Storie originali > Noir
Segui la storia  |       
Autore: Ulisse85    10/09/2011    3 recensioni
La Morte... una storia di omicidi inspiegabili. Il sovrannaturale si mischia alle vicende di vita quotidiana di Marco e Ettore... lungo un cammino che li porrà a confronto con se stessi e con qualcosa di molto più grande di loro.
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

    Notte del 4 gennaio

 

L’ETERNA NOTTE - PARTE X

 

E come farò a... donare la morte? Non sono un assassino e sono vecchio…”

L’ultimo nome che aggiungerai alla lista dei necrologi morirà nell’istante stesso in cui il suo nome sarà scritto. Ricorda Lucio, l’ultimo nome sarà il nome di chi decreterai deve morire. Potrai punire i colpevoli o porre fine alle sofferenze di poveri innocenti. Per 9 volte. Sarai giudice e giustiziere di nove vite.”

 

Mentre l’eco di quelle parole non si era ancora spento nella mente di Lucio, il Buio lasciandolo di nuovo solo nell’oscurità della sua camera gli sussurrò che presto si sarebbero rivisti. Sulla sveglia scattarono le 3.04.

 

 

CAPITOLO XXII

 

Giovedì 3 marzo

 

Le loro domande rimasero senza risposta e rimbombarono nella loro mente per altri due giorni, ed infine si dispersero nello stupore di quel giovedì. L’ultimo di quella catena.

Il direttore li aveva fatti chiamare al giornale prima dell’orario.

Erano solo le sei mattino, ed il clima che si respirava era irreale, il freddo gelido stava dando fondo alle ultime energie con micidiali sferzate di vento, consapevole che di lì a poco avrebbe dovuto cedere il passo alla nuova stagione, nella quale l’inverno sarebbe sfumato per poi perdersi sul finire di marzo. E quell’ultimo freddo immortalava la periferia di Roma, a quell’ora deserta. Poteva sembrare una scena da far west, ma questa sensazione senza tempo era riportata al nostro millennio dal suono di sirene non molto lontane, ambulanze o polizia, che rompeva l’incanto di quel freddo mosaico.

Ma le sirene stanno al giornale…” Ettore era molto teso.

Era passato a prendere Marco con la macchina, e cinque minuti dopo aver detto quelle parole arrivarono davanti la Casa Bianca.

C’era un’ambulanza e una macchina della polizia.

Per il resto era deserto.

Della redazione dell’Orizzonte erano presenti solo il Direttore, la cui macchina era nel parcheggio, e i due fattorini, incaricati di distribuire le copie del giornale appena stampato alle varie edicole.

Questi passavano verso le quattro di notte a ritirare i giornali.

Avevano la chiave della sala stampa, dovevano passare dalla porta laterale, prendere le copie che la stampatrice “sputava fuori” – come diceva sempre Lucio- e caricarle sul furgone.

Non entravano mai né in redazione né in sala stampa, prendevano le copie e basta.

Ed era questo che continuavano a ripetere agli agenti, aggiungendo : “Non l’abbiamo visto, davvero, non l’abbiamo visto”.

Ettore e Marco si affrettarono dentro e videro il direttore sulla porta della scala che portava alla sala stampa, con una busta gialla in una mano e una copia appena stampata dell’Orizzonte nell’altra. Sentendo dei passi, si girò.

Vedendo i due passò loro il giornale senza dire niente.

Era aperto sulla pagina dei necrologi: l’ultimo nome era quello di Lucio Triani.

Marco ed Ettore erano sbigottiti: Lucio era morto? Allora come faceva a esserci scritto il suo nome sul necrologio? Era Lucio che li stilava… che si fosse suicidato?

C’entrava con gli altri otto delitti irrisolti?

Negli occhi del direttore si leggeva chiaramente la risposta a quest’ultima domanda: si.

Scesero tutti e tre in sala stampa: steso vicino alle macchine c’era il corpo senza vita di Lucio.

Privo della vita spiccava in tutta la sua magrezza e vecchiaia, sembrava ancora più piccolo così raggomitolato.

Prima di morire aveva versato qualche lacrima, e forse la causa la teneva ancora stretta in mano. Stretta dal rigor mortis c’era una copia de L’Orizzonte, del giovedì precedente, aperto alla pagina dell’articolo di Marco, in cui si dava notizia dell’innocenza di Renato Desino, morto due settimane prima, in modo inspiegabile, come altre sette persone.

Come anche Lucio.

Marco ed Ettore erano sbigottiti, sapevano tutte e tre che l’autopsia avrebbe rivelato che anche stavolta la causa della morte era inspiegabile.

Ma sapevano anche che quello di Lucio sarebbe stato l’ultimo nome.

Ettore indicò la busta in mano al direttore, questo meccanicamente la aprì: erano finalmente arrivati i tabulati telefonici richiesti.

Evidenziato con un pennarello sull’elenco delle telefonate ricevute dalle vittime c’era un numero: era quello della sala stampa del giornale.

C’era anche un nono foglio: quello di tutte le telefonate fatte da quel numero la sera dei delitti. Ogni volta, subito dopo aver chiamato le vittime, Lucio aveva anche avvertito la polizia.

Ettore, il direttore e Marco continuarono a guardare la scena dei poliziotti del RIS che finite di fare le fotografia della scena del delitto, e di prelevare impronte e prendere tutto ciò che reputavano utile, chiusero il cadavere di Lucio in una busta e tirarono su la lampo fino a nasconderne anche il viso.

Marco continuava a parlare da solo: “Ok, era Lucio, ma come?” … lo stava ripetendo da ormai cinque minuti, e lo stava ancora ripetendo quando gli passarono accanto i due poliziotti che trasportavano il cadavere.

Uno dei due gli rispose: “Come non lo so… ma di sicuro è finita”.

 

 

 

Nota dell'autore - A domani per l'epilogo della storia!!!!

 

Mistero svelato... anche se con un sapore vagamente mistico probabilmente.

Sono affezionato a questo breve romanzo scritto quasi 10 anni fa, ai tempi del liceo. Sono consapevole dei suoi tanti difetti, delle sue pecche, del suo essere troppo asciutto e magari con pochi sussulti: prima o poi vi rimetterò mano!

Intanto, però, vorrei ringraziare chi ha letto e apprezzato capitolo per capitolo questa storia. Un ringraziamento particolare va a Lisa_Pan, perchè lo so che che con ogni piccola recensione indaghi un po' su di me e questo mi lusinga infinitamente, a 1Rebeccam , perchè anche se ogni tanto maltratti un po' Alexis sei una grande e adoro leggerti ed essere da te letto, e, infine, a Sawadee, per essere come sei.

Grazie,

 

Marco

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: Ulisse85