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Autore: LazyLuchi    11/09/2011    5 recensioni
“[…] Per il suo ultimo progetto, la L.B.S. ha scelto di puntare su una mente giovane. Gli scienziati più famosi al mondo under 30 hanno protestato quando hanno scoperto che la suddetta mente è Blaine Anderson, 22 anni, due lauree alla Central University e un futuro promettente nella scienza. […]”
Siamo nell'anno 2437.
Blaine crede che la sua vita sia perfetta. Un misterioso esperimento gli dimostrerà che non è così.
Perchè ciò che cerca vive in un altro secolo...
Genere: Introspettivo, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ok, non ho intenzione di sclerare qui. Meglio nelle note finali.

Buona lettura!

 

 

Prologo - Perfect

 

 

 

 

 

Perfetta.

 

La mia vita era perfetta.

 

Avevo tutto ciò che si poteva desiderare: una famiglia e una ragazza che mi amavano, tanti amici tra cui i fidati Wes e David, una carriera scolastica invidiabile, un talento innato per la musica, una casa a Lima – da non sottovalutare: Lima era il centro del mondo, la città perfetta, conciliava l’economia più sviluppata al mondo, ai servizi più efficienti, ad un patrimonio artistico e culturale ricco e vario. In poche parole, è più semplice dire ciò che a Lima non c’era, così da accorciare drasticamente la lista.

Tutti volevano vivere a Lima.

Tutti volevano vivere la mia vita.

 

 

 

Quasi non mi stupii quando mia madre mi chiamò entusiasta per dirmi che il mio nome era sulla prima pagina di innumerevoli quotidiani. Io, Wes e David eravamo in giro per Lima per comprarci dei regali post-laurea, perciò ne approfittammo per comprare tre diversi giornali per controllare che non si fosse inventata tutto o l’avesse sognato, preda dell’orgoglio per il suo perfetto unico figlio. Effettivamente, il mio nome c’era. Facendo scorrere gli occhi sull’articolo di ognuna di quelle tre testate, si poteva leggere lo stesso concetto sotto diverse forme:

 

“[…] Blaine Anderson, 22 anni, plurilaureato alla prestigiosa Central University di Lima, è stato scelto per partecipare all’ultimo progetto della L.B.S. […]”

 

“[…] La L.B.S. ha selezionato un ragazzo dalla Central University di Lima, Blaine Anderson. Il 22enne è stato scelto per le sue due lauree – la seconda appena acquisita – in Storia e Scienze avanzate, che lo rendono, agli occhi dell’amministrazione, perfetto per questo ultimo misterioso progetto scientifico. […]”

 

“[…] Per il suo ultimo progetto, la L.B.S. ha scelto di puntare su una mente giovane. Gli scienziati più famosi al mondo under 30 hanno protestato quando hanno scoperto che la suddetta mente è Blaine Anderson, 22 anni, due lauree alla Central University e un futuro promettente nella scienza. […]”

 

- Cavolo, amico! – esclamò Wes, rileggendo con gli occhi spalancati il mio nome su quelle pagine per la diciottesima volta.

- Wes, l’avrai detto sette volte solo negli ultimi trenta secondi, ho capito. – risposi, sorseggiando il mio cappuccino medio.

Eravamo al Lima Bean, la nostra caffetteria preferita. Ci eravamo andati subito dopo aver comprato i giornali.

- Scusa, Blaine, ma non è una cosa da tutti i giorni! – rispose, staccando finalmente gli occhi dai quotidiani.

- Piuttosto, come mai tu non sei per niente sorpreso? – domandò David, osservandomi con le sopraciglia alzate da sopra la sua tazza.

Feci spallucce.

- Lo sapevo.

Entrambi i miei migliori amici spalancarono la bocca, per poi richiuderla velocemente e guardarmi storto.

- E perché diavolo non ce l’hai detto?! – sbottò Wes.

- Siamo o non siamo i tuoi migliori amici? – aggiunse David.

- Certo che lo siete. Ragazzi, io volevo dirvelo, davvero. Mi è stato detto di non parlarne con nessuno, per questo non l’ho fatto. – spiegai, chiedendo scusa con lo sguardo.

- E perché è in prima pagina, allora? – continuò David.

- Che ne so io. La L.B.S. gestisce queste cose, io non sono nemmeno andato alla loro sede, per ora.

Wes e David annuirono, segno che avevano capito.

La L.B.S. – Life Biologic Studies – era l’industria scientifica più potente al mondo. La sua era aveva avuto inizio nel 2216 grazie al primo studio sugli ologrammi e ancora oggi, anno 2437, il suo impero non accennava a tramontare. Primeggiava in molti campi della scienza, di cui biologia, medicina e innovazioni tecnologiche erano solo le principali.

Wes, David e io tornammo nell’appartamento in cui convivevamo da ormai tre anni, troppo concentrati sul mio nuovo “impiego” per ricordarci dei nostri regali post-laurea.

- Almeno sai a cosa hai acconsentito? – chiese Wes appena varcata la soglia di casa, lanciando malamente i giornali sul divano.

- In realtà, non ho acconsentito a nulla. Mi hanno solo scelto, potrei anche rifiutare l’offerta, se volessi. – risposi, prendendo i periodici per metterli a posto.

Ero indubbiamente il più ordinato dei tre.

- Quindi, seguendo il tuo ragionamento, potresti trovarti in pochi secondi fuori dalla loro sede con un vago dolore al tuo bel culetto e un microchip per la cancellazione della memoria nel collo? – domandò Wes.

David porse una lattina a entrambi, mentre lui e Wes si sedevano sul divano.

- Primo. Rifiuterebbe solo un idiota-

- Appunto. – m’interruppero all’unisono. Li ignorai e continuai a spiegare.

- Secondo. Non è possibile cancellare la memoria. Al massimo potrebbero confinare alcuni ricordi in un angolo della mia mente.

Sbuffarono, roteando gli occhi. Sapevo di non essere granché simpatico quando ero così freddo e scientifico, ma non potevo farne a meno. La mia mente tendeva alla logica in qualsiasi situazione e nessuno se ne era mai seriamente lamentato, perciò non facevo nulla per cambiare.

- Terzo. – proseguii. – Esatto, la situazione sarebbe più o meno quella.

Annuirono, troppo presi dalla partita di baseball che stavano guardando in tv per ascoltarmi davvero. Sorrisi e mi diressi verso la mia camera.

- Dove vai? – chiese David, senza staccare gli occhi dallo schermo. – Corri, idiota! – aggiunse, rivolto ad esso.

- A prepararmi. Fra poco devo uscire con Valerie.

-  Oh oooooh!

Sapevo già che mi avrebbero seppellito di complimenti e affettuosi insulti perché la mia ragazza era la persona più attraente  di tutta Lima, perciò liquidai la conversazione sventolando la mano.

- Ne parliamo dopo. – aggiunsi per rimarcare, entrando in camera.

Feci la doccia, perché a Valerie piaceva il profumo del mio bagnoschiuma.

Sistemai i capelli col gel, perché a Valerie piaceva vedermi ordinato.

Indossai una camicia, perché a Valerie piaceva scoprire la mia pelle slacciando lentamente ogni bottone.

Misi la fragranza che mi aveva regalato lei stessa, perché a Valerie piaceva baciarmi il collo sentendo quell’odore per il quale io non andavo per niente matto.

Uscendo, avvertii i miei due amici che non sarei tornato per la notte, perché sapevo cosa voleva fare Valerie.

 

Ero sdraiato di fianco a lei, sul suo letto, le lenzuola coprivano appena il necessario. La sua testa era appoggiata sul mio petto, che ancora si muoveva a ritmo col mio respiro ansante. Stava giocando coi peli del mio petto.

-  Allora, è vero? Il mio ragazzo lavorerà per la L.B.S.? – sussurrò.

- Beato lui. – risposi. Rise.

Accarezzai i suoi capelli biondi lunghi fino alle spalle sovrappensiero, guardando il soffitto.

- Perché non me lo hai detto prima? – proseguì.

Volevo stesse zitta.

- Perché sapevo che mia madre ti avrebbe avvertita prima.

Si alzò sui gomiti per vedermi il viso. Non la guardai. Già sapevo quanto i suoi occhi fossero castani e brillanti, il suo viso perfetto, il naso piccolo e all’insù, le labbra carnose e rosse come ciliegie. Anche se probabilmente questo colore era dovuto a me.

Nonostante il suo silenzio fosse l’unica cosa che volevo in quel momento, insistette per saperne di più. Si basava su ciò che aveva letto su giornali e internet, quando nemmeno io sapevo di cosa si trattasse. Blaterava senza sosta di cose di cui non sapeva niente, come la fisica nucleare, l’astronomia collegata agli studi su Marte, gli ologrammi sensoriali. Mentre io studiavo a fondo ognuno di questi argomenti, lei passava le giornate dall’estetista o nei negozi a spendere i soldi di suo padre e, raramente, i miei. Ascoltarla parlare di monotremi senza sapere che sono dei semplici mammiferi mi faceva sentire come se avesse insultato il mio amore per la scienza. Non volevo più udire una sola eresia, ma chiudere la bocca era un’idea che nemmeno le sfiorava l’anticamera del cervello. Perciò la baciai e la tirai con me sotto le coperte, pronto a eccitarmi di nuovo per farla stare finalmente zitta.

 

Contrariamente a quanto avevo detto a Wes e David, decisi di tornare a casa quella sera. Erano le quattro del mattino. Valerie al suo risveglio non mi avrebbe trovato di fianco a lei.

Avevo bisogno di pensare, perciò andai a piedi. Era una cosa che non faceva quasi nessuno ormai, a parte qualche anziano; i mezzi pubblici erano fin troppo efficienti ed economici per non usarli. Infatti, ero solo mentre vagavo per le strade di Lima. Il sole non era in procinto di sorgere e le luci dei lampioni illuminavano a sufficienza. Respirai la calma della notte, lasciai che penetrasse nella mia pelle, ascoltai il suono del silenzio attorno a me, fortemente in contrasto col caos del giorno, voce di Lima. Ma ora, anche la città dormiva e i miei piedi sulle sue strade non erano altro che una carezza per lei.

Avrei potuto pensare a Valerie, era la mia ragazza e avevo appena passato la notte con lei.

No, aveva già ricevuto troppe attenzioni. C’era qualcos’altro di molto più interessante su cui riflettere.

La domanda che mi ronzava in testa era sempre la stessa. Qual’era il misterioso progetto a cui stavo per prendere parte?

 

 

 

 

 

L’angolo di Sue Lu.

Allora. So che non è molto e che per ora non è neanche molto interessante. Questa fic è un diesel: parte con calma, ma appena avviata prosegue…

Il prologo non sembra un prologo. Io non so come si scrive un prologo -.-“ Ma siccome questo capitolo da l’inizio a tutto, l’ho chiamato prologo. Per il titolo ho scelto “Perfectperché… Beh, perché è perfetto xD Lo ripeto spesso durante il capitolo, è un concetto che verrà ripreso anche più avanti, se mi sopporterete fino ad allora ^^” Spero proprio che lo farete. Questa è la mia prima Klaine e ci tengo che venga bene <3

 Qualche piccola informazione di servizio:

AU – non lo è, in un certo senso? Blaine non appartiene al nostro tempo e da dove viene lui è tutto molto diverso… Chi leggerà, vedrà ;)

OOC – per ora spiego il perché di questa scelta limitandomi a Blaine. Quando Kurt farà la sua entrata in scena (teatrale, ovviamente, perché lui è Kurt Hummel ù.ù) allora parlerò anche di lui. Comunque, Blaine. Appartenendo ad un altro tempo, mi pare ovvio che sia un po’ diverso. Ancora non si capiscono perfettamente le differenze neanche in lui, ma nel prossimo capitolo sarà tutto molto più chiaro. E no, non sarà così tutta la fic, in poco tempo riavremo il Blaine Anderson che noi tutte + Kurt amiamo *^*

 

Se avete letto anche solo una riga di ciò che ho scritto, vi ringrazio. E vi stimo. Ma tanto, tanto, tanto ù.ù

 

Sapere cosa ne pensate mi piacerebbe moltissimo, perciò se il vostro ditino, sì, quello lì appoggiato al mouse, vuole spingere sullo spazio per le recensioni, non fermatelo ^^

 

Ok, mi eclisso, con la speranza che qualcuno si fili questa fic. Speranza sì, pretese no.

 

Un bacione!

 

LazyLuchi

  
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