Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Seiht    07/09/2011    5 recensioni
Severus reputava Harry Potter la persona più irritante mai esistita sulla faccia della terra.
Poi si ricordò di suo padre, e convenne che erano a pari merito.
E doveva proteggerlo.
Sempre e comunque.
E' il 1991, e Severus Piton sta per andare incontro all'inizio di tutti i suoi guai.
E sì. Lui lo sa.
Sa anche questo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2
 

Incontro

 
La settimana passò senza episodi particolari.
La mattina dopo il suo arrivo al castello Severus posizionò la sua sciarada e i calici magici con le sette pozioni nell’ultima stanza di protezione, e quindi quello che doveva fare l’aveva fatto.
Raptor si era rivelato più maldestro del previsto. Quando era andato a trovarlo nel suo ufficio, era riuscito a rovesciare un intero paiolo di Distillato della Morte Vivente, guadagnandosi, di rimando, una delle occhiate gelide che il Professor Piton riservava a pochi.
Per cui, tra i sorrisetti che tanto lo infastidivano di Silente, le passeggiate silenziose vicino al lago, il terribile balbettio di Raptor e il catalogare accuratamente le nuove pozioni, Severus si ritrovò alla sera del primo settembre senza nemmeno accorgersene.
Solo quando notò il subbuglio di fantasmi, professori e dipinti notò  che il tempo era scaduto.
Era giunto il giorno.
Avrebbe conosciuto il figlio di Lily.
E anche di James Potter.
Questo lo irritava, oh sì se lo irritava.
Il figlio della donna che amava e della persona più orribile che abbia mai conosciuto, dopo sé stesso, ovviamente.
E doveva anche proteggerlo.
A chi assomigliava, a una vecchia balia, forse?
L’Oscuro Signore non era ricomparso, e quel ragazzino sarebbe stato al sicuro per un po’.
Certo, Severus conosceva bene le supposizioni di Silente, e se lui diceva che sarebbe tornato, Voldemort sarebbe tornato.
Ma tenere d’occhio uno stupido marmocchio di undici anni…
Già se lo immaginava: « Io sono il ragazzo che è sopravvissuto! La vedete, la cicatrice? Io ho vinto l’Oscuro Signore! », certo, come se il sacrificio della madre non fosse contato nulla.
Be’, per lo meno aveva i suoi occhi.
Gli occhi di Lily.
Gliel’aveva detto Silente.
Certo, non sarebbero mai stati come quelli di lei, così espressivi, luminosi; potevano avere anche lo stesso colore e la stessa forma, ma non sarebbero stati in nessun caso come quelli di sua madre.
Però doveva farlo.
L’aveva promesso a quel vecchio pazzo del Preside, ma soprattutto a se’ stesso.
“Se amavi Lily Evans, se davvero l’amavi, allora la tua strada è tracciata”.
Questo si ripeteva.
Ogni qualvolta pensava di abbandonare tutto, di ritirarsi a Spinner’s End a vita e non tornare mai più ad Hogwarts, dove tutto non faceva che ricordargli che la donna che ama è morta per colpa sua, dove ogni muro gli urlava CODARDO!”, tutte quelle volte che pensava di non farcela, che era troppo debole per riuscirci, troppo sentimentale per esserne capace, ormai per la sua mente era uno spasmo involontario riportare alla luce le parole di Silente.
L’amava davvero?
Doveva farlo.
Gli studenti entrarono in Sala Grande facendo più baccano di quanto si ricordava facessero di solito.
Colpa dei Weasley,si disse.
Fulminò con lo sguardo ogni singolo alunno che gli passava davanti, e lanciò occhiate compiaciute al tavolo di Serpeverde, sempre ordinato  e tranquillo, come pretendeva lui.
Si sistemò al suo solito posto nel tavolo degli insegnati, purtroppo, vicino a Raptor.
Era più nervoso del solito e tremava forte, dal suo turbante si levava un odore di aglio nient’affatto piacevole.
Non gli rivolse la parola, ed era strano, considerando che ogni volta che lo incontrava era tutto un “P-p-p-professor P-p-p-piton” di qua e un “È p-p-proprio un g-g-gran m-m-mago” di là.
Guardava agitato l’entrata.
Severus si unì a lui nell’osservare l’ingresso, ma con un’indifferenza pari solo a quella dei muri.
Ed entrarono.
Una mandria di ragazzini tremanti capitanati dalla McGrannitt avanzava a rapidi passi verso il tavolo degli insegnanti. Si sistemarono velocemente in una lunga fila, e Severus riuscì a riconoscere il figlio di uno dei suoi pochi vecchi amici, Lucius Malfoy, dai capelli biondissimi.
Ma di… di quell’altro, niente. Nessuno indizio che gli desse la possibilità di individuarlo.
La professoressa fece apparire uno sgabello e lo posizionò davanti agli studenti del primo anno.
Sopra lo sgabello mise il Cappello Parlante, e Severus era certo che i novizi avessero paura di dover fare qualcosa di strano con quel cappello.
Lo sapeva perché anche lui aveva avuto la stessa identica paura, anni prima.
Se lo ricordava bene il suo Smistamento, la professoressa McGrannitt con la stessa espressione di quel momento dipinta in viso, i bambini che tremavano intorno a lui, il Cappello Parlante che urlava SERPEVERDE!, le pacche sulla schiena di Lucius arrivato al suo tavolo, Lily che, invece, era seduta tra i Grifondoro al tavolo opposto…
Il silenzio che si era creato fu spezzato dalla consueta canzoncina del cappello.
Chissà come faceva ad inventarne una nuova ogni settembre.
Be’, a pensarci cos’altro poteva fare durante l’anno?
Quando ebbe terminato la canzoncina la sala scoppiò in un applauso.
Anche Severus batté pigramente le mani.
Adesso i ragazzini davanti a lui sembravano più tranquilli.
Raptor, invece, continuava a tremare come non mai. Gli rivolse la parola, però, e disse: « M-m-mi emoziona s-s-s-sempre l-lo s-s-smistamento. È d-d-davvero m-m-molto emozionante. S-s-sì s-s-sì ».
Sembrava che volesse autoconvincersi con quella frase, e Severus non fece altro che aumentare il disgusto che provava per quell’uomo.
La prima ragazzina bionda diventò Tassorosso.
Bulstrode Millicent, invece, fu la prima Serpeverde dell’anno.
Riconobbe anche un altro ragazzo quando la McGrannitt lo chiamò.
Neville Paciock. Se lo ricordava bene. Era il figlio di due Auror che alcuni Mangiamorte avevano torturato fino alla pazzia quando Voldemort era all’apice del potere. Si ricordava bene quando Bellatrix e suo marito, due tra i seguaci che conosceva, erano stati condannati all’ergastolo ad Azkaban per questo.
Eppure non provava pena per quel ragazzino paffuto e goffo, ma si sorprese quando venne assegnato a Grifondoro. Un bambinetto così sarebbe stato bene solo a Tassorosso, per lui.
Mha, il Cappello aveva sempre scelto bene.
Forse.
Silente continuava a ripetergli che lo Smistamento avveniva troppo presto, che le persone dovevano dimostrare davvero chi erano nel corso degli anni, e poi sarebbero potuti veramente appartenere ad una Casa.
Il piccolo Draco Malfoy, intanto, era già stato assegnato a Serpeverde, e il professore batté le mani e sorrise compiaciuto.
Ormai erano rimasti in pochi.
E poi…
« Potter Harry! »
La sala fu percossa da sussurri, e Severus poté notare che il ragazzo era sempre stato davanti a lui quando camminò in avanti per sedersi sullo sgabello.
Solo allora si accorse che i capelli erano identici a quelli di James Potter, neri e sparati in tutte le direzioni. Avrebbe dovuto rendersene conto prima.
Il bambinetto si accomodò sullo sgabello tremando appena. La McGrannitt fece scivolare il cappello sulla sua testa e la folla rimase in silenzio in attesa del verdetto.
Severus sapeva benissimo a che Casa sarebbe stato assegnato, entrambi i genitori, infatti, erano Grifondoro.
Eppure, in fondo, sperava che venisse assegnato ad una Casa diversa, magari Serpeverde.
Forse sarebbe riuscito ad odiarlo di meno, magari a vederlo solo come il figlio di Lily e non come
il figlio di Lily e James Potter.
Probabilmente il compito di stargli appiccicato come il Magic Scotch sarebbe stato meno arduo.
Così quando il ragazzo si sedette nella tavolata rosso-oro esattamente davanti al fantasma di
Nick-Quasi-Senza-Testa, non poté pensare altro che ‘esattamente come suo padre’.
Una grande quantità di odio puro travolse Severus come una secchiata di acqua gelida.
Le grida dei Weasley « Potter è dei nostri! » che echeggiavano nella sala.
Il figlio di James Potter.
Zabini Blaise diventò Serpeverde, e lo Smistamento si concluse.
Raptor balbettò qualcosa di incomprensibile a cui Severus ritenne opportuno non dare la minima importanza.
Quando furono spariti sgabello e Cappello Parlante, Silente si alzò per le sue consuete “parole di benvenuto”.
Sorrideva radioso agli studenti, e un brivido percorse la schiena dell’insegnante di Pozioni.
Possibile che persino il sorriso del Preside fosse uguale tutti gli anni?
« Benvenuti! » esordì. « Benvenuti al nuovo anno scolastico di Hogwarts! Prima di dare inizio al nostro banchetto, vorrei dire qualche parola. E cioè: Pigna, pizzicotto, manicotto, tigre! Grazie! »
Ridicolo, pensò.
Ma un mezzo sorriso scappò anche a lui.
I piatti si riempirono di ogni tipo di cibo, ma Severus si servì solamente del roast beef e delle carote.
No, non aveva per niente appetito.
Con la coda dell’occhio osservò Raptor, che assaggiava con mano tremante un dolce alla menta, Hagrid che, il piatto pieno, si era avventato su una coscia di pollo, e Silente, intento a parlare con la McGrannitt, che mangiava tranquillamente una costoletta di maiale e delle patate al forno.
La calma di quell’uomo era snervante.
Severus era sicuro che Silente fosse contento che Potter fosse diventato Grifondoro. D’altronde, anche lui, ai tempi, lo era stato.
« Dove vorresti finire, se potessi scegliere? »
« ‘Grifondoro… culla dei coraggiosi di cuore!’Come mio padre ».
Per un breve, intenso, istante, Severus vide un ragazzino con i capelli spettinati agitare una spada invisibile seduto in uno degli scompartimenti dell’Hogwarts Express.
Se non sapesse già chi fosse, avrebbe detto che era quel ragazzino appena smistato che sedeva accanto al rosso Weasley.
Era così identico a lui.
« S-s-s-senti, S-s-s-severus… ». Da quando in qua quell’essere aveva cominciato a chiamarlo per nome?
Voltò la testa svogliatamente e fu colpito da una zaffata di aglio proveniente dal turbante che il buffo mago portava ancora sulla testa. Per nulla piacevole.
Severus aveva sperato che indossasse quel ridicolo copricapo solo per viaggiare.
« Q-quel m-mostro… il mo-mostro c-che S-Silente ha de-detto è a g-guardia d-della P-pietra… Se-secondo t-te, c-cos’è? »
Tremava come una foglia.
« Non ne ho idea » ribatté sprezzante.
« P-pensavo c-che t-t-tu sa-sapessi qualcosa… »
Dove voleva arrivare?
Severus alzò un sopracciglio.
« Non conosco nulla sulla bestia di guarda alla Pietra. Perché dovrei sapere qualcosa? E poi io insegno pozioni, fino a prova contraria, Difesa contro le Arti Oscure è la tua materia, ma non mi sembra che tu sia molto preparato ».
Raptor rimase spiazzato da quella risposta gelida.
Severus, invece, si accorse che il piccolo Potter lo stava osservando.
Fu un attimo.
Il professore girò la testa e incrociò il suo sguardo.
Non era possibile.
Quegli… quegli occhi…
Il ragazzo si girò di scatto, la mano sulla fronte.
Magari non ha ancora mostrato bene la cicatrice a quei suoi amici senza cervello.
Si voltò velocemente.
Persino parlare con Raptor sarebbe stato meglio di quello che aveva appena visto.
Ma il Professor Silente si alzò, e questo gli fece intuire che la cena era finita.
Il silenzio calò sulla sala come se qualcuno avesse lanciato un incantesimo tacitante.
« Ehm… solo poche parole ancora, adesso che siamo tutti sazi di cibi e bevande. Ho da darvi alcuni annunci di inizio anno.
« Gli studenti del primo anno devono ricordare che l’accesso alla foresta qui intorno è proibito a tutti gli alunni. E alcuni degli studenti più anziani farebbero bene a ricordarlo anche loro ».
Silente lanciò una rapida occhiata al tavolo dei Grifondoro, molto probabilmente verso i Weasley prima di continuare.
« Inoltre, il signor Gazza… »
Bla bla bla, lo conosceva a memoria quel discorsetto.
La sua attenzione tornò viva quando il Preside disse: « …da quest’anno è vietato l’accesso al corridoio del terzo piano a destra, a meno che non desideriate fare una fine molto dolorosa ».
Qualche idiota, tra cui Potter, rise.
Oh, Salazar, di certo non si immaginavano l’enorme bestia che faceva la guardia a quel corridoio!
Sinceramente, non se la immaginava neanche lui, ma non gli sarebbe dispiaciuto affatto se qualcuno ci fosse finito per sbaglio; magari uno dei gemelli Weasley, o…
« E ora, prima di andare a letto, intoniamo l’inno della scuola! » gridò Silente facendo apparire con un colpo di bacchetta le parole.
Oh no.
Questo no.
« Ognuno scelga il motivetto che preferisce! Via! »
Incantesimo tacitante! Ora!
Appena fu conclusa quella pantomima, Silente lasciò tutti liberi di andare, tranne lui, ovviamente.
« Severus… » Continuava a sorridere euforico.
« Sì, l’ho visto. Il figlio di Potter. Lo terrò d’occhio, tranquillo » tagliò  corto.
« Ne sono certo, Severus » rispose bonario Silente, e lo lasciò andare.
Raggiunse velocemente il suo ufficio e spalancò violentemente la porta che lo divideva dalla sua camera da letto.
Si accasciò sulla trapunta verde acido del letto a due piazze, mise una mano sulla fronte e chiuse gli occhi.
« Ho conosciuto tuo figlio, Lily » sussurrò.
« Ed è vero. Ha i tuoi stessi occhi ».


_____________________________________________________________________________________________________________
Spazio dell'autrice con seri problemi mentali
Sì, ho già pubblicato il secondo capitolo.
Perchè? Be' semplice, ne avevo voglia.
Ma non vi ci abituate, credo che comincierò ad aggiornare una volta alla settimana, (dalla prossima, però).
Insomma, non potrò mai ringraziarvi abbastanza.
Cioè, ho pubblicato il primo capitolo solo ieri sottolineando accuratamente quanto ciò fosse, suo malgrado, terribilmente banale e patetico e mi ritrovo con 4 fantastici ragazzi che l'hanno messa tra le seguite e una bellissima recensione?
Oh mio Dio, vi amo.

Dopo questa accorata dichiarazione d'amore, be', vi lascio andare.
Con la speranza che continuerete a seguirmi,
Ela

  

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Seiht