro schiaffo"
"Lo prenderò come un si"
"Beh si.."
"Bene! Sai che faremo? Tu sarai i miei occhi e le mie orecchie"
"Per fare che?"
"Scoprire tutto quello che puoi sul nuovo ragazzo"
"David, si chiama David, e non potresti presentarti e conoscerlo come
 una persona normale?"

Ovviamente la risposta era stata no.
E Pierre non aveva tutti i torti in effetti, lui era rumoroso, casinista e sconclusionato,
e da quello che Quinn aveva potuto capire del nuovo ragazzo, beh.. molto
probabilmente avrebbe detestato Pierre con passione.
Senza neanche capire come il biondino si era trovato nel ruolo assurdo di raccogliere
informazioni sul nuovo arrivato, e non é che fosse un compito facile dato che
chiaramente non era tipo a cui piaceva parlare di sè.
Riflettendoci Quinn aveva realizzato che quando gli si era presentato il ragazzo
non gli aveva nemmeno detto il suo nome, aveva dovuto scoprirlo dall'appello
come si chiamasse.
Quasi sicuramente questa volta Pierre non avrebbe avuto quello che voleva.
Quinn aveva acconsentito comunque, più che altro per farlo smettere di
rompergli le scatole, ma non é che avesse nessuna intenzione di perseguitare
quel povero ragazzo con migliaia di domande personali.





Il tempo del pranzo era terminato prima ancora che David se ne rendesse
conto, preso com'era ad ascoltare la canzone dei Blink 182 che il suo ipod
stava passando, non aveva neanche finito di mangiare il sandwich che si era
portato con sé.
Era sceso di fretta per le scale che l'avevano portato al tetto, dando ancora
qualche boccone al suo pranzo mentre camminava.
Non voleva arrivare tardi a qualche lezione proprio il primo giorno di scuola, e
non voleva che si facessero un'idea sbagliata di lui.
A lui piaceva la scuola, era l'unica cosa su cui potesse concentrare la propria
attenzione, dato che non gli interessava rapportarsi agli altri studenti, e davvero
non era il tipo di adolescente che va alle feste e si ubriaca per divertirsi.
Lui era uno dei pochi che ascoltava le lezioni con curiosità ed interesse, voleva
solo imparare il più possibile, e voleva che la gente lo lasciasse in pace.
Era entrato dalla porta di servizio al secondo piano, e si era reso conto che non
aveva nessuna idea di dove fosse la classe della prossima lezione.
Non aveva avuto il tempo neanche di guardarsi intorno, perché qualcuno l'aveva
praticamente travolto facendolo finire col sedere per terra.
Aveva alzato la testa per realizzare quello che era successo, ed aveva visto
il ragazzo che l'aveva investito porgergli la mano per aiutarlo a mettersi in piedi,
mentre si scusava parlando con una velocità impressionante, usando una quantità
di parole incredibilmente eccessiva,di cui onestamente era riuscito a cogliere neanche la metà.
Si era alzato senza accettare l'aiuto del ragazzo, per evitare il contatto fisico, e si
era dato una pulita ai pantaloni neri che si erano sporcati di polvere, mentre
l'altro continuava a chiedere scusa.
Perché diavolo parlava così velocemente?
E perché lo guardava in quel modo?


"Tu sei il ragazzo nuovo.."

La risposta alla seconda domanda era subito stata chiara quando aveva parlato,
e David aveva assentito con la solita aria annoiata.
Non facevano altro che chiederglielo, ed in ogni caso sapevano già la risposta, perché continuavano a farlo?
Il ragazzo davanti a sé lo guardava con gli occhi un pò spalancati, ed onestamente
David non capiva perché.
Era.. strano.

"Beh ovvio che lo sei, non ti ho mai visto prima.."
"Già.."
"Io sono Pierre"

Ancora una volta gli aveva porto la mano, ed ancora una volta David non aveva
fatto niente per stringerla.
Pierre era rimasto col braccio a mezz'aria per qualche secondo, con gli occhi fissi
sul viso del ragazzo davanti a sé, pensando a qualcosa da dire che non suonasse
troppo stupido, ma l'unica cosa a cui riuscisse a pensare era 'wow'.
Il moretto aveva interrotto i suoi pensieri con un tono basso ma deciso.

"Sai.. per caso sai dov'é la classe di economia?"
"Al primo piano"
"Beh grazie"

Il moretto era corso via immediatamente senza aggiungere altro, prima che Pierre potesse dire qualsiasi altra cosa.

"Hey non mi hai neanche detto.. il tuo nome.."

Ma l'altro era già sparito.
Pierre era rimasto a fissare il vuoto per un lungo momento, sentendosi un pò
stupido, ed anche un pò confuso.
Quello era il ragazzo più bello che avesse mai visto.






Quinn si era seduto al suo solito posto dopo il pranzo, ma quando si era guardato
intorno il nuovo ragazzo non c'era.
L'aveva visto entrare di corsa proprio un attimo prima che il professore facesse
il suo ingresso in aula, e l'aveva osservato fare un piccolo respiro di sollievo
mentre si sedeva al suo posto.
Il biondino si era voltato verso di lui, mentre il professore cercava il suo registro
delle presenze

"L'offerta di leggere con me é sempre valida, finché non avrai i tuoi libri"

David aveva guardato il ragazzo che sembrava tanto amichevole con lui, ed
aveva sussurrato un grazie, assicurandosi di non dire altro, e di non incontrare
più il suo sguardo, mentre spostava la sua sedia più vicino a lui.

Il biondino era annoiato, il primo giorno di lezioni era sempre pieno di chiacchiere
inutili, niente che servisse davvero per lo studio, e poi l'economia non era poi
così difficile da dover prestare molta attenzione a quello che il professore diceva.
Aveva girato un pò il capo per guardare il moretto seduto accanto a lui, tanto
sapeva che non se ne sarebbe accorto, preso com'era dallo scrivere tutto quello
che l'insegnante stava dicendo.
Aveva osservato la sua scrittura fitta e leggermente tondeggiante, il modo in
cui disponeva perfettamente in fila una parola dopo l'altra, con una leggera
inclinatura verso destra.
Si era reso conto di averlo giudicato male quella mattina, quel ragazzo prendeva appunti
sul serio, non scriveva cose a caso, e non scarabocchiava ghirigori dettati dalla noia, era davvero preso.
Quinn aveva spostato gli occhi dalla pagina di quaderno al suo viso, e beh,
era innegabile che fosse davvero molto carino e c'era qualcosa di profondamente
infantile nei suoi lineamenti, il che era piuttosto consolatorio visto che di solito era
lui quello a cui dicevano che aveva la faccetta da bambino.
Il professore aveva interrotto la sua spiegazione, nominando una pagina del
libro che Quinn non aveva nemmeno sentito, ed il moretto aveva spostato
l'attenzione dal suo foglio, e per un attimo i loro occhi si erano incontrati.
Quinn gli aveva sorriso, ma ne aveva ricavato solo uno sguardo veloce in
risposta.
Chissà se sorrideva ogni tanto.
Per colpa di Pierre adesso si trovava a chiedersi una quantità di cose su
quel ragazzo, incuriosito da quella strana aria misteriosa che aveva, come se nascondesse chissà quale segreto.
Solitamente quando qualcuno si comportava come stava facendo il moretto
adesso Quinn lo classificava in due modi, o incredibilmente timido, oppure
incredibilmente stronzo, però David non gli sembrava nessuna delle due cose.
Ancora una volta gli era sembrato soltanto molto fuori posto.






Pierre aveva raggiunto i suoi amici fuori dall'edificio quando finalmente quel
primo giorno di lezione era terminato.
Era su di giri per aver finalmente incontrato il ragazzo nuovo, e doveva
condividerlo con qualcuno.
Di solito era Quinn a fare da diga per i suoi sfoghi, ma siccome in quel momento
era troppo impegnato a farsi succhiare la faccia da Bert, si, che schifo, aveva
riversato il suo entusiasmo su Frank e Gerard.
Si era seduto accanto a loro, su uno dei muretti che recintavano per intero
in perimetro della scuola, buttando lo zaino praticamente vuoto senza nessuna
grazia ai suoi piedi.

"L'ho visto"
"Chi?"
"Il ragazzo nuovo"
"Ah si? Ti sei presentato?"
"Bhe.. in un certo senso.."
"Cioè?"
"Ecco, ero in ritardo, e stavo correndo e.. in pratica l'ho travolto"
"E' così che conquisti i ragazzi? Provocandogli traumi cranici così che
 accettino di uscire con te?"
"Fanculo, forse se scopassi un pò anche tu non saresti così antipatico"

Gerard aveva riso, per niente offeso dalla battuta dell'amico.
Funzionava così tra loro, erano diametralmente opposti, e passavano la metà
del tempo a prendersi reciprocamente in giro, nessuno dei due ci faceva caso.
Il moro gli aveva fatto notare quanto fosse senza speranza, Pierre era incasinato
perso ed un ritardatario cronico, e loro non mancavano mai di farsi due risate
per questa ragione.
Gerard aveva cercato di darsi un contegno e ricomporsi mentre sentiva Frank
ridere ancora al suo fianco.

"Ok piantiamola, allora com'é?"
"E' bellissimo"
"Non lo dici di tutti i ragazzi che vedi?"

Pierre aveva rifilato un mezzo pugno sul braccio di Gerard per averlo detto.
Il moro lo prendeva sempre in giro per il suo 'innamoramento facile',
così lo chiamava, anche se di innamoramento aveva ben poco di solito.

"No, di solito dico che sono eccitanti, o che hanno un gran culo, non che
 sono bellissimi. Non ho mai trovato nessuno per cui valesse la pena
 usare questa parola"
"Ma piantala, il fatto é che ti sei portato a letto tutti i ragazzi gay o sessualmente
 confusi della città.. e adesso.."
"Non me!"

Frank aveva interrotto il discorso del moro, e Gerard aveva sorriso leggermente,
stupidamente felice che Frank non fosse uno di quei ragazzi.
Non sapeva perché, ma la cosa lo metteva incredibilmente di buon umore.
Aveva ripreso a parlare solo dopo aver fissato per qualche istante il viso del
più basso, ed aveva riportato la sua attenzione su Pierre.

"Dicevo.. adesso che hai finito tutti i ragazzi non ti resta che buttarti sul
 nuovo arrivato, o ricominciare d'accapo il giro"

Pierre non aveva risposto, limitandosi a rivolgergli un dito medio, prima di spostare
lo sguardo su Bert e Quinn.

"Potete smettere di pomiciare per due secondi così Quinn può dirmi quello che
 ha scoperto di lui?"
"Ero a lezione, non é che mi sia messo a giocare al piccolo enigmista"
"Ma proprio niente?"
"No, l'unica parola che mi ha detto in tutta la giornata é stata 'grazie' "
"Perché?"
"Perché non aveva i libri e mi sono offerto di farlo leggere con me"
"Quindi eravate vicini, ha un buon odore?"
"Cristo Pierre, non mi sono messo ad annusarlo"
"Io l'avrei fatto"
"Per questo siamo gli unici amici che hai"

Ancora una volta tutto il gruppo aveva riso, e poi si erano incamminati fuori
dall'edificio ed avevano fatto un tratto di strada insieme, prima di separarsi
per tornare ognuno alla propria casa.








Grazie per aver recensito questa mia nuova pazzia! Vi amo!




ChemicallyUsed: Ahaha sai che hai gran parte della colpa per questa nuova follia!
Quindi sii pure imbarazzante.. You know I love it!
Yes, David é arrivato, e qua.. beh nel capitolo ci sono le prime conoscenze!
Impressioni? Teorie? xD
Ah, vediamo se cogli il minuscolo hint che ho inserito! xD

ErisValentine: Lo sai love, mi conosci, mi piacciono le cose complicate. xD
Si, mancano i nostri bambini, ma c'è tanta carne al fuoco! Prometto che
non ne sentirai la mancanza, o almeno non troppo! xD

Friem: Grazie! Sono contenta che ti piaccia! L'inizio di un nuovo
lavoro é sempre una scommessa!
Nel capitolo ci sono le prime conoscenze, e si delineano, o meglio,
si accennano le dinamiche dei primi rapporti. Che ne pensi?

   
 
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